Sicurezza sul lavoro, la Regione punta sulla formazione

Sono tanti, troppi gli incidenti sul lavoro anche a Torino e in Piemonte.  È in tema di sicurezza sul lavoro si è rivelata una grande differenza di condizioni tra le piccole, medie e grandi realtà lavorative, con i rischi di incidenti che aumentano in fase decrescente. Il dato emerge dall’indagine conoscitiva del Consiglio regionale, che, come ha sottolineato Sara Zambaia (Lega) nell’introduzione, ha l’obiettivo di elaborare una programmazione delle politiche regionali per migliorare la prevenzione e diffondere la cultura della sicurezza sui posti di lavoro.  La relazione è stata approvata all’unanimità dal Consiglio regionale.

È stata evidenziata la necessità di istituire una commissione regionale di coordinamento per la formazione sulla sicurezza nei luoghi di lavoro, inoltre s’intende avviare con lo Spresal un atto d’indirizzo per azioni mutuate e preventive.

Il documento è stato scritto dalla terza Commissione, presieduta da Claudio Leone, al termine di uno specifico lavoro che, dallo scorso 2 novembre, ha visto convocate 12 sedute con l’audizione di tutti i soggetti istituzionali interessati, unitamente alle organizzazioni sindacali e alle associazioni del mondo del lavoro.  Per giungere ad un testo condiviso è stato fondamentale il lavoro svolto da Valter Marin (Lega) per la maggioranza, e da Monica Canalis (Pd) e Francesca Frediani (Up) per i gruppi di opposizione.

La relazione sensibilizza sulla copertura del personale degli organi di vigilanza e chiede di mettere in rete i controlli alle imprese, per poi concentrarsi sulla formazione proponendo che nelle scuole secondarie di secondo grado, ci sia un’ora al mese dedicata alla sicurezza compatibilmente con gli altri moduli formativi.

Importante è poi l’utilizzo del prezziario della Regione per contrastare il lavoro nero, così come si vuole migliorare il monitoraggio informatico sui dati, consentendo anche agli Spresal di collegarsi al Servizio informatizzato nazionale (Sin), per l’incrocio mirato di tutti i dati dell’Agenzia delle entrate, della Camera di commercio, notifiche cantieri, dei Comuni, Inps – Inail, Ispettorato del Lavoro, Pronto soccorso, sulla congruità del costo del lavoro e sui ribassi anomali.

Nel dibattito Canalis si è soffermata sulle piaghe del lavoro nero, del caporalato e del lavoro sfruttato e sommerso, “che comportano maggiori rischi, così come la mancanza di investimenti sulla sicurezza nelle piccole medie imprese, la carenza del personale per i controlli e subappalti”. Frediani ha parlato di mondo del lavoro che cambia, “ma alcune attività continuano ad essere svolte senza innovazioni sulla sicurezza e senza formazione adeguata. Seve lavorare per una cultura della sicurezza nelle scuole”.

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