I dati di un ampio studio del Presidente dell’Osservatorio Economico delle Piccole e Medie Imprese.
“Flotte aziendali, caro-noleggi da record”. Lo rivela uno studio di Luca Pantanella, presidente dell’Osservatorio Economico FMPI – Federazione Medie e Piccole Imprese – che in regione conta oltre 500 aziende su più di 6.000 in tutta Italia.
“Da fine 2022 assistiamo a un’impennata dei canoni di oltre il 30% in media che penalizza soprattutto la piccola e media impresa, costretta a rivedere i propri budget e adeguarsi a sua volta con il rischio di una perdita di competitività nel settore di riferimento. L’incremento costante dei tassi di interesse per leasing e finanziamenti è tra i motivi principali alla base del trend di rialzo”, osserva l’esperto nel corso di un’ampia intervista rilasciata all’agenzia di stampa Ansa.
Un fattore al quale si aggiungono “i costi lievitati delle materie prime per la produzione degli autoveicoli e i ritardi nelle consegne, mai così prolungati dopo lo stop pandemico che ha completamente rivoluzionato i tempi del mercato automobilistico con meno veicoli disponibili”.
A farne le spese soprattutto “piccoli artigiani – chiosa Pantanella – che necessitano di furgoncini e auto per consegne, disbrigo pratiche e spostamenti locali. Ma anche carrozzieri e autoriparatori per i quali auto di cortesia e sostitutive stanno diventando sempre più un lusso, con aumenti medi mensili dei canoni che oscillano dai 40 ai 70 euro lordi”.
Ma c’è di più. “Flotte aziendali, caro-noleggi da record”, aggiunge altresì a un quadro già dalle tinte fosche Luca Pantanella.
“Da fine 2022 assistiamo a un’impennata dei canoni di oltre il 30% in media che penalizza soprattutto la piccola e media impresa, costretta a rivedere i propri budget e adeguarsi a sua volta con il rischio di una perdita di competitività nel settore di riferimento. L’incremento costante dei tassi di interesse per leasing e finanziamenti è tra i motivi principali alla base del trend di rialzo”, osserva l’esperto.
Un fattore al quale si aggiungono “i costi lievitati delle materie prime per la produzione degli autoveicoli e i ritardi nelle consegne, mai così prolungati dopo lo stop pandemico che ha completamente rivoluzionato i tempi del mercato automobilistico con meno veicoli disponibili”.
A farne le spese soprattutto “piccoli artigiani – chiosa Pantanella – che necessitano di furgoncini e auto per consegne, disbrigo pratiche e spostamenti locali. Ma anche carrozzieri e autoriparatori per i quali auto di cortesia e sostitutive stanno diventando sempre più un lusso, con aumenti medi mensili dei canoni che oscillano dai 40 ai 70 euro lordi”.
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