Economia Piemonte: avanti adagio

 

Il Comitato Torino Finanza ha diffuso le sue stime sul Pilregionale del terzo trimestre. La variazione rispetto allo stesso trimestre di un anno fa è del +0,37%. Per l’ultima parte dell’anno non si prevedono rimbalzi.

Il rialzo dei tassi e l’inflazione hanno frenato i consumi e congelato le spese: in Piemonte nel terzo trimestre di quest’anno la crescita dell’economia si è quasi fermata, la variazione tendenziale (sullo stesso trimestre dell’anno precedente) è positiva, ma per pochi decimi (+0,37%), anche se migliore rispetto a quella dell’Italia (+0%). C’ è stato un progressivo rallentamento: +2% nel primo trimestre, +1,1% nel secondo. Sono le stime del Comitato Torino Finanza presso la Camera di commercio di Torino, che grazie al modello del PILNOW può dare indicazioni sull’andamento dell’economia piemontese con largo anticipo (7 trimestri) rispetto al Pil che l’Istat diffonde sulle regioni.

Con il superindice PILNOW il Comitato Torino Finanza è anche in grado di prevedere che per il Piemonte sarà un finale d’anno “senza il botto”. A novembre, infatti, c’è la possibile conferma di una crescita annuale del Pil piemontese dello 0,9%. Ma conterà molto il periodo di Natale, pur se per ora i consumi scricchiolano e il recupero dell’inflazione nei salari non è all’orizzonte. A prezzi costanti (depurando il PILNOW dall’inflazione), il valore del Pilregionale degli ultimi 12 mesi è di 135 miliardi di euro (33,4 nel terzo trimestre), mancano ancora 4 punti percentuali di crescita e 7 miliardi per ritrovare il livello del reddito prodotto in Piemonte nel 2008.

Il peggioramento sembra comunque essersi esaurito nel mese di settembre, ma da ottobre in poi il Pil non sta rimbalzando, piuttosto, ristagna. I ricercatori del Comitato Torino Finanza sottolineano, fra gli aspetti negativi, l’inflazione, che, pur in via di riduzione, è penetrata nei comportamenti e sta probabilmente deprimendo i consumi, che avevano tenuto nella primissima parte dell’anno (I trimestre). E non si avverte ancora il segnale di rialzo. E così il 2023 non terminerà più con un lascito di punti acquisiti per il 2024 (come fu per il 2022) e la strada del 2024 sarà in salita. Il PILNOW registra però anche alcuni aspetti positivi: la recessione, anche se tecnica, non c’è stata; i dati sono almeno in linea con la media nazionale o lievemente migliori; la cultura, settore tradizionalmente fragile, e il turismo compensano il rallentamento dei consumi.

Il PILNOW fornisce un giudizio sintetico, tempestivo, istantaneo, dell’andamento economico del Piemonte. Il modello si è ulteriormente arricchito grazie ai dati sui consumi mensili forniti da Nova Coop.

Vladimiro Rambaldi, Presidente Comitato Torino Finanza: “L’economia piemontese, come del resto quella di tutta l’Europa ad eccezione della Spagna, rallenta, anche se meno della media italiana. Le nostre stime ci dicono che siamo in una fase di ristagno. Certo paghiamo l’effetto del rialzo dei tassi di interesse di 450 punti base in poco più di un anno da parte della Bce, un rialzo che si sta propagando sempre più all’economia reale in un contesto di crescita debole, inflazione elevata, anche se fortunatamente in rallentamento, e tensioni geopolitiche accentuate. La crescita ha bisogno di stimoli e, in questo senso, bisognerà vedere se nel 2024 basteranno le riforme del PNRR”.

“Questi dati ci mostrano un Piemonte che fa fatica a crescere, ma che è in linea con il dato nazionale. In quest’ottica non possiamo dimenticare che l’Italia ha un’economia solida, che offre diverse opportunità di espansione in settori come l’automotive, l’industria manifatturiera, l’energia rinnovabile, il turismo, la moda e il design. Tuttavia, affrontiamo alcune sfide strutturali che possono influenzare la nostra capacità di sviluppo come la burocrazia e l’elevata pressione fiscale. Inoltre, dobbiamo investire in infrastrutture materiali e immateriali e sostenere la ricerca scientifica e lo sviluppo tecnologico attraverso l’innovazione. Questo ci consentirà di affrontare le sfide interne ed esterne alla nostra economia”, commenta il Presidente di UnioncamerePiemonte, Gian Paolo Coscia.

Leggi qui le ultime notizie: IL TORINESE

Lascia un commento

Your email address will not be published.

Articolo Precedente

Un tram per scoprire il Natale a Torino

Articolo Successivo

RFI, Chieri tra le stazioni del circuito Sala Blu

Recenti:

IL METEO E' OFFERTO DA

Auto Crocetta