Grimaldi (AVS), Ravinale, Diena e Cera (SE)
Riaprire il CPR di corso Brunelleschi, come ha dichiarato ieri il Ministro Piantedosi, non ha niente a che vedere con la sicurezza in città. I CPR sono luoghi disumani e insensati, il cui unico scopo è calpestare la dignità delle persone straniere per soddisfare la narrazione razzista della destra contro i migranti, individuati come causa di ogni male. Lo abbiamo sempre detto e lo ripetiamo: a Torino non vogliamo lager di Stato, il Sindaco lo ribadisca al Governo.
Anche il Consiglio Comunale di Torino si è già espresso per chiedere che il CPR di corso Brunelleschi non riapra mai più. È tempo che quelle mura e quelle gabbie vengano abbattute, e che quel luogo venga restituito alla città.
I CPR sono uno sperpero di risorse pubbliche: 53 milioni di Euro spesi tra il 2018 e il 2021 per 600 posti attivi e meno della metà dei rimpatri non sono abbastanza? Parliamo dello stesso Governo che nel 2023 ha ridotto a 2 milioni di Euro lo stanziamento per il reddito di libertà per le donne vittime di violenza, sostenendo che mancassero le coperture.
A Piantedosi vanno chieste risorse per far funzionare l’ufficio immigrazione di corso Verona, che fa aspettare mesi per il rilascio dei permessi di soggiorno che consentono alle persone straniere di costruirsi una vita in Italia e a Torino, non per rifinanziare una struttura che rappresenta una vergogna per la nostra città: il suicidio di Moussa Balde, per cui sono oggi indagati i responsabili della struttura di corso Brunelleschi, serva da lezione a questo Governo accecato dalla propria stessa propaganda.
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