Pubblichiamo un intervento di Daniele Valle, vicepresidente del Consiglio regionale del Piemonte : “Per cinque anni abbiamo condotto le nostre battaglie, ora è il tempo delle proposte. Sono pronto per le primarie”
Il dibattito politico che si sta sviluppando nelle ultime settimane ha un grande assente: Il Piemonte. Bisogna rimettere al centro della discussione la nostra Regione.
In questi cinque anni abbiamo condotto le nostre battaglie, dal gioco d’azzardo all’allontanamento zero, fino all’edilizia sanitaria e alla gestione della pandemia. Abbiamo contrastato le scelte della Giunta Cirio, criticando errori ed omissioni.
Il tempo dell’opposizione sta finendo. Ora è il tempo delle proposte.
Negli ultimi mesi il Partito democratico ha tenuto conferenze programmatiche in ogni Provincia. Ho personalmente partecipato a tutte, ho ascoltato. Ora inizia il percorso di costruzione del programma insieme ai nostri alleati. A questo percorso desidero offrire il mio contributo, a prescindere da chi sarà il/la candidato/a del centrosinistra e indipendentemente dal perimetro della nostra coalizione.
Lo faccio con questo documento, che contiene la mia visione del Piemonte. In questi dieci anni ho girato tutta la Regione, da Formazza a Ormea, ho incontrato cittadini e amministratori, associazioni e imprese, ho raccolto idee e proposte.
Questo documento non è un programma elettorale, non ha pretese di completezza (mi sono soffermato sulle materie di cui mi sono occupato), è da ampliare grazie all’apporto di altri, perché c’è bisogno degli altri, i programmi sono percorsi collettivi.
In questi anni Cirio e le destre che lo sostengono hanno coltivato l’idea di più Piemonti, contrapponendo i territori tra loro (Torino contro le altre province, città contro campagne, pianura contro montagna, le altre Province le une contro le altre), alimentando campanilismi e dualismi, promettendo trattamenti di favore ora a questo ora a quello. L’esito di tutto questo è un Piemonte più debole e più isolato, facile terra di conquista per chi ha i mezzi per venire a giocarci in casa.
Per tornare a essere protagonisti nel Nord Ovest d’Italia e nell’Europa meridionale abbiamo bisogno di un Piemonte coeso, non di coltivare vocazioni localistiche le une in competizione con le altre.
Il Piemonte sta diventando sempre più piccolo e più vecchio. Ogni anno perdiamo quasi 20mila piemontesi al netto del saldo migratorio. Dobbiamo tornare a essere attrattivi, a invogliare le persone a venire da noi per vivere, per lavorare, per studiare, per insediare la propria impresa.
Abbiamo di fronte a noi la sfida di rendere sostenibili anche domani i servizi sanitari e quelli sociali. Ogni anno che passa il nostro servizio sanitario è sempre più in difficoltà. Un declino che si avverte soprattutto fuori dalle grandi città, nelle terre alte, nei territori marginali. Che la Giunta Cirio ha sedotto e illuso, mentre si perdevano abitanti e servizi, raccontando che si può continuare a fare come si è sempre fatto. E per invertire questo trend non basta mettere qualche soldo per le sagre di paese.
La mia idea di Piemonte è quella di una Regione in cui il treno per andare da Torino a Milano costa come la metropolitana; dove esiste un unico abbonamento per il trasporto pubblico locale (l’abbonamento Piemonte: 99 euro per un mese intero per muoversi liberamente su tutti i mezzi pubblici, treni e autobus, urbani ed extraurbani); dove la seconda stazione di Genova viene realizzata nell’alessandrino e connessa con l’alta velocità; dove si investe nelle filiere della mobilità elettrica e dell’idrogeno; dove esistono distretti a burocrazia zero; dove ci si prende cura del benessere psicologico anche attraverso lo psicologo per le cure primarie; dove gli asili nido sono gratuiti per tutti; dove si affronta concretamente il cambiamento climatico progettando una “Comunità Energetica Rinnovabile Piemonte”, in cui la totalità dell’energia consumata sia prodotta da fonti rinnovabili; dove dopo più di dieci anni un nuovo piano sociosanitario riorganizzi l’assistenza territoriale e ospedaliera, integrando la prospettiva della medicina di genere, dove è possibile fare visite ed esami anche il pomeriggio, la sera e nei weekend.
Queste sono alcune idee per la nostra casa, il Piemonte. Le metto a disposizione per ampliarle e migliorarle. Saranno il punto di partenza del confronto con la società civile che si svolgerà sabato 28 ottobre, alle ore 10, a Hiroshima Mon Amour (Via Bossoli, 83).
Le primarie serviranno a questo. Io sono pronto. Perdere ancora altro tempo, questo sì che finirebbe per rafforzare Cirio e le sue destre.
Daniele Valle
Leggi qui le ultime notizie: IL TORINESE