Di Patrizia Polliotto, Avvocato, Fondatore e Presidente del Comitato Regionale del Piemonte dell’Unione Nazionale Consumatori.
Grazie a una sentenza della Cassazione anche una multa ricevuta dall’autovelox può essere annullata. A fare giurisprudenza, infatti, è la decisione della Suprema Corte sul ricorso che ha fatto un uomo per una multa ricevuta per eccesso di velocità.
L’autovelox ha scattato la foto nell’istante in cui l’auto è passata a una velocità oltre il consentito, ma il conducente non si era reso conto della presenza del dispositivo. O per meglio dire l’autovelox non era ben segnalato.
Da qui l’iter per il ricorso alla contravvenzione, con la battaglia che è arrivata fino alla Suprema Corte che alla fine ha dato ragione all’uomo perché l’autovelox non era ben visibile. Nella sentenza, infatti, è stato reso noto che “distanza e visibilità” sono i “due requisiti” che “devono essere soddisfatti entrambi in modo autonomo e distinto affinché la rilevazione dell’infrazione dia legittima”.
In poche parole se l’autovelox non è ben segnalato, soprattutto a diversi metri di distanza dal dispositivo, chi subisce una contravvenzione può fare ricorso consapevole di poter avere annullata la multa. Nello specifico la Cassazione, tramite la sentenza, ha fatto sapere che per essere valida la multa l’autovelox deve essere ben segnalato con un cartello ad almeno un chilometro di distanza dal dispositivo stesso.
Per queste e altre esigenze è possibile contattare dal lunedì al venerdì dalle ore 9 alle 18 lo sportello del Comitato Regionale del Piemonte dell’Unione Nazionale Consumatori, con sede a Torino in Via Roma 366 ed a Pinerolo, in Viale Cavalieri d’Italia n. 14, al numero 0115611800 oppure scrivendo una mail a uncpiemonte@gmail.com, o visitando il sito www.uncpiemonte.it compilando l’apposito format.
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