Il presidente Cirio: “Superato un momento difficile. Gli interventi contro il dissesto idrogeologico realizzati in questi anni
e l’esperienza che abbiamo costruito affrontando tanti eventi drammatici hanno consentito di evitare il peggio e contenere i danni”
Il presidente della Regione Piemonte Alberto Cirio e l’assessore alla Protezione civile Marco Gabusiannunciano che è terminata in Piemonte la fase di emergenza dovuta alle piogge del fine settimana.
Già venerdì pomeriggio il presidente e l’assessore avevano stabilito l’apertura della Sala operativa della Protezione civile regionale, che ha monitorato l’andamento della situazione 24 ore su 24 fino a stamattina alle 8.
Il bollettino emesso poco fa da Arpa assegna colore verde a tutto il territorio. La progressiva espansione dell’anticiclone atlantico sull’Europa centrale riporta ampie schiarite dalla giornata odierna a quella di domani, solo più con residui rovesci pomeridiani isolati sulle Alpi, ed un sensibile aumento delle temperature diurne.
«Abbiamo superato un momento difficile. In questo fine settimana sono caduti sul nostro territorio quantitativi di acqua con punte di 300 mm, ma gli interventi contro il dissesto idrogeologico realizzati in questi anni, le procedure per la pulizia dell’alveo dei fiumi che la Regione ha adottato e inviato ai Comuni, l’esperienza che abbiamo costruito affrontando tanti eventi drammatici hanno consentito di evitare il peggio e contenere i danni – commenta il presidente Cirio – Con grande prudenza, vista la situazione dell’Emilia Romagna, abbiamo deciso di attivare il massimo livello di operatività fin da subito. In prima persona, annullando tutti gli appuntamenti precedenti, ho seguito la situazione dalle centrali operative del territorio, con numerosi sopralluoghi su fiumi e versanti insieme a sindaci e volontari. Grazie al grande lavoro di tutti, all’esperienza della nostra Protezione civile e anche alle opere infrastrutturali realizzate dopo l’alluvione del 1994 abbiamo superato una prova complessa».
Durante l’emergenza sono stati aperti 99 centri operativi comunali (Coc), quasi tutti nelle province di Cuneo e Torino.
Sul territorio sono stati impiegati circa 3000 volontaridel Coordinamento regionale e del Corpo AIB, che si sono occupati soprattutto del monitoraggio del territorio.
Secondo i dati raccolti da Arpa Piemonte in quattro giorni sono caduti tra 200 e 270 millimetri di pioggia sulle valli alpine, con massimi di 318 mm a Barge (CN), 303 mm a Camparient (BI), 268 mm a Prali (TO), 256 mm a Vaccera (TO). Quantitativi inferiori sulle zone alpine più settentrionali, sull’Appennino e sulle pianure.
Per quanto riguarda le frane sono stati segnalati numerosi fenomeni diffusi, ma di piccola entità. Le segnalazioni arrivate dal territorio sono state circa 2000, 279 i Comuni colpiti, numerose le frane e una quarantina gli allagamenti. Sono state riaperte anche numerose strade chiuse nei giorni scorsi in alcuni tratti. La piena ordinaria del Po è passata nella notte senza provocare problemi.
«Gli uffici delle Opere pubbliche della Regione Piemonte continueranno nelle prossime ore e nei prossimi giorni i sopralluoghi alle infrastrutture danneggiate – chiarisce l’assessore Gabusi – Gli enti locali possono segnalare ogni danno subito che potrà essere finanziato con la legge regionale n.38 che finanzia pronto intervento, opere di somma urgenza e danni alle infrastrutture pubbliche».
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