Case di Comunità, Ravinale (SE): Servono personale e servizi adeguati, non solo immobili

 


Presentata la mozione sulle case di comunità, depositata da Sinistra Ecologista in Comune e nelle Circoscrizioni 2, 3, 7 e 8.
205 milioni di euro: è questa la spesa prevista dalla missione 6 del PNRR per la costruzione di Case e Ospedali di Comunità a Torino e Città Metropolitana.

“In questa fase in cui si sta riducendo drasticamente l’accesso universale al diritto alla salute, si tratta di strutture fondamentali per rafforzare la sanità pubblica e garantire il benessere delle persone, con presidi di prossimità e che realizzino la necessaria integrazione socio-sanitaria”, spiega la capogruppo di Sinistra Ecologista Alice Ravinale, che questa mattina è intervenuta, davanti all’Ospedale Evangelico Valdese di Via Silvio Pellico, per presentare alla cittadinanza la mozione sulle Case di Comunità depositata da Sinistra Ecologista in Comune e nelle Circoscrizioni 2, 3, 7 e 8 per chiedere l’avvio di un processo partecipato per definire i servizi e le funzioni di queste strutture.

“Oggi però questo investimento rischia di trasformarsi in spreco e di costruire scatole vuote”, sottolinea Ravinale, “ci sono infatti i soldi per gli immobili ma non per il personale e per le attrezzature, che vanno individuati con la massima urgenza e all’interno di processi adeguati di programmazione. E manca anche un altro elemento, per noi fondamentale: l’attivazione di processi di partecipazione e progettazione condivisa di questi presidi socio-sanitari di prossimità. Crediamo infatti che le Case di Comunità possano raggiungere il loro obiettivo soltanto se ci sarà una reale partecipazione, che consentirà di stabilire al meglio i servizi di cui la popolazione ha bisogno, valutando anche l’inserimento di centri per la salute mentale e dei consultori, a oggi ritenuti servizi facoltativi dal PNRR. Chiediamo dunque che si apra una fase dibattito pubblico, a partire dalle circoscrizioni, che permetta di superare la dimensione di progettazione puramente tecnica che ha avuto sinora il PNRR e che consenta di far diventare i futuri centri socio-sanitari un patrimonio comune e di riferimento per la cittadinanza”.

“Resta urgente inoltre – sottolinea ancora la consigliera rossoverde – che la Regione individui i fondi per la realizzazione delle due case di comunità non finanziate dal PNRR, in via Farinelli e in via Pellico e che mantenga la promessa di realizzare una Casa di Comunità presso l’ex ospedale Maria Adelaide: la vendita di quella struttura da parte dell’ASL a privati per farne una profittevole residenza universitaria o assistenziale va nella direzione sbagliata, quella di aumentare le disuguaglianze su quel territorio”, conclude.

“La Circoscrizione è l’ente più vicino alla cittadinanza”, spiega la consigliera della Circoscrizione 2 Elena Variara, prima firmataria della mozione depositata nel consiglio di Mirafiori. “Per questo motivo riteniamo fondamentale coinvolgere a più livelli gli attori del territorio, dal terzo settore alle associazioni, aprendo un dialogo con le cittadine e i cittadini per venire incontro alle esigenze specifiche dei singoli quartieri. Un dato di fatto – prosegue – è che la Circoscrizione 2 ha la popolazione più anziana di tutta Torino e dobbiamo tenerne conto in fase di progettazione, favorendo l’invecchiamento attivo e proponendo servizi socio-sanitari adeguati alle diverse fasce d’età”.

“In Circoscrizione 7 saranno numerose le case di comunità che sorgeranno entro il 2026, da Lungo Dora, a Via Cigna, a Via Cavezzale”, afferma Ilaria Genovese, consigliera della settima Circoscrizione. “Tra queste, sarà particolarmente importante partecipare attivamente alla progettazione dell’Ex Astanteria Martini che, con gli investimenti del PNRR, riaprirà e diventerà un ospedale di comunità. Il diritto alla salute deve essere accessibile, comprensibile e conosciuto; pertanto – sottolinea – crediamo sia importante investire sul ruolo dei mediatori culturali, se consideriamo che in alcuni quartieri si supera il 30 per cento di cittadine e cittadine stranieri, i cui bisogni devono essere ascoltati e presi in considerazione”.

“Monitoreremo con estrema attenzione tutti gli sviluppi”, conclude la capogruppo Alice Ravinale. “La realizzazione delle Case e degli Ospedali di Comunità è cruciale per garantire l’effettivo accesso alle cure e l’implementazione delle cure e del diritto alla salute nella nostra città. Non perdiamo l’occasione storica dopo il Covid di investire nel sistema sanitario e di riportarlo più vicino ai bisogni delle persone”.

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