Mark Mc Candy, uno scrittore dalla felice vena ironica

RITRATTI TORINESI

Mark Mc Candy, al secolo Marco De Candia, è un autore dalla felice vena ironica. Nato a Bari, dove ha vissuto per oltre cinquant’anni, ama molto Torino, città nella quale si è trasferito da anni per seguire i figli negli studi e lavorare nell’ambito dell’information technology.

Autore poliedrico e dalla sottile ironia, Mark Mc Candy, 61 anni, ha una vera passione per la scrittura, tanto da aver dato alle stampe già tre libri di racconti, di cui due in tempi pre-pandemici, nel 2017 e 2018, con la casa editrice Edizioni Radici Future.

I primi due libri, raccolte di racconti brevi, si intitolano “Avanti c’è un post” e “Solo post in piedi”, ad indicarne la genesi, carica di sottile ironia, avvenuta sul web sotto forma di post.

Il terzo libro “De Rebus Brevi”, pubblicato in aprile, ha già nel titolo l’espressione della cifra che contraddistingue Mark Mc Candy, usando la lingua latina per definire la brevità dei racconti. Al titolo si associa una copertina in cui l’autore, in uno scenario di rovine romane, ricorda l’imperatore Nerone che, invece di suonare la lira, strimpella sulla macchina da scrivere.

Il tempo è raffigurato attraverso il simbolo di una clessidra, che potrebbe sembrare persino anacronistico rispetto alla successione di tempi rapidi della società contemporanea ma, proprio per questo, assume un profondo valore simbolico.

Ma in fondo l’originalità e la verità di questo volume di Mark Mc Candy risiede proprio nella sua consapevolezza dell’importanza nell’attualità della brevità e della sintesi.

“De rebus brevi”, presentato in anteprima con successo a Torino Comics, ha fatto il suo debutto ufficiale presso il caffè Fiorio, tanto amato da re Carlo Alberto e luogo storico del centro di Torino. A promuovere la presentazione è stata l’Associazione “Vitaliano Brancati”, di cui è presidente Giovanni Firera che ha definito Mark Mc Candy “una piacevolissima sorpresa nel panorama degli scrittori torinesi. Si tratta di un libro fantastico. Il piacere è di averlo diretto e organizzato al Caffè letterario Fiorio a Torino”.

A dialogare sul libro sono stati Giovanni Firera, Maurizio Vanni, direttore del Lucca Center of Contemporary Art, Giuseppe Mastruzzo, direttore dell’International University College di Torino, e Guido Calleri di Sala, vice presidente del Caffè Letterario Fiorio.

I racconti di Mark Mc Candy hanno il ritmo dei tempi che viviamo e presentano una carrellata di situazioni brevi o brevissime, tali da poter essere lette sullo smartphone. Tanti e attuali i temi affrontati, sui costumi, usi che evolvono, sulle difficoltà di comunicazione oggi presenti in una società dove risultano sempre più frequenti nell’uso termini come bitcoin, firma digitale, metaverso, blockchain.

Mark Mc Candy, si può definire giustamente un “narratore di nuova generazione”, che, dotato di un umorismo fuori del comune, è riuscito a conquistarsi i favori di un pubblico molto ampio e trasversale di lettori. Ha scritto una lettrice di “aver trovato Mark per caso su Facebook e aver letto i suoi racconti con piacere, perché parlano della quotidianità di ognuno di noi, con garbo, sensibilità e ironia”.

Mark Mc Candy tratteggia, infatti, con sottile ironia i passaggi epocali della nostra società, conducendo il lettore a scoprire vizi privati e pubbliche virtù, analfabetismi funzionali e problemi di inclusione tipici della nostra epoca.

Il lettore viene condotto per mano tra casse di supermercati, piccoli paesi di provincia, spiagge e viali alberati dove uomini e donne si innamorano, litigano, si sorprendono.

L’autore si muove con disinvoltura nel cogliere le difficoltà che le persone “legate a schemi classici” hanno nell’affrontare i temi della sessualità, della tecnologia, dei rapporti di coppia oramai sempre più fluidi definendosi quasi un “fotografo”, che usa un caleidoscopio per sottolineare situazioni che cambiano continuamente in base al punto di osservazione.

Mark Mc Candy si è poi cimentato in una scrittura, più vicina a quella del romanzo, dando vita ad un racconto “Il faro di Ullapool”, tradotto anche in inglese, che potrebbe diventare nei prossimi mesi un bel libro per adolescenti.

“De rebus brevi” sarà protagonista di altre presentazioni, la prima delle quali avverrà al Salone Internazionale del Libro di Torino il prossimo 19 maggio alle ore 20. Seguirà l’8 giugno presso la Libreria torinese Belgravia, alle 18, il 14 giugno a Bari presso la Terrazza della Banca Generali e, nei giorni seguenti, in altre località pugliesi.

MARA MARTELLOTTA

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