Italia Lib Pop: “Decreto Lavoro e taglio cuneo fiscale, si dimentica il ceto medio”

“Tra le misure varate ieri, tramite il Decreto Lavoro licenziato dal Consiglio dei Ministri, appare un taglio provvisorio del cuneo fiscale più consistente di quanto previsto nel DEF di qualche giorno fa, ma che per l’ennesima volta esclude il Ceto Medio dalle misure di agevolazione fiscale”, così Claudio DesiròSegretario di Italia Liberale e Popolare, commenta il taglio del Cuneo Fiscale previsto fino a Dicembre 2023 per i redditi fino a 35 mila Euro.
“Dopo la Flat Tax prevista per le partite IVA fino ad 80 mila Euro, questo taglio limitato alle fasce di reddito basso, pone nuovamente la questione dell’esclusione di milioni di cittadini, dipendenti pubblici e privati, nonché pensionati, che percependo un reddito lordo tra i 35 ed i 50 mila Euro, pur non potendo essere considerati “ricchi”, vengono esclusi da misure di alleggerimento del carico fiscale e non hanno diritto ad essere compresi in forme assistenziali”, continua Desirò.
“Per i redditi medi del nostro Paese, si configura nuovamente il ruolo di ‘bancomat’ per le casse dello Stato: a fronte di avere sulle proprie spalle quasi l’intero peso del welfare, ai troppi doveri si contrappongono ben pochi diritti”, aggiunge Desirò.
“Dei 4 miliardi di ‘tesoretto‘ investiti con ampia risonanza dal Presidente del Consiglio in questo taglio, sarebbe stato auspicabile, nonché un segnale incoraggiante, investirne una quota-parte per una categoria di cittadini che si sentono da troppi anni abbandonati dalle politiche economiche e fiscali del nostro Paese e che, perdendo progressivamente capacità di spesa, riducono notevolmente il giro d’affari dell’economia territoriale e nazionale. Anche il Ceto Medio, a causa di costi energetici, inflazione e tassi dei mutui è in estrema difficoltà, ma alla politica nazionale, questo, sembra non interessare”, conclude Desirò.
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