Non abbandonare la ‘lezione’ di Donat-Cattin
“Al di là della propaganda spicciola e del ricorso continuo alla ‘piazza’ usata come grimaldello
politico e del tutto strumentale, la ‘questione sociale’ continua ad essere una priorità e un grave
problema politico, come giustamente hanno sottolineato l’Arcivescovo di Torino Repole e la
stessa Caritas. Se c’è un compito specifico dei cattolici impegnati in politica – anche e soprattutto
in una realtà come Torino e il Piemonte – senza dilungarsi nell’elencazione astratta di principi e di
dogmi, è proprio quello di saper declinare nella concreta azione politica ed amministrativa quella
esperienza della ‘sinistra sociale’ che, nel passato, hanno saputo fare leader autorevoli e
qualificati come Carlo Donat-Cattin e Guido Bodrato.
È, questo, uno dei modi concreti e tangibili per affrontare di petto la ‘questione sociale’ a livello
torinese e piemontese senza inseguite le sirene assistenzialiste, demagogiche e qualunquiste dei
partiti populisti.
Senza una ‘sinistra sociale’ che si faccia carico delle esigenze e delle domande di settori
crescenti della pubblica opinione e dei tradizionali ceti popolari sapendo, al contempo, tradurli in
un progetto politico e di governo realmente percorribile, il rischio è che questa crisi si aggravi
sempre di più e con risposte approssimative e del tutto episodiche se non addirittura casuali.
Una ‘sinistra sociale’ di ispirazione cristiana che, laicamente, sia in grado di farsi carico di questi
drammatici problemi senza limitarsi ad appaltarli al solo volontariato – seppur importante e
sempre più decisivo – e alle sole forze del mondo cattolico e della società civile. È la politica che
deve scendere in campo e, soprattutto, la storica tradizione del cattolicesimo sociale torinese e
piemontese”.
Giorgio Merlo, Presidente Popolari-in rete Piemonte.
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