«L’omnibus è l’occasione ogni anno per un importante intervento manutentivo sul patrimonio legislativo piemontese, ma anche quest’anno è diventato il refugium peccatorum per tutte quelle modifiche di legge che si ha vergogna di portare in Consiglio regionale e si cerca di annegare nel mare di articoli della legge di riordino, quest’anno 91.
Un numero che è destinato a crescere con gli emendamenti dell’ultimo minuto, dove spesso si nascondono le nefandezze peggiori. Non è un caso che il provvedimento, che arriva ogni anno a giugno, quest’anno abbia tardato fino a dicembre e che poi la Giunta Cirio abbia imposto nell’ultimo Consiglio regionale dell’anno l’urgenza, tagliando così i tempi della discussione.
Depositato il 19 dicembre e approvata l’urgenza, si contano soli 30 giorni dal deposito per la discussione in commissione. Con il Consiglio Regionale che per la prima volta resta chiuso per due settimane da Natale a dopo l’Epifania, il tempo della discussione e del confronto è ridotto a 10 giorni scarsi. Usano la tagliola per nascondere la loro incapacità di programmazione e di confronto, caratteristica dell’intera legislatura.
L’art. 1 introduce la possibilità di cacciare pernice bianca e gallo forcello, specie in via di estinzione e che nella scorsa legislatura si era escluso dalla possibilità di cacciare. D’ora in poi sarà possibile anche sulla neve, quando è più facile trovarli e sono più vulnerabili.
L’art. 12 rende ancora più facile ampliare le possibilità ampliare le cave, nonostante il Piano Regionale delle Attività Estrattive attualmente in approvazione sia già molto generoso, perché consente di scavare per una quantità pari al doppio di quella estratta negli ultimi 10 anni. Alla faccia del consumo di suolo e della tutela del paesaggio.
L’art. 14 elimina il vincolo, per i versamenti delle cooperative edilizie a proprietà indivisa, di reinvestire le somme in nuova edilizia convenzionata. Cifre che invece che sostenere l’emergenza casa prenderanno il volo per destinazioni non note.
Gli artt. 19 e ss. inseriscono nella legge sugli Ordini professionali (giornalisti, avvocati, architetti, commercialisti, etc…) la possibilità di erogare contributi alle associazioni datoriali. Ma cosa c’entrano le associazioni datoriali nella legge sugli ordini professionali? E perché allora non anche i sindacati? Negli ultimi anni, sono stati erogati i contributi della legge agli Ordini?
Gli artt. 21 e ss.i intervengono sul gioco d’azzardo patologico, con altri favori ai gestori di macchinette. Chi ne installerà più del dovuto non sarà multato, ma solo costretto a rimuovere quelle in più. I datori di lavoro non dovranno più preoccuparsi dei corsi per la prevenzione dei loro dipendenti: prima erano previsti corsi biennali, a carico dei datori di lavoro e in orario di lavoro. Tutto questo sparisce.
L’art. 39 porta da 2 a 10 anni il tempo per i Comuni di restituire i contributi percepiti dalla Regione per modifiche al Piano Regolatore che poi non si sono fatte. C’è da chiedersi che senso ha una modifica al Piano Regolatore dopo 10 anni e cosa ne penserà la Corte dei Conti, visto che viene addotta la neutralità finanziaria di una legge che procrastina un incasso di 8 anni.
L’art. 42 prevede che la sospensione causa emergenza Covid dei pareri previsti dalla legge urbanistica diventi perpetua».
Daniele VALLE – vice Presidente Consiglio regionale
Domenico ROSSI – Consigliere regionale PD, vice Presidente IV Commissione
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