“La contemporanea recrudescenza del Covid, la dismissione di controlli e la mancanza di condivisione dei dati epidemiologici da parte del regime comunista cinese, già responsabile del diffondersi della pandemia a livello globale nel 2020, impone misure drastiche a tutela della salute e dell’economia del nostro Paese. Per questo, come Italia Liberale e Popolare, crediamo che il Decreto firmato dal Ministero della Salute, che impone test obbligatori unicamente ai viaggiatori provenienti da voli diretti in partenza dalla Cina, sia insufficiente a tutelare gli interessi nazionali”, così Claudio Desirò, Segretario di Italia Liberale e Popolare, annuncia la proposta dell’Associazione, favorevole a controlli più stringenti.
“I dati relativi ai viaggiatori in arrivo nel nostro Paese dalla Cina sono preoccupanti. Tra il 30 ed il 50% di essi risultano positivi agli screening volontari a cui si sono sottoposti in questi giorni tra Malpensa e Fiumicino. Dati che evidenziano come ci siano migliaia di casi potenzialmente in ingresso in Italia”, aggiunge Desirò.
“La misura del test obbligatorio unicamente per i viaggiatori in provenienza diretta è un ago nel pagliaio. Infatti, risulta che più del 90% degli ingressi nel nostro Paese dalla Cina provenga da tratte con scalo. Numeri così grandi di eventuali positivi potrebbero avere una ricaduta preoccupante su un SSN colpevolmente non aggiornato e potenziato dagli ultimi due Esecutivi. Questo porterebbe con sé tutte le conseguenze del caso, tra limitazioni della libertà individuali ed eventuali misure emergenziali, che tutti noi, purtroppo, ci ricordiamo, avendole subite già per due anni”, continua Desirò.
“Per questo, come Italia Liberale e Popolare, vorremmo sensibilizzare il Governo Meloni ad una misura più stringente, espandendo il tampone obbligatorio a tutti i viaggiatori provenienti dal Paese asiatico, anche dopo uno o più scali. Seguendo il principio della “difesa dei confini“, tanto caro all’elettorato dell’attuale esecutivo, è proprio con misure come quelle suggerite che si mette in atto la difesa degli interessi nazionali, tutelando la salute pubblica e proteggendo l’economia da eventuali nuovi disagi dovuti al diffondersi del contagio importato dalla Cina”, conclude Desirò.
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