Il maestro Roberto Demarchi è giunto, con “Oscurarsi”, non solo ai massimi livelli qualitativi di sempre, ma anche alla piena e pura astrazione.
“Ha raggiunto la piena e pura astrazione da un po’ “ – obietterà sornione qualcuno, persuaso di conoscere bene il maestro. In effetti il ciclo “Peri Physeos” risale al 2001 e “Alogia” al 1990.
Questo qualcuno conosce il maestro solo in maniera superficiale, perché poche altre volte Demarchi ha dipinto quadrati rettangoli che non rappresentassero altro che stessi. Lo fa in alcune delle dieci tavole del ciclo “Oscurarsi”, che possono essere ammirate, su appuntamento, presso lo spazio di corso Rosselli 11, a Torino.
Le undici tavole sono di una bellezza semplicemente clamorosa, posizionandosi oltre i massimi livelli in precedenza raggiunti da Demarchi. Si tratta di “pura astrazione”. Anche le opere che hanno un qualche rimando a fatti mitici o concettuali sono esposte senza titolo.
La chiave di lettura narrativa, se c’è, è rivelata su richiesta. La pura forma, le pure proporzioni parlano da sé. Ognuno dei dipinti presenta un solo colore oltre ai neri e grigi. Dalle tinte neutre il tono emerge come una pura luce o, talvolta, come una lancinante ferita.
ANDREA DONNA
La mostra è visitabile fino a Natale, salvo proroghe. Ingresso libero su prenotazione 3480928218.
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