Donny Hathaway pioniere della musica “soul”

MUIC TALES, LA RUBRICA MUSICALE

Sento voci, vedo persone

Sento voci di molte persone

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Dire che tutto è tutto”

Considerato dalla rivista Rolling Stones uno dei pionieri della musica “soul”, inserito nella lista della medesima rivista alla posizione 49 tra i 100 cantanti più grandi di sempre, con il tempo non ha mai smesso di influenzare artisti provenienti dalla realtà afroamericana anche contemporanea e non solo, i quali lo hanno citato tra le loro fonti d’ispirazione; tra questi troviamo: Stevie Wonder, Alicia Keys, Beyoncé, R. Kelly, Chris Brown, John Legend, Amy Winehouse, George Benson, Justin Timberlake, Christina Aguilera, Anthony Hamilton e tanti altri.

Sto parlando di Donny Hathaway, Nato a Chicago, figlio di Drusella Huntley e nipote di Martha Pitts, cantante di gospel, Hathaway comincia a cantare nel coro gospel della chiesa con la nonna fin dall’età di tre anni. Si è diplomato alla Vashon High School nel 1963. Ha avuto la possibilità di studiare musica grazie ad una borsa di studio presso la Howard University di Washington, dove conosce Roberta Flack, con la quale instaura un forte sodalizio umano ed artistico durato fino alla sua morte. Abbandona la Howard University nel 1967, subito dopo aver ricevuto offerte di lavoro nel mondo della musica.

Lavora a Chicago, inizialmente come produttore ed autore presso la Twinight Records, dove ha la possibilità di collaborare con artisti come Aretha Franklin, Jerry Butler, Curtis Mayfield, The Staples Singers, Carla Thomas, ma il suo debutto discografico avviene nel 1969, anno in cui firma un contratto con la Atco Records, della quale esponente di spicco e produttore è King Curtis, e pubblica il suo primo singolo The Ghetto, Pt. 1 contenuto nel LP Everything Is Everything, acclamato dalla critica.

Ma voglio raccontarvi una cosa. L’indirizzo è prestigioso: 160 Central Park South, Manhattan.

L’edificio è bellissimo – 44 piani e ben 509 camere in stile Art Dèco. E’ li dal 1931 con un’insegna rossa alta sei piani sul tetto, visibile in tutta la città.

Il presentatore del Saturday Night Live ne parlava spesso: ”le nostre star dormono tutte li, alla Essex House” diceva.

Un’icona di New York dunque. Ma anche un edificio maledetto. Nasconde molti misteri e conta molte morti. La prima è Sarah Berlinger, madre della più grande star degli anni quaranta e cinquanta milton Berle, l’uomo che per l’America è Mr Television.

La donna abitava in un appartamento della Essex House e venne ritrovata morta all’età di 77 anni una mattina del 1954.

Anche la star del cinema muto Mary Boland è morta in una camera della Essex House nel 1965 come il grande compositore Igor Stravinskij che ha vissuto qui dal 1969 al 1971, anno della sua morte.

Ma questi non sono misteri ma quello di Donny si.

Il 13 gennaio 1979, New York si sveglia con questa notizia:”il corpo senza vita del cantante Donny Hathaway nato 33 anni fa è stato ritrovato dal portiere dell’Essex House, sul marciapiede di fronte all’hotel. Un volo di quindici piani.

Le indagini della polizia svelano una verità terribile: la porta della stanza è chiusa dall’interno e non ci sono segni di scaso. Il vetro della finestra è stato rimosso ed appoggiato sul letto. Donny si è suicidato. La prima a non crederci è la sua migliore amica Roberta Flake (killing me softly) che però ammette di averlo visto, negli ultimi tempi, come alienato, depresso…come se la sua anima si stesse spezzando.

Da alcuni anni gli è stata diagnosticata una schizofrenia paranoide per la quale prende molti farmaci.

Ricorda che qualche settimana prima, durante la registrazione dell’ultimo album, fermò tutti e disse che degli uomini bianchi stavano entrando nella sua testa per rubare la sua musica.

La Essex continua ad essere un luogo misterioso, il 19 settembre 2009 una donna d’affari di Dubai, Andree Bejani, viene ritrovata nella sua camera con la gola tagliata.

La polizia arresta il manager dEll’hotel, Derrick Praileu.

La morte è un mantello calato all’improvviso, capace di convertire in buio la delicata docilità della luce sopra le cose; Quando un uomo muore, un capitolo non viene strappato dal libro, ma viene tradotto in una lingua migliore.”

Aspetto di sapere come è stato questo ascolto!

Chiara De Carlo

 

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1 Comment

  1. Vabbè, ti piace vincere facile…..una delle voci più belle del genere e i suoni delle grandi produzioni musicali dell’epoca….. chettelodicoaffà…. 😉

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