L’educatorio della provvidenza, l’istituzione che da trecento anni si occupa di inclusività apre i festeggiamenti per l’anno di fondazione all’alba del nuovo secolo con l’intitolazione della piazzetta interna a Nelson Mandela.
Carlo Majorino, Presidente della Fondazione Educatorio della Provvidenza, ha evidenziato il successo dell’evento che rappresenta l’avvio di un percorso che si svilupperà nei prossimi mesi, all’alba del quarto secolo di storia dell’Ente. Una cerimonia significativa che si è fregiata della presenza di Makaziwe (Maki) e Tukwini Mandela, che hanno voluto raccontare il frutto dell’esperienza famigliare che le ha portate a fondare “The House of Mandela”. Il busto (vedi foto) rappresentante il leader mondiale della lotta all’apartheid è stato realizzato dal giovane artista Michelangelo Valenti ed è stato scoperto insieme al pubblico sulle note della canzone dedicata a Mandela ‘Asimbonang’ intonate dal Sunshine Gospel Choir.
Numerosi i partecipanti istituzionali e gente comune che hanno gremito la piazza per assistere agli interventi degli ospiti della Fondazione, che hanno evidenziato punti di vista anche talvolta diversi sui temi dell’inclusività e della solidarietà, ma tutti diretti a costruire “reti” e “collaborazioni”: chiara testimonianza di un’attenzione che, da sempre, caratterizza il tessuto sociale torinese. Il moderatore, Paolo Marcesini, direttore di “Italia Circolare”, ha saputo coinvolgere i relatori sviluppando un percorso che ha davvero evidenziato la ricchezza di un modello sociale che si è voluto sintetizzare nel titolo dell’evento stesso: “Entrepreneurship for social inclusion”. L’evento era incluso nel calendario della Torino Fashion week.
“Questo evento – ha dichiarato il presidente Carlo Majorino – è stato davvero un momento importante per la Fondazione Educatorio della Provvidenza perché, grazie alla sensibilità delle persone e degli Enti coinvolti che, immediatamente, hanno colto il senso profondo dell’iniziativa, siamo riusciti a lanciare un tavolo di confronto con i principali“attori” del panorama torinese (Comune, Regione, Fondazione CRT, Enti del Terzo Settore e Privato Sociale) sul tema dell’inclusione sociale, anche con una particolare attenzione al mondo delle Imprese: tema in cui crediamo e per il quale stiamo lavorando in modo concreto. Desideriamo, come Fondazione, essere promotori di un modello dove il terzo settore, con enti pubblici ed imprese, può davvero dimostrare che “lavorando insieme” si possono raggiungere risultati maggiori della semplice somma dei singoli contributi. Siamo infatti convinti che, oggi, per rendere effettivi ed efficaci gli interventi nell’area sociale, sia imprescindibile un nuovo approccio “globale”, un nuovo modo di intendere la filantropia. Perché l’IO è possibile solo attraverso il NOI”.