Cultura, via ai bandi pluriennali per consentire a enti e associazioni del territorio di fare programmazione

“Il Piano è frutto del lavoro condiviso con tutti gli attori dei Tavoli della cultura – ha detto l’assessore – ed è in linea con quanto previsto dal Testo unico sulla cultura. Le principali novità riguardano appunto la programmazione su base triennale, fatta salva la cadenza annuale per alcune tipologie di istruttorie per interventi che richiedono tempistiche ridotte, l’attribuzione di un maggior ruolo a enti partecipati e controllati dalla Regione a favore della crescita del sistema culturale, il potenziamento di intese e collaborazioni con i vari livelli della Pa”.
“La Regione continuerà a lavorare anche attraverso il crowdfunding – ha aggiunto Poggio – con l’obiettivo di costruire una comunità di sostenitori, anche in collaborazione con fondazioni bancarie e atenei”.
“Il Piano è frutto di un lavoro iniziato nella scorsa legislatura –  è intervenuto Diego Sarno (Pd) -. Bene la decisione sui bandi triennali, mentre convince poco la scelta di limitare le convenzioni, perché vengono annullate le scelte politiche regionali e questo riduce la progettualità e la visione futura delle politiche pubbliche in materia culturale”.
Su proposta del Partito democratico, nei bandi saranno previsti criteri di premialità per le realtà culturali che svolgeranno le loro attività all’interno dei beni confiscati alle mafie, che in Piemonte sono numerosi e ancora in attesa di assegnazione. E sempre il gruppo Pd ha ottenuto voto favorevole unanime ad un atto di indirizzo collegato che chiede alla Regione di emanare i bandi nella prima metà dell’anno, di abbreviare i tempi di erogazione dei contributi e di coinvolgere Finpiemonte e gli istituti di credito piemontesi per anticipare le risorse regionali a enti e associazioni: “L’iter di partecipazione ai bandi e di rendicontazione vanno semplificati – ha sottolineato il primo firmatario Daniele Valle – così come si dovrà lavorare per cercare di garantire risorse a tutti gli idonei in graduatoria”.
Alberto Preioni (Lega), ha spiegato che “il pubblico deve fare la sua parte, ma per il settore è fondamentale l’apporto dei privati, servono mecenati in grado di investire sugli eventi culturali”; Paolo Bongioanni (FdI) ha chiesto prudenza rispetto alla stipula di convenzioni “che possono diventare rischiose se si cementano nel tempo”; Alessandra Biletta (FI), ha espresso soddisfazione per “un documento aperto a interventi innovativi per superare le difficoltà del sistema, duramente colpito dalla pandemia”.
“Fondamentale migliorare l’accessibilità ai luoghi della cultura per le persone con disabilità” ha ricordato Silvio Magliano (Moderati), mentre Francesca Frediani (M4o) ha parlato della cultura come strumento di contrasto al disagio e dell’importanza di riconvertire spazi abbandonati in luoghi della cultura e Marco Grimaldi (Luv) ha riaffermato l’esigenza di riqualificare spazi come le aree verdi per ospitare grandi eventi pubblici, fruibili da tutti.

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