“Se vi sono da fare monitoraggi ambientali, se vi è da campionare acqua in falda e in superficie, se vi è da costruire una lunga recinzione per contenere la peste suina africana, tra Alessandrino e Liguria, i Ministeri competenti non possono scaricare costi e responsabilità su Regioni ed Enti locali.
Nel Decreto legge pubblicato in Gazzetta Ufficiale tre giorni fa, la ‘clausola di invarianza finanziaria’ mistifica la realtà e le necessità. E cioé che per affrontare questa ennesima emergenza ambientale, servono chiare strategie e ingenti risorse economiche. Il focus non possono essere solo gli interventi per proteggere gli allevamenti di maiali. I territori montani appenninici stanno soffrendo e patendo duramente i vincoli messi sulle aree ove sono state trovate delle carcasse. Li accettano nell’interesse collettivo, ma occorre in fretta risolvere i problemi. A oggi non sono previsti per questi territori interventi specifici di ristoro da parte dello Stato. Come non sono previste risorse economiche per la costruzione della annunciata recinzione. Brutta, ma probabilmente necessaria. I tempi di azione devono essere stretti. Servono veterinari e personale specializzato nelle Asl del territorio, che invece sono stati assunti al Ministero della Salute. Serve un piano nazionale concordato con Regioni ed Enti locali, ma finanziato con risorse apposite, anche europee. Un piano che il Decreto pubblicato definisce solo in parte, senza considerare che l’emergenza per i piccoli Comuni appenninici è già nel pieno dei suoi effetti economici negativi. E i problemi non possono essere solo quelli dei grandi allevamenti intensivi di maiali. Uncem è a fianco dei Sindaci nelle loro istanze e urgenti necessità. Non possono ancora una volta finire con il cerino in mano”.
Lo afferma Marco Bussone, Presidente nazionale Uncem.
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