Rifondazione: no alla guerra in Ucraina

La crisi Ucraina è ormai precipitata nel conflitto armato, con conseguenze  tragiche per tutte e per tutti.

Il progetto espansionistico della NATO ed il rifiuto dell’Ucraina di applicare gli accordi di Minsk, che riconoscevano l’autonomia delle Regioni a maggioranza russofona, hanno portato a questo esito drammatico.

Ma ora l’inaccettabile intervento diretto delle truppe russe in Ucraina, accompagnato da dichiarazioni altrettanto inaccettabili da parte di Putin, rischia di mettere in moto una spirale micidiale, che può condurre ad uno stato di guerra generale.

E’ quindi più che mai necessario mobilitarsi contro la guerra, e  sostenere una soluzione di pace per la crisi: per il ritiro immediato delle truppe russe dall’Ucraina e di tutte le truppe straniere presenti nell’area dello scontro; per un piano di pacificazione basato sulla neutralità dell’Ucraina e sul riconoscimento dei diritti di tutte le popolazioni, ucraine e russe, tornando allo spirito degli accordi di Minsk.

Il governo italiano e la UE hanno fin qui dimostrato soltanto la loro totale subalternità agli USA e alla NATO, non facendo nulla di concreto per ricercare una soluzione pacifica della crisi.

L’Italia deve impegnarsi ora per fermare la guerra e, nel rispetto dell’art.11 della nostra Costituzione, non deve partecipare in alcun modo ad essa: diciamo NO all’invio di armi, soldati, navi, aerei italiani nell’area interessata dal conflitto.

L’Italia deve portare avanti una politica di pace: non può quindi continuare a far parte della NATO, una alleanza imperialista che non ha più alcuna ragione di esistere: “Fuori l’Italia dalla NATO! Fuori la NATO dall’Italia!” resta la nostra ferma posizione in proposito.

Bisogna fermare il mercato delle armi, che alimenta le guerre nel mondo: “Posti di lavoro, non bombe!” è lo storico slogan del movimento contro la guerra, che oggi più che mai ribadiamo. Respingiamo quindi  l’idea  nefasta di trasformare Torino nel polo nazionale dell’industria bellica.

Bisogna tornare a far sentire la voce dei popoli, che come sempre saranno i primi a pagare pesantemente i costi della guerra e delle sanzioni economiche.

Rifondazione Comunista sarà presente alla manifestazione per la Pace già indetta a Torino, nell’ambito di una iniziativa nazionale, SABATO 26 FEBBRAIO alle 11 in piazza Castello, ma occorre costruire sin dalle prossime ore una mobilitazione  immediata e permanente contro la guerra.

Fausto Cristofari, segretario provinciale di Rifondazione Comunista di Torino

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