La politica in affanno in città e in Piemonte

Ce la farà Torino? Lo spero ma francamente ne dubito.  Contentissimo se sarò smentito.  Ora è ufficiale: l’industria meccanica, di fatto, quasi non esiste più. Precisamente, si era ripreso chi produceva per l’estero.  Praticamente inesistente il mercato interno.  Il viceministro  Gilberto Picchetto ce la mette tutta.  Ma il caro bollette colpisce inesorabilmente. E ce la mette tutta anche il sindaco Stefano Lo Russo, che incassa il sostegno di sindacati e Unione industriale.  Ma è dura, mamma mia se è dura. I funzionari del Comune arrancano persino nello scrivere i progetti per chiedere soldi all’Europa.  Non erano più abituati . Vivacchiavano.  L’organico dovrebbe essere di 12ooo dipendenti.  Ora sono 8000. Ma se si entra in qualsiasi assessorato non si nota un alacre lavorio.  Scomparsi i pentastellati con la loro decrescita felice è rimasta solo la nostra totale infelicità.  Ma non basta: la situazione del verde pubblico, aspetto sintomatico,  ed in particolare la manutenzione del verde, è totalmente fuori controllo con appalti deserti di società provenienti  dal Sud che dopo aver vinto semplicemente sono tentate di non fare i lavori. E c’è attinenza tra la richiesta dei fondi europei ed il verde.  La collina torinese sta franando ed abbisogna di lavori di consolidamento.
Anni di incuria.  Anni di totale abbandono.
Ammetto,  c’è volontà di fare, ma ho paura che la volontà sarà sopraffatta dalla realtà.  Insomma, mi sembra tutto tremendamente in ritardo. Non che in Regione le cose vanno meglio. Da Biella a Torino botte da orbi tra leghisti e Fratelli d’Italia.  E ho usato un eufemismo per dire che si disprezzano. Perché? Diciamola così: un’idea diversa di ciò ché è.  Dunque il più totale immobilismo. Il caso Biella è emblematico.  L’assessore reo di non aver presentato domanda di finanziamento, unica città d’Italia, viene cacciato, ed aggiungo io: giustamente, dalla giunta. Comincia la guerriglia di Fratelli d’Italia.  Vittima il sindaco Corradino e la città che sta a bocca ausciutta.  Dopo viene silurata la sorella di Andrea Del Mastro all’area metropolitana.  Perché? Perché è la sorella di  Del Mastro.  E intanto  nel biellese il Tessile non ridecolla e l’economia stagna. Il governatore Cirio cerca di fare ed essere superiore, fatica molto. Insomma, questa politica, questi politici non danno una bella immagine di se’. Ma Torino è il Piemonte non possono aspettare.
Patrizio Tosetto
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