Le 2 squadre torinesi sono state entrambe sconfitte nella decima giornata di campionato. Esistono sentimenti contrapposti, vediamo quali.
In casa bianconera l’aver perso contro il Sassuolo ha risvegliato incubi che sembravano sopiti dopo l’imbarazzante avvio di campionato che ha collocato la Juve, seppur brevemente, al 18esimo posto in classifica…poi è arrivata una striscia di risultati positivi sia in campionato che in Champions League (bianconeri a punteggio pieno dopo 3 gare),ora nuovamente il buio: settimo posto anonimo in campionato, a -13 punto dal Milan capoclassifica ed a -4 dalla Roma al quarto posto, ultimo utile per qualificarsi in zona Champions League. Allegri ha le idee chiare ma al di fuori del campo sembrano molto confuse: soprattutto preoccupa l’involuzione tecnico tattica di Morata e Kulusevsky. Sabato 30 ottobre alle ore 18 sfida verità a Verona contro il Verona,solo la vittoria può rilanciare i bianconeri. Il pareggio ed ancor peggio la sconfitta farebbe sprofondare la Juve in una crisi senza via d’uscita.
Sentimento contrapposto in casa granata:13esimo posto in classifica e sconfitta di misura contro la capoclassifica Milan al Meazza di Milano dove il Toro ha dominato disputando un’ottima gara. La squadra di Juric ha una sua precisa identità: fa gioco, attacca con criterio e disputa tutte le gare a viso aperto. Viene punito solo su un’unica azione frutto dell’unica distrazione che capita alla squadra nell’arco dei 95′.
I granata non soffriranno come nelle 2 ultime disastrose stagioni ma da squadra di centroclassifica attuale possono trasformarsi in compagine da qualificazione in Conference Europa League solo a 2 condizioni: recuperare i 3 titolari di qualità Mandragora, Ansaldi e Pjaca e trasformare il mercato di gennaio in una grande opportunità cedendo i 7 esuberi dell’organico ed acquistando 3 giocatori di spessore,1 difensore e 2 centrocampisti.
Vincenzo Grassano
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