Online dalla Reggia di Venaria, il concerto “Musica a corte. Natura e artificio”

“Early Music Day – Giornata Europea della Musica Antica”: IX edizione. Domenica 28 marzo, ore 17

La sua musica è stata riconosciuta nel dicembre scorso quale Patrimonio Culturale dell’Umanità Unesco. E’ il “corno da caccia” – se vogliamo il simbolo della Reggia di Venaria come della Palazzina di Caccia di Stupinigi (con i loro magnifici giardini e i vicini spazi boscosi) – lo spunto da cui prende vita il concerto “Musica a corte.

Natura e artificio” organizzato in occasione della nona edizione dell’ “Early Music Day – Giornata Europea della Musica Antica”, nata nel 2013: da allora, in occasione del 21 marzo, giorno della nascita di Johann Sebastian Bach e inizio della primavera, si celebra il patrimonio di musica antica dell’Europa. Il concerto verrà trasmesso domenica 28 marzo alle 17 sul canale YouTube dell’ “Accademia di Sant’Uberto”, sulla pagina Facebook “Corni da Caccia della Regia Venaria-Accademia di Sant’Uberto”, sui social della “Reggia di Venaria”, che supporta e contribuisce all’iniziativa, e sui social di “VisitPiemonte” e “Palazzina di Caccia di Stupinigi”.  L’organizzatore e coordinatore europeo di tutta la Giornata è, a livello europeo, il “Réseau Européen de Musique Ancienne” (REMA).
Protagonista del concerto, l’ “Orchestra Barocca dell’Accademia di Sant’Uberto” (nata nel 1996) insieme all’ “Equipaggio della Reggia di Venaria – Corni da caccia dell’Accademia di Sant’Uberto”. Il concerto rientra infatti nel “Progetto Barocco” che, dal 2016, l’ “Accademia” sviluppa in collaborazione con il “Liceo Classico Musicale Cavour di Torino”: gli studenti che partecipano al progetto, integrati nell’orchestra, ricevono dall’“Accademia” la dotazione di strumenti originali e il supporto di tutor esperti. Inserito nell’ambito del filone “SognareGreen” del programma 2021 della “Reggia di Venaria”, l’evento musicale dedicato alla natura e all’ambiente, è stato registrato nei giorni scorsi nella Sala Diana della Venaria, dove si trovano le prime raffigurazioni di “corno circolare” ad oggi conosciute, 20 corni della stessa tipologia appartenenti al ciclo delle cacce del pittore fiammingo – attivo in Italia nel gruppo della “Scuola dei Bamboccianti” – Jan Miel realizzato tra il 1659 e il 1661. Dalla sala la prospettiva si allunga all’infinito, da un lato verso la città di Venaria Reale, nata con la Reggia nel XVII secolo, con la via Maestra a forma di collare dell’Annunziata, la massima onorificenza sabauda, dall’altro verso i giardini, la peschiera, il bosco e le montagne. La musica è, nel suo dna, uno strumento in grado di ricreare e promuovere un “paesaggio sonoro”, che comprende residenze, giardini e spazi naturali. Nella candidatura multinazionale della pratica musicale del corno da caccia presentata all’“Unesco” da Francia, Belgio, Italia e Lussemburgo, il nostro Paese è stata proprio rappresentato dalla comunità di suonatori dell’“Accademia di  Sant’Uberto”, conosciuta come  “Equipaggio della Regia Venaria”. Lo strumento, nato nel XVII secolo per le cacce reali, si è rivelato subito una opportunità per la musica d’arte.
“La nona edizione  di ‘Early Music Day 2021’, consacrato alla musica barocca, è occasione per presentare il programma, ‘Musica a corte. Natura e artificio’. Il titolo prende lo spunto dal corno da caccia,  pratica riconosciuta come ‘Patrimonio Culturale  Immateriale dell’Umanità Unesco’ dal dicembre 2020, ma anche spiritus loci della reggia di Venaria e della Palazzina di caccia di Stupinigi, con i loro giardini e i contigui spazi boscosi. La musica come strumento in grado di ricreare e promuovere un paesaggio sonoro, che comprende residenze, giardini e spazi naturali” dichiara Pietro Passerin d’Entrèves, presidente dell’“Accademia di Sant’Uberto” che organizza l’iniziativa con “Città di Venaria Reale”, “Fondazione Ordine Mauriziano” e “Reggia di Venaria”. Partner, la “Fédération Internationale des Trompes de France” e la “Fondation pour le Rayonnement de la Trompe Musicale” mentre maggior sostenitore è “Compagnia di San Paolo”.

g. m.

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