Con un emendamento approvato in Commissione ambiente in regione e proposto dalla Giunta, si introduce un correttivo sugli obiettivi stabiliti per la Città di Torino per le caratteristiche che la contraddistinguono rispetto a tutti gli altri comuni piemontesi anche in considerazione dell’elevato flusso di pendolari. Il limite massimo dei 159 chilogrammi di raccolta indifferenziata per abitante, viene infatti posticipato all’anno 2024.
È stato deciso durante la seduta presieduta da Angelo Dago, che ha proseguito l’esame del Disegno di legge 88 che modifica alcune norme in materia di gestione dei rifiuti. Presente l’assessore Matteo Marnati, sono stati discussi e votati i primi sei articoli della legge.
Approvati alcuni emendamenti tecnici presentati dall’assessore e appunto uno che stabilisce una deroga, per la sola città di Torino, che fissa il limite massimo di 190 chili di rifiuti indifferenziati per abitante per l’anno 2020 e 159 chili entro il 2024 e non il 2022, come nella legge vigente datata 2018. Ciò significa quindi che gli obiettivi di raccolta differenziata slittano a loro volta di due anni.
In generale, attraverso la discussione degli emendamenti presentati sia dalla Giunta sia dai consiglieri intervenuti, sono stati affrontati i temi della raccolta differenziata dei rifiuti nei comuni turistici (che vedono moltiplicarsi il numero degli abitanti nei periodi di vacanza), dell’economia circolare e del riciclo dei rifiuti, delle competenze delle Province in questa materia ed anche della gestione delle discariche esaurite.
Il consigliere Sean Sacco (M5s) ha presentato diversi emendamenti (che sono stati approvati) sul recepimento delle direttive UE in omaggio al principio dell’economia circolare, per incentivare il mercato dei prodotti riciclati, per il sostegno alla ricerca in materia di riciclo dei rifiuti e sulla pianificazione degli investimenti per infrastrutture e la promozione di campagne di comunicazione sulla raccolta differenziata.
Altri interventi sugli emendamenti discussi sono stati svolti da Daniele Valle e Alberto Avetta (Pd), Valter Marin (Lega), Riva Vercellotti (Fi).
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