“Realismo magico” torinese

Torino vista dal mare /7  Camminare per conoscere. Un’immagine semplice ma efficace che descrive al meglio uno dei migliori modi per scoprire una nuova città. Abituarsi a nuovi paesaggi, differenti abitudini di quartiere, spesso è difficile, ma passeggiando tra le vie e le piazze più battute, per poi allontanarsi e perdersi in quelle meno trafficate permette di appropriarsene, cogliendo scenari, scorci e dettagli che spesso si perdono nella frenesia del quotidiano. Torino – io che vengo dal mare – provo a scoprirla così, raccontandola per impadronirmene allo stesso tempo.

«Dopo la guerra sono venuto a Torino perché mi sembrava la città più adatta allo sviluppo della mia arte. Questa città quadrata, ordinata, mi sembrava che era proprio il posto dove io dovessi vivere ed ho per fortuna trovato una casa, ed è sempre stata quella sin da allora, che io amo moltissimo, silenziosa, è a piano terreno, piccolo giardino, un cortile, dove io sto con i miei cani, […] ed io vivo tranquillo, non sento automobili, non sento i tram, non sento nulla […] e la pittura proprio mia, veramente mia, è incominciata allora con il quadro L’Attesa, il Tiro a segno, La donna e l’armatura, Silvana Cenni, la mia vera pittura è cominciata allora, forse quella pausa lunga (della guerra) mi ha giovato in un certo senso, mi ha fatto fermentare germi che erano ancora in me e che non potevano avere sviluppo altro che, forse, in mezzo a questi dolori, la morte di mio padre […]»

La casa di cui parla Felice Casorati è la sua casa studio nel cuore di Torino, in via Mazzini 52, abitazione che lo ospitò fin al suo ultimo giorno torinese. Un angolo silenzioso, fuori dal tempo, con la facciata della palazzina interna del cortile di stile neoclassicoche circonda il piano terra dove lì troviamo casa Casorati. Ho scoperto casualmente quella casa in cui il pittore aveva risieduto, e come spesso accade quando ci si ritrova a camminare tra le strade e i luoghi che furono abituali di uomini del passato, le suggestioni visive che esse donano possono farti scoprire nostalgica di epoche mai vissute

Il nostro artista nasce a Novara sul finire del ‘800, 1883, ma la carriera militare del padre lo costringe a numerosi trasferimenti;compie quindi i suoi studi accademici a Padova, ma sviluppa il suo linguaggio pittorico tra le variegate suggestioni di molteplicicittà. Un linguaggio fatto di simbolismo, decorazioni art nouveau, di chiara ascendenza klimtiana, espressione di uno spirito giovane e sperimentatore.

È però a Torino che Casorati trova la sua città perfetta, scelta per stabilirvisi con la famiglia dopo la morte del padre avvenuta nel 1917.

Allo stesso modo di come accadde per Friedrich Nietzsche, anche Felice Casorati trovò qui il suo porto sicuro, dal quale però non volle mai salpare.

In questa città, da lui definita come ordinata, quadrata, nell’essere austera e misteriosa allo stesso tempo, trovò le condizioni ideali per la sua pittura, trasformandola e maturandola in quella pittura che nel tempo lo ha identificato.

A Torino assunse subito un ruolo di spicco nella vita culturale della città, diventando attivo frequentatore di Pietro Gobetti e fondando la società artistica Fontanesi, ha quindi vissuto e assaporato appieno la vita cittadina e come d’obbligo per molti artisti le ha dedicato varie opere.

Frugando tra i lavori dell’artista ho scovato alcune opere di Casorati, realizzate in momenti e per motivi diversi nel corso della sua attività, che raccontano perfettamente la sua Torino, la sua maniera di leggerne i particolari attraverso un linguaggio semplice ed essenziale.

I luoghi da lui descritti sono sempre iscritti all’interno di spazi prospettici sapientemente costruiti, le atmosfere sono tranquille, a volte enigmatiche, i colori usati sono tenui, a tratti non sempre realistici ma che restituiscono con sapienza il valore delle forme.

Tutto è sospeso in una atemporalità di chiaro influsso metafisico, c’è il senso dell’attesa, c’è suggestione, c’è la luce che indaga, c’è poesia, elementi che contribuiranno a delineare il “realismo magico” di cui si farà promotore insieme agli altri artisti di Novecento.

Anche con il passare degli anni, raccontando lo sviluppo industriale di Torino, grazie a un dipinto pubblicitario che la Fiat gli commissionò, riuscì sempre a mantenere quel ricercato equilibrio tra finzione e realtà.

L’arte di Felice Casorati è quindi declinazione perfetta di una relazione duratura, composta e senza tempo con la città di Torino.

Annachiara De Maio

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