Norma Cossetto e la storia libera da condizionamenti ideologici

IL COMMENTO di Pier Franco Quaglieni  / Il fatto che a Pescara l’Anpi locale non voglia riconoscere l’intitolazione di un giardino alla Medaglia d’ oro Norma Cossetto, struprata e infoibata, appare un arretramento notevole nella ricostruzione storica che l ‘Anpi ha imboccato

 

E’ vero che in Istria e Dalmazia ci furono
violenze da parte del regime fascista e in generale da parte di Italiani, ma è altrettanto vero che la giovane studentessa Istriana Norma Cossetto con quelle violenze non c’entrava nulla
. Era una studentessa dell ‘Università di Padova vittima della selvaggia violenza dei partigiani titini. Sollevare polveroni polemici su di lei e’ di per se’ sintomo di un disturbo nella capacità di accogliere i fatti storici senza riferimenti ideologici ormai vecchi ed obsoleti. L’Anpi che offende una vittima delle foibe, non rende onore alla sua storia migliore, ma rischia di tornare al negazionismo dei vetero- comunisti. Il giorno del ricordo del 10 febbraio dovrebbe essere un punto di non ritorno . Le pagine scritte da Gianni Oliva non possono essere contestate. Sono una verità incontrovertibile. Sono stato tra i primi a scrivere di Norma Cossetto ed ebbi la possibilità di avere rapporti con sua sorella che abitava a Novara e che fu una profuga dell’esodo Giuliano- Dalmata dopo la seconda Guerra Mondiale e il trattato di pace che diede a Tito i territori italiani della Costa Adriatica orientale. Fui io a proporre per la Medaglia d’oro la Cossetto al presidente Ciampi che subito accolse la proposta. Sentire che l’Anpi si dissoci dalla intitolazione di una giardino a Norma mi addolora. Semmai bisognerebbe dire che le città italiane sono in ritardo nel ricordare l’eroica ragazza istriana.  Torino proprio non ci pensa a Norma Cossetto. Dopo la guerra l’ Università di Padova conferì la laurea honoris causa alla studentessa allieva di Concetto Marchesi, latinista insigne e comunista di spicco. All’ Anpi, prima di sminuire Norma Cossetto con la scusa di contestualizzarla,  dovrebbero studiare la storia. In ogni caso ogni violenza,  anche contestualizzata, va condannata senza equivoci e mezze verità.

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Scrivere a quaglieni@gmail.com

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