Questa mattina, in Prefettura a Torino, si è tenuto il primo tavolo tra la Sottosegretaria al Mise Todde, la Sindaca di Torino Appendino, il vescovo Nosiglia e il neo-commissario straordinario dell’Acc Wanbao Maurizio Castro.
All’illustrazione del piano di rilancio del sito di Riva Presso Chieri, messo a punto da Governo e Invitalia, ha partecipato anche la deputata piemontese Jessica Costanzo (M5S), da sempre attenta agli sviluppi della vertenza.
“Questo incontro – commenta Costanzo – è sicuramente un buon inizio. Il Governo dimostra il suo impegno serio, dopo aver lavorato a testa bassa senza annunci e attirandosi a volte per questo le critiche di lavoratori e sindacati.
Il Fondo per la gestione della crisi d’impresa introdotto dal Decreto Rilancio con i 100 milioni di euro stanziati – afferma Costanzo – inizia infatti a dare i suoi frutti, oggi visibili concretamente con il nuovo progetto di creazione del polo nazionale per la produzione di compressori per frigoriferi in cui confluiranno l’ex Embraco e l’ex Acc di Mel, in crisi dopo l’uscita del gruppo cinese Wanbao. L’obiettivo – continua Costanzo – è quello di strutturare finalmente un vero piano industriale, ciò che era sempre mancato nelle infelici gestioni precedenti. Ho apprezzato molto l’atteggiamento del dottor Castro, nominato commissario straordinario, che ha evitato di sbilanciarsi con numeri e proclami e ha riconosciuto il grande lavoro della sottosegretaria Todde, affermando di non aver mai trovato, in quarant’anni di carriera, qualcuno di esigente e pragmatico come lei.
“Questo progetto – prosegue Costanzo – parte dalla consapevolezza che la specializzazione è la chiave del successo dell’operazione e che d’ora in avanti si eviterà in ogni modo la competizione tra siti. Il cambio di paradigma molto apprezzabile: integrazione sarà la parola chiave, poiché si è visto che negli anni pregressi mettere uno contro l’altro siti che si occupano di produzione dei medesimi beni non ha portato a nulla di buono. La diversificazione è importante: occorre puntare sul know-how e sulle competenze dei lavoratori che dovranno comunque essere riaggiornate dopo lo stop di ben quattro anni per le note vicende.
Salvare l’ex-Embraco – conclude Costanzo – è da sempre obiettivo del governo. Ora, per rispetto di tutti i lavoratori e delle loro storie, occorre mettere da parte ogni trionfalismo e concentrarsi finalmente su una seria politica industriale”.
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