Il Templare di Moncucco

Anche solo a pronunciarlo, il nome Templari suscita particolari emozioni e soprattutto rievoca quell’antico mondo cavalleresco che cerchiamo in qualche modo di far rivivere, di riportare alla luce dalle tenebre della storia

E poi scopriamo che nei luoghi da noi visitati spunta spesso qualcosa che rimanda a quel mondo e a quell’epoca lontana, qualcosa che era appartenuto ai templari, una chiesa, una “domus”, un castello, una fortezza, una croce, una moneta, un sigillo.

Oppure emergono figure templari, uomini templari, nati e vissuti vicino a noi. Si è scritto molto sui templari e si continua a scrivere fin troppo, sono stati pubblicati ottimi libri ma anche testi scadenti, film pregevoli e altri mediocri. Si contano sull’argomento storici seri e competenti accanto a scrittori meno documentati e a volte un po’ improvvisati. Tra i primi spicca Bianca Capone Ferrari, residente a Torino, che da qualche decennio si dedica alla ricerca degli insediamenti dell’Ordine del Tempio in Italia. Fondatrice della Libera associazione ricercatori templari italiani, è tra i maggiori studiosi del fenomeno medioevale templare nella nostra penisola ed è autrice di vari libri e saggi sul tema. Nella sua vita di studiosa ha scoperto e individuato anche il Templare di Moncucco Torinese, nato nel piccolo paese situato nelle vicinanze di Castelnuovo don Bosco, nell’astigiano confinante con la provincia di Torino, più noto per la Freisa e le trattorie che per il suo castello che dalla collina domina la valle. Eppure proprio in quel castello nacque un certo Jacopo da Moncucco, l’ultimo templare italiano al quale Bianca Capone Ferrari ha dedicato un romanzo storico. Dalle sue ricerche su questo personaggio è nato il libro “Il Templare di Moncucco”, Edizioni Federico Capone, una storia avventurosa e drammatica dell’ultimo Maestro d’Italia dell’Ordine Templare, Jacopo da Moncucco.

 

Nato nel Castello dei Grisella e vissuto a metà fra il XIII e XIV secolo, Jacopo da Moncucco è stato l’ultimo Gran Maestro e precettore d’Italia dell’Ordine dei Templari, una delle più importanti associazioni monastico-cavalleresche del Medioevo, fondato nel 1118-19 da Ugo de Payns. “Sulla vita e sulle gesta di Jacopo non sappiamo quasi nulla, scrive l’autrice, e le poche notizie sono desunte dagli interrogatori dei Templari processati negli Stati della Chiesa, in Toscana e a Cipro e da qualche documento riguardante locazioni, permute e donazioni di terre e case”. Nel libro si parla della vita di Jacopo prima della soppressione del Tempio ordinata dal re di Francia Filippo IV il Bello e poi della fase successiva quando l’ex templare, diventato chierico di una chiesetta piemontese, la pieve di San Cassiano di San Sebastiano Monferrato, entra in contatto con il mondo della campagna, impregnato a quel tempo di credenze magiche e di superstizioni. In realtà, nel castello di Moncucco nacquero due cavalieri templari: i fratelli Iacopo e Nicolao. Il secondo fu arrestato e processato nell’isola di Cipro mentre Iacopo divenne precettore di Santa Maria del Tempio di Bologna alla fine del Duecento e nel 1303 divenne precettore di Lombardia, Roma e Sardegna. Nel 1308 si perdono le sue tracce come Templare. Ricercato dagli inquisitori fu condannato in contumacia per non essersi presentato al processo ai templari nello Stato Pontificio. Dov’era Jacopo quando fu condannato? “Forse ritornò nel suo castello del basso Monferrato, spiega la Capone Ferrari. Gli storici dell’epoca sostengono che molti cavalieri appartenenti a famiglie prestigiose tornarono nelle loro dimore senza essere molestati. Se diamo per certa quest’ipotesi, Jacopo rimase nella sua Moncucco fino al 1316”.

Filippo Re

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