“Il ricorso per incostituzionalità da parte di un coraggioso giudice di Torino riporta la questione agli onori della cronaca. Porterò il tema in Consiglio Regionale: parta dalla nostra Regione un forte segnale”
La Consulta si pronuncerà, la prossima settimana, sull’adeguatezza o meno dell’importo e sui requisiti anagrafici per la concessione delle pensioni per l’invalidità totale.
Il ricorso per incostituzionalità della cifra della pensione di invalidità, presentato da un giudice di Torino il cui coraggio ci commuove e ci conforta, fa emergere nella loro gravità due questioni. La prima è una questione assoluta: la soglia di sussistenza è indicata dall’Istat in almeno 560 euro mensili ed è dunque assurdo ipotizzare che una persona maggiorenne con inabilità assoluta al lavoro possa sopravvivere con la metà della somma. La seconda è una questione relativa: al compimento del 67esimo anno di età da parte del titolare della pensione, quest’ultima è convertita in assegno sociale, pari a 460 euro per 13 mensilità; una disparità priva di senso e di logica (vista la sostanziale e riconosciuta assimilabilità dei due benefici), che penalizza arbitrariamente chi non ha ancora raggiunto tale soglia anagrafica. Auspico che la politica non debba più attendere una sentenza della Corte Costituzionale per farsi carico di queste iniquità e di queste discriminazioni. Porterò la questione in Consiglio Regionale: dalla nostra Regione parta un segnale forte. Mi farò portavoce perché la Regione Piemonte chieda al Governo una riforma di questo Istituto, che non è più né equo né umano.
Silvio Magliano – Presidente Gruppo Consiliare Moderati, Consiglio Regionale del Piemonte.
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