Il Presidente Sergio Mattarella, seguendo i suoi predecessori Ciampi e Napolitano, ha inviato un messaggio per il Giorno del Ricordo, 10 febbraio, data della firma del trattato di pace del 1947 che privò l’Italia dei suoi storici territori dell’ Adriatico Orientale, resi ulteriormente italiani anche dal sangue versato dai Caduti della Grande Guerra che sancirono in modo definitivo l’italianità della Venezia Giulia, dell’Istria e di Fiume
di Pier Franco Quaglieni
La guerra perduta e un trattato di pace punitivo, malgrado la cobelligeranza italiana a fianco degli alleati e la stessa Resistenza al Nord, mutilarono il territorio nazionale.
Trecentocinquantamila italiani dovettero fuggire dalle loro case e rifugiarsi in Italia anche perché, fin dal 1943, in quelle terre martoriate era iniziata la caccia all’italiano con quindicimila infoibati. I partigiani comunisti di Tito crearono il terrore in nome del nazionalismo slavo e del comunismo, una miscela esplosiva e devastante. Mattarella non ha esitato a parlare di “pulizia etnica”. Il Presidente ha avuto il coraggio di denunciare “la persecuzione contro gli italiani mascherata talvolta da rappresaglia per le angherie fasciste” subite dagli slavi nel periodo del Ventennio. C’e’gente in Italia che non ha ancora digerito il Giorno del ricordo e ritiene di poter, se non proprio negare le foibe, di giustificarle come una legittima ritorsione rispetto alle “angherie fasciste”, come scrive Mattarella, Lo stesso Presidente ha denunciato “sacche di negazionismo” che continuano ad esserci, anzi io direi che esse si sono incrementate Come scrivevo giorni fa, oggi si attenta alla libera ricerca storica in nome delle vulgate . La prima vulgata, la più intollerabile, riguarda le foibe e l’esodo. Occorre una ristampa dei libri di Gianni Oliva che riportino alla verità storica. L’articolo di oggi di Giovanni De Luna su “ La Stampa” è un tentativo chiarissimo di delegittimare il 10 febbraio Giorno del Ricordo, dimenticando volutamente che fu un voto di quasi tutto il Parlamento, se si esclude Rifondazione comunista, non fu una proposta neo-fascista, come tenta di accreditare, riducendo tra l’altro il numero di infoibati da 15mila e poche migliaia. Io sono certo che anche la senatrice Liliana Segre vorrà essere oggi a fianco del Presidente, come testimone di verità contro l’odio antitaliano che portò alle foibe. Mattarella ha avuto il coraggio di prendere una chiara posizione che gli fa molto onore. E’ vergognoso che certi giornali abbiano ignorato o minimizzato il discorso del Presidente.
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