Arriva il secondo pareggio in nove giornate per gli uomini di Sarri: a Lecce la squadra bianconera chiude in parità dopo un primo tempo dominato ma senza reti, anche grazie al portiere Gabriel, autore di parecchi miracoli.
Siccome tutti dicono che la Juventus ha due formazioni titolari, che chiunque vada in campo la differenza non si vede, allora non si cerchino scuse (tipo l’assenza di CR7) per l’opaca prestazione della squadra di ieri, che – detto onestamente – deve aggiustare la mira.
Piuttosto, tutta la squadra deve fare il mea culpa perchè ieri pomeriggio ha sbagliato l’approccio alla gara, pensando magari di trovare un avversario facile ed arrendevole: niente di più sbagliato, perchè i giallorossi hanno impostato la partita in difesa, è vero, rinunciando ad un certo punto persino a giocare sulle fasce e permettendo alla Juve di crossare da ogni dove; ma hanno fermato i Campioni d’Italia, questo è certo.
Quando ci si accorge che la palla proprio non vuole entrare, di solito ci si affida alla classe di Ronaldo, e qualcosa vien sempre fuori; ma ieri non c’era, ed è evidente che senza di lui non è la stessa cosa: Dybala e Higuain si danno da fare (abbiamo contato almeno 5 tiri della Joya ed altrettanti del Pipita), ma Bernardeschi non era decisamente in partita – tanto che sbaglia un goal a porta vuota – e non si può pensare di buttare semplicemente la palla in avanti alle due punte, specialmente quando la difesa avversaria toglie quasi tutti gli spazi alzando un muro molto difficile da abbattere, anche per la Juventus.
Comunque, dopo un primo tempo in cui la Juve ha fatto vedere molto possesso palla ma zero concretizzazione, al 48′ st. arriva il vantaggio bianconero: Pjanic si avventa su una respinta, tenta il tiro e viene travolto da una scivolata di Petriccione poche spanne dentro l’area; il Var dice che è rigore, Dybala esegue in maniera ineccepibile.
Peccato che dopo pochi minuti segua l’intervento sgraziato di De Ligt: palla sul braccio, rigore realizzato da Mancosu: 1-1. Il Lecce gongola, pare incredulo, e anche Sarri, ma per il motivo opposto, ed inizia a farsi sentire pesantemente contro i suoi, tanto che si becca un cartellino giallo.
A questo punto, Sarri prova a cambiare le carte: prima toglie Danilo (spento: quando il Lecce attacca, lo fa quasi sempre dalla sua parte) per Cuadrado, poi al 66′ st. è costretto a sostituire Pjanic, infortunato, per Khedira. Bentancur va al suo posto, ma non è la stessa cosa, nonostante la sua buona partita. Al 71′ st fuori Can per Rabiot, tanto ormai si gioca costantemente nella metà campo del Lecce, è un assedio.
All’82’ st, il portiere giallorosso fa un buon intervento su Higuain ma lo colpisce in testa e l’argentino finisce la partita con il turbante.
Tanti errori individuali, poco gioco e atteggiamento quasi risparmioso nella gestione della palla: urgono provvedimenti seri.
Ovunqueecomunque #finoallafine
Rugiada Gambaudo
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