Alberto Cirio, il governatore, sta facendo campagna acquisti per
rafforzare la compagine burocratica della Regione
Piemonte. Precisamente sta chiedendo il rientro a ex altri
funzionari della Regione in pensione. Incarichi
gratuiti secondo le nuove normative ma sempre
prestigiosi. Alcuni accettano di buon grado. Non è
bello per chi ha lavorato una vita stare con le mani in
mano. Scelta che ha due vantaggi. Non costano alla
collettività e l’esperienza è assicurata. Direi proprio bene
dimostrando che il nuovo governatore e parte della
Giunta hanno le idee chiare sul come fare . Non tutti .
Qualcosa non torna nella scelta del Manager …
Ha scelto l’Abruzzo. Da decenni la Sanità è la spina
nel fianco. Soprattutto i costi. Ora molti medici
andranno in pensione e non c’ è altro personale
per le sostituzioni.
Alberto Cirio con i suoi si sta attrezzando per la madre
di tutte le battaglie: la legge sulle autonome regionali.
Tutt’altro che anti leghista ha capito che la crisi di
Matteo Salvini è la crisi dei leghisti. Inevitabile direi.
Magari non una crisi irreversibile ma pur sempre crisi.
Non il solo. Fontana il lombardo e Zaia tiepidi
con il Capitano. Tempo un mese ed è cambiato tutto.
Da una strada in discesa sono passati ad una strada in
salita. E sono proprio gli alleati di ieri che hanno voltato
le spalle al sovranismo italico.
Come Horban che dopo aver montato la bici a Matteo
Salvini lo ha scaricato e voterà Gentiloni come
commissario europeo. Tirano un sospiro di sollievo i
francesi stretti nell’abbraccio con la Merkel e gli inglesi
nel marasma più totale. Cara vecchia Europa, lontani i
tempi del tuo splendore. Ma ci si mette anche Trump
nel dire che il migliore dei Presidenti del Consiglio è
Conte. Pure Putin sembra distante ammettendo : caro
Salvini hai fatto tutto da solo. Così la Chiesa irritata
dai troppi baci pubblici al crocifisso ( dicono ) manda
Franceschini nel mettere un po’ di ordine al governo.
Chi forse ha sbagliato i tempi è Toti che non si
aspettava questo repentino cambiamento di rotta.
Presente come un soldato alla manifestazione
romana contro il neonato governo . Toti é un
moderato e i moderati in quella manifestazione
hanno avuto un problema. Sgradevolissimi i saluti
romani, chiaro emblema del neofascismo. Salvini
una volta ha criticato la sinistra che copriva
i centri sociali. Giustissimo. Ma ora che fa ?
Silenzio sull’argomento. Del resto non può e non
vuole irritare la Meloni che viceversa gongola nel
vedere i suoi amati camerati. Le ricordano la sua
gioventù. Con tutti quanti consapevoli che i tempi per
votare si sono notevolmente allungati. Avevamo
tentato di suggerire: chi chiede di essere votato
per avere pieni poteri porta sfortuna sopratutto a
se’ stesso. E chi continua nel parlare a nome
e per conto di tutto il popolo non si ricorda della
nostra storia recente. Ammesso che ‘ abbia
studiata o che la voglia studiare. Ed intanto quelli
del PD gongolano. Piero Fassino ritorna alla sua
terza se non quarta giovinezza. Probabilmente
diventerà presidente della Commissione
Esteri di Montecitorio. Il pane suo. Di Giggino
fidarsi è bene e non fidarsi è meglio. Il Lungo
grande lavoratore e grande esperto di relazioni
internazionali. Gli industriali Biellesi lo rimpiangono
ancora da Ministro. Non ce l’ ho con la politica
e i politici. Ma molti sono stufi di una politica
e di politici che urlano ed insultano. Il fastidio é
diventato noia che non deve diventare apatia.
Se è vero che non c’ è mai stato un governo più a
sinistra della storia italiana non è detto che essere
di sinistra equivale ad essere estremisti. Come
non è detto che all’ opposto dello schieramento
politico essere di destra equivalga ad essere
fascisti. Del resto si sa che tra le anomalie
italiane c’è anche l’ aver sempre annoverato la
destra al fascismo. Nulla di sbagliato sul piano
storico. Il Partito Liberale seppur piccino aderiva
a pieno titolo ai comitati antifascisti. Isolare gli
opposti estremismi. Tutto qui. Facile nel dirsi ma
molto, ma molto difficile nel farsi. Ma come si
sa non è detto che una cosa difficile
da farsi sia impossibile.
Il governo in Piemonte, come il governo nazionale,
verrà giudicato dalle cose o non cose che farà. E
prima o poi si voterà. Statene certi. E’ un privilegio
che abbiamo noi italiani. Con una fortuna: essere
nati da questa parte del mondo che si chiama
Europa, che si chiama Italia. Retorico? Non
penso, bensì realista. A questo governo chiedo di
non dare nulla per scontato. E prosaicamente a
Salvini di abbassare i toni che ( per l’ appunto) non
gli hanno portato bene. Con una speranza, che in
tutte e due schieramenti vincano i moderati. Che
il buon senso prevalga.
Patrizio Tosetto
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