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Chi ostenta sicurezza sono i leghisti: “Se abbiamo vinto in Basilicata figuriamoci in Piemonte”. Giggino sterza a sinistra puntando sulle donne capolista ma beccandosi il no dei pentastellati torinesi con una Appendino sempre più defilata e sempre meno in pubblico e un candidato, Bertola, che ha appena iniziato la campagna per la presidenza del Piemonte. È il momento del vice Sindaco Montanari e dell’assessore La Pietra. Non c’ è proprio che dire: un momentaccio per i grillini. Quando gli chiedono cosa stanno facendo rispondono : vedo gente faccio cose. Ed allora fotofinish, a meno che non ci siano elementi di novità che facciano decisamente pesare la bilancia per uno dei due schieramenti. Manca poco alle elezioni come potrebbe mancare tantissimo. Appunto, si vedrà. Intanto si rischia di vedere non eletto
alcun esponente piemontese al Parlamento europeo. Di qualsiasi schieramento. Un gioco di preferenze potrebbe penalizzarci. Siamo molto ma molto preoccupati essendo sovranisti magari di risulta. Sarebbe la prima volta dal 1979, prime elezioni europee. E come da copione, la Tav va avanti ed il governo rifinanzia. Udite udite, Giggino ha cambiato idea sull’argomento: la Tav la voglio concludere. Faccia tosta? Sicuramente faccia disinvolta. E a questo punto non capiamo quelli del PD: “tanto Giggino è solo inaffidabile”. Viceversa dovrebbero sottolineare il positivo cambio di direzione. Tutto è sempre comunque negativo. Peccato. Gli irriducibili del no Tav mi ricordano quella barzelletta sul Tamigi, con il maggiordomo ed il Sir che leggeva tranquillamente il Time. Solo quando il maggiordomo gli ha comunicato che il Tamigi era straripato ha capito il problema. Comunque meglio insistere. Ne va della nostra sopravvivenza non solo economica. Infatti mi sono stufato di ricordare i bei tempi che furono. Ora desidero, anzi pretendo, un futuro per i miei figli non assicurato da chi ha sempre solo detto no. E’ arrivato il tempo si saper dire sopratutto sì.
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Patrizio Tosetto
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