Non accennano a diminuire i casi in cui le forze dell’ordine per fermare o anche solo controllare alcune persone soprattutto nomadi o stranieri, debbano affrontare e contrastare i rischi di aggressione di altri soggetti che vorrebbero sottrarre i prevenuti dai controlli di polizia. Continuiamo a ripetere, dichiara Eugenio Bravo, che servono pene esemplari e rieducative perché diversamente questi comportamenti aggressivi non si attenueranno e non verranno ridimensionati. Il caso in questione ha costretto l’operatore di polizia a sparare un colpo in aria intimidatorio per evitare che, dopo essere stati circondati, venissero anche aggrediti e perdessero il controllo dei fermati. Solo la grande professionalità dei poliziotti ha impedito che la situazione degenerasse in eventi più gravi. Per il Siulp, il decreto sicurezza, deve essere considerato l’inizio di un percorso che deve necessariamente portare a pene rieducative e che incidano su comportamenti gravi e intollerabile per uno Stato di diritto, che vedono le forze dell’ordine in difficoltà e privi degli strumenti legislativi, necessari, per essere meglio tutelati.
Eugenio Bravo
segretario generale Siulp
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