Settembre 2018- Pagina 22

La Regione aiuta a rimodernare i cinema

La Regione agevolerà la ristrutturazione di cinema in Piemonte. All’interno dell’Omnibus, infatti, dopo una lunga discussione è stata anche approvata una disposizione per agevolare gli interventi edilizi per l’ammodernamento delle strutture cinematografiche esistenti

Sarà così consentito agli esercenti di strutture cinematografiche, collocate all’interno dei centri storici, di realizzare interventi edilizi necessari per ammodernamenti strutturali e tecnologici. La prima Commissione, presieduta da Elvio Rostagno e alla presenza del vicepresidente Aldo Reschigna, ha infatti licenziato a maggioranza il disegno di legge 294 “Legge annuale di riordino dell’ordinamento regionale. Anno 2018” e la proposta di deliberazione 335 “Documento di economia e finanza regionale Defr 2019-2021”. Prima di quella finale, nel corso dell’esame del testo sono stati approvati alcuni emendamenti, tra questi una proposta di modifica della legge 8/2017, illustrata da Domenico Rossi (Pd), per integrare e affiancare le Fondazioni che si occupano di aiutare chi è indebitato a causa del gioco e dell’usura. Si tratta dei piani di rientro dalla situazione debitoria previsti dalla legge nazionale 3/2012. Approvato anche un emendamento di opposizione, presentato da Gian Luca Vignale (Mns), per consentire i lavori in economia (amministrazione diretta) per esempio nelle aziende agricole che tendono a fare delle manutenzioni con risorse interne approfittando della stagionalità delle produzioni. Questa norma consente quindi di svolgere tali lavori senza ricorrere ad appalti esterni. La Commissione, poi, prendendo atto del parere positivo espresso da tutte le altre Commissioni permanenti consiliari, ha espresso a sua volta parere positivo sul Defr 2019-2021 con un  emendamento in tema di attività sportiva che ha il fine la valorizzazione degli operatori e la promozione della collaborazione con le istituzioni scolastiche.

All’asta per 11 milioni la Foresteria Lingotto

Approvata oggi dal Consiglio Comunale di Torino (28 voti favorevoli e 3 astenuti) la deliberazione proposta dagli assessori Sergio Rolando e Marco Giusta per mettere all’asta per 99 anni la costituzione della proprietà superficiaria sull’immobile “Foresteria Lingotto”, al quarto piano di via Nizza 230 a Torino (8.970 mq), con vincolo di destinazione a residenza universitaria per 30 anni (che potrà poi essere rinnovato), a tariffe calmierate per almeno il 51% dei posti letto.La base d’asta ammonta a 11 milioni di euro, a cui si aggiungono 200mila euro per gli arredi.L’immobile – che necessita di interventi di manutenzione straordinaria – ospita 216 posti letto.Fino al 31 maggio 2019 l’immobile potrà continuare a essere utilizzato dalla Fondazione Ceur – attuale concessionario – per non interrompere il servizio a favore degli studenti che hanno già effettuato le prenotazioni per il prossimo anno accademico.In passato, l’immobile è stato utilizzato per ospitare i giornalisti in occasione delle Olimpiadi 2006 e, successivamente, per le Universiadi.Nel dibattito in aula, il consigliere Stefano Lo Russo (PD) ha espresso un giudizio positivo sull’operazione, fatta in coerenza con gli atti programmatici della precedente Giunta, ma si è detto perplesso sul ribasso del valore dell’immobile, passato in breve tempo da 15 milioni a 11 milioni di euro.Il capogruppo dei Moderati Silvio Magliano, nel condividere l’intervento del consigliere Lo Russo, si è augurato che la totalità dei servizi ora forniti dalla residenza venga mantenuta.Damiano Carretto (M5S) ha affermato che la problematica della residenzialità universitaria non si riduce al masterplan elaborato dal PD e si è augurato che la Regione Piemonte, nel prossimo bilancio, investa sulle residenze Edisu.Francesco Tresso (Lista Civica per Torino) ha affermato che è giusto rivedere il progetto di Torino Città Universitaria, ma si è domandato come mai non sia ancora stato fatto, anche per sollecitare finanziamenti regionali.In chiusura di dibattito, il vice sindaco Guido Montanari ha precisato che l’Amministrazione intende allargare il tema della residenzialità non solo agli universitari, ma anche ai formatori e ai giovani in generale, coinvolgendo sia Politecnico che Università.Infine, l’assessore alle Politiche a sostegno di Torino Città Universitaria Marco Giusta ha ricordato l’impegno dell’attuale Giunta a favore degli studenti universitari, ad esempio con l’operazione in via Lombroso 16, il finanziamento al Collegio Einaudi e l’erogazione di fondi all’Edisu per l’anticipo di caparre sulla residenzialità per i vincitori di borse di studio. Ha però evidenziato le difficoltà legate alla mancanza di fondi da parte di Edisu nella gestione delle residenze.

 

100 agenti di scorta, ma i tunisini non partono: aereo guasto

A causa di un guasto all’aereo i 15 tunisini che dovevano essere espulsi sono ora di fatto liberi, anche se con un foglio di via che li obbliga a lasciare l’Italia (cosa assai improbabile). Ne dà notizia il quotidiano romano  ‘Il Tempo”, il fatto è avvenuto la settimana scorsa.  Eugenio Bravo, segretario generale del sindacato di polizia Siulp di Torino spiega che nel  servizio erano impegnati cento agenti, di cui 18 provenienti Torino, partiti dal Cpr per scortare 7 tunisini. Il viaggio è durato 10 ore fino a Fiumicino. Ma il charter, che doveva essere diretto a Palermo e poi in Tunisia, non parte per un guasto . Due tunisini sono stati condotti al Cie, dove erano disponibili posti, mentre per gli altri 15 è scattato il foglio di via.

SI SBLOCCA CRISTIANO RONALDO ED E’ SUBITO DOPPIETTA!

di Claudio Benedetto www.fotoegrafico.net

La Juve vince ancora e rimane in testa a punteggio pieno, Cristiano Ronaldo segna quasi per caso il suo primo gol in Serie A, subito doppiato con un bel diagonale a fil di palo, bianconeri che superano un ottimo Sassuolo e possono fare festa

Peccato la follia di Douglas Costa che sputa addosso a Di Francesco e si fa espellere, sanzione in arrivo e squalifica sicuramente bella lunga. La Juve presenta Dybala fin dall’inizio, Benatia centrale difensivo al posto di Chiellini, Khedira capitano ed Emre Can per la prima volta titolare a centrocampo e probabilmente, alla fine, migliore in campo, un bell’acquisto per i bianconeri.

Primo tempo con il Sassuolo che controlla bene gli spazi di gioco e la Juve che trova pochi spunti per sbloccare il risultato, CR7 ci prova da ogni posizione ma con poco successo, l’unico pericolo vero arriva da un quasi autogol di Lirola respinto quasi per caso dal portiere Consigli. Secondo tempo con una marcia in più per la Juve, con Ronaldo che al 5′ trova, fortunosamente, il suo primo gol in bianconero: corner battuto dalla destra, prima deviazione di Bonucci in area e poi del difensore Ferrari che sbatte sul palo della propria porta, rimpallo fortunato proprio sul piede di Cristiano e gol facile facile da zero metri, Juventus 1 – Sassuolo 0. Il portoghese, sempre molto attivo su tutto il fronte d’attacco, raddoppia poi al 20’ con un gran diagonale su assist “al bacio” di un ottimo Emre Can. Poi, con la partita in cassaforte, ancora azioni di Ronaldo che sfiora la tripletta almeno un paio di volte, se non tre, e incredibile gol subito da Babacar nel finale da una molto disattenta difesa bianconera con l’incredibile e inqualificabile gesto di Douglas Costa che, scovato dalla VAR, si fa espellere senza giustificazione alcuna. Ora testa alla Champion’s che parte mercoledì a Valencia, la coppa dalle grandi orecchie ritorna ad essere per la Juventus il grande obiettivo di questa stagione!

Tutte le foto su www.fotoegrafico.net

Di seguito il tabellino della gara 

JUVENTUS-SASSUOLO 2-1 (st 5’ e 20’ Ronaldo, 46’ Babacar)

JUVENTUS (4-3-3): Szczesny; Cancelo, Bonucci, Benatia, Alex Sandro (34’ st Cuadrado); Khedira, Emre Can (26’ st Bentancur), Matuidi; Dybala, Mandzukic (16’ st Douglas Costa), Ronaldo. Allenatore: Allegri.

SASSUOLO (4-3-3): Consigli; Lirola, Marlon, Ferrari, Rogerio (27’ st Dell’Orco); Bourabia, Locatelli (38’ st Babacar), Duncan; Berardi, Boateng, Djuricic (16’ st Di Francesco). Allenatore: De Zerbi.

ARBITRO: Chiffi

SULLA MIA PELLE. LA STORIA DI STEFANO CUCCHI

Sono le 18.14 quando al cinema Ambrosio di Torino, termina la proiezione del film che racconta gli ultimi sette giorni di vita di Stefano Cucchi, il trentunenne romano morto nove anni fa dopo essere stato arrestato per detenzione e spaccio di stupefacenti. Nonostante lo scorrere dei titoli di coda, nessuno osa alzarsi dalla poltrona. Nessuno parla. Tutti li, immobili a fissare lo schermo, increduli, attoniti, come se ci si aspettasse un ultimo colpo di scena che però non arriva: Stefano Cucchi è morto e Lui ancora non ha giustizia. La somiglianza tra i protagonisti, Alessandro Borghi e Jasmine Trinca, a Stefano e Ilaria Cucchi è impressionante così come impressionante è la loro bravura nel raccontare quella che è la storia di una famiglia, ma che in realtà ne racchiude molte altre che non sono però arrivate sulle prime pagine dei giornali. E’ la storia di tutti coloro che troppo spesso si sentono impotenti davanti alle autorità e che pensano che tacere sia meglio visto che “tanto non cambia niente”. È un film che fa rabbia soprattutto se si considera che, come ha dichiarato il regista Alessio Cremonini presente in sala prima della proiezione, “il 99% dei dialoghi è stato preso dai verbali. Verbali in cui le persone coinvolte sostengono di avere avuto quel determinato tipo di rapporto con Cucchi”. Più che un film, in effetti, sembra un documentario: Stefano Cucchi non viene descritto come un martire, ma semplicemente come un ragazzo che, come ha detto la protagonista femminile Jasmine Trinca anche Lei presente in sala, “nella vita ha sbagliato mille volte, ma non per questo doveva fare quella fine”. La Trinca, inoltre,   alla domanda “Perché è stato fatto questo film” risponde: “In questo momento storico per noi raccontare un mondo in cui non ci si accorge di chi sta accanto a noi in cui c’è una perdita totale della considerazione dell’essere umano ha un significato e per questo motivo ha un valore aggiunto vederlo in una sala cinematografia perché diventa un’esperienza collettiva”.  Questo film ha l’intento di smuovere le coscienze e ci riesce in pieno: è un pugno allo stomaco, un male viscerale ma necessario, che tutti dovrebbero provare.

 

Dora Mercurio

Vernante, dove la storia di Pinocchio si legge sui muri delle case

vernante pinocchioE’ stato eretto anche un bel monumento al personaggio di legno, opera degli artigiani locali fratelli Bertaina. Nella pace del cimitero comunale, l’artistica tomba dello “zio di Pinocchio” è vegliata dal burattino che piange

Vernante , porta dell’alta Val Vermenagna e della Val Grande, deve il proprio toponimo al nome occitano dell’ontano, la Verna, pianta molto diffusa da quelle parti. A venti chilometri da Cuneo e a sei da Limone Piemonte, questo paese di poco più di mille abitanti, divisi tra il centro e  le frazioni di Palanfrè, Folchi, Renetta e Ciastellar, è famoso per le sue cipolle ripiene, per le raviole alla vernantina  e per i “Vernantin”, particolari coltelli a serramanico interamente lavorati a mano con impugnatura in corno. Ma la fama di Vernante non finisce qui:  in questa località delle Alpi Marittime, la favola di Pinocchio ha trovato casa e si raccontata sui muri delle abitazioni. L’idea, nata sul finire degli anni ’80  per opera di due pittori locali – Carletto Bruno e Meo Cavallera – , si è concretizzata negli oltre centocinquanta “murales” che raccontano le vicende del burattino più celebre del mondo. Così, passeggiando lungo le strade di Vernante, si possono ammirare le scene che ripercorrono, con i tratti caratteristici di Attilio Mussino, il più famoso illustratore del Pinocchio di Collodi,  le avventure dello straordinario burattino. A Mussino, la municipalità di Vernante ha dedicato un museo, ospitato nei locali della ex Confraternita.vernante pinocchio 2 Il grande disegnatore scelse a Vernante la seconda compagna della sua vita, la signora Martini Margherita, ed il luogo in cui  dedicarsi al lavoro artistico e  trascorrere gli ultimi anni della sua vita, dal 1944 al 1954. Formatosi all’Accademia Albertina di Torino, già da studente Mussino collaborò con alcuni giornali satirici come La Luna e Il Fischietto. Lungo quasi mezzo secolo fu il rapporto con il Corriere dei Piccoli : a partire dal primo numero, pubblicato nel dicembre del 1908, fino al 1954  (anno della sua morte). Il suo lavoro più celebre, tuttavia, è rappresentato dalle illustrazioni delle collodiane “Avventure di Pinocchio”nell’edizione del 1911 edita dalla fiorentina Bemporad . Con i disegni di Attilio, come usava firmarsi, Pinocchio affrontò per la prima volta il colore e andò ben oltre i limiti in cui l’avevano confinato i primi due illustratori, Enrico Mazzanti e Carlo Chiostri. Mussino portò il burattino di Carlo Collodi dentro la grande illustrazione europea del Novecento, al punto che la sua edizione sarà la più ristampata e venduta in assoluto e, per molti versi, resterà ineguagliata. Vernante, dove è stato eretto anche un bel monumento a Pinocchio, opera degli artigiani locali fratelli Bertaina,  gli ha intitolato – oltre al museo – anche  la Scuola Elementare e i giardinetti pubblici.  Non a caso, nella pace del cimitero comunale, l’artistica tomba dello “zio di Pinocchio” è vegliata dal burattino che piange.

 

Marco Travaglini

Un giorno di riposo alimentare

Digiuno inteso non solo dal cibo, ma anche dalle fatiche e dai pensieri. E allora digiuno anche come atto di “libertà”. Una pausa che vogliamo prenderci per uscire da quella convulsione, da quei meccanismi che sembrano imbrigliarci, stritolarci e dominare le nostre vite, il fatto di  alimentarsi eccessivamente per 365 giorni all’anno, crea molte forme di malattia. Il digiuno è una pratica millenaria che ritroviamo in tutte le culture tradizionali e che  originariamente rappresenta un atto magico-ritualistico- simbolico di integrazione con il Cosmo, con le leggi ed i ritmi della Natura. Il digiuno e il mezzo che la natura utilizza per liberare il corpo dai tessuti malati, dagli eccessi alimentari e dagli accumuli di  scorie e tossine. La regolarità costante nel prender cibo, sia che l’organismo ne abbia bisogno veramente oppure no, e una calamita per il corpo. Gustare il cibo va bene, ma esserne schiavi e il veleno della vita. L’unico modo per raggiungere la salute e la  felicita è saggiamente, quello dell’autocontrollo. Essere padroni di sè stessi, in modo da  non venire sopraffatti dai sensi, e una delle più grandi benedizioni che si possono  avere. Credo che forzare il proprio organismo a digiunare significhi andare contro natura,  quindi bisogna imparare il giusto modo di digiunare, fate funzionare la mente, essa si dimostrerà efficace in tutte le cose. Anche le patologie più gravi si possono risolvere mettendo a riposo l’organismo. La malattia non e che l’unico modo che il nostro organismo possiede per parlarci, per avvisarci di qualcosa, per dirci che la nostra vita, ha bisogno ogni tanto di una pausa. La saggezza del corpo ci toglie l’appetito, e noi dovremmo seguire questi messaggi, ascolta il tuo corpo. La disintossicazione e semplicemente il processo di rimuovere tossine, veleni e sostanze estranee che impediscono il corretto svolgimento delle funzioni che ogni organismo deve svolgere al fine di rimanere in perfetta salute, importante e anche modificare per qualche periodo l’alimentazione quotidiana, eliminando cibi inquinanti o proteine animali o carboidrati raffinati o cibo cotto in eccesso, può portare risultati degni di nota e miglioramenti nello stato di salute sia fisico che mentale. Vi accorgerete che gli organi sensoriali si affinano, l’odorato sarà più sensibile, gli occhi diventano più chiari e brillanti, la vista e l’udito miglioreranno e con la rialimentazione ci si accorgerà di una migliore sensitività gustativa; in generale, ci si sentirà più tranquilli e rilassati e le facoltà mentali, si potenzieranno. Alimentarsi senza nutrirsi, o addirittura sovra-alimentarsi, espone a rischi per la salute e per questo motivo una corretta educazione alimentare a partire dall’infanzia e quanto mai auspicabile e necessaria, impariamo quali sono i cibi “amici della salute” e quali le buone abitudini da apprendere e trasmettere alle future generazioni.
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Quello che il digiuno fa, in realtà, è dare al corpo la possibilità di riposare, mettendo in pausa gli organi digestivi.Fisiologicamente durante un digiuno il corpo diventa molto attivo.Il digiuno e una pratica millenaria che ritroviamo in tutte le culture tradizionali e che originariamente rappresenta un atto magico-ritualistico-simbolico di integrazione con il Cosmo, con le leggi ed i ritmi della Natura. Ogni volta che caricate il vostro sistema digestivo con troppo cibo, la forza vitale si brucia. Credo che dedicare un giorno ogni settimana alla totale astensione dal cibo non solo non faccia male, ma aiuti a formare il carattere, a manifestare una scelta etica e a proteggere la propria salute, digiunare lo conferma l’oncologo Umberto Veronesi nel saggio La dieta del digiuno.Nelle settimane che precedono il digiuno si consiglia di mangiare più frutta e verdura cruda per rifornire al massimo i tessuti di vitamine e minerali, si devono abbandonare gli eccitanti come il caffe, il te, lo zucchero bianco, il cioccolato, l’alcol, i condimenti, i cibi di origine animali se fanno parte della nostra alimentazione e bere quanto si desidera durante la giornata,in quanto aiuta a combattere il senso di fame, ma in generale non più di 2 litri, ottimi gli infusi d’erbe; importante dormire fino a quando non ci si sveglia spontaneamente perché si ha cosi la possibilità di riposare bene e di sentirsi meglio. In tali condizioni sarà più facile programmare il primo giorno mantenendo il buon umore e l’entusiasmo. L’auto-convincimento e un atteggiamento positivo, non è improbabile cosi che si possa uscire da un digiuno con un appagante senso di “pienezza” e di “gratificazione”, con la consapevolezza e l’orgoglio di aver affrontato qualcosa di impegnativo e forse per  qualcuno di particolarmente difficile o di esserci riusciti, non solo “sopravvivendo” all’ esperienza, ma addirittura acquisendo una nuova, più vera e più ampia percezione di sé e della realtà. Intraprendi anche tu questo cammino, verso la salute.#Lifeisfood
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Ilaria Chionetti Pininfarina
Studio di consulenza in Medicina Psicosomatica tel 011/50000
Giornalista e scrittrice, consulente in nutrizione e comportamento alimentare

Un caso di Febbre del Nilo. Ma non è emergenza

Nessuna emergenza, secondo l’assessore regionale alla Sanità, Antonio Saitta, a proposito della febbre del Nilo causata dalle zanzare culex: “Gli inutili allarmismi  sono controproducenti”. Intanto un anziano residente a Chieri è ricoverato nel reparto di microbiologia e virologia dell’Amedeo di Savoia di Torino per  la West Nile. L’ospedale torinese è specializzato nella cura delle malattie infettive. Nella nostra regione dal primo giugno al 13 settembre si registrano 42 casi di febbre del Nilo, di cui 15 a Torino e Provincia.

Proust e la “musica nel cuore” all’Unitre

Martedì 18 settembre “La musica nel cuore”

Giovedì 20 settembre “Alla ricerca… di Proust”

Ore 16 – Corso Govone 16/a, Torino

Due nuovi appuntamenti per la rassegna di incontri culturali organizzati dall’Unitre Torino per i suoi soci. Gli incontri si terranno in corso Govone 16/a, a Torino alle ore 16Martedì 18 settembre. Enzo Lo Giudice e Rodica Cherciu, docenti di Unitre Torino, saranno i relatori di “La musica nel cuore”. Suggeriranno durante l’incontro una guida all’ascolto della “colonna sonora” che ha scandito in ognuno di noi i momenti lieti e quelli tristi della vita. Giovedì 20 settembre il prof. Ernesto Riva presenterà Alla ricerca… di Proust”, un incontro in memoria del prof. Giovanni Ramella, esponente di spicco della cultura torinese. L’incontro affronterà alcune delle opere più importanti di Proust, non solo scrittore ma anche saggista e critico letterario. C’è ancora tempo per iscriversi al nuovo Anno Accademico 2018/2019 dell’Unitre Torino, la più grande Università della Terza Età in Italia. La quota di iscrizione è di 90 euro e consente di partecipare a quattro corsi tra i tanti organizzati ogni anno. I corsi sono suddivisi in sette “Collegi”: Artistico, Creativo-Espressivo, Letterario, Linguistico, Medico-Psicologico, Scientifico, Storico-Umanistico. Per iscrizioni: dal lunedì al venerdì ore 9.30-11.30 e 15.30-17.30 presso Unitre Torino, Corso Trento 13, scala A.