“Ostia Beach”

Tra i ricordi di questa estate, tragica per il nostro paese per la tragedia del ponte Morandi di Genova, di sicuro mi resterà il matrimonio al quale sono stato invitato ad Ostia. Quando ho ricevuto l’invito insieme al piacere, cosa non sempre scontata, la curiosità per il luogo dove ci sarebbe stata la cena, la “famosa” Ostia. Formalmente un quartiere di Roma, il X* Municipio, come vengono chiamate le Circoscrizioni nella capitale , una città di oltre 230 mia abitanti nella realtà. Negli ultimi anni è diventata tristemente famosa per gli episodi di cronaca legati alla presenza di di una forte , arrogante e violenta malavita organizzata. Così sono entrati , attraverso l’informazione, ed hanno acquisito notorietà i cognomi di alcune delle principali famiglie , Spada, Fasciani ed altre, una vera e propria organizzazione mafiosa. Prima per me era solo il Lido di Roma ed in anni più recenti il famoso video parodia , un vero “cult” con oltre due milioni di visualizzazioni, ” Ostia Beach “. Così nel pomeriggio, una sobria ma , per il meteo, caldissima cerimonia a Maccarese nel Castello di San Giorgio in passato appartenuto , tra gli altri, ai Pallavicini e Ruspigliosi ed ora al Gruppo Benetton il trasferimento ad Ostia. La cena, in un elegante , quasi raffinato, stabilimento balneare con annesso ristorante ed una bella e moderna terrazza. Così a parte un paio di “mise” un po’ eccessive ed il modo per noi folcloristico di accorciare i nomi delle persone , Barbara in Bà, Paola in Pà ed il “mio” Roberto in Robbè con almeno due se non tre “b”, ho guardato il lungomare dall’alto. Durante lo splendido tramonto, prima dell”arrivo delle tenebre, ho potuto osservare quello che, fino ad allora, avevo solo letto sui giornali. A vista d’occhio una muraglia di cemento che per diversi chilometri , sono una settantina gli stabilimenti balneari di cui quasi trenta abusivi, non permette a nessuno la vista del mare . In una città di mare lo stesso non si vede. È così quello che è un bene di tutti , il mare e la spiaggia, e che consente ai privati di fatturare un miliardo e mezzo di Euro non rende praticamente nulla allo Stato. Un numero sterminato di abusi edilizi, colate di cemento, edifici e cabine , non mobili come dovrebbero essere ma permanenti , campetti sportivi e….. di tutto e di più . In alcuni punti l’erosione del mare ha reso praticamente una striscia quella che una volta era una lunga e bella spiaggia di sabbia . Se non prevalesse la ragione verrebbe voglia di tifare e sperare per una grande mareggiata che spazzasse via tutto e ripristinasse l’equilibrio e l’armonia della natura sugli scempi realizzati dall’uomo.

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