Luglio 2018- Pagina 46

Sogni reali

Estate Reale – piazzetta Reale fino al 15 luglio) www.torinoestate.it


Torino Estate Reale proseguirà il 3 luglio con il concerto dell’Orchestra Filarmonica di Torino in Sogni Reali, una serata interamente dedicata a Beethoven.Nella storia ci sono personaggi che fanno sognare, coinvolgono, esaltano, si fanno amare od odiare. E Beethoven, sempre attento al destino ultimo dei popoli, non poteva non lasciarsi coinvolgere dall’epopea e dalle alterne vicende di Napoleone. Di Ludwig van Beethoven: Concerto n.5 in mi bemolle maggiore per pianoforte e orchestra op.73 “Imperatore” – Sinfonia n.3 in mi bemolle maggiore op.55 “Eroica”.L’Orchestra Filarmonica di Torino è una realtà unica e la sua programmazione dà vita a concerti esclusivi ed originali: il 3 luglio a Torino sarà una serata interamente dedicata a Beethoven.A dirigere il concerto Giampaolo Pretto, dal 2016 direttore dell’Orchestra Filarmonica di Torino. Stravinsky, Mahler, Paganini e Brahms sono solo alcuni degli artisti del repertorio con cui si presenta su palchi nazionali e internazionali e con cui, nel 2017, è salito sul podio OFT per i concerti inseriti nella passata edizione di “Estate Reale” e del “Festival MITO”. Lo accompagna, al pianoforte, Benedetto Lupo, uno dei migliori artisti della sua generazione secondo la critica internazionale. Un’intensa attività concertistica, collaborazioni con i più importanti direttori internazionali e un’importante attività cameristica e didattica lo portano a salire sulla cattedra di pianoforte dell’Accademia Nazionale di Santa Cecilia di Roma. Numerosi i riconoscimenti che riceve tra cui, nel 2005, l’ambito “Diapason d’Or” per l’incisione del Concerto Soirée di Nino Rota.La Sinfonia Eroica, piena di slancio ed affetto, ira e determinazione, potenza e dolcezza viene presentata, insieme ad uno dei concerti per pianoforte più belli della storia della musica, nel bel mezzo di una serata di luglio in cui i sogni non potranno che concretizzarsi in musica e diventare reali.

Appendino: “Villaggio olimpico alla Thyssen”

Non si prevede di costruire nulla ex novo e neanche di  fare debito. E saranno Olimpiadi green. Questi per la sindaca Chiara Appendino i principi della candidatura di Torino ai Giochi olimpici invernali  del 2026. Il pre – dossier verrà inviato domani al Coni, con le “linee guida della città del futuro”, ha detto la prima cittadina in Sala Rossa, informando il consiglio comunale di Torino. “Cerchiamo di fare  – ha comunicato Appendino –  un evento che vada oltre i 15 giorni dei Giochi. Lavoreremo non solo per le Olimpiadi ma per la Torino del 2030. Mettendo insieme i principi dell’Agenda 2020, il piano Torino 2030 e le linee di sviluppo della  città le Olimpiadi possono essere un’occasione per permettere di proseguire la vocazione di Torino utilizzando quello che in passato non ha funzionato e per migliorarlo”. E il villaggio olimpico, in caso di ottenimento delle Olimpiadi,  sarà allestito alla Thyssen per ricucire una ferita della città e dell’intero Paese.

Quando la banda passò

 
Sabato 7 luglio secondo appuntamento 
del primo festival internazionale di bande 
QUANDO LA BANDA PASSÒ…A MONCALIERI con
BANDAKADABRA e concerto verticale di DUSTY JAZZ BLASTERS
A Moncalieri, dopo la prima tappa del 30 giugno con le GIRLESQUE, la prima ed unica street band italiana tutta al femminile, e il vertical show di BIANCO, il nuovo festival QUANDO LA BANDA PASSÒ…A MONCALIERI, con direzione artistica di Gipo Di Napoli e produzione Reverse, prosegue sabato 7 luglio con un appuntamento imperdibile.
Sabato 7 luglio dalle 20 sarà la volta della BANDAKADABRA, la poliedrica e celebre “super-banda” torinese, che insieme al concerto vertical alle 22 dei DUSTY JAZZ BLASTERS daranno vita a una serata swing e lindy-hop in cui sarà impossibile non ballare.
Definita da Carlo Petrini «una fanfara urbana», la Bandakadabra vanta una frenetica attività live che l’ha portata a esibirsi sia in Italia che nel resto d’Europa e a guadagnarsi una crescente attenzione da parte degli appassionati, grazie a un mix riuscito di musica e cabaret capace di conquistare qualsiasi tipo di pubblico. Swing, rocksteady, latin jazz. Una vera e propria “pocket orchestra” che unisce l’energia delle formazioni street al sound delle “Big Band”. I Dusty Jazz Blaster sono un quintetto che ripropone le atmosfere musicali delle fumose ballroom dell’America Anni Trenta. La cura degli arrangiamenti e l’incredibile padronanza tecnica dei singoli musicisti rendono i Dusty una realtà originale nel panorama della musica swing: in un attimo avrete la sensazione di essere catapultati in una scena de “Il Grande Gatsby”.
Giovedì 12 luglio per la prima volta in Italia, i francesi di PIGSWANA ORCHESTRA proporranno uno show pirotecnico che ha avuto modo di sorprendere il pubblico in giro per l’Europa. Sabato 21 luglio sarà la volta dell’esibizione di NEMA PROBLEMA ORKESTAR anticiperà il vertical show dei PINGUINI TATTICI NUCLEARI.
IL PROGETTO
Per la prima volta, sbarca a Moncalieri la carovana di “QUANDO LA BANDA PASSÒ…”, festival itinerante che ha già avuto modo di farsi apprezzare anche in altre parti d’Italia.
Dal 30 giugno al 21 luglio, la vie del centro saranno invase festosamente da marching band italiane e internazionali, ciascuna delle quali rappresenta un diverso modo di interpretare l’immaginario bandistico. Negli ultimi anni, in Italia come un Europa si assiste a un crescente ritorno di formazioni che recuperano gli strumenti delle bande tradizionali (tube, trombe, sassofoni) per metterli al servizio degli stili musicali più diversi: dallo swing al rocksteady, dal funk al balkan.
Inserendosi nel solco di un fenomeno che travalica i confini nazionali, il festival “QUANDO LA BANDA PASSÒ…A MONCALIERI” propone quattro formazioni street, capaci di riprendere l’immaginario bandistico con tutta la sua forza evocativa e di attualizzarlo, in modo da renderlo più vicino alla sensibilità degli spettatori di oggi. Questa l’idea di fondo della rassegna: offrire un’immagine inedita dell’idea di “banda” proponendo spettacoli che coinvolgano direttamente il pubblico, rendendolo parte integrante dello show.
Inoltre “QUANDO LA BANDA PASSÒ…A MONCALIERI” offre la possibilità di vivere le architetture urbane in una maniera insolita grazie ai concerti che invaderanno la città sia in orizzontale che in verticale. Se nel tardo pomeriggio, le street band sfileranno per le vie del centro, la sera, il palco dei live saranno le finestre e i balconi del Palazzo Comunale.
Tutti gli eventi sono a ingresso gratuito.
Facebook: @MyMoncalieri | #mysummer   – @Ritmika.Festival | #ritmika – #labandapassò

Grande musica e cabaret al Parco Dora

Proseguono gli appuntamenti di rilievo a Torino (nell’area eventi tra Via Livorno e Via Treviso) del cartellone di eventi del ‘#Parco Dora Live’, la kermesse estiva di spettacoli gratuiti di musica, teatro e cabaret più grande del Piemonte

 

Grande musica e cabaret sul palco della rassegna estiva gratuita più grande del Piemonte. Proseguono gli appuntamenti di rilievo a Torino (nell’area eventi tra Via Livorno e Via Treviso) del cartellone di eventi del ‘#Parco Dora Live’, la kermesse estiva di spettacoli gratuiti di musica, teatro e cabaret più grande del Piemonte. Per la sesta settimana (8 weekend in tutto, per un totale di ben 24 shows), venerdì 6 luglio sono attesi i divertentissimi Pino e Gli Anticorpi. Sabato 7 luglio tocca invece al duo Marta e Gianluca. Domenica 8 Luglio, invece, introdotta e presentata dal conduttore radiotelevisivo Wlady, grande protagonista per la musica di questa settimana è Antonella Ruggiero, icona fondatrice dei Matia Bazar, dal 1996 apprezzata cantante solista che proporrà una sintesi virtuosa della propria capacità di spaziare tra generi diversi e brani di ieri e di oggi sia del proprio repertorio che della musica mondiale con il suo ‘Concerto Versatile’. La prossima settimana, invece, attesi I Panpers, Claudio Lauretta e l’ex Pooh Dodi Battaglia. Tutti gli spettacoli sono gratuiti, e iniziano alle 20.30. Informazioni sul sito www.parcocommercialedora.it, e sulla relativa pagina Facebook. La prestigiosa rassegna culturale sostiene il Comitato Locale di Moncalieri della ‘Croce Rossa Italiana’.

“Sei un negro di m…” e lo prendono a calci e pugni

“Si è trattato di una aggressione a sfondo razziale”, dice un rifugiato del Darfur, che vive in Italia dal 2011, vittima di un’aggressione. L’episodio è accaduto a Mirafiori Nord, davanti alla chiesa dell’Ascensione. Il ragazzo è studente universitario ed ospite della parrocchia. E’  stato preso a calci e pugni da due uomini che lo hanno anche  minacciato con un coltello, insultandolo: “negro di m…”. I carabinieri hanno arrestato un italiano di 51 anni, con le accuse di resistenza, violenza e oltraggio a pubblico ufficiale.

Un riconoscimento al sogno di Adriano Olivetti

Con Ivrea “città industriale del XX secolo”, l’Italia ha consolidato il suo primato nella Lista Unesco dei siti che rappresentano il patrimonio culturale dell’umanità. Un successo per tutto il paese che, per la prima volta, vede riconosciuta nella “capitale dellinformatica” dove è nata l’Olivetti con la sua“fabbrica di mattoni rossi” una delle realtà espressione dello sviluppo industriale più innovativo in tutti i sensi, a partire dal piano sociale. Il lavoro sulla candidatura all’Unesco era iniziato esattamente  dieci anni fa, all’epoca delle celebrazioni del centenario della nascita della Società Olivetti.Un lavoro promosso dalla Fondazione Adriano Olivetti in collaborazione con il comune di Ivrea e il Politecnico di Milano, appoggiato dalla Regione Piemonte. Il dossier , negli ultimi quattro anni,  si è irrobustito sviluppando il progetto sulla linea della valorizzazione del patrimonio architettonico moderno della città eporediese. Due anni fa, nel 2016, l’intera documentazione è stata trasmessa dall’Italia all’Ufficio del Patrimonio Mondiale Unesco che ne ha verificato la completezza, consentendo all’ organo consultivo di Unesco – Icomos, il Consiglio Internazionale dei Monumenti e dei Siti – di iniziare nel 2017 e proseguire nel 2018 le valutazioni che si sono concluse con l’importante riconoscimento. L’ area divenuta sito Unesco a Ivrea è composta da 27 beni tra edifici e complessi architettonici, caratterizzati tutti da autenticità e integrità, visto che hanno conservato i caratteri architettonici dei progetti originari. Dalle prime Officine Olivetti del 1896 alle successive trasformazioni e  ampliamenti tra il 1939 e il 1962, agli edifici che ospitavano il Centro Studi ed Esperienze e la Centrale Termoelettrica, a quelli della mensa, dei servizi sociali e dell’asilo nido, alle case del Borgo Olivetti e del Quartiere Castellamonte, ai due Palazzi Uffici e all’Unità Residenziale di Ivrea Centro.Un vanto e un orgoglio per Ivrea e per tutto il paese anche se, per troppo tempo, non è stata pienamente riconosciuta e valorizzata questa storia più unica che rara nel panorama industriale non solo italiano. Quella olivettiana è un’avventura incredibile che nel1911 vide presentare all’Esposizione universale di Torino la M1, il primo modello di macchina per scrivere uscito dalle officine inaugurate tre anni prima dell’ingegner Camillo Olivetti, per poi diventare nel dopoguerra – sotto la guida di Adriano Olivetti, straordinaria sintesi di imprenditore e intellettuale – l’azienda leader nella tecnologia meccanica dei prodotti per l’ufficio. Una storia che dovrebbe essere studiata nelle scuole e oggetto di riflessione da parte di chi ha pubbliche responsabilità e potrebbe trarne utili elementi per immaginare, colmando pesanti ritardi e grandi torti, un futuro per modelli di politiche e relazioni industiali “a misura d’uomo”.
Marco Travaglini
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I discorsi fotografano tre dei momenti più importanti della storia della fabbrica di Ivrea e rendono, in una mirabile sintesi, il profilo dell’autore che va annoverato – a tutti gli effetti – tra le figure più singolari e straordinarie del ‘900

I “Discorsi per il Natale” di Olivetti

il Torinese, pubblicato venerdì 5 gennaio 2018)

Discorsi per il Natale”, agile e interessante pubblicazione delle Edizioni di Comunità, raccoglie e propone tre testi di Adriano Olivetti scritti per le feste di fine anno tra il 1949 e il 1957. I discorsi fotografano tre dei momenti più importanti della storia della fabbrica di Ivrea e rendono, in una mirabile sintesi, il profilo dell’autore che va annoverato – a tutti gli effetti – tra le figure più singolari e straordinarie del ‘900. Le idee innovative e comunitarie in campo sociale di questo imprenditore e intellettuale  – ancor oggi  attualissime –  ne testimoniano pienamente la capacità visionaria. Adriano Olivetti fu  capace di portare l’ azienda di famiglia a competere alla pari con i giganti del mercato mondiale della sua epoca, trasformando la città del Castello “dalle rosse torri” nella capitale dell’informatica. Un sogno industriale, il suo, che logicamente mirava al successo e al profitto, ma proponeva anche un progetto sociale che implicava una relazione del tutto nuova e compartecipativa tra imprenditore e operai, oltre a un rapporto qualitativamente alto e molto stretto tra quella che era stata la “fabbrica in mattoni rossi” e la città, capoluogo del Canavese. Tornando al libro, nel primo discorso, datato 24 dicembre 1949, l’imprenditore racconta i primi anni del dopoguerra per condividere il sollievo e l’orgoglio della compiuta ripresa dell’azienda dopo la difficile esperienza del fascismo e del conflitto mondiale. Nel secondo, sei anni dopo, il 24 dicembre 1955, Adriano Olivetti rievoca proprio quel discorso per ripercorrere i nuovi traguardi della fabbrica, che ha assunto ormai una dimensione internazionale ma non ha mai perso di vista le proprie radici morali, memore degli insegnamenti del fondatore Camillo. E dice, tra le altre cose: “Tutta la mia vita e la mia opera testimoniano anche – io lo spero – la fedeltà a un ammonimento severo che mio padre quando incominciai il mio lavoro ebbe a farmi: “Ricordati” – mi disse – “che la disoccupazione è la malattia mortale della società moderna; perciò ti affido una consegna: devi lottare con ogni mezzo affinché gli operai di questa fabbrica non abbiano a subire il tragico peso dell’ozio forzato, della miseria avvilente che si accompagna alla perdita del lavoro”. Una grande lezione morale alla quale, nei fatti, accompagnò il suo agire concreto  di imprenditore illuminato. In questi discorsi di Natale emerge la volontà di ringraziare tutti i lavoratori della fabbrica per la loro partecipazione a qualcosa di più grande, a una comune dimensione di riscatto del lavoro che, per usare le stesse parole di Olivetti, “non si esaurisce semplicemente nell’indice dei profitti”. Nell’ultimo discorso della breve raccolta, pronunciato in occasione del Capodanno del 1957, alla vigilia del cinquantenario della fondazione della Olivetti ( datata ottobre 1908) l’augurio dell’imprenditore di Ivrea, ormai all’apice del successo, è quello di non perdere mai di vista, nell’anno e negli anni a venire, il senso di giustizia e di solidarietà umana che è alla base di ogni vero progresso e rappresenta il valore più profondo e ultimo di tutta l’esperienza olivettiana. Vi è l’orgoglio per quello che lui stesso definisce “lo spirito della fabbrica” e una potente visione di futuro. Resta, leggendo queste righe, il rammarico per ciò che potevano diventare l’Olivetti , l’industria italiana e il modello sociale del paese se l’utopia di Adriano non si fosse spenta dopo la sua improvvisa e tragica morte, nel febbraio del 1960, quando non aveva ancora compiuto sessant’anni.

Marco Travaglini

Pci in festa: formidabili quegli anni!

Eccolo li’, l’imperturbabile Diego Simioli, in sprezzo del tempo e degli anni che passano, è riuscito ad organizzare il Festa dell’Unita’, 31 agosto 14 settembre, in corso Grosseto zona giardini Sospello. Verrebbe da dire: si riparte dalle periferie  Diego è uno che non molla, ha cominciato quando aveva i calzoncini corti, 50 anni fa giù di lì’ E riuscire oggi nel realizzare la Festa non è cosa da poco. Diego non è solo organizzazione e montaggio. È’ capace di mobilitare i suoi accoliti, nerbo portante fino alla campagna pubblicitaria. e anche servizio d’ordine dal partito comunista  fino al Pd. Anni fa fu protagonista di uno sciopero contro i vertici politici del PD. Sciopero che si concretizzerà il giorno del primo Maggio. Mi disse: sono stanco di “prendere botte” e poi essere criticato. La critica- accusa era di voler fare politica attraverso il servizio d’ordine. Quell’ anno lo spezzone del Pd si accontento’ della polizia di stato. Ora la notizia é il rifiuto delll’Appendino  di partecipare al dibattito. Proprio cos: la paura fa novanta. Ed il Pd; almeno per una volta ci fa una bella figuranell’  averla invitata. Ci fa anche bella figura nel cercare di tenere alto il vessillo dell’Unità. Che come si diceva era organo ufficiale del Partito comunista italiano, fondato da Antonio Gramsci. Con tutta l’enfasi del caso.E tutto questo é Storia con la Esse maiuscola. Dopo la seconda guerra mondiale le Feste delll’Unità furono capisaldi delle politiche del Partito Comunista. Non era solo un modo di finanziare il Partito. Non era solo un modo di comunicare le proprie idee. Non era solo un modo di ” orientare ” le masse popolari. Nel corso del tempo era diventata una “Categoria dello Spirito”. Alla base ci erano organizzazione e ufficio di propaganda. Con ferree regole  che seguivano la struttura interna.Partiamo dal basso.Ogni sezione cercava d organizzate la Festa nel proprio territorio.
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Generalmente con cellule di iscritti aggregati nei posti di lavoro.Poi le Feste di zona. E in genere  a settembre la Festa provinciale. Concludendo con la Festa Nazionale dell Unità, chiusa dal comizio del Segretario generale del Partito. Memorabili i discorsi di Enrico Berlinguer. Una invasione pacifica dei militanti della città ospitante. L’Emilia Romagna la faceva da padrona. Ma anche la nostra città non è stata da meno, agli inizi anni ‘70 e nel 1980. In sezione il responsabile della Festa della segreteria locale. In zona il responsabile di zona, tutti coordinati dal responsabile provinciale. Infine alcuni compagni con uffici a Botteghe Oscure  nella Capitale. Un misto di organizzazione e volontariato. Tutti ma proprio tutti mobilitati. Pensate al Sindaco di Torino con i relativi assessori. Presidenti di Regione con la Giunta.Mobilitati per lo Stand più remunerativo: era il coccardaggio. Prima di  entrare i coccardisti cortesemente ti obbligavano ad un offerta per entrare.Tutto l’incasso era utile visto che non c’erano costi.Una Festa non solo salamelle o costine.Anzi. Stand con mescita di vini o pizze appena sfornate. Stand politici ed aree giovani o dedicate allo sport.
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E poi la mitica direzione da dove “partivano ed impartivano” ordini per i turni di vigilanza e servizio d ordine. Turni  i di 24 ore, sempre presenti e soprattutto vigili.Ogni tanto una capatina di qualche volante. Tutto a posto? Tutto a posto. Tutto a posto nella Torino operaia ed antifascista. Su 44 mila iscritti la federazione di Torino contava su 300 compagni volontari. Un piccolo ma efficiente esercito.Palmiro Gonzato Capo del servizio d’ordine, ex partigiano, arrivava  dal Veneto. Non parlava mai, sempre attento e con lo sguardo impartiva gli ordini. Piero Cordone responsabile della vigilanza. Famoso per aver rapito Palmiro Togliatti. Sappista, non capiva la via italiana al socialismo. In altre parole non capiva perché non si poteva e doveva fare la rivoluzione. Togliatti lo convinse. E questi compagni, anzi questi dirigenti,non ti chiedevano cosa ne pensavi. Ti dicevano cosa dovevi fare. Se non ti andava potevi desistere. Sarebbero stati loro a relazionare al responsabile della segreteria provinciale.
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Ogni anno più di 150 feste in tutta la provincia di Torino. Diego Simioli ha imparato il mestiere da questi due compagni.  Gonzato… brillante in barba ai suoi 92 anni. E Pierino Cordone che lavorava come marmista con il fratello. Che quando nel ‘77 mio padre morì non volle essere pagato. “Dai compagni bon voglio essere pagato”.Piuttosto date un contributo al partito.Contributo non offerta, il PCI non è la Chiesa.Tutto perfetto? Ammettiamolo, non sempre. Qualche caso di furto c’è stato con il pronto rimborso edallontanamento.Sicuramente uno Stato nello Stato.  E le Feste hanno contribuito anche allo sviluppo di questa nostra democrazia, hanno dato il loro contributo alla storia del PCI. La Storia con la esse maiuscola.
PATRIZIO TOSETTO

Il portiere oggi: protagonista in città

Il portiere e la portineria costituiscono una componente essenziale per il condominio moderno e rispondono alle esigenze dei condomini di servizio, sicurezza ed incolumità. Il convegno in programma giovedì 5 luglio, dalle 15 alle 20, al Centro Congressi Unione Industriale di Torino, su iniziativa della Confedilizia di Torino e del Piemonte,  moderato dal giornalista Saverio Fossati de Il Sole 24 Ore, mette al centro la figura del portiere e l’importanza del suo ruolo nella vita del condominio. L’iniziativa rientra nel progetto, che vede l’Ebinprof (Ente Bilaterale Nazionale dipendenti da proprietari di fabbricati) organizzare in tutto il territorio nazionale (tramite le Parti Sociali), iniziative volte a informare su attività, servizi e prestazioni dei bilaterali Ebinprof e Cassa Portieri e sull’applicazione e importanza del CCNL per i dipendenti da proprietari di fabbricati firmato il 12 novembre 2012 traConfediliziaFilcams-CgilFisascat-CislUilTucs. Ebinprof presenterà le proprie attività di studio in materia di occupazione, mercato del lavoro, formazione, informazione, qualificazione professionale e sostegno anche tramite l’assegnazione di importanti borse di studio riservate ai figli dei dipendenti (ad esempio, nel 2018, sono state conferite a neolaureati, studenti universitari, neodiplomati, 121 borse per un totale di oltre 260mila euro) e la premiazione a Roma, dei “Portieri dell’anno” che si sono particolarmente distinti per dedizione al lavoro e per il gradimento manifestato dai condòmini. Cassa Portieri, nata nel 1995, presenterà le proprie due sezioni: il Fondo Malattia, che eroga prestazioni di carattere socio-assistenziale prevalentemente sanitarie, si occupa di risarcire il costo del lavoro durante la malattia del dipendente e offre altre prestazioni integrative ed il Fondo Sanitario, vera e propria assistenza di carattere sanitario, fruibile direttamente dal dipendente, secondo un Piano Sanitario definito. E’ allo studio l’iniziativa di mettere in campo risorse aggiuntive al fine di dare supporto all’intera famiglia dell’iscritto. Seguirà una tavola rotonda sul tema: “La bilateralità nel comparto del portierato, il contratto collettivo nazionale di lavoro, il welfare contrattuale, la sicurezza e prevenzione grazie al portierato”, con la partecipazione dei rappresentanti delle Parti Sociali Confedilizia, Filcams-Cgil, Fisascat-Cisl, UilTucs, di amministratori di condominio, legali e consulenti del lavoro. Nel corso degli interventi introduttivi, Marcello Mazzù, presidente di ATC Piemonte Centrale, presenterà l’innovativo progetto sul portierato sociale negli edifici dell’ente.Durante il convegno verranno dati riconoscimenti a portieri piemontesi aderenti da molto tempo al comparto degli enti bilaterali, in rappresentanza di tutto il settore, con lo scopo di dare la giusta dignità, l’orgoglio ed il senso di appartenenza a tutta la categoria del portierato e ad amministratori che hanno favorito l’iscrizione agli enti di portieri degli stabili da loro amministrati. Seguirà cena a buffet.

Prosegue Stupinigi Sonic Park

 

Il  nuovo festival nel parco della Palazzina di Caccia di prosegue con NEGRITA + KIOL il 5 luglio

 

Prosegue Stupinigi Sonic Park, il primo festival musicale organizzato in 300 anni di storia del parco della Palazzina di Caccia di Stupinigi a Nichelino (TO). Uno dei gruppi rock italiani più longevi degli ultimi anni, nato da un’amicizia nella provincia toscana, arriva a Stupinigi Sonic Park. I Negrita il 5 luglio con una data del tour estivo del nuovo album, “Desert Yacht Club”, porteranno le undici tracce inedite, nate nell’omonima oasi creativa nel deserto di Joshua Tree in California, sul palco dell’aulica cornice del festival. Il concerto dei Negrita sarà aperto da Kiol, il giovane talento italiano dalla perfetta pronuncia inglese, che ha lavorato con i musicisti di Paolo Nutini e con Dani Castelar, il suo produttore; dal 4 maggio Kiol è in radio anche in Italia con “Broken Up Again”, il primo singolo di che ha segnato il suo successo in Belgio e nel Regno Unito.Stupinigi Sonic Park è il primo festival organizzato in 300 anni di storia del parco della residenza sabauda, fulgido esempio di architettura barocca, la Palazzina di Caccia di Stupinigi a Nichelino (TO). Stupinigi Sonic Park, promosso da Città di Nichelino e Sistema Cultura, con il patrocinio di Regione Piemonte e Camera di Commercio di Torino, in collaborazione con Piemonte dal Vivo e Consorzio Residenze Reali Sabaude all’interno di Palchi Reali, è una produzione Reverse e Vertigo. Il gran finale di Stupinigi Sonic Park sarà il 9 luglio con Caparezza e l’11 luglio con Deep Purple. I biglietti dei concerti di Stupinigi Sonic Park sono acquistabili esclusivamente sul circuito Ticketone e nei giorni di concerto dalle ore 18.00 alla biglietteria allestita alla Palazzina di Caccia di Stupinigi.

 

 

NEGRITA + Kiol | 05.07.18 Biglietti € 30,00 + d.p. | posti in piedi

 

INFO: www.stupinigisonicpark.com | FB Stupinigi Sonic Park | #stupinigisonicpark

 

(foto: Magliocchetti)