Gennaio 2018- Pagina 17

Campionato di ciclismo su strada per sole donne

La Uisp Piemonte lancia il primo Campionato di ciclismo su strada per sole donne E’ in arrivo una bella novità per le appassionate del mondo su due ruote. La Uisp Piemonte lancia il primo Campionato amatoriale di ciclismo femminile su strada, solo ed esclusivamente riservato alle donne. Le atlete potranno finalmente confrontarsi solo fra di loro. La prima prova è prevista per domenica 11 marzo a Castelnuovo Don Bosco (At) con un percorso unico di 30 chilometri e 700 metri di dislivello positivo. La seconda gara sarà a Rivodora (To) domenica 16 settembre con un percorso ancora in fase di definizione ed una lunghezza che non supererà i 40 chilometri. Sono previste due categorie e saranno premiate le prime 5 assolute e 3 di ogni categoria. La classifica si baserà sul tempo totale impiegato nelle due prove e sarà assegnato il titolo di campionessa regionale. Il format delle due competizioni in linea denominato “piccolo fondo”, è basato su una tipologia di gara breve ma impegnativa con un discreto dislivello. L’obiettivo di questo campionato è di incrementare il numero e la presenza di atlete nel ciclismo su strada. Per questa ragione, si è scelto di programmare una gara riservata solo alle donne rispetto ad una mista, perchè si rivela più adatta a chi si avvicina alla disciplina. Di solito le donne rappresentano solo il 5% del totale e sono inserite in gare maschili dove prevale un agonismo esasperato, con tutti i rischi del caso. Le due gare permettono alle neofite di provare e alle più esperte di confrontarsi con un discreto dislivello. Ed è fondamentale, soprattutto, fare un cambio di passo culturale. Anche perchè LA BICICLETTA è femminile, non maschile! Per info: pagine FB “Campionato femminile ciclismo su strada Uisp” “Uisp regionale Piemonte Ciclismo”

UNA OFFESA AI MORTI

Se alle Fosse Ardeatine furono trucidati diversi italiani , di religione ebraica, numerosi furono i Reali Carabinieri , gli ufficiali superiori, come Cordero Lanza di Montezemolo , ed i Generali Simoni e Fenulli , egualmente massacrati in quella stessa sede

 

RICEVIAMO E PUBBLICHIAMO

I promotori del processo staliniano , tenutosi a Roma , all’Auditorium , la sera del 18 gennaio ,dove caso unico nella storia , vi era un imputato , il Re Vittorio Emanuele III , un pubblico ministero , una parte civile , ma non un avvocato difensore , non hanno pensato che sottoponendo a questo processo il RE , per la firma delle Leggi cosiddette razziali , e non gli effettivi estensori delle stesse, offendevano indirettamente decine e decine di migliaia di morti del Regio Esercito , della Regia Marina e della Regia Aeronautica , che, sia prima , che dopo l’8 settembre 1943 avevano aiutato gli ebrei ed avevano dato inizio alla Resistenza contro i nazifascisti in nome di quel Re . Se alle Fosse Ardeatine furono trucidati diversi italiani , di religione ebraica, numerosi furono i Reali Carabinieri , gli ufficiali superiori, come Cordero Lanza di Montezemolo , ed i Generali Simoni e Fenulli , egualmente massacrati in quella stessa sede , e se si ricorda Bruno Buozzi, fucilato sempre dai tedeschi alla Storta , non si può dimenticare che insieme con lui furono fucilati il Generale Dodi ed altri ufficiali , né si può dimenticare il Generale Perotti, fucilato il 5 aprile 1944 , al Poligono del Martinetto a Torino.

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E possiamo dimenticare ben quattro Ammiragli , Carlo Bergamini , affondato con la corazzata Roma , colpita da bombe tedesche il 9 settembre 1943 , Federico Martinengo , ucciso , sempre in tale data , combattendo contro unità navali germaniche, e Inigo Campioni e Luigi Mascherpa , fucilati a Parma , dopo un processo farsa da parte della repubblica sociale mussoliniana , rei di avere difeso Rodi e Lero dai tedeschi sempre dopo l’8 settembre. E la Divisione Acqui a Cefalonia e Corfù con il Generale Antonio Gandin ed il Colonnello Romagnoli ? E i componenti delle prime formazioni di patrioti che dettero inizio alla Resistenza particolarmente in Piemonte e poi nel resto dell’Italia Settentrionale, perché si opposero al tedesco invasore ? Per un giuramento prestato, ed a chi era prestato questo giuramento se non a S.M.Vittorio Emanuele III. Ed a quale Re pensava l’ignoto prigioniero della cella n.13 di Via Tasso a Roma , carcere dei patrioti arrestati dopo l’8 settembre , che incideva sul muro la scritta , ancor oggi visibile :”L’anima a Dio ,la vita al Re ,il cuore alla donna , l’onore a me “. , Ha pensato a tutto questo la presidente delle comunità ebraiche ? Sa anche che il primo reparto che entrò in linea a fianco delle truppe angloamericane l’8 dicembre 1943 , a Montelungo , portava sulla divisa lo scudetto sabaudo ed era stato più volte visitato nella sua fase di addestramento proprio da quel Re ? Si è mai soffermata sulla Via Prenestina all’altezza di Mignano Montelungo a visitare il Sacrario Militare dove riposano le spoglie di quei combattenti della Guerra di Liberazione e nei lager sa quante centinaia di migliaia di militari italiani furono rinchiusi , sempre per fedeltà a quel giuramento a quel Re ? Ha mai letto la tragica fine , nella notte tra il 27 e 28 agosto 1944, della Principessa Mafalda di Savoia a Buchenwald?

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Noi onoriamo e ci inchiniamo davanti alle innocenti vittime della ferocia nazionalsocialista hitleriana, abbiamo visitato a Gerusalemme con animo commosso e partecipe lo Yad Vashem, fino alla Hall of Names, con i nomi delle vittime della Shoah, ma chiediamo eguale rispetto per chi è caduto per fedeltà al giuramento al re Vittorio Emanuele III su cui si vogliono far ricadere tutte le responsabilità e tutte le colpe e che ebbe l’umiltà di scrivere al figlio Umberto, al momento della abdicazione :”per quasi mezzo secolo ho servito il mio Paese anche in ore difficili ed amare…mirando sempre, anche se posso avere errato , al bene della Nazione.”

 

Domenico Giglio

Presidente del Circolo REX

Les Folie, Cocktails & Food nel cuore della Movida

Giovedi 25 Gennaio, alle ore 18,  in Via delle Orfane 16, zona quadrilatero si inaugura Les Folie Cocktails & food nel cuore della Movida torinese. L’ampio locale è ricavato all’interno di un  prestigioso   palazzo del ‘700, posto  di fronte alla piazzetta che dà nel  retro dell’ufficio di igiene.

Una location scelta ad hoc per coinvolgere i gruppi di giovani e non solo che vanno  per locali. Les Folie, un nome scelto dagli intraprendenti  che hanno gia’ avuto in passato lo Zafferano cCfe insieme a Ricky Tognazzi e Simona Izzo, titolari non a caso, ma nel loro spirito solito, pieno di cretivita’ e un poco di sana follia,quanto basta, per realizzare un locale innovativo che faccia tendenza ,unico del suo genere nella zona: tre locali in uno, ben divisi e distinti .

 Il Bar  inizia la giornata con le colazioni , croissanterie alla francese  e caffè,  continuando   con la  migliore tradizione dei cocktails , che si avvale della consulenza dei noti Salvo e Gigi di barZ8 (promotori delle serate della movida a Torino).

Il ristorante che si propone a pranzo e con apericena  è gestito dallo Chef Maurizio Tumolo con il suo staff, reduce da recenti esperienze a Londra e Barcellona. Maurizio  ha avuto i natali da chef al famoso ristorante ”La Pergola” di Roma, i frequentatori e conoscitori dei migliori ristoranti della capitale lo conoscono bene.

 Il wine bar è angolare,   con le sue vetrine alla via, che porta al centro del Quadrilatero, è il primo che si nota da via della Consolata con la sua luce calda che riflette sulle bottiglie dei vini scelti con cura da intenditori dai fratelli Fiore e taglieri di prosciutto spagnolo. Non vi preoccupate, vi sono vini per tutte le tasche come per tutte le invitanti  proposte da Les Folie Vi aspettiamo Giovedi 25 Gennaio alle 18, non mancate.

Linea di confine. Spigolature di vita e storie torinesi

di Pier Franco Quaglieni

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Il crollo della cultura  torinese – Scalfari vs De Benedetti – L’avvocato anonimo – L’addio a Guido Filogamo – Tra storia e gastronomia – Da Moncalieri a Roma?

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Il crollo della cultura torinese

Le quinte cadute  sulla scena del Teatro Regio con il rischio di ammazzare, insieme alle dimissioni del Segretario generale  della Fondazione Musei sono il simbolo dello sfascio della cultura torinese che è ormai in stato comatoso. Solo le signorine dell’ex pagina” In Città “de “La Stampa”(quella inventata da Edoardo Ballone che si rigira nella tomba vedendo all’opera le allieve) fingono di non sapere e scrivono le stesse cose conformiste  di sempre, esaltando gli amici,in primis l’amato circolo di via Bogino. Loro non vedono  ma scrivono. La cultura in mano a Parigi e Leon, le assessore per antonomasia ,sta precipitando nel baratro  e solo Gabriele Ferraris denuncia con coraggio la sua morte violenta ad opera di lor signore  e accoliti vari, spesso imparentati tra loro.

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Scalfari vs De Benedetti

L’intervista a “Repubblica “del fondatore Eugenio Scalfari, in aspra polemica personale con Carlo De Benedetti, merita di essere letta. Botte da orbi tra ex amici di merende politico-intellettuali .C’è da sorridere nel vedere due  vegliardi battibeccare e aggredirsi a vicenda come in una commedia goldoniana .Una guerra senza esclusione di colpi che ha coinvolto lo stesso direttore Calabresi, orfano del Commissario di Polizia mandato a morire sotto i colpi dei sicari di “Lotta Continua “guidati idealmente da Adriano Sofri, mandante dell’omicidio. Una rissa ridicola che ha tolto il poco smalto residuo al giornale radical-chic italiano. Scalfari afferma che il quotidiano e’ stato figlio dell’”Espresso “ fondato da Adriano Olivetti, Caracciolo e Scalfari. Dimentica  però di dire che Adriano, pochissimo  tempo dopo ,si ritirò da quell’impresa, non condividendone lo scandalismo  e soprattutto dimentica di dire  che il vero fondatore e primo direttore  del settimanale nel 1955 fu Arrigo Benedetti, il giornalista lucchese amico di Pannunzio, fondatore anche dell’”Europeo”. Dimenticare Benedetti e citare se’ stessi e’ un atto che si commenta da se’ .Benedetti lasciò  l’”Espresso” nel 1967 per gravi dissensi con la linea filo- araba di Scalfari. Se Fini fosse ancora in circolazione ,potrebbe dire  che siamo alle comiche finali tra Scalfari e l’Ingegnere che portò alla morte  la “Olivetti” che fu di Camillo e Adriano. Finirà così anche per il giornale -partito ,quello sì ,fondato da Scalfari ?

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L’avvocato anonimo

Il caso del noto avvocato torinese, rimasto anonimo, condannato a otto anni e  due mesi di carcere per violenze e abusi sulla moglie ,una donna russa madre di due bambini, suscita indignazione e perplessità . Nessun giornale ha pubblicato il suo nome, malgrado l’imputato abbia vivacemente discusso dopo la sentenza con l’avvocato della donna che ha fatto intervenire un carabiniere. Noi siamo dell’idea che la colpevolezza vada accertata in tre gradi di giudizio e che valga sempre la presunzione di innocenza, ma una condanna ad otto anni non è una multa, non è una condanna leggera .La tutela dell’imputato fino alla sentenza definitiva va sempre garantita, ma noi assistiamo continuamente al massacro mediatico, persino prima del processo , di chiunque. Ci sono i killer giornalistici che devono la loro notorietà alle aggressioni giornalistiche ,senza scrupoli deontologici di sorta. Basta una fuga di notizie o una intercettazione o addirittura un pettegolezzo .Invece il noto avvocato torinese e’ passato indenne. Nessun nome, nessuna foto. Perché? Ad esempio, l’avvocato Giulia Bongiorno, neofita della Lega, che difese Andreotti, non ha nulla da dire ?Nessun politico ha aperto bocca. Dev’essere davvero un avvocato importante chi resta nell’incognito anche di fronte a una condanna a otto anni.

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L’addio a Guido Filogamo

All’età di 101 anni e ‘ mancato il professor Guido Filogamo, uno dei luminari della medicina torinese ,emerito di  Anatomia umana, per otto anni preside della Facoltà di Medicina di Torino. I giornali lo hanno ricordato prevalentemente come fratello del presentatore radiofonico  Nunzio, mentre il grande vecchio era un vero scienziato di fama internazionale ,allievo del mitico Giuseppe Levi e amico ,tra gli altri , di Rita Levi Montalcini. Mi trovai molte volte a contatto con lui , a partire dal mattino ,quando ,più o meno alla stessa ora ,facevamo colazione al caffè Platti, una consuetudine che è durata anni. Ogni mattina Guido aveva la sua osservazione o la sua battuta sempre puntuale ,sempre colta e raffinata .Era un uomo dotato di ironia sottile, l’esatto contrario dei giovani d’oggi. Spesso ci incontravamo sul 67 perché ogni giorno, anche in tarda età ,si recava al suo istituto  universitario di cui fu direttore. Poi venne a parlare al Centro Pannunzio e ad un certo punto si iscrisse anche e partecipo ‘ ai lavori del Comitato scientifico e direttivo, dando il suo contributo dotto e insieme appassionato. I medici di una certa età l’hanno avuto tutti come docente e lo consideravano maestro. Era un uomo brillante anche a cena,amabile e colto conversatore. L’Università di Torino e l’Università in generale perdono  un suo punto di riferimento .Era un uomo di scienza imbevuto di umanesimo che  lo portava a vedere nel malato soprattutto un uomo. In lui il medico si identificava con l’uomo.

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Da Moncalieri a Roma?

L’assessore alla cultura del Comune di Moncalieri Laura Pompeo e’ la candidata scelta  per le prossime elezioni politiche dai circoli del Pd per il collegio 8 del Piemonte. La Dottoressa Pompeo e’ una donna capace ed esperta che ha fatto di Moncalieri, in passato senza una vita culturale autonoma, un polo attrattivo  di prim’ordine . La biblioteca Arduino fucina di iniziative e la riapertura del famoso Castello sabaudo sono alcuni dei risultati raggiunti dell’assessore Pompeo che dedica tempo e passione al suo ruolo con una obiettività politica che le va riconosciuta . Tra gli assessori alla cultura e’ forse l’unica capace, competente , attiva, non settaria. Questo sarebbe un motivo per tenersela stretta a Moncalieri e magari portarla in Regione  per sostituite l’attuale assessora .Ma la base del suo partito la vuole in Parlamento e la Pompeo e’ donna meritevole di andare a Montecitorio dove lavorerebbe bene e molto. L’ex sindaco di Moncalieri Meo  che certamente non ha brillato, le contende però la candidatura. Una notizia quasi incredibile che forse è una falsa notizia.

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Tra storia e gastronomia

Al Colle di Nava, gestito da oltre 160 anni dalla stessa famiglia ,esiste uno dei migliori ristoranti piemontesi, ”Da Beppe “. E’ la famiglia Cagna, un cognome tradizionale dell’alta valle Tanaro. La famiglia può anche vantare un eroe caduto nei cieli del Mediterraneo, medaglia d’oro al valore militare, il generale Stefano Cagna, trasvolatore atlantico con Italo Balbo. Ma gli osti del colle non sono da meno e meritano una medaglia d’oro al valore gastronomico. Funghi, cacciagione, fondute ,primi di grande qualità e tradizione con il raschera  protagonista. Ampia e ottima la carta dei vini ,ma il vino da scegliere e’ l’Ormeasco di Guglierame ,il  vino rosso  che rappresenta quasi il simbolo dell’incontro tra Piemonte e Liguria. I proprietari sono anche persone simpatiche, il che non guasta mai. Io ho passato il Capodanno senza clamori in sana allegria  con amici fidati. Ci andavo anni fa, ci ritornerò . E al colle passerò anche  a rendere omaggio, come feci in passato con un discorso, al sacrario alpino in cui riposa il generale Emilio  Battisti, eroe di Russia che fu  prigioniero dei sovietici per sette anni e rifiutò la salvezza di un aereo tedesco per stare con i suoi soldati.

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LETTERE  scrivere a quaglieni@gmail.com

Processo al re

Caro Quaglieni,
Cosa pensa del processo organizzato contro Vittorio Emanuele III a Roma come responsabile delle leggi razziali ?                      Aristide  Gifuni

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I processi non si fanno in teatro ma nei tribunali. Se si tratta di morti da settant’anni anni i giudizi devono esprimerli gli storici e non i dilettanti e meno che mai i politici. Appare curioso che venga processato chi controfirmò quelle leggi e non chi le ideò e scrisse , cioè Mussolini e i suoi gerarchi . Il re capro espiatorio di tutto?

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Volgarità in TV
Gene Gnocchi ,parlando di una scrofa che si aggirava incredibilmente  per le vie di Roma, l’ha definita Claretta Petacci. Mi è sembrata una volgarità gratuita .         Carla Recalcati

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Anche a me e’ apparsa una battuta triviale .L’amante di Mussolini volle seguire il suo uomo anche nei momenti di disgrazia e fini ‘ ammazzata e appesa a piazzale Loreto a Milano. Era sicuramente fascista fanatica ,questo non giustifica la sua fine e il dileggio televisivo dopo oltre settant’anni. Gnocchi e’ divertente, forse l’unica attrattiva piacevole  della trasmissione di Floris.  La sua satira colpisce tutti i politici in modo salace, ma i morti vanno rispettati, anche quelli che non ci piacciono.

Verso la primavera. Dopo il vento da martedì sole e clima mite nei “giorni della merla”

Fino a martedì vento e qualche nevicata sulle vette  più alte e dopo arriverà l’alta pressione  con temperature miti, in particolare in alta collina e bassa montagna. Le previsioni meteo di Smi -Società Meteorologica Italiana, indicano che i cosiddetti  ‘giorni della merla’, secondo la tradizione popolare i più freddi dell’anno, dovrebbero presentare  temperature al di sopra della media del periodo. Intanto, in queste ore, il fronte delle nevicate scende  verso valle e non sono previste piogge in pianura. Venti ancora forti un po’ ovunque fino ai 100 km orari e oltre.

Midollo, neurochirurgia e ricerca alleate

Con l’intervento di Hervé Barmasse l’alpinista “figlio del Cervino”

NELLA VITA, IN MONTAGNA… E NELLA RICERCA L’IMPOSSIBILE NON ESISTE

Le sue spettacolari avventure in cima al mondo, dalle vette dell’amato Cervino fino in Pakistan, Cina e Patagonia, lo hanno reso celebre. Hervé Barmasse, alpinista ma anche scrittore, fotografo e regista (ha debuttato nel 2015 con il libro “La montagna dentro” e girato i film pluripremiati “Linea Continua” e “Non così lontano“) racconta le sue sfide all’impossibile, a tu per tu con i suoi limiti, la paura e l’amica montagna. Perché l’alpinismo è avventura, passione, amore, ma anche fatica e rischio: è il coraggio dell’uomo che mette in gioco la propria vita.

Ma l’alpinista “figlio del Cervino” – ospite il 23 gennaio del NICO, l’Istituto di Neuroscienze dell’Università di Torino – parlerà anche di una sfida speciale, quella con la patologia vertebromidollare, vinta grazie ai progressi della neurochirurgia, all’esercizio e alla forza di volontà.

Le lesioni del midollo spinale – dovute a incidenti stradali, sportivi o in casa – rappresentano un problema di drammatico impatto sulla sanità pubblica: causano infatti gravi disabilità, con importanti ripercussioni sociali, assistenziali ed economiche. «Una delle più grandi sfide della ricerca è riuscire a stimolare la rigenerazione delle fibre nervose lesionate tramite terapie sperimentali innovative» sottolinea il prof. Alessandro Vercelli, direttore scientifico del NICO, l’Istituto di Neuroscienze della Fondazione Cavalieri Ottolenghi – Università di Torino. «Per affrontarla al meglio abbiamo deciso di unire le forze, creando un gruppo di ricerca che metta insieme approcci complementari: quello clinico del neurochirurgo con quello della ricerca di base, sviluppata da anatomici e fisiologi del NICO».

Terranno a battesimo il nuovo gruppo di ricerca il Rettore dell’Università di Torino e Presidente della Fondazione Cavalieri Ottolenghi Gianmaria Ajani, il Vice Presidente della Fondazione Paolo Bertolino e il prof. Giancarlo Panzica, Direttore del Dipartimento di Neuroscienze “Rita Levi Montalcini”. Il neurochirurgo Diego Garbossa (Direttore della Scuola di Specializzazione in Neurochirurgia dell’Università di Torino – Città della Salute e della Scienza di Torino) e le ricercatrici Marina Boido e Annalisa Buffo (NICO – Dipartimento di Neuroscienze) spiegheranno al pubblico il passaggio dall’approccio clinico alla ricerca di base sui traumi midollari e la rigenerazione nel midollo spinale.

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Appuntamento martedì 23 gennaio alle 11:00 presso l’Aula Magna dell’Istituto di Anatomia dell’Università (piano terra – Corso Massimo D’Azeglio 52, Torino).
Ingresso libero fino a esaurimento dei posti disponibili.
Per informazioni: www.nico.ottolenghi.unito.it

Chiude FISH&CHIPS, eros al cinema

Volge al termine le threesomeedition di FISH&CHIPS, il festival internazionale di cinema erotico e del sessuale che da giovedì 18 gennaio ha portato al Cinema Massimo di Torino il meglio della cinematografia di genere, insieme a mostre, incontri ed eventi per indagare il sesso con curiosità e senza preconcetti.  


Domenica 21 gennaio – giorno 4

Ore 11.30: Cinema Massimo (Via Verdi 18)

Corti Fuori Concorso CIPKA di Renata Gasiorowska (2016, Polonia, 8′)

Concorso Lunghi

FALLEN FLOWERS THICK LEAVES di Laetitia Schoofs (2016, Paesi Bassi/Germania, 85′) ANTEPRIMA NAZIONALE

Hongli è una sessuologa che segue pazienti di tutte le età, estrazioni sociali e problematiche. In una società come quella cinese, in bilico tra tradizioni secolari e spinte centrifughe di natura capitalista, il ruolo della donna è sempre più difficile, come ci dimostra questo documentario tutto al femminile.

 

Ore 14.00: Cinema Massimo (Via Verdi 18)

Concorso Corti #6

EL DESPERTAR DE LAS HORMIGAS: NIÑEZ di Antonella Sudasassi (2016, Costa Rica, 18′), MY FIRST PORN FILM di Vincent Boy Kars (2016, Paesi Bassi, 28′), MIŁOŚĆ di Tania Dos Santos (2017, Canada, 3′), INTIMITY di Elodie Dermange (2017, Svizzera, 5′), ROL di Hammudi Al-Rahmoun Font (2016, Spagna, 13′)

 

Ore 15.30: Cinema Massimo (Via Verdi 18)

Corti Fuori Concorso CELUI QUI A DEUX ÂMES di Fabrice Luang-Vija (2015, Francia, 17′)

Concorso Lunghi

MY FUCKING PROBLEM di Anne van Campenhout (2017, Paesi Bassi, 44′) ANTEPRIMA NAZIONALE

Affetta da vaginismo, Anne non può avere rapporti sessuali completi con conseguenze sia fisiche che emotive. Come confrontarsi con questa condizione in un mondo in cui il sesso è ovunque e, apparentemente, alla portata di tutti? Ce lo spiega in prima persona con un documentario illuminante.

 

Ore 17.00: Cinema Massimo (Via Verdi 18)

Corti Fuori Concorso A NYALINTÁS NESZE di Nadja Andrasev (2016, Ungheria, 9′)

Concorso Lunghi

FIN DE SEMANA di Moroco Colman (2016, Argentina, 73′) ANTEPRIMA NAZIONALE

Dopo il divorzio Carla ha chiuso i rapporti con la figlia Martina, adolescente introversa e ribelle. Quando le fa visita capisce che è invischiata in un rapporto masochistico col fratellastro. Torbido dramma familiare che diviene romanzo di formazione.

 

Ore 17.00: CAMERA – Centro Italiano per la Fotografia (Via delle Rosine 18)

Visita guidata mostra L’OCCHIO MAGICO DI CARLO MOLLINO. FOTOGRAFIE 1934-1973

CAMERA presenta una mostra dedicata all’intera produzione fotografica di Carlo Mollino, architetto e designer torinese tra i più celebrati del Novecento, in un percorso tra oltre 500 immagini tra cui70 fotografie erotiche, tra scatti in pellicola e Polaroid, che rappresentano il lavoro più prolungato nel tempo dell’artista, un corpus/progetto che si estende in maniera importante. Mostra a cura di Francesco Zanot.

 

Ore 19.00: Cinema Massimo (Via Verdi 8)

OMAGGIO A RADLEYMETZGER

THE OPENING OF MISTY BEETHOVEN – A BOCCA PIENA di Radley Metzger (1976, Stati Uniti, 86′)

Un classico della Golden Age of Porn che Fish&Chips ripropone ad un anno dalla morte del regista Radley Metzger. La rivisitazione in chiave hard del Pigmalione di George Bernard Shaw, interpretato da autentiche leggende come Jamie Gillis e Gloria Leonard: Dolores “Misty” Beethoven è una prostituta di strada le cui sorti cambiano quando incontra il sofisticato Seymour Love.

 

Ore 19.00: BlahBlah (Via Po 21)

Incontro QUEER PORTRAITS. YOU AS ME SERIES“. Un progetto fotografico di Irene Pittatore con la conduzione educativa di Erika Stefanelli in collaborazione con Impasse e Progetto Habitat.

Al Fish&Chips un’anteprima sulla serie fotografica You As Me, un’esperienza artistica e un laboratorio in progress aperti al pubblico del Festival. Per mettersi nei panni degli altri e candidarsi ad essere i prossimi protagonisti dei queer portraits.

 

Ore 21.00: Cinema Massimo (Via Verdi 18)

Corti Fuori Concorso

CRASHPAD SERIES di Shine Louise Houston (2018, Stati Uniti, 5′)

PREMIAZIONE Fish&Chips – threesomeedition

Chiusura Fish&Chips

SNAPSHOT di Shine Louise Houston (2017, Stati Uniti, 67′)

Charlie, fotografa freelance, conosce la mascolina Danny. Tra le due nasce un rapporto intenso che fa sperare possibili sviluppi. Ma i loro piani vengono sconvolti quando Charlie, per caso, scatta la foto di un assassino, che si mette sulle sue tracce. Eros e thanatos in un thriller romantico e tutto al femminile, prodotto dalla Pink & White Productions e che guarda ad Antonioni ed Hitchcock.

 

Sugli sci sbatte contro barriera: muore a 31 anni

A Sestriere in regione Fraiteve un 31enne è morto sulle piste da sci. Nonostante indossasse il casco, sbattendo contro la barriera paravento esterna della pista per i collegamenti tra Sauze e Sestriere, è morto sul colpo a causa di un trauma cranico e facciale. I carabinieri stanno cercando di ricostruire l’accaduto.

 

(foto archivio)

Simulazione clinica ad Alta Fedeltà nel nuovo pronto soccorso di Orbassano

Si è appena, positivamente, conclusa la Simulazione Clinica ad Alta Fedeltà presso i nuovi locali del Pronto Soccorso dell’AOU San Luigi di Orbassano accuratamente progettata dal gruppo SimBox della SCDU Anestesia e Rianimazione con il supporto di Anpas Piemonte e da tutti i settori dell’Azienda Ospedaliera Universitaria. Le ambulanze della Croce Bianca di Orbassano e Rivalta, 80 figuranti volontari soccorritori delle Pubbliche Assistenze Anpas, truccatori di lesioni e ferite del Gruppo Formazione di Anpas Piemonte, manichini di ultima generazione e le nuove ambientazioni sono state lo scenario dove il personale del PS ha lavorato in condizioni simulate. La rara opportunità di testare, con scenari molto vicini al reale, il funzionamento dell’organizzazione e del sistema di sicurezza dei pazienti e degli operatori è stato condiviso con telecamere in presa diretta presso un’aula gremita di operatori sanitari, studenti dei corsi di laurea di medicina e infermieristica diventando anche un importante momento formativo. Ovviamente il tutto sarà rivisto e discusso in sede di debriefing prima dell’apertura ufficiale al primo paziente previsto martedì 23 gennaio.

Nordic Walking sulle colline monferrine

Dopo il rinvio di domenica 7 gennaio, dovuto alle pessime condizioni meteorologiche che rendevano impraticabile il regolare svolgimento dell’iniziativa, si parte domenica 21 con il primo appuntamento del 2018, targato Cammini DIVini con il Nordic Walking Valcerrina ed il Circolo Piancerreto Equipe, suggestiva frazione di Cerrina Monferrato, paese che da il nome alla Valle. L’occasione è buona per coloro che prenderanno parte alla camminata, con i bastoncini del nordic walking o senza, per conoscere alcune delle bellezze naturalistiche di uno degli angoli più suggestivi della parte settentrionale della Provincia di Alessandria e per conoscere alcune delle realtà locali che contribuiscono allo sviluppo economico, sociale ed ambientale del territorio. L’escursione sarà condotta da una Guida ambientale escursionistica professionale. Il ritrovo è quindi previsto presso il Circolo per poi partire alle 14 dopo la registrazione per un percorso di circa 7 chilometri  e con un dislivello di 250 metri intorno al borgo di Piancerreto fino ad incrociare il percorso della Superga-Crea per poi salire sul Bricco di San Michele da dove si gode uno splendido panorama praticamente a trecentosessanta gradi e da qui iniziare il

ritorno su una comoda strada bianca che ci porterà fino al monumento dedicato agli Alpini per poi riportarci al punto di partenza per un caldo ristoro che chiuderà la giornata.Non ci saranno particolari difficoltà ma si consigliano calzature da trekking, una riserva d’acqua e abbigliamento adeguato alla stagione invernali. La quota di partecipazione è di cinque euro- Per informazioni ed iscrizioni rivolgersi ai seguenti riferimenti:  Augusto 339 4188277 – augusto.cavallo@alice.it

Massimo Iaretti