Accoglienza in Piemonte: i numeri in Consiglio regionale

Con gli interventi delle assessore Monica Cerutti (Immigrazione) e Gianna Pentenero (Lavoro e Formazione professionale) la terza Commissione – presieduta da Raffaele Gallo – ha concluso l’esame degli argomenti di competenza contenuti nel Documento di economia e finanza regionale (Defr) 2018-2020.Sul documento è poi stato espresso parere consultivo favorevole.

Cerutti ha presentato i dati più recenti relativi alla presenza degli stranieri sul territorio piemontese, che si attestano su poco più di 418 mila, pari al 9,5 per cento della popolazione. 14.210 sono i richiedenti asilo, 1363 quelli interessati dalla rete degli enti locali che realizza progetti di accoglienza integrata sul territorio: il Sistema di protezione per richiedenti asilo e rifugiati (Sprar). Sono state fornite anche le presenze distribuite per ogni singola provincia: Alessandria 1694 nei Centri di accoglienza straordinaria (Cas) e 164 nello Sprar; Asti 1052 e 133; Biella 526 e 61; Cuneo 2128 e 58; Novara 1112 e nessuno nello Sprar; Torino 5409 e 923; Verbania 574 e 10; Vercelli 712 solo nei Cas.L’assessora ha spiegato come a livello regionale ci sia la condivisione con quanto previsto dal Piano nazionale per l’integrazione. In particolare le azioni principali sono rivolte all’occupabilità, alla formazione civico-linguistica e alla promozione scolastica. In materia di accoglienza, Cerutti ha poi voluto sottolineare l’impegno della Regione Piemonte in favore del contrasto al fenomeno della tratta di esseri umani e dei minori stranieri non accompagnati. Ha infine ribadito l’opportunità di convertire in legge i contenuti della proposta sulla promozione della cittadinanza, che ha iniziato il suo iter legislativo. Nel dibattito, Gian Luca Vignale (Mns) ha sottolineato l’importanza di distinguere le politiche sull’immigrazione da quelle che riguardano i richiedenti asilo.

 

Lavoro e formazione

Tra le misure del Defr su cui si è soffermata l’assessora Pentenero ci sono le politiche attive del lavoro, su cui la Giunta regionale ha previsto uno stanziamento,  grazie al Fondo sociale europeo, di  62,8 milioni di euro sul bilancio pluriennale 2016-2018, che ha permesso, tra le altre cose, l’attivazione dei cosiddetti “Buoni servizio”, percorsi  di accompagnamento al lavoro rivolti a disoccupati e soggetti particolarmente svantaggiati. È stato inoltre avviato un nuovo bando per i “Progetti di pubblica utilità” e sono partite le azioni finanziate dal Fondo regionale disabili per favorire l’inclusione socio-lavorativa delle persone iscritte al collocamento mirato. Pentenero ha poi parlato delle misure di sostegno alla creazione d’impresa: il microcredito, il programma “Mip-Mettersi in Proprio” rivolto ad aspiranti imprenditori o lavoratori autonomi e le attività di sostegno alle start up innovative.Sono quindi intervenuti ancora Vignale e Francesca Frediani (M5s), che hanno chiesto di conoscere le ricadute delle misure e hanno sottolineato l’esigenza di analizzare i dati.

 

Caccia

È poi proseguito l’esame dei tre provvedimenti in materia di caccia: il disegno di legge dell’assessore Giorgio Ferrero, nonché i due progetti di legge rispettivamente di Giorgio Bertola (M5s)  e dello stesso Vignale.

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