Settembre 2017- Pagina 3

Al via la terza edizione dell’Oktoberfest

È la Bierfest più grande d’Italia. Quest’anno la festa si fa Baby friendly

La terza edizione dell’Oktoberfest Torino ha inaugurato ieri, giovedì 28 settembre, all’Oval Lingotto. Erano presenti al tradizionale o’zapft is, rito di apertura del primo fusto di birra dell’Oktoberfest, l’Assessore al Commercio Sacco e lo Staff HB; è toccato al Sindaco Appendino invece il primo boccale della serata. La versione italiana del più famoso festival popolare del mondo dedicato alla birra rimane aperta al pubblico fino all’8 ottobre: una grande festa che farà vivere al capoluogo piemontese l’atmosfera e la tradizione dell’evento che ogni anno, tra settembre e ottobre, richiama a Monaco di Baviera oltre 7 milioni di visitatori, moltissimi dei quali dall’estero. L’Oval di Lingotto Fiere, ex struttura olimpica di 20.000 metri quadri, torna così a ospitare l’evento che nel 2016 ha registrato in 11 giorni oltre 130.000 presenze e il consumo di 2.100 fusti di birra da 30 litri ciascuno, per un totale di circa 65.000 litri. Numeri che confermano la manifestazione come labierfest più grande d’Italia.

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OKTOBERFEST TORINO – III EDIZIONE
28 Settembre – 8 Ottobre 2017

Il Centro di Retinopatia diabetica va alle Molinette

La Città della Salute e della Scienza di Torino informa che da lunedì 2 ottobre 2017 il Centro Retinopatia Diabetica (diretto dal professor Massimo Porta) per garantire un migliore servizio all’utenza si trasferirà presso l’ospedale Molinette, via Genova 3, piano terra, a destra, presso l’ambulatorio di Medicina Interna. Pertanto le prestazioni di screening della retinopatia diabetica, visite oculistiche e laserterapia non verranno più effettuate presso l’ospedale San Giovanni Antica Sede (via Cavour 31).

 

(foto: il Torinese)

In Italia ci vogliono in media più di 4 mesi per un mutuo. Maglia nera al Piemonte che si classifica tra gli ultimi  

Arrivano i dati ufficiali di un’indagine che ha analizzato più di 1800 pratiche di mutuo relative al periodo di tempo compreso tra il 1° gennaio 2016 al 30 giugno 2017. E sono, purtroppo, impietose, perché segnalano che in Italia ci vogliono più di 4 mesi e mezzo per ottenere un mutuo, dal momento della richiesta al momento dell’erogazione effettiva del denaro.

 

La media nazionale esatta è di 134 giorni, anche se non dobbiamo prendere questo dato con rigidità; esistono, infatti, forte differenze sia in base alla tipologia di mutuo richiesto, sia a seconda della regione in cui viene portata avanti la pratica.  

Per quanto riguarda il primo parametro, e ragionando sempre a livello nazionale, abbiamo un minimo di 115 giorni, quando la richiesta è relativa all’acquisto della prima casa, e un massimo di 140 giorni, quando si tratta di una surroga, che si rivela particolarmente difficoltosa; all’interno di questa forbice si piazzano il mutuo per l’acquisto di una seconda casa, il consolidamento debiti (vedi http://www.calcoloprestito.org/guida/consolidamento-debiti ) e il prestito di liquidità.

 

Decisamente più interessante, e a tratti stupefacente, è l’analisi sulla distribuzione territoriale, che vede nell’Umbria la regione più lenta in assoluto, con una media di 153 giorni; il Piemonte, purtroppo, si piazza secondo tra gli ultimi, insieme alla Sardegna, con i suoi 147 giorni, decisamente sopra la media nazionale. Non brillano in classifica neanche la Calabria, la Puglia, la Lombardia e la Campania, le quali, chi più chi meno, sono sopra il dato nazionale.

 

Ovviamente abbiamo anche le regioni virtuose, che si attestano decisamente al di sotto del dato di riferimento. Sul podio troviamo la Liguria sul gradino più basso (115 giorni) e il Trentino Alto Adige che con i suoi 112 giorni è secondo solo al Friuli Venezia Giulia, unica regione che può vantare un dato a due cifre, con i suoi 94 giorni di media, apparentemente ottimo risultato, ma nella pratica sempre molto, se si considera che sono comunque più di tre mesi.

 

Certamente vanno fatte le dovute considerazioni per relativizzare l’impatto non certo favorevole che questi dati comportano. Va detto, ad esempio, che con l’avvento della tecnologia gli italiani, quando sono alla ricerca di un mutuo, cominciano a muoversi con un certo anticipo, consultando i maggiori siti comparatori di cui ormai il Web pullula. Ciò sposta in modo rilevante la lancetta d’inizio, in quanto, lo ricordiamo, la valutazione effettuata è relativa al periodo che comincia con la richiesta di informazioni.

 

A volte, quindi, le lungaggini burocratiche che comportano queste inaccettabili tempistiche, sono attribuibili anche al richiedente, il quale, magari, ha bisogno di tempo per individuare l’immobile da acquistare o per perfezionare le fasi della compravendita.

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Informazione commerciale

 

Sotto la Mole torna “Cantine d’Italia”

StarHotel Majestic****

Corso Vittorio Emanuele II, 54 – Torino

Una serata d’autore, un viaggio tra alcune zone del vino italiano

 

Go Wine riprende l’attività a Torino, dopo l’appuntamento di metà settembre al Sol Levante, con una serata di degustazione dedica a Cantine selezionate e recensite sul volume Cantine d’Italia ed a nuove ed importanti realtà che si affacciano alla collaborazione con l’associazione. Le cantine animeranno con la presenza il banco d’assaggio e proporranno i vini più rappresentativi della loro produzione, incontrando direttamente il pubblico. Sarà un’occasione per compiere un ideale viaggio fra alcuni territori del vino italiano, raccontati da uomini e donne del vino che hanno fatto dell’incontro con il turista del vino una parte importante della loro filosofia aziendale. Come nelle precedenti edizioni di questo evento, nel corso della serata verranno assegnati alcuni riconoscimenti a locali del gusto di Torino e dintorni, che si sono in particolare distinti per la diffusione della cultura del vino in città.

 

Nei prossimi giorni l’elenco delle aziende partecipanti

 

Programma e orari:

Ore 16,30-18,00: Apertura del banco di assaggio riservata ad un pubblico di operatori professionali (titolari di Ristoranti, Enoteche e Wine Bar)

Ore 18,00: Conferenza di presentazione e consegna dei riconoscimenti ai locali premiati

Ore 18,30-22,00: Banco d’Assaggio aperto al pubblico alla presenza delle aziende

 

Partner di Go Wine     

 

Il costo della degustazione per il pubblico è di € 17,00 (€ 12,00 Soci Go Wine, Rid. soci associazioni di settore € 15,00). L’ingresso sarà gratuito per coloro che decideranno di associarsi a Go Wine direttamente al banco accredito della serata, benefit non valevole per i soci familiari. L’iscrizione sarà valevole fino al 31 dicembre 2018.

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Per una migliore accoglienza è consigliabile confermare la presenza alla serata ed il numero di eventuali accompagnatori all’Associazione Go Wine, telefonando al n° 0173/364631 oppure inviando un fax al n°0173/361147 o un’e-mail a stampa.eventi@gowinet.it entro le ore 12.00 di martedì 10/10 p.v..

Penultimo “Realedisera” ai Musei Reali

Al Museo di Antichità una visita speciale in occasione della Notte dei Ricercatori

 

Ancora due venerdì per approfittare di #realedisera l’eccezionale appuntamento dei Musei Reali che anche venerdì 29 settembre offre al pubblico l’occasione di ammirare in orario serale le collezioni permanenti e le diverse mostre in corso, con visite guidate speciali. Inoltre, in concomitanza con laNotte dei ricercatori, al Museo di Antichità è prevista la visita guidata Alla ricerca del coccio perduto.L’accesso a #realedisera è valido al prezzo speciale di 3 Euro dalle 19,30 alle 22,30 (apertura biglietteria alle 18,30).

Ecco le visite guidate in programma questo venerdì 29 settembre:

 

Palazzo e Armeria Reale

–      dalle 19.30 alle 21.30, visite guidate a rotazione (massimo 25 persone per  gruppo)

Museo di Antichità     

–      alle ore 19.45, visita alla mostra Prima del bottone. Accessori e ornamenti del vestiario nell’antichità con l’archeologa Valentina Faudino.

–      alle 19,45 e alle 20,45: Alla ricerca del coccio perduto. Restauratore e archeologo collaborano nel raccontare al pubblico la storia della rivalorizzazione di un lotto di vasi etruschi: è così che un “mucchio di cocci” ritorna a essere un vaso, a cui si rendono le antiche forma e funzione (max 10 persone a turno)

 

Inoltre, il biglietto di #realedisera permette di visitare liberamente le mostre Le invenzioni di Grechetto e Pittura come scultura. Cerano e un capolavoro del Seicento lombardo.

 

L’ultimo appuntamento con #realedisera si terrà venerdì 6 ottobre. Il costo del biglietto è di 3 Euro (fatte salve le gratuità di legge e possessori dell’Abbonamento Musei, della Torino+Piemonte Card e della Royal Card); la tariffa speciale si applica dalle 19,30 (apertura biglietteria alle 18,30).

 

 

Continui aggiornamenti sul sito www.museireali.beniculturali.it

Rivoluzione tecnologica e occupazione: “vincenti” e “perdenti” sul mercato del lavoro

A confronto le 10 professioni qualificate maggiormente in crisi hanno bruciato 180 mila unità di lavoro. Ma per i profili altamente qualificati si va affermando sempre di più l’attività autonoma con partita Iva, compresi i liberi professionisti iscritti in ordini e collegi

Presentata al Festival del Lavoro l’indagine dell’Osservatorio statistico dei Consulenti del Lavoro che svela i 10 profili professionali

L’impatto della tecnologia digitale sul lavoro non avrà effetti devastanti sull’occupazione. Semmai comporterà la necessità per tutti i lavoratori di adeguare, e anche velocemente, le proprie competenze. Se è vero infatti che molti lavori si avviano a scomparire per effetto dell’automazione dei processi produttivi è altrettanto vero che ne sono nati di nuovi. Al Festival del Lavoro, inaugurato ieri al Lingotto Fiere di Torino, l’Osservatorio statistico dei Consulenti del lavoro ha realizzato una indagine comparata dei dati del volume di lavoro attivato negli ultimi cinque anni e dei risultati delle maggiori ricerche su questo tema, che traducono le informazioni sui cambiamenti del lavoro in termini di competenze e di figure professionali in calo ed in aumento. Si scopre così che nel periodo 2012-2016 il saldo delle prime 10 professioni altamente qualificate (c.d. “vincenti”) più richieste dalle imprese è di +141,6 mila dipendenti. A confronto le prime 10 professioni altamente qualificate e che, nello stesso periodo, sono entrate in crisi (c.d. “perdenti”) hanno bruciato 180 mila posti di lavoro. Per completezza di ragionamento, vale la pena ricordare che in questo segmento di specializzazione, nel quinquennio di riferimento, si è affermata una modalità di lavoro autonoma che amplia il numero di figure professionali c.d. “vincenti”. La ricerca dell’Osservatorio statistico dei Consulenti del Lavoro si basa su un nuovo metodo di indagine – diviso per altamente, mediamente e non qualificate – che analizza le “unità di lavoro attivate” (Ulat) e le confronta con le “unità di lavoro cessate” (Ulac) attraverso un sistema di navigazione telematica (su www.consulentidellavoro.it) in grado di mettere in evidenza quali profili sono più ricercati in una determinata regione e quali quelli più in crisi. Si scopre così, per esempio, che alcune regioni del Sud (Sicilia, Puglia e Sardegna) si caratterizzano per una vocazione nelle professioni sanitarie riabilitative mentre in Toscana crescono i tecnici del marketing (+1,6 mila) e scendono i bancari (-2,7 mila). Restando nel segmento dell’alta qualificazione – che maggiormente interessano il campo di indagine dell’ottava edizione del Festival del Lavoro – la Lombardia si distingue per la crescita degli analisti e progettisti di software (+10,2 mila) e per la crisi dei segretari amministrativi (-8,2 mila).

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A livello nazionale, l’indagine dell’Osservatorio stila la classifica nazionale delle prime 10 professioni “vincenti” e “perdenti”. Andando a vedere quali sono i profili altamente qualificati più richiesti dalle imprese in questi anni troviamo al primo posto gli analisti e progettisti di software (+22,9 mila); a seguire: i disegnatori industriali (+20,4 mila), le professioni sanitarie riabilitative (+18,9 mila), i tecnici programmatori (+14,1 mila), i tecnici esperti in applicazioni (+13,8 mila), i maestri d’asilo (+12,5 mila), i tecnici del reinserimento e dell’integrazione sociale (+11,8 mila), gli specialisti nell’educazione dei soggetti diversamente abili (+9,6 mila), i tecnici del marketing (+9,4 mila) e gli specialisti nei rapporti con il mercato (+8,1 mila). Restando nello stesso segmento delle alte qualifiche, le professioni più in crisi come dipendenti delle imprese private sono i segretari amministrativi, archivisti e tecnici degli affari generali (-42,4 mila). Seguono i contabili (-30,9 mila), i tecnici statistici (-25,4 mila), i tecnici del lavoro bancario (-16 mila), i tecnici gestori di reti e sistemi telematici (-15,2 mila), gli istruttori di tecniche in campo artistico (-13,8 mila), i tecnici per la trasmissione radio-televisiva e per le telecomunicazioni (-10,9 mila), i ricercatori e tecnici laureati nelle scienze della vita e della salute (-9,8 mila), gli istruttori in discipline sportive (-8,8 mila) e infine i tecnici del trasferimento e del trattamento delle informazioni (-6,9 mila).

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L’Osservatorio statistico dei Consulenti del lavoro ha preso in considerazione la domanda di lavoro in Italia negli ultimi cinque anni, considerando i dati reali delle comunicazioni obbligatorie delle imprese (che specificano la condizione professionale richiesta), e ha pubblicato un rapporto sull’impatto della quarta rivoluzione industriale sulle professioni. La ricerca permette di leggere e capire quale sia il reale impatto del processo di innovazione tecnologica sul mercato del lavoro italiano. Il rapporto mostra come il processo di automazione del lavoro produca effetti anche in Italia e determini la riduzione della domanda di alcune specifiche competenze, ma al tempo stesso generi la crescita della domanda di altre figure professionali, che non sempre sono disponibili sul mercato. Oltre all’impatto in termini quantitativi, la ricerca offre indicazioni concrete rispetto all’evoluzione della domanda di lavoro e di come l’introduzione delle nuove tecnologie digitali contribuisca a cambiare il mercato del lavoro introducendo nuovi “stili di lavoro” e competenze trasversali. Dall’analisi dell’Osservatorio si può capire come il fattore del cambiamento sia influenzato, ma non determinato in via esclusiva, dall’innovazione tecnologica, che costituisce un aspetto importante, ma che va considerato insieme ad altri fenomeni, come il ruolo dei mercati globali, la produttività, il costo del lavoro, l’ambiente ed i processi di riorganizzazione dei sistemi produttivi.

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L’Osservatorio spiega anche cosa renda “vincente” oggi una professione. I maggiori fattori di successo delle professioni sono legati a capacità che non possono essere sostituite dalle macchine e che rispondono alla domanda di personalizzazione dei servizi, come la persistenza in presenza d’ostacoli, la capacità di usare internet e in particolare la posta elettronica oppure la creatività e l’originalità nella progettazione e nell’individuare soluzioni. La capacità del personale di non fermarsi di fronte alla prima difficoltà e di persistere nella ricerca e nell’individuazione di una soluzione sono qualità decisive per un’azienda di successo. È infatti questa una capacità molto importante per ben 28 professioni “vincenti” tra le quali quelle di specialisti nei rapporti con il mercato, tecnici di gestione dei fattori produttivi, professori, fisioterapisti, programmatori, personale addetto a compiti di controllo e verifica, ma anche assistenti sociosanitari che assistono disabili e badanti. Il fattore dell’intelligenza emotiva è una competenza trasversale oggi molto importante e viene valutato come determinante per quasi l’82% di chi svolge le 50 professioni vincenti: la capacità di relazione, il problem solving e l’adattabilità sono fattori decisivi. Un altro aspetto rilevante, che riguarda il 44% di chi svolge le 50 professioni vincenti, è la creatività e l’originalità sia di progettare nuovi servizi e prodotti sia di far fronte ai problemi che emergono dal lavoro, mentre queste qualità non sono richieste al restante 56%, costituito esclusivamente da unità di lavoro che esercitano professioni mediamente non qualificate.

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La competitività nell’ambiente di lavoro è una caratteristica abbastanza marginale per le professioni vincenti: solo il 28,4% delle unità di lavoro la ritiene importante. La competizione spinta è stata considerata per secoli la vera anima del lavoro, oggi invece la partecipazione collaborativa dei lavoratori è la chiave del successo dell’impresa. Il rapporto dell’Osservatorio conferma questo fenomeno: al lavoratore del futuro è richiesta la capacità di lavorare in gruppo e di valorizzare l’apporto dei colleghi, non la competitività con i colleghi. Il rapporto evidenzia quindi come il cambiamento in corso possa determinare nuove opportunità se si mettono in campo politiche in grado di innescare il ciclo virtuoso che dal capitale umano genera innovazione, produttività ed aumento della domanda. Costituiscono un ostacolo all’attivazione di questo ciclo di sviluppo del lavoro gli inadeguati investimenti in innovazione, ricerca, sviluppo, formazione continua e welfare aziendale.

 

 

 

 

 

 

Mario Chianese, la natura in sessant’anni di ricerca

IL TEMPO, LA LUCE, LA TERRA, LA MEMORIA. FINO AL 21 OTTOBRE

Fedele al figurativo,”senza mai venir meno –è stato scritto – alla coerenza del suo stile e delle sue scelte”. Una vita interamente dedicata all’arte. All’osservazione e alla riproposta delle “verità naturali”, così come l’occhio le percepisce in un gioco minuto di segni, luci e ombre, capace di renderne l’intima essenza poetica ed emozionale. Solo una breve trasgressione, fra gli Anni Sessanta- Settanta, lo spinge a confrontarsi con le ricerche dell’allora imperante avanguardia, avvicinata “da una posizione appartata e aristocratica”, con intelligente curiosità e con esiti artistici decisamente apprezzabili, per poi inevitabilmente ritornare sui passi di sempre: allo studio del paesaggio dal vero e della natura in tutte le sue forme e rappresentazioni, attraverso quell’amata pittura en plein air, ancora oggi praticata alla soglia ormai raggiunta, con piglio decisamente pimpante, degli 89 anni. Mario Chianese, nato a Sampierdarena (Genova) nel 1928, è sicuramente fra i maggiori artisti figurativi del secondo Novecento, come ben palesa la sua personale davvero imperdibile, organizzata con grande acutezza selettiva ed ospitata fino al prossimo 21 ottobre nelle sale del torinese “Spazio Don Chisciotte” della Fondazione Bottari Lattes. Trentacinque, fra dipinti a olio (in prevalenza di grande formato) e incisioni, sono le opere esposte sotto il titolo de “Il tempo, la luce, la terra, la memoria”: opere che documentano oltre sessant’anni di pittura, datate fra il 1947 e il 2015 e dominate in toto o quasi dal tema della “natura”, documentata con attenta passione “nei suoi momenti stagionali, nella realtà come nella memoria”. E in cui gran parte gioca anche il territorio piemontese, se si considera – come scrive lo stesso Chianese nel volume autobiografico “Tra parola e immagine” edito nel 2016 da De Ferrari- che molte di esse sono state eseguite proprio “oltre il nostro Appennino, a Gavi e dintorni”. Stupendo, in proposito, quel “Fine settembre nello Scrivia”, olio su tela   del 2015, con il letto del fiume in primo piano, cristallizzato in un ampio desolante e malinconico scenario pietroso, appena ravvivato in prospettiva da lievi strisce d’acqua incorniciate da fitte chiome di alberi verdi e dal lieve declinare di lontane, solo intraviste, colline. E’ una natura dai toni bassi e un po’ crepuscolari, quella raccontata da Chianese. Pur nel saggio equilibrio di chiaroscuri, in cui la luce – comunque emergente – pare ancor di più accentuare l’immagine rocciosa e immutabile di un paesaggio colto in archi temporali che preferibilmente alludono al tramonto o al “Prima del levar del sole”(olio su tela del 2016), con presenze di tronchi caduti (esemplare “Dopo la piena d’inverno” del 2011) su ruvidi terreni raccontati con certosino rigore di segno e l’uso sapiente di una cromia nitida e pastosa che nulla lascia di indefinito e incompiuto all’interno della narrazione. Fra gli Anni Sessanta e Settanta (dal ’72 all’‘81 Chianese vive a Monterosso – Cinque Terre), si colloca il momentaneo “sbandamento” dell’artista, curiosamente ma moderatamente attratto dal canto ammaliante delle “avanguardie” del tempo. Quello che egli stesso definisce “Riflessioni di natura” e che si traducono in dipinti di ancor maggiore dimensione rispetto ai precedenti e realizzati in studio spesso su tele volutamente rese più lisce attraverso vari strati di talco in cui affondare geometriche ed essenziali teorie di colore. Con risultati di pura astrazione (incantevole il “Disgelo” del ’63), dove la luce rende spesso evanescente e magico il ritmo silente delle cose. Ma “le pulsioni del vero erano troppo forti”, scrive ancora l’artista. “Da qui il ritorno negli Anni Ottanta a quella attenta, problematica dedizione che ha caratterizzato tutto il mio percorso”. Un lungo fil rouge che va ad abbracciare anche le incisioni presentate in rassegna. Opere magistrali, che ben spiegano il premio alla carriera conferitogli nel 2003 alla Biennale dell’Incisione Polanski e in cui l’artista accentua sempre più il suo interesse verso una natura “immutabile nei suoi cicli e nelle sue cadenze astrali” ma spesso “mortificata dall’uomo”, su cui il pittore sembra volgere lo sguardo perplesso in quel singolare trittico – autoritratto “Luci d’inverno, nello studio dell’artista” (olio su tela del 2010) che è un vero   capolavoro introspettivo della “natura umana”.

Gianni Milani

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“Il tempo, la luce, la terra, la memoria”

Spazio Don Chisciotte della Fondazione Bottari Lattes, via della Rocca 37b, Torino, tel. 011/19771755-1; www.fondazionebottarilattes.it

Fino al 21 ottobre. Orari: martedì – sabato, ore 10,30 – 12,30 e 15 – 19

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Nelle immagini:

– Mario Chianese: ” Fine settembre nello Scrivia”, olio su tela, 2015
– Mario Chianese: “Prima del levar del sole”, olio su tela, 2016
– Mario Chianese: ” Dopo la piena d’inverno”, olio su tela, 2011
– Mario Chianese: “Disgelo”, olio su tela, 1963
– Mario Chianese: ” Luci d’inverno, nello studio dell’artista”, olio su tela, 2010

La Notte europea dei Ricercatori fa tappa sotto la Mole

 

La Notte Europea dei Ricercatori torna in Piemonte e Valle d’Aosta. A Torino la Notte è in Piazza Castello e in moltissimi altri luoghi della città a partire dalle 17. Le attività previste nel Palazzo del Rettorato dell’Università sono state riprogrammate in altre sedi.

Il programmadettagliato: http://nottedeiricercatori.piemontevalledaosta.it/programmi/torino/

Il 29 settembre 2017 torna, contemporaneamente in tutta Europa, la Notte Europea dei Ricercatori, la grande manifestazione promossa dalla Commissione Europea per far conoscere il mestiere del ricercatore in un’atmosfera informale e divertente. Il Piemonte e la Valle d’Aostaospitano la dodicesima edizione dell’evento grazie al progetto biennale CLoSER – Cementing Links between Science&society toward Engagement and Responsibility, che nel 2016 ha superato la selezione della Commissione Europea all’interno del Programma Quadro per la Ricerca e l’Innovazione Horizon2020. La Notte Europea dei Ricercatori in Piemonte e Valle d’Aosta coinvolge le città di Alessandria, Asti, Biella, Cuneo, Torino, Verbania e Aosta ed è organizzata da Università degli Studi di Torino, Politecnico di Torino, Università del Piemonte Orientale, Università degli Studi di Scienze Gastronomiche, Associazione CentroScienza Onlus e Creativa-impresa di Comunicazione. Il progetto è coordinato da Agorà Scienza e si svolge nell’ambito del Sistema Scienza Piemonte. L’iniziativa è realizzata con il sostegno di Compagnia di San Paolo e con il contributo di Fondazione CRT e Camera di Commercio di Cuneo.A Torino la Notte Europea dei Ricercatori si svolgerà in Piazza Castello e in moltissimi musei della città. La manifestazione si aprirà ufficialmente alle 17 in Piazza Castello con i saluti dei rappresentanti degli atenei e delle istituzioni coinvolte. A seguire giochi, esperimenti, mostre e spettacoli non stop fino alle 24. Sono 1500 le ricercatrici e i ricercatori pronti a condividere con il pubblico la passione per il loro lavoro e la curiosità verso il mondo che ci circonda attraverso le oltre 100 attività proposte.

 

4 PERCORSI TEMATICI TRA GLI STAND IN PIAZZA CASTELLO

La novità di questa edizione sono i quattro i percorsi tematici che si snodano tra gli stand in piazza Castello: Scienza e tecnologia condurrà il pubblico in un viaggio dalla fisica astroparticellare allo smartphone in sella alla bici più veloce del mondo. Sulla strada di Salute e medicina il grande protagonista è il cervello umano: osservato e studiato da diversi punti di vista riesce ancora ad essere un mistero. Per i fan di Ambiente e sostenibilità sarà possibile mettersi alla prova misurando la propria impronta ecologica e poi imparare i trucchi per ridurla. Percorrendo la viaSocietà e cultura sarà come tuffarsi nell’Antica Grecia, diventando archeologi per una notte, per riemergere nell’India di Bollywood.

 

MUSEI APERTI FINO A TARDI

Quest’anno, grazie alla collaborazione con l’Assessorato alla Cultura della Città di Torino, cresce ancora la partecipazione dei musei che per il pubblico della Notte Europea dei Ricercatori propongono percorsi inediti tra arte, storia, scienza e tecnologia. L’obiettivo è far scoprire ai cittadini quanta ricerca scientifica si cela dietro le collezioni e il patrimonio museale torinese.Resteranno aperti tutta la sera il Museo di Anatomia Umana, il Museo Lombroso e il Museo della Frutta (navetta gratuita da piazza Castello) e la mostra “L’infinita curiosità: un viaggio nell’Universo in compagnia di Tullio Regge” all’Accademia delle Scienze. Xkè? Il Laboratorio della Curiosità sarà aperto al pubblico per attività e laboratori (ore 18 – 22), su prenotazione allo 011 8129786.Il Museo Egizio conferma per la seconda volta la sua adesione all’evento: nelle sale museali saranno disponibili postazioni in cui egittologi, archeologi, restauratori, geologi, antropologi, radiologi, docenti di chimica, fisica e ricercatori universitari racconteranno, attraverso spiegazioni scientifiche e dimostrazioni pratiche, molteplici aspetti della ricerca, tutte attività di grande importanza per la conservazione e l’esposizione delle opere, un’occasione unica per sfatare i miti o i luoghi comuni sull’antico Egitto.Le novità sono: il Museo Nazionale del RisorgimentoPalazzo Madama, il Museo Diffuso della Resistenza e il Museo della Sindone che, alla soglia dei 120 anni dalla prima fotografia ufficiale della Sindone, realizzata dall’avvocato torinese Secondo Pia nel 1898, partecipa alla Notte Europea dei Ricercatori per mostrare le fondamentali tappe degli studi fotografici-informatici che si sono sviluppati nel tempo.

E fuori Torino il Palazzo delle Scuderie di Fondazione Cavour (Santena)la Palazzina di Caccia di Stupinigi Infini.to, il Planetario a Pino T.se.

 

EVENTI, GIOCHI E SPETTACOLI IN TUTTA LA CITTÀ

La Notte Europea dei Ricercatori è inoltre un fitto programma di eventi speciali che animeranno la città fino a mezzanotte. Dalle 16:30 ragazzi dai 9 ai 14 anni gareggeranno nel Rally della Scienza. Per gli appassionati di realtà aumentata due proposte da Torino Living Lab Campidoglio: l’esperienza immersiva di una Virtual Room (allestita in via Bonafous 4, sede del Virtual Lab di Utopia srl) e la visita guidata tra reale e virtuale a Borgo Campidoglio in collaborazione con il Museo Diffuso della Resistenza. Torna lo storico Tram della Scienza, il laboratorio mobile della Notte: la prima corsa parte alle 19:30 da Piazza Castello. Arte e neuroscienze si contamineranno nella mostra interattivaL’arte della Ricerca a cura della Fondazione AriSLA in collaborazione con l’artista Aqua Aura e i ricercatori dell’Università di Torino (dalle 17 a ingresso libero, Hotel Golden Palace), mentre l’INRiM propone l’incontro dal titolo Le Meraviglie di Einstein: onde Gravitazionali, spazio e orologi atomici (ore 19.00, Sala Biblioteca – Circolo dei Lettori, via Bogino 9). Ricercatori e studenti del Dipartimento di Studi Umanistici dell’Università sfideranno il pubblico nel primo esperimento di una maratona dantesca: a partire dalle 17, in piazza Castello, canto dopo canto chiunque potrà mettersi alla prova con l’Inferno della Divina CommediaAnnullati gli spettacoli serali previsti in Rettorato: Biblio-Musical Show, La Nascita Della Lettura Silenziosa e Cellule Scienziate.

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Per maggiori informazioni su programma, orari e prenotazioni si prega di consultare il sito http://nottedeiricercatori.piemontevalledaosta.it/

Contatti: Mariella Flores (Agorà Scienza – Università di Torino) – maria.flores@unito.it  | tel. 011 670 3945 |mob. 339 4870648

Arte e musica a Racconigi

Sabato 30 settembre il castello di Racconigi, nel cui parco nidificano cicogne e numerosi anatidi, apre al pubblico la mostra GOCCE DI COLORE E NATURA dedicata agli acquerelli naturalistici dell’artista Dario Cornero, visitabile fino a domenica 22 ottobre. Questa mostra vuole essere una passeggiata nella natura che va a cercare ed osservare delle forme di vita che non sono così evidenti. Rappresentarle avvalendosi di una tecnica pittorica, l’acquarello, che usa velature di colore sovrapposte arricchisce ogni immagine di personalità ed interpretazione che soltanto questa forma d’arte è in grado di infondere in ogni quadro.L’esposizione sarà visitabile dal 30 settembre al 22 ottobre, dal martedì alla domenica dalle 10.00 alle 18,30. Accesso gratuito previo pagamento del biglietto parco o castello. Per info:dario.cornero@alice.it

 

Domenica 1 ottobre il parco accoglie la manifestazione ludico sportiva NON SI DISTRUGGE UN NIDO, corsa e camminata di 7 chilometri promossa dal Comune di Racconigi.

Partenza alle ore 10 presso l’Asilo comunale di Racconigi, via F. Ton 3. Iscrizioni dalle ore 9 alle ore 9,40. Offerta minima adulti € 5 bambini € 2, compresa t-shirt omaggio.

Alle ore 18,30 il castello risuonerà di note barocche. DUELLO A CORTE è un concerto di musica antica pensato come un’immaginaria contesa tra Arie d’opera di Antonio Vivaldi, Georg Friedrich Händel e Domenico Scarlatti.

 

Infine, fino al 5 novembre, nelle sale a chinoiseries è possibile ammirare due eleganti kimono da uomo del periodo Taishō (1912-1926) nell’ambito di un racconto dedicato al Sol Levante ed ai semai, setaioli italiani in Giappone, sviluppato in collaborazione con il MAO Museo di Arte Orientale di Torino ed il Filatoio di Caraglio che fino al 5 novembre ospita la mostra Y KIMONO NOW. I kimono provengono dalla collezione di Nancy Stetson Martin, artista e textile-designer americana che in oltre 40 anni ha raccolto quasi 800 kimono – di uso quotidiano o destinati alle cerimonie – del periodo Meiji (1868-1912), del breve periodo Taishō (1912-1926) e del primo ventennio del periodo Shōwa (1926-1945).

Estate rovente, la seconda più calda in 60 anni

L’estate 2017 è stata la seconda più calda negli ultimi 60 anni in Piemonte: il record spetta a quella del 2003. La media delle temperature  si è assestata a una soglia superiore di 2.5 gradi, rispetto alla serie storica. Arpa (Agenzia Regionale per la protezione ambientale) rileva che  lo scostamento maggiore è avvenuto  a giugno, con  +3.7 gradi rispetto alla media. Ad agosto lo scarto è stato di 2.4. L’estate si è chiusa con deficit di piogge del 20%, -47.6 millimetri nei tre mesi. La media registrata dai pluviometri della rete meteo di Arpa da giugno ad agosto è stata di 192,2 mm. Calda anche la fine di settembre con massime prossime ai 30 gradi.

 

(foto: il Torinese)