Settembre 2017- Pagina 20

Gara di rutti: bufala o no, è certa la decadenza della società

A proposito della gara di rutti “di portata nazionale” annunciata dalla pagina comica di Facebook LIGNORANTE per il prossimo 23 settembre in piazza castello, la sindaca di Torino scrive in un post: “Ammesso che l’evento Facebook della pagina LIGNORANTE si concretizzi in un vero evento di piazza, ad oggi non risulta pervenuta alcuna richiesta di occupazione del suolo pubblico, né tantomeno di Patrocinio. In ogni caso, a scanso di equivoci, anche se dovesse giungere una richiesta di autorizzazione sarà competenza degli uffici fare le valutazioni del caso, non certo della Giunta, che invece viene coinvolta in caso di richieste di Patrocinio”. E’ facile comprendere che l’iniziativa è – probabilmente – una goliardata mediatica anche se forse, alla fine, dopo tanto clamore, qualcuno in piazza a ruttare ci andrà davvero. Persino illustri commentatori si sono occupati della vicenda sui giornali. Il confine tra realtà e fake news è sempre più labile, si può scrivere e dire di tutto,  tanto è vero che anche esponenti politici torinesi hanno gridato allo scandalo per la concessione di una piazza storica per un evento tanto volgare. Scandalizzati magari cinicamente,  sapendo che di probabile bufala si trattava, solo  per gettare discredito sulla giunta pentastellata: ognuno fa il suo lavoro. Su questo aspetto una frecciata è stata lanciata dalla prima cittadina nel suo post. A proposito di quanto da lei scritto sui permessi per la presunta manifestazione, aggiunge la sindaca: “sembra ovvio ma ho ritenuto utile renderlo noto, soprattutto a quegli esponenti politici che, pur conoscendo benissimo questi dettagli, hanno cavalcato strumentalmente la cosa attribuendocene la paternità”.  La decadenza è totale. Di chi propone bufale, di chi ci crede, di chi le cavalca, di chi le alimenta,  di chi alle bufale dà dignità di stampa. Consumare parole e inchiostro per temi simili genera sconforto.

Progetto di storia contemporanea 37^ edizione

Il Consiglio regionale del Piemonte, tramite il Comitato Resistenza e Costituzione, in collaborazione con l’Ufficio scolastico regionale, promuove la 37° edizione del Progetto di storia contemporanea, riservato agli Istituti di Istruzione secondaria di II grado ed agli Enti di Formazione Professionale del Piemonte

Il progetto – dal 1981 – propone alle studentesse, agli studenti e alle loro e ai loro insegnanti una delle più importanti occasioni di studio e di ricerca sulla storia contemporanea, finalizzata all’acquisizione della conoscenza dei fenomeni storici  trattati e alla riflessione critica su di essi, offrendo altresì l’opportunità di partecipare ai viaggi-studio nei luoghi della memoria.

Il Piemonte può rivendicare con giusto orgoglio di essere stata la prima regione in Italia ad istituire per legge un comitato per la difesa e l’affermazione dei valori della Resistenza e della Costituzione ed a promuovere progetti di studio sulla storia contemporanea. Un lavoro capillare, diffuso che ha coinvolto, in quasi quattro decenni, oltre 42 mila studenti e 1.600 insegnanti, organizzando centinaia di viaggi nei luoghi della memoria“. Così Nino Boeti, vicepresidente del Consiglio regionale delegato al Comitato Resistenza e Costituzione.

La vita dell’umanità è una serie di corsi e ricorsi storici. Solo una conoscenza della storia può aiutare a capire il senso di ciò che ci circonda. Aiuta a capire chi siamo. Aiuta a costruire il futuro. Grazie anche a questo progetto e ai viaggi molti giovani possono condividere e tenere vivi i valori che sono alla base della nostra democrazia“, ha aggiunto il vicepresidente  Boeti.

Anche in questa edizione sono tre i temi di ricerca: il 70° anniversario della Costituzione Italiana, entrata in vigore il 1 gennaio 1948 dopo 18 mesi di lavoro dai 556 costituenti eletti con il referendum del 2 giugno 1946; la guerra di Spagna che, dal 1936 al 1939, prefigurò il secondo conflitto mondiale, con il suo carattere di “guerra totale”; infine, la lezione culturale e morale di don Lorenzo Milani , maestro della scuola di Barbiana, la piccola frazione di Vicchio, paesino toscano nella valle del Mugello, divenuta famosa dopo la pubblicazione, nel maggio 1967, della rivoluzionaria “Lettera ad una professoressa”.

Per partecipare al Progetto occorrerà effettuare l’iscrizione entro il 15 novembre 2017 e le ricerche dovranno essere realizzate da gruppi composti inderogabilmente da 5 studentesse e/o studenti, coordinati da una o un insegnante di tutte le discipline. Come sempre i lavori potranno essere  condotti con la più ampia libertà dei mezzi di indagine e di espressione (elaborati scritti, fotografie, realizzazioni artistiche, mostre documentarie, prodotti audiovisivi, multimediali o altro).

Al fine di illustrare i temi di ricerca è prevista una giornata formativa per insegnanti, che si terrà a Torino, presso la sede del Consiglio regionale, mercoledì 18 ottobre 2017, mentre i sei Istituti Storici della Resistenza del Piemonte, organizzeranno sui territori e nelle scuole degli appositi moduli di formazione per insegnanti, studentesse e studenti.

La consegna degli elaborati dovrà poi avvenire, a pena di esclusione, entro e non oltre l’8 febbraio 2018. La valutazione degli elaborati verrà effettuata da un’apposita commissione, composta da esperte ed esperti di storia contemporanea designati dagli Istituti storici piemontesi che, al termine dei lavori, provvederà a formulare la graduatoria di merito individuando i vincitori nel numero massimo di 25 gruppi.

La cerimonia di premiazione si svolgerà a Torino presso la sede del Consiglio regionale. I gruppi vincitori parteciperanno entro la  fine dell’anno scolastico in corso a uno dei tre viaggi studio che avranno come mete Berlino ( con visita ai campi di Ravensbruck – Sachsenhausen ),l’ Austria  ( ai lager di Mauthausen e Gusen)  e  infine Trieste , con la visita alla Risiera di San Sabba e alla Foiba di Basovizza.

Trapianti fegato da Lituania e Grecia alle Molinette

Il trapianto di fegato all’ospedale Molinette di Torino oltrepassa i confini dell’Italia e diventa internazionale, e anche per questo motivo il Centro si conferma il primo dell’Unione Europea. Per la prima volta in pochi giorni sono stati trapiantati due fegati provenienti addirittura dalla Lituania e dalla Grecia. Grazie al lavoro del Centro Nazionale Trapianti (attraverso la rete informativa detta “Porta europea”), del Coordinamento Trapianti della Regione Piemonte (diretto dal professor Antonio Amoroso) e del 118, sono stati organizzati al meglio viaggi, trasporti ed interventi chirurgici.

Il primo donatore è stato un bimbo di 2 anni, deceduto a Kaunas in Lituania per un incidente stradale. L’équipe del Centro trapianti di fegato universitario dell’ospedale Molinette della Città della Salute di Torino, diretta dal professor Mauro Salizzoni coadiuvato dal professor Renato Romagnoli, ha prelevato l’organo nel Paese Baltico e lo ha trapiantato a Torino su un ricevente idoneo, in attesa urgente di trapianto. Si tratta di una bimba di quasi 2 anni della provincia di Cuneo, compatibile con l’organo donato sia per gruppo sanguigno sia per dimensione corporea. La bimba era affetta da una rara e gravissima malformazione cistica delle vie biliari, con evoluzione del fegato in cirrosi. Era già stata operata in precedenza per un’ernia diaframmatica congenita e le era stato asportato un ovaio per una lesione calcifica. L’intervento è stato particolarmente delicato e complesso proprio per la situazione anatomica addominale. Infatti è durato ben 14 ore. L’intervento è tecnicamente riuscito ed ora la piccola paziente è ricoverata in Terapia subintensiva, con un decorso post-operatorio regolare.

Il secondo trapianto di fegato “straniero” è avvenuto domenica. La donatrice è una ragazzina di 14 anni di Atene, anche lei deceduta per un incidente stradale. L’organo è stato trapiantato su un uomo di 55 anni della Costa d’Avorio e residente a Torino, affetto da cirrosi virale con epatocarcinoma. Un trapianto internazionale nel vero senso della parola, considerate le origine del ricevente e la provenienza dell’organo. L’intervento è durato 6 ore. Il paziente è ora ricoverato in Terapia intensiva (diretta dal dottor Pier Paolo Donadio). E proprio stamane è in corso l’ennesimo trapianto di fegato. Il numero 104 del 2017 e 3018 dall’inizio dell’attività del Centro. Ma in questa occasione il donatore è italiano ed è deceduto a Torino… I due casi verranno presentati in anteprima in occasione dell’EPA-DAY, che si svilupperà in due Convegni: “Il trapianto di fegato oggi nell’interazione tra Centro trapianti e territorio” dalle ore 14 di venerdì 29 settembre 2017, presso il Centro Congressi Torino Incontra (via Nino Costa 8 – Torino); e “3000 trapianti di fegato” dalle ore 8,30 di sabato 30 settembre 2017, presso l’Aula Magna Molinette Incontra dell’ospedale Molinette di torino (corso Bramante 88).

 

TripAdvisor, l’Egizio è il museo italiano che piace di più ai visitatori di tutto il mondo

Il museo italiano più apprezzato dai viaggiatori di tutto il mondo è il nostro Museo Egizio. Lo ha stabilito una speciale classifica del portale web  TripAdvisor, secondo la quale l’esposizione dedicata alla cultura e all’arte dell’antico Egitto – la più importante al mondo dopo quella del Cairo – ha superato tutti nel gradimento dei viaggiatori, compresi gli Uffizi di Firenze, classificatisi secondi. Grazie all’Egizio, afferma TripAdvisor, l’Italia entra nella top ten della classifica europea dei musei, guidata dal Musee d’Orsay di Parigi e dall’Hermitage di San Pietroburgo, piazzandosi al nono posto. Torino è ai primi posti della classifica nazionale anche con il Museo del Cinema arrivato settimo e dell’Automobile in nona posizione.  Firenze conquista anche il terzo posto con la Galleria dell’Accademia, e  Roma occupa il 4/o e il 6/o posto con Galleria Borghese e Castel Sant’Angelo. I Musei Vaticani  quinti, il Guggenheim di Venezia ottavo. Al decimo posto una new entry, il Museo Archeologico di Napoli.

 

(foto: il Torinese)

Femminicidi: potenziare la rete dei centri antiviolenza

«Non basta. Il grande lavoro che tutti insieme stiamo svolgendo per contrastare la violenza di genere, diffondere la cultura delle Pari Opportunità e sostenere le donne che subiscono maltrattamenti non basta. Evidentemente non facciamo ancora abbastanza, soprattutto nell’accompagnamento a una cultura del rispetto fra i sessi» – una riflessione di Monica Cerutti, assessora alle Pari Opportunità della Regione Piemonte, in seguito al drammatico femminicidio di Casale Monferrato in cui è stata uccisa dal marito Elena Seprodi.

«La costernazione che ho provato in questi giorni deve essere lo stimolo per fare ancora di più. La Regione Piemonte apprende con interesse della volontà di Me.Dea, Onlus Contro La Violenza Alle Donne dell’alessandrino, insieme all’amministrazione comunale di Casale Monferrato, di attivare un nuovo centro antiviolenza sul suolo comunale. L’impegno della Regione a sostegno della rete dei Centri Antiviolenza è costante, ed essendo Me.Dea il CAV per la provincia di Alessandria, l’associazione è destinataria dei fondi della legge regionale 4 del 2016 contro la violenza di genere. Proprio sabato 23 settembre parteciperò al corso organizzato dalla stessa Me.Dea per le operatrici dei centri e sarà l’occasione per fare il punto delle nostre azioni nell’alessandrino» – ha dichiarato Monica Cerutti, assessora alle Pari Opportunità della Regione Piemonte.

«Proprio in questi giorni stiamo mettendo a punto i nuovi finanziamenti per la rete dei Centri Antiviolenza e ultimando la programmazione triennale di attuazione della legge quadro regionale di prevenzione e contrasto alla violenza di genere. In questo ambito, la Regione Piemonte ha stanziato più di 300.000 euro per l’apertura di nuovi centri antiviolenza perché la nostra intenzione è quella di potenziare su tutto il territorio regionale la rete regionale. Per questo motivo abbiamo deciso di finanziare progetti per l’apertura di nuovi centri antiviolenza e case rifugio prioritariamente nelle province che al momento presentano un rapporto tra numero di centri e popolazione femminile residente oltre i 14 anni più elevato rispetto alla media regionale. Tra queste province c’è anche quella di Alessandria che avrà priorità per l’apertura di un nuovo centro antiviolenza, e dunque auspichiamo di poter sostenere un nuovo progetto a Casale Monferrato» – ha dichiarato Monica Cerutti.

«Infine ci stiamo dedicando anche alla promozione della cultura del rispetto fra i sessi e della sensibilizzazione al contrasto alla violenza sulle donne. Per questo motivo stiamo elaborando un progetto regionale di comunicazione ai quali hanno potuto aderire tutti i centri antiviolenza regionali che hanno deciso di rispondere alla manifestazione di partenariato. Possibilità aperta fino a oggi. Speriamo che il nostro progetto possa ricevere il sostegno del Dipartimento delle Pari Opportunità. Per riuscire a raggiungere il nostro obiettivo, tutti noi che facciamo parte del sistema di prevenzione e contrasto alla violenza di genere, dobbiamo andare nella stessa direzione e fare squadra» – ha concluso l’assessora alle Pari Opportunità della Regione Piemonte.

Cheese alla ribalta a Bra: un successo

 Ci sono parole tanto semplici quanto evocative. Una di queste è “biodiversità” che racchiude un universo di pensiero e la mission di Slow Food che la coniuga in tanti modi, tra cui “Cheese, le forme del latte”. Il mondo dei formaggi è stato a Bra dal 15 al 18 settembre con i migliori prodotti caseari della Terra, ma non solo. Per celebrare il ventennale di Cheese, Slow Food Italia e la Città di Bra hanno messo a punto un programma di spettacoli, concerti e notevoli film da giovedì 14 a lunedì 18 settembre per intrattenere gourmet e curiosi con una serie di eventi e degustazioni non solo dedicate alla manifestazione internazionale dedicata alle forme del latte, ma anche alla birra (scontentando quelli che sostengono che il formaggio si abbina solo con il vino), la piazza della Pizza e molto altro ancora. I punti strategici erano moltissimi, c’era solo l’imbarazzo della scelta, ma per chi ha avuto difficoltà ad orientarsi, è stata molto utile l’App Cheese 2017. Per indicarvene alcuni, si è passati dalla Gran Sala dei Formaggi ed Enoteca, nell’ ala di corso Garibaldi, con  centinaia di specialità provenienti da tutto il mondo da abbinare a una delle 600 etichette italiane selezionate dalla Banca del Vino di Pollenzo e dalla guida Slow Wine, sapientemente illustrate dai sommelier Fisar. Al debutto, nei punti cassa gestiti da Slow Food, anche la nuova moneta per l’acquisto di cibo e vino che sostituisce i ticket di carta ed è di legno certificato PEFC, realizzata da Palm Design, impresa artigianale impegnata nella filiera del legno sostenibile. Per questa edizione la sfida era importante: quella del latte crudo. Un tema caro al patron di Slow Food Carlo Petrini. La riscoperta dei formaggi di malga, delle piccole produzioni, favorita dall’impegno di Slow Food a favore dei formaggi a latte crudo caratterizzati da un maggiore profumo e cremosità che conferisce un sapore più saporito che i consumatori apprezzano. Se sotto il profilo del sapore l’utilizzo del latte crudo è vincente per la produzione dei formaggi (i soli ammessi a quest’edizione), va pure ricordato che anche sotto il profilo nutrizionale c’è differenza perché i formaggi a latte crudo  contengono più proteine, più vitamine e più calcio, non avendo subito il trattamento della pastorizzazione. Vale a dire: sono più buoni e vanno meglio dal punto di vista dell’alimentazione. Ma Carlo Petrini dichiara anche che “a Cheese aiutiamo oltre 3 milioni di pastori e allevatori colpiti dalla siccità in Kenya”, ma anche le zone terremotate”. In Piazza Carlo Alberto che ha ospitato una selezione dei migliori prodotti caseari italiani mentre in via Audisio c’era la possibilità di assaggiare e acquistare i caci internazionali provenienti da UK, Olanda, Francia, Svizzera e Slovenia e via di seguito, ma anche quelli spagnoli che fu nel 2015, Paese ospite con 12 bancarelle che descrivono il dinamismo del movimento casaro spagnolo, ivi compresa l’associazione dei casari e formaggiai del Cammino di Santiago de Compostela. Nella vicina piazza Roma  gli artigiani della storica Via degli affineur e dei selezionatori. Tra questi anche quattro stand dedicati agli Stati Uniti, ospite d’onore di questa edizione. Il sabato e la domenica si è tenuto anche il Mercato della Terra di Bra, occasione per degustare lo Spumante Brut Alta Langa.

 Tommaso Lo Russo

Piccolo me: nel silenzio ti ascolto

 
Ospedale Mauriziano Torino, Aula Carle
 
Meditazione itinerante nei luoghi
della malattia, della cura, della storia dell’ospedale Mauriziano di Torino.
Racconti dalla stanza del silenzio
Una proposta del “Gruppo Stanza del Silenzio dell’Ospedale”,
nell’ambito di “Torino Spiritualità” .
 
Evento organizzato in occasione di Torino Spiritalità 2017. Il ritrovo è fissato davanti all’Aula Carle, entrando da largo Turati 62. L’itinerario si svolge attraverso diversi luoghi dell’ospedale: Sala del Consiglio, Ingresso Sale Operatorie, Sala Attesa del Reparto di Ostetricia e Nido, Stanza del Silenzio. In ognuna di queste soste vi sarà una breve presentazione del luogo, la lettura di un testo, un tempo di silenzio condiviso. Nel corso dell’ultima tappa, nella stanza del silenzio, verrà presentata la storia della stanza stessa ed il significato del quaderno. L’inizio ed il termine della serata saranno accompagnati da musica con chitarra classica, suonata da una giovane musicista.
Il messaggio che si vuole trasmettere è la possibilità di fare silenzio in ospedale – che non è abituale – e l’importanza della meditazione. Questo può consentire di ritrovare tutte le parti di “me”, anche il bambino che sono stato, e può aiutare a far fronte a ciò che in ospedale si vive, che può comportare il sentirsi piccoli, fragili, insicuri.
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Per motivi organizzativi si è resa necessaria l’iscrizione anticipata all’evento,
scrivendo all’indirizzo mail: tbertero@mauriziano.it
Il programma completo di “Torino Spiritualità 2017” si trova sul sito www.torinospiritualita.org

Solidali con il popolo Rohingya

Il coordinamento interconfessionale “Noi siamo con voi”, colpito, come altre realtà e molteplici cittadine e cittadini, dalla tragedia che sta colpendo il popolo Rohingya, ha ritenuto doveroso promuovere un appello urgente e un incontro pubblico. L’incontro si terrà venerdì 22 settembre, alle h 18.00, presso il centro italo arabo Dar al Hikma  sito in Via Fiocchetto, 15 Torino. Interverranno in particolare esponenti della Comunità Islamica e di quella Buddista, insieme a rappresentanti di altre religioni e culture, desiderose di portare la loro solidarietà. Fra le altre, sono previste le presenze di Gabriel Hibraim Jungo, Giampiero Leo, Ermis Segatti, Younis Tawfik, Claudio Torrero ,Elena Viviani ecc.

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Giampiero Leo, portavoce del Movimento interconfessionale “Noi siamo con voi”

A Quaglieni il premio “Leone di Venezia”

Il prof. Pier Franco Quaglieni , storico e scrittore che vive tra il Piemonte e la Liguria,  ha ricevuto a Venezia il Premio Leone di Venezia 2017 con la seguente motivazione :” Storico  di rilievo che ha indagato a lungo in modo obiettivo ed equilibrato   la storia risorgimentale e contemporanea,con il suo volume “Figure dell’Italia civile” e’ riuscito a far rivivere i suoi maestri nel campo del pensiero civile e storiografico attraverso ritratti di rara efficacia storico-letteraria in cui si delinea la storia dell’Italia civile,del suo senso delle istituzioni,dei suoi valori etici e civili. Il prof. Pier Franco Quaglieni nei suoi cinquant’anni ai vertici del Centro Pannunzio  come dalla cattedra e dai giornali,impartisce una costante lezione di passione civile di grande importanza soprattutto per tanti giovani .La sua autorità intellettuale e’ conosciuta ed apprezzata in tutta Italia dove viene sempre da tempo invitato per lezioni e conferenze “. Il Prof. Quaglieni ha tenuto dopo la premiazione una lezione sulla Grande Guerra dal tema : “Dalla tragedia di Caporetto a Vittorio Veneto”. Ieri il prof. Quaglieni ha reso omaggio  al tempio votivo del lido di Venezia dedicato ai Caduti della Grande Guerra in cui è sepolto Nazario Sauro.

Migliaia di sim con finti intestatari trovate dalla polizia

Erano migliaia le sim con intestatari fittizi, che venivano vendute in alcuni supermarket torinesi. Lo ha scoperto la polizia nel corso di alcuni controlli antiterrorismo. Otto persone sono state indagate per frode informatica, ricettazione e falso, mentre tre negozi sono stati sequestrati e  pure le sim. Inoltre sono stati analizzati i documenti di rilascio di circa 15mila card e sono controllate numerose attività commerciali. In via Cecchi gli agenti hanno scoperto centinaia di fotocopie di passaporti stranieri con la stessa foto, ma diverse generalità, usate per attivare le sim.