Ottobre 2016- Pagina 33

Monteu da Po, festa di integrazione

nigeria-flag-1Sabato 1 e domenica 2 ottobre il Comune di Monteu da Po ha svolto un ruolo di primo piano hanno messo in campo alcune interessanti iniziative nell’ambito della festa patronale. Sabato si è svolta la festa di integrazione tra montuesi e profughi. Nel padiglione da ballo messo a disposizione dalla pro loco, in concomitanza con la ricorrenza del cinquanteseiesimo anniversario dell’indipendenza della Nigeria, e giorno di festa nazionale per i Nigeriani, la Cooperativa Audere gestisce in paesa la convivenza di una ventina di ragazze nigeriane, ha organizzato con loro un pomeriggio con musica e offerta di dolci tradizionali da loro preparati. Domenica, sempre seguendo il percorso accoglienza e di integrazione iniziato da tempo con profughi africani e pakistani, al campo sportivo il consigliere comunale Nino Antonucci ha organizzato una partita di calcio finita con il risultato di 7-3 per i profughi. In contemporanea al parco giochi ( tra l’altro ripulito e sistemato con un lavoro capillare dai profughi e messo a norma delle disposizioni relative alla sicurezza con lavori di verifica, sostituzione e rimessa in funzione dei vari giochi ed attrezzature da parte di ditta specializzata) : Giornata del gioco, con giochi della vecchia tradizione ludica:   corsa nei sacchi, tiro alla fune, rottura della pignatta, tiro al canestro ecc . e giochi di gruppo seguiti da merenda con gran partecipazione di bambini ed adulti. A seguire c’è stata la festa dei nonni sul padiglione del ballo, con l’offerta di simpatici fiori preparati dai bambini organizzati dal Comitato genitori , grazie all’infaticabile opera della Presidente Daniela Massaglia ed un rinfresco per tutti. Più che buona la partecipazione

Massimo Iaretti

Ranieri vince il Premio Liedholm

nils_liedholm-1959Claudio Ranieri, il tecnico romano che ha vinto con il Leicester City la Premier League 2016 è il vincitore del premio in memoria dell’indimenticato Nils Liedholm, scomparso a Cuccaro Monferrato, dove aveva trascorso tutta l’ultima parte della sua vita. Sarà il figlio del grande giocatore ed allenatore, Carlo, a consegnare l’ambito riconoscimento mercoledì 5 ottobre, alle ore 12, a Villa Boemia, nella suggestiva cornica dei colli del Monferrato. Il Premio dopo Carlo Ancelotti(vincitore dell’edizione 2011), Vicente del Bosque (2012) e Michel Platini (2013), Paolo Maldini (2014), Roberto Donadoni (2015) va dunque, quest’anno, a Claudio Ranieri. E sono molti i personaggi del mondo dello sport attesi anche quest’anno a Villa Boemia per la cerimonia di consegna del Premio 2016 fra i quali: Alberto Cerruti, firma della Gazzetta dello Sport e sostenitore appassionato di tutte le iniziative in memoria di Nils Liedholm, al quale va un particolare ringraziamento per il sostegno sincero e affettuoso che da sempre dà all’organizzazione della manifestazione, Nicola Roggero, voce molto nota di Sky che, come ormai da tradizione, condurrà la cerimonia di assegnazione del Premio 2016, e molti altri esponenti del calcio, del mondo dello sport e del giornalismo sportivo.

Massimo Iaretti

PROGETTO DI UNA NUOVA OFFERTA SANITARIA PER IL DOPO OFTALMICO

Saitta e il direttore Alberti: Entro la fine del 2017 l’Oftalmico integrato nella rete ospedaliera e  una sperimentazione  innovativa per Torino

OFTALMICO TORINO

Un progetto fortemente innovativo, un nuovo polo sanitario territoriale dove la Regione Piemonte e la futura ASL unica TO1 e TO2 sperimenteranno nuove soluzioni di offerta sanitaria: questo è il futuro che attende la struttura di via Juvarra, quando l’ospedale Oftalmico verrà trasferito ed integrato nella rete ospedaliera della Città di Torino.

Oggi pomeriggio l’assessore alla sanità della Regione Piemonte Antonio Saitta ha incontrato il direttore dell’ASL TO2 e commissario dell’ASL TO1 Valerio Alberti che gli ha presentato le linee del progetto: “i tempi ora stringono per dare attuazione al doppio progetto – dice l’assessore Saitta – da un lato l’inserimento dell’attuale ospedale Oftlamico nella rete di eccellenza della Città di Torino entro il primo semestre del 2017, e dall’altro l’inizio dell’operazione di ripopolamento della struttura di via Juvarra a partire dal secondo semestre del prossimo anno con l’avvio di almeno 20/30 posti letto di continuità assistenziale, ma soprattutto con la sperimentazione unica per la Città di Torino sull’ospedale di comunità a gestione territoriale con 10 posti letto in forte integrazione con i medici di famiglia. Non dovrà mancare l’integrazione sociosanitaria e la parte di assistenza specialistica, con un poliambulatorio per molte attività tra cui la neuropsichiatria infantile, ma anche un nucleo di oculistica con attività di chirurgia ambulatoriale e le attività correlate”.

“Come ho sempre sostenuto – prosegue Antonio Saitta – l’edificio di via Juvarra non verrà abbandonato, ma sarà un presidio con valenza sanitaria, trasformandosi in una grande ‘Casa della salute’ nel centro di Torino con specificità proprie di un progetto unico nel suo genere”

L’assessore Saitta avvierà quanto prima con il Direttore Alberti il confronto con i medici di famiglia per sondare l’impegno e la collaborazione sui letti di comunità da sperimentare in via Juvarra, mentre il progetto di assistenza territoriale nel suo complesso con ambulatori, letti di continuità assistenziale ed attività specialistica, troverà definizione nell’atto aziendale della futura ASL unica di Torino.

 “I forti investimenti di edilizia sanitaria che nel recente passato avevano interessato la sede di via Juvarra – commenta Valerio Alberti –  sono utilissimi perché hanno di fatto messo a norma un complesso sanitario che diventerà centrale per la futura ASL unica TO1 e TO2 nell’ambito del progetto di assistenza territoriale che stiamo definendo. Insieme alla sede un tempo occupata dal Valdese, quella di via Juvarra diventerà un fulcro per il servizio sanitario regionale che offrirà a Torino servizi e prestazioni importanti”.

Dissalare (e bere) acqua di mare? Ora ci pensa il Poli

POLITECNICOUno studio condotto dal Politecnico di Torino in collaborazione con il Massachusetts Institute of Technology (USA) e pubblicato sulla rivista Nature Communications indica un metodo innovativo per migliorare le prestazioni della dissalazione a membrana. In futuro, nuove membrane per l’osmosi inversa potrebbero rendere potabile l’acqua del mare in modo più economico

 

Rendere potabile l’acqua di mare: questo l’ambizioso obiettivo, che potrebbe contribuire a risolvere problemi sostanziali per molti Paesi nei quali la disponibilità di acqua dolce è limitata, della ricerca di un team di ingegneri del Dipartimento Energia – DENERG del Politecnico di Torino in collaborazione con il Massachusetts Institute of Technology-MIT (Cambridge, USA) e l’University of Minnesota (Minneapolis, USA). Le tematiche di ricerca legate al tema dell’acqua, infatti, vedono il Politecnico collaborare con le più importanti università al mondo e condurre progetti altamente interdisciplinari che coinvolgono numerosi gruppi di ricerca dell’Ateneo.

La prestigiosa rivista Nature Communications ha recentemente pubblicato i risultati della ricerca di DENERG e MIT, aprendo così una nuova via nello sviluppo di tecnologie per la dissalazione a membrana.

L’acqua salata del mare può infatti essere resa “dolce” (dissalata) con l’impiego di una membrana, ossia grazie a un “setaccio” in grado di separare le molecole di acqua dai sali in essa disciolti. L’energia necessaria a questo processo di separazione può essere fornita da una sorgente di calore, da un campo elettromagnetico oppure dalla pressione idraulica esercitata da una pompa. In particolare, la ricerca italo-americana si è concentrata sul processo di osmosi inversa per la dissalazione dell’acqua, basato sulla capacità di alcuni materiali porosi di farsi attraversare dalla sola acqua in pressione, separandola così dal sale.

Gli ingegneri del Politecnico di Torino hanno  dimostrato che l’enorme differenza tra i valori di permeabilità della membrana attesi e misurati sperimentalmente sono da imputarsi alla resistenza superficiale della membrana al trasporto dell’acqua. Tale resistenza è dovuta agli attuali metodi di fabbricazione delle membrane in zeolite, che causano la chiusura di più del 99,9% dei pori superficiali teoricamente disponibili. In altri termini, le molecole di acqua hanno a disposizione un ridottissimo numero di pori per infiltrarsi nella membrana (uno ogni mille), e questo causa un effetto collo di bottiglia che rallenta il trasporto complessivo dell’acqua attraverso la membrana, dunque riducendone drasticamente la permeabilità. Dopo più di due anni di ricerche tramite simulazioni al computer e attività di laboratorio, Matteo Fasano, Alessio Bevilacqua, Eliodoro Chiavazzo, Pietro Asinari (Multi-Scale Modelling Lab, Dipartimento Energia al Politecnico di Torino), Thomas Humplik, Evelyn Wang (Device Research Laboratory, MIT) e Michael Tsapatsis (Tsapatsis Research Group, University of Minnesota) sono così riusciti a creare un preciso modello fisico di questo processo.

 

42creative, il brand di abbigliamento “designed by you”

Da oggi tutti potranno definire la propria linea di t-shirt

Attraverso la creazione di un sito dedicato, la startup 42creative darà a tutti la possibilità di inviare la grafica per realizzare la propria linea di t-shirt e venderla sul mercato (attraverso e-commerce e punti vendita dislocacreative2ti nel mondo).

42creative nasce per consentire alle persone di esprimere il proprio messaggio attraverso l’abbigliamento e sentirsi libere dalle mode e dai cliché imposti dai grandi marchi. Anziché creare per modelli stereotipati di persone , la startup crea per i concetti che i clienti vogliono trasmettere: questa è l’innovazione. All’interno della community ciascun utente può proporre il messaggio personale in cui più si identifica. Che si tratti di frasi ironiche, testi incisivi o provocatori, simboli, illustrazioni, fumetti, ecc., l’importante è che il contenuto non sia offensivo.

L’aspirante azienda risolve un’esigenza di mercato non ancora soddisfatta e si propone come una struttura capace di fare comunicazione, promuovere e vendere i prodotti dei propri clienti. «Il nostro obiettivo è costruire la rete di vendita più grande mai esistita perché vogliamo che i nostri clienti siano anche i nostri fornitori» – afferma l’ideatore del progetto Simone Barioglio. Attraverso un sistema di pagamento a royalties tutti gli stakeholder incasseranno la loro percentuale, senza doversi assumere prima i costi iniziali. In questo modo nessuno spende senza guadagnare.

creative1L’attivazione della piattaforma e-commerce è prevista entro la fine del 2016. La startup prevede di aprire il primo punto vendita in Italia nel 2017 e il primo showroom all’estero nel 2018 (tra Miami, Toronto, Montecarlo, Londra), mentre entro il 2019 auspica di lanciare una linea in collaborazione con grandi artisti internazionali.

Attualmente 42creative è impegnata nello sviluppo di un progetto di solidarietà per sostenere le popolazioni terremotate del Reatino e annuncia che, con l’avvio della piattaforma, parte del ricavato della vendita delle t-shirt appositamente realizzate verrà devoluto alle vittime dell’evento. Tutti coloro che lo desiderano sono pertanto invitati a comunicare il proprio messaggio di vicinanza personale alle vittime per realizzare le prime linee di t-shirt.

 

Confabitare: cedolare secca per gli affitti dei negozi

vetrine negozi serrandeGirando per le strade delle nostre città è sempre più facile imbattersi in cartelli “affittasi” o “vendesi” su saracinesche abbassate.

“Una desertificazione commerciale” figlia della crisi, che colpisce in particolare i piccoli negozi, con un crollo del mercato delle locazioni e ben 600.000 locali rimasti sfitti nel 2015 in tutt’Italia. Il primo semestre 2016 conferma l’andamento negativo.

Analizziamo l’incremento percentuale delle chiusure con riferimento al periodo 1° gennaio 2016 – 30/06/2016, rispetto allo stesso periodo dell’anno 2015.

I numeri che ne emergono sono veramente allarmanti:

 

BOLOGNA + 23,5 %
MILANO + 23,2%
TORINO + 22,6 %
GENOVA +22,3 %
NAPOLI +22%
CAGLIARI +20,2%
ROMA + 19,5%
FIRENZE + 18,2%
CATANIA + 17,4 %
PALERMO + 17 %
BARI + 16.6%
PADOVA +16, 3 %
VENEZIA + 15, 5 %

 

vetrina barboneChe fare, allora, per invertire la tendenza e ridare fiato al commercio ?Confabitare – associazione proprietari immobiliari – un’idea ben precisa ce l’ha: estendere la cedolare secca agli affitti commerciali.

“La nostra proposta – spiega il Presidente nazionale Alberto Zanni – è semplice e concreta. Si tratta di applicare anche ai locali commerciali la tassa fissa del 21 % (o del 10% nei comuni ad alta tensione abitativa), consentendo quindi ai proprietari di pagare un’imposta minore di quella ordinaria in cambio di un canone calmierato inferiore rispetto a quello di mercato.

Controindicazioni ? Zanni non ha dubbi : “Certo lo Stato avrebbe un mancato introito, ma a trarne vantaggio sarebbe tutto il tessuto sociale. Avere negozi aperti significa posti di lavoro, più servizi e consumi, meno degrado. Con la nostra proposta   della cedolare secca che presenteremo al Governo e a tutte le forze politiche presenti in Parlamento, in previsione della discussione della Legge di Stabilità 2017 vogliamo porre un freno alla moria dei negozi e alla desertificazione dei nostri centri urbani”.

 

Confabitare – Ufficio stampa

Foto: il Torinese

Telefono Amico, al via il corso per volontari

Il 20 ottobre al Centro Servizi del Volontariato in via Giolitti 2

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Giovedì 20 ottobre prenderà avvio il 92 esimo corso di comunicazione per volontari di Telefono Amico, servizio di ascolto telefonico svolto esclusivamente da volontari che, da oltre 50 anni, sono disponibili a instaurare una relazione comunicativa alla pari con altre persone, nel momento in cui queste avvertono il bisogno di una comunicazione e non hanno nessuno vicino a loro che sia disponibile a parlare e ascoltarle.

Alle 20.45, il 20 ottobre, presso il Centro Servizi Vol.To in via Giolitti 2, avrà quindi luogo il primo dei dodici incontri previsti del percorso, in programma ogni giovedì dalle 20.45 alle 22.45. Sarà una preziosa occasione per sperimentarsi sia nell’ascolto sia nel relazione con l’altro. Ai partecipanti non sono richieste competenze specifiche, ma semplicemente la volontà di mettersi in gioco. Il corso è aperto a tutti.

Telefono Amico nasce come servizio di prevenzione al suicidio negli anni Cinquanta del Novecento in Inghilterra ed è approdato in Italia pochi anni dopo. L’ Associazione Mondo X è stata tra le prime, proprio a Torino, a aderire al progetto nel lontano 1964, svolgendo da allora, ininterrottamente, questo tipo di servizio. Dal 1974 il movimento ha assunto la veste formale di Associazione, dotandosi di uno statuto, anche se continua a non chiedere ai propri aderenti alcun contributo associativo né tessera, nella convinzione che non si possa tesserare un cammino di ricerca personale della propria maturità.

Attualmente il gruppo è composto da sessanta persone, tutte volontarie, alle quali non viene riconosciuto alcun tipo di rimborso spese, fatte salve quelle sostenute. Anche gli stessi compiti organizzativi sono svolti da volontari non retribuiti.

Il Centro di Torino ha inoltre contribuito a fondare altri centri distribuiti in diverse regioni, giungendo a creare una rete nazionale, Telefono Amico Cevita (www.telefonoamicocevita.it). Questi centri affrontano l’impegno della copertura del servizio 24 ore su 24. Recentemente Telefono Amico ha festeggiato il suo 50 esimo compleanno, realizzando un progetto dal titolo “a friend for life”, che ha condotto alla nascita del Portale Amico (www.portaleamico.it), attraverso il quale si può accedere ai canali di chat e mail, che vengono a aggiungersi alla tradizionale linea telefonica, creando una pluralità di offerte di contatto per chi si trovi nel bisogno di un contatto umano.

Il corso organizzato da Telefono Amico propone, così, ai partecipanti la possibilità di reimparare a comunicare in una società in cui la comunicazione risulta sempre più difficile, una società che, secondo il sociologo Zygmunt Bauman, è “liquida”, basata, cioè, su una “cultura del disimpegno, della discontinuità e della dimenticanza, tesa soltanto al profitto”.

Mara Martellotta

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Per maggiori informazioni si può inviare una mail a: corso@telefonoamicotorino.it

Telefono Amico risponde al numero telefonico 0113195252.

Il numero unico nazionale è 0299777.

Il guasto al Frecciarossa blocca i vertici di Toro, Milan e Auxilium

Itreno frecciarossal guasto improvviso ha bloccato anche l’allenatore del Torino, Sinisa Mihajlovic, l’amministratore del Milan, Marco Fassone, e  dell’Auxilium Massimo Feira. Il  Frecciarossa  era partito alle 8.10 da Torino Porta Nuova verso Milano ma, dopo circa mezz’ora, si è fermato  alla stazione di Chivasso per un problema al locomotore. Il macchinista ha deviato la corsa sulla linea normale e si è fermato nei pressi della stazione. Poco dopo le 10 i passeggeri sono stati fatti salire su un altro convoglio diretto a Milano.
(foto: il Torinese)

Seconda vittoria consecutiva per i Granata: 2-1 con la Fiorentina

fiorentina torino“Dopo l’impresa con la Roma, con la Fiorentina serve una prova di maturità” aveva detto prima dell’incontro  Sinisa Mihajlovic .”La Fiorentina forse è meno forte della Roma in qualche singolo giocatore – spiegava all’Ansa  il tecnico granata – segna meno ma subisce anche meno. Dobbiamo avere fame e cercare la continuità di prestazione, anche se sarà una partita molto diversa da quella contro la Roma” . E i granata ce l’hanno fatta, battendo i viola per 2-1. Al 15° il Toro è in vantaggio grazie a  Iago Falque, che nel secondo tempo favorisce a Benassi la palla per il raddoppio. A nulla serve alla Fiorentina il gol di Babacar a 6 minuti dal termine dell’incontro.

Avigliana, le opere di Alfredo Levo nella Chiesa di Santa Croce

levo1Il disordine delle periferie, la magia del circo, l’infanzia offesa: tra lirismo e realtà la grandezza di un artista

 

Di Alfredo Levo – nasce nel ’21 a Ribordone Canavese, alla fine del conflitto mondiale, già fatti propri appieno il talento e la professionalità nel disegno e nella pittura, intraprende la strada della grafica pubblicitaria che lo porterà a seguire le pagine della “Gazzetta del Popolo” e a inventare la testata di “Tuttosport” viva ancora oggi, a metà degli anni Cinquanta approda alla Rai per diventare uno degli scenografi più apprezzati, con la gestione dell’ufficio grafico che faceva capo al telegiornale ma che di fatto supportava tutti i programmi, trent’anni di carriera che non lasciarono escluso neppure il festival di Sanremo, lunghi anni intervallati dalla partecipazione a collettive e personali che sfociarono in riconoscimenti e premi di primaria importanza – ricordo nel maggio di due anni fa una preziosa retrospettiva alla Promotrice torinese, ad un anno dalla scomparsa, una sala mozzafiato in cui si poteva riflettere ancora una volta sulla grandezza di un artista che, con tratti allo stesso tempo lirici ed estremamente realisti (“la salda tempra espressionista”, scriveva Angelo Mistrangelo), rivisitava le proprie passioni, dalla classicità allo sport, guardava con ironia al mondo e al sogno cinematografico di Charlot, rendeva omaggio a Picasso, sottolineava con eccellente acutezza i propri personaggi, immersi nel disordine delle periferie o trasportati da un mondo antico al nostro stesso quotidiano.levo2

Felicemente l’Associazione “Arte per Voi” ripropone fino al 16 ottobre presso la chiesa di Santa Croce, in piazza Conte Rosso ad Avigliana, a cura di Giuliana Cusino, la bellezza del percorso artistico di Levo, una quarantina di opere suddivise in acrilici e tecniche miste, in chine su carta e acquetinte, dove in un antico e suggestivo contesto ancora una volta riappaiono l’originalità di certi soggetti e la sincerità dello svolgimento, i sentimenti di umanità che certi angoli impressi nella memoria dell’artista o catturati da una precisa occasione trasmettono a chi guarda. Levo non descrive soltanto con immensa bravura, Levo partecipa con il cuore ancor prima che con la mente a quanto va rappresentando. Lo fa con i chiaroscuri (colpisce “Vietnam” del 1968, in tutta la propria tragedia) che esplodono nei “Pupi” o nei ricami perfetti che inquadrano i “Girasoli dalla finestra” (2000); lo fa con l’uso del colore, a tratti con la sua esplosione o il concreto intersecarsi, a fermare una suggestione, a sottolineare un motivo, a sprigionare uno stato d’animo. C’è il mondo delle giostre colorate che hanno appena stazionato al limite del paese, quasi un sogno, di cui il cavallo bianco in primo piano è il levo3manifesto (“Piccolo circo di periferia”, 1965/75; “ Ti sogno sempre, Luna Park”, 1982), c’è l’immagine delle città, possono essere Venezia o Firenze, intrise di ricordi cubisti, spezzate nei propri panorami, visioni cartellonistiche che diventano pittura e che, dalla bellezza dei grandi centri, si spostano nelle periferie che crescono storie diverse. La bellezza del mondo, traumatizzata, si frantuma, ingloba le sagome spezzate e sofferenti degli adulti, vuoti manichini accumulati lì quasi a voler testimoniare l’indifferenza e la povertà e l’inutilità che riempiono ormai strade e piazze (“Uomini vinti”, 1967), il dolore che anche l’infanzia inevitabilmente prova, intristita, grigia, sperduta (“Infanzia, 1968). In qualche angolo restano i colori squillanti degli sportivi che lottano per un trionfo, vecchi campioni chiamati a essere baluardo e difesa, ma su tutto pare prendere peso, nell’universo pittorico di Levo, una modernissima quanto dolorante “Deposizione” (1969), chiusa nel suo corpo sfatto, ancora una volta vinto, e in quei carnefici che vestono armature di oggi o la solitudine del “Poeta” dell’anno precedente, schiacciato contro l’albero beckettiano che unico spettatore, dentro il vuoto minaccioso del panorama, ascolta versi senza memoria.

Elio Rabbione

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