Maggio 2016- Pagina 6

A che punto è il Piemontese?

bandiera piemonteA che punto è il Piemontese, lingua madre per coloro che vivono in terra di Piemonte. Questo è l’interrogativo posto da un convegno, promosso da Gioventura Piemonteisa, sabato 28 maggio, ore 10, al Centro polifunzionale – ecomuseo di via Dego 6 a Torino. Qui si daranno appuntamento studiosi, docenti ed operatori della lingua, parlata da dieci secoli. Purtroppo, però, nonostante il riconoscimento da parte dell’Unesco, da qualche decennio patisce un processo di sostituzione. Inoltre, l’opera di rivalorizzazione della lingua e della cultura piemontese, introdotta parzialmente nell’insegnamento scolastico in tempi recenti, ha recentemente subito una battuta di arresto, in netta controtendenza con quanto avviene nella maggior parte dei Paesi d’Europa, dove le lingue regionali e minoritarie hanno da tempo diritto di cittadinanza nelle classi. L’incontro di via Dego si propone come prima fase di un percorso verso il ripensamento dell’opera di valorizzazione e promozione delle lingue minoritarie in Piemonte.  Interverranno Liliana Boino, Carl Comoli, François Dellarole, Robert J.Michel Novero, Gioann March Pòlli, il professor Marc Tamburell (Bangor University –UK) e il professor Mauro Tosco (Università di Torino), protagonisti a vario titolo di questo progetto di rilancio della lingua regionale.

Massimo Iaretti

Tassisti contro Dehors, l'errore è del Comune

Stamane in piazza Castello, auto bianche al posto di tavolini e sedie del dehors di un bar

Auto ecologica 3All’alba di questa mattina una singolare protesta ha visto coinvolti alcune tassisti di Torino e la proprietaria di un bar situato all’angolo tra via Po e piazza Castello. Nove tassisti, che rappresentano le sigle sindacali Fast/Confusal Ugl, Fedetaxi, Usb, Cna, Cgil, dopo varie discussioni, hanno deciso di occupare con le loro auto bianche l’area di sosta che per tradizione è sempre appartenuta a loro ma che ultimamente, è stata occupata dal dehors turistico del bar situato sotto i portici. taxi2Nessun abusivismo da parte della proprietaria del bar, nessuna prepotenza da parte dei tassisti: l’aerea in questione, di fatto, “appartiene” a entrambi in quanto il Comune di Torino ha rilasciato un regolare permesso per poter installare i tavolini e le sedie del nuovo dehors ma contemporaneamente, non ha mai revocato con un ordinanza l’autorizzazione dei tassisti a parcheggiare in quell’area di sosta. “ E’ un pasticcio degli uffici comunali ”- come ha spiegato alle cronache torinesi di “Repubblica” Federico Rolando, presidente piemontese di Federtaxi – “ Nessuno ci ha mai informato che quest’area non era più nostra, per spostarci altrove devono ovviamente prima consultarci ” – ed aggiunge – “ l ‘amministrazione ha creato questo pasticcio e ora lo deve risolvere ”.taxi2 Per calmare la situazione, diventata a un certo punto abbastanza critica, è dovuta intervenire una pattuglia della polizia accompagnata dai vigili. Vi sono due titolari di permesso regolare sulla stessa identica zona (la proprietaria del bar per il dehors e i taxi per parcheggiare), pochi metri quadri (spazio troppo piccolo per una convivenza) in una delle piazze centrali di Torino e una comunicazione mancata o mal interpretata tra gli uffici comunali : questi sembrano tutti gli elementi necessari per creare -come si suol dire- un bel pasticcio “all’italiana”. Intanto questa mattina al posto dei tavolini per il caffè e i croissant sono rimaste le auto bianche. E se a Torino si può cenare su un tram in movimento, aspettando l’intervento di chi di dovere, chi lo sa, forse potremmo anche abituarci a fare colazione su un taxi.

                                                                                                                   

                                                                                                             Simona Pili Stella

Un 2015 assolutamente positivo per Bene Banca

1 milione e 200 mila euro di utile e 13 nuovi inserimenti lavorativi

benebanca

Nel corso dell’ Assemblea dei Soci di Bene Banca, in programma domenica 29 maggio a Bene Vagienna, il Presidente di Bene Banca Pier Vittorio Vietti evindenziera’ le peculiarità e positività del Bilancio 2015. Sottoposto all’approvazione dei Soci, presenta un utile di oltre un milione e duecento mila euro. Il bilancio inoltre si pone come obiettivi i giovani, la produttività, l’efficienza, senza però mai dimenticare la tradizione. Bene Banca ha concluso l’esercizio 2015 con un utile di 1225 mila euro e una raccolta complessiva che sfiora il miliardo di lire, caratterizzata da un grande incremento del comparto gestito, con un + 70 milioni di euro. Il trend positivo è stato confermato nache dai dati del primo trimestre del 2016. Gli impieghi di Bene Banca ammontano a circa 450 milioni di euro destinati per oltre il 95% al sostegno delle Provincie di Cuneo e Torino.euro denaro

” Possiamo affermare – ha dichiarato il Presidente di Bene Banca Pier Vittorio Vietti – che Bene Banca ha ripreso la sua corsa verso traguardi importanti, affermandosi come banca locale di riferimento per le famiglie e gli operatori economici del territorio. La produzione di risultati aziendali positivi ha consentito di incrementare la patrimonializzazione e il sostegno alle comunità locali, nell’ottica del mutualismo e della cooperazione. A differenza delle grandi banche, che sono solite tagliare posti di lavoro, noi procediamo in direzione opposta, avendo inserito nel nostro organico 11 nuovi tirocinanti e due neoassunti, un risultato che ritengo assolutamente positivo”.

Mara Martellotta

 

Due donne allontanate dal mondo alla ricerca della "pazza gioia"

Pianeta cinema a cura di Elio Rabbione
PAZZA G2

Soltanto uno sguardo verso una camminata e un abbraccio fuori dal set del Capitale umano tra Micaela Ramazzotti e Valeria Bruni Tedeschi hanno convinto Paolo Virzì a sviluppare con un racconto due ritratti femminili mai tanto azzeccati, difficilmente dimenticabili, guardati con affetto e partecipazione dal regista (e poi dallo spettatore), due sagome tratteggiate, sbozzate, colorite e delineate con la forza e con l’esattezza del tratto, un perfetto grumo di vita insieme, la vita di due donne ferite e allontanate dal mondo, separate da abitudini e affetti, fuori controllo e “matte” per alcuni (“Clinicamente lo siamo”), l’una impregnata di risate che sconfinano spesso nelle lacrime, logorroica all’inverosimile, gran dispensatrice di consigli e di comandi, l’altra rinsecchita, con pulsioni suicide, infelice e appartata, desiderose l’una di riallacciare i propri antichi contatti con la vita di ieri, l’altra nell’attesa di ricongiungersi con l’unica speranza della sua esistenza di madre, quel figlio che qualche anno prima le è stato tolto per essere dato ad altri in adozione. Valeria/Beatrice (che di cognome fa Morandini Valdirana) spaccia casati e cene con il Presidente, nomi eccellenti e giri altolocati, un passato da favola; Micaela/Donatella (che di cognome fa soltanto Morelli) arriva dal popolo. Si ritrovano ospiti di una comunità terapeutica immersa tra le colline del Pistoiese, in compagnia di altre donne con disturbi mentali: pronte ad approfittare di una gita, di “una breve vacanza” che possa dare inizio a un’amicizia, a un appoggiarsi l’una all’altra, a un ricercare dove non sanno nemmeno loro. La pazza gioia è il racconto della loro fuga o delle tante piccole fughe da un luogo all’altro, da una persona all’altra (arriveranno anche a fare le comparse sul set ricomposto nella vecchia villa della madre di Beatrice la impersona Marisa Borini, madre non solo nella finzione ma anche nella vita vera -, obbligata per la sopravvivenza ad affittare la sua casa al cinema italiano!: mentre Francesca Archibugi, sceneggiatrice con Virzì del film, dirige, mentre le due “matte” fuggono su una rossa decapottabile targata Pavia, targa facilmente riconducibile alle iniziali del regista…) nella attesa ricostruzione di un’esistenza. Nel ricordo di uno spezzone di un qualche commedia (all’)italiana dei Sessanta, Risi o Pietrangeli o Comencini, lasciamo Donatella sulla riva del mare di Viareggio, a giocare per un attimo con il suo bambino cui non si rivela.

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Forse un inizio di serenità, di esistenza, un punto da cui ricominciare. Virzì (cui forse si può rinfacciare il peccato veniale di aver nella seconda parte dilatato il racconto con qualche giravolta narrativa di troppo) diverte spesso, ci fa sorridere a tratti con un leggero sapore d’amaro mentre seguiamo le sue protagoniste, mentre incrociamo i familiari o gli amici/nemici, mentre guardiamo ai sentimenti come alle piccole vittorie o alle “enormi” disfatte. Come sempre in precedenza, ha un grande rispetto e una spiccata familiarità per le donne che porta sullo schermo, sa analizzare i tanti mondi, i tic, il loro perdersi nel marasma della società che stanno attraversando. Ramazzotti e Bruni Tedeschi sono, mettendoci corpo e anima, quel che ci vuole per far vibrare la storia, diventano appieno i loro personaggi, li vivono come raramente ci è dato vedere sullo schermo: la prima costruisce l’essenza della disperazione fisica e morale, la seconda riempie ogni momento della sua falsa spensieratezza e di ostentata leggerezza, brave come non mai, due interpretazioni che, se il film fosse stato accettato in competizione a Cannes, certo non avrebbero potuto lasciare indifferenti i giurati.

 

Controllo del vicinato a Sciolze

IARIS VICINATOIl Comune di Sciolze si aggiunge alla lista dei centri che in Piemonte e nella Città Metropolitana di Torino hanno deciso di condividere il programma del controllo del vicinato. Dopo l’incontro con il responsabile dell’Associazione, Ferdinando Raffero, l’amministrazione comunale, guidata da Gabriella Mossetto ha adottato una delibera di giunta che dà il disco verde a questa pratica di educazione civica. Nel provvedimento viene disposta la collaborazione con l’Associazione Controllo del Vicinato per fare nascere dei gruppi di cittadini sul territorio comunale e viene disposto l’acquisto dei cartelli che lo segnalano.

Massimo Iaretti

 

Sulle orme di Don Bosco

donboscoSono molte le tracce delle passeggiate che San Giovanni Bosco faceva in Monferrato. Così lo scorso anno è nata, in occasione del Bicentenario della nascita del fondatore delle Opere Salesiane, una camminata ecologiconaturalistica che si snodava sul territorio dei comuni di Villamiroglio, Gabiano e Mombello Monferrato, in provincia di Alessandria, quasi al confine con la Città Metropolitana di Torino. Quest’anno l’evento sarà ripetuto sabato 28 con “In cammino con Don Bosco”. La località del ritrovo, alle ore 9.15, non è casuale: la frazione Vallegioliti di Villamiroglio. Di questo comune era originario un collaboratore del Santo, don Giovanni Balzola, poi diventato “l’apostolo degli indios”. Il percorso prevede la risalita della collina in direzione della frazione Sessana per raggiungere il capoluogo Gabiano e da lì proseguire alla volta del comune di Mombello Monferrato. Qui ci sarà una tappa per il pranzo al circolo Ancol di Pozzengo. Poi è prevista la partenza ed il passaggio per la frazione Varengo di Gabiano dietro la cui chiesa si gode un panorama incantevole. Infine si chiude l’anello (in totale sono 19,5 chilometri) con la discesa verso il Castello dei Miroglio ed il ritorno a Vallegioliti.

Massimo Iaretti

 
 

Parla il sindaco Fassino: “il mio miglior successo è aver mantenuto la parola data”

fassino66COMUNALI 2016 / I PROTAGONISTI

Di Romana Allegra Monti

Sindaco Fassino, quale ritiene essere il suo più grande successo nell’amministrazione della città?

Il mio miglior successo non è il singolo intervento, ma aver mantenuto la parola data. Siamo riusciti a tenere in piedi la città in anni di dura crisi, garantendo comunque i servizi a disposizione dei cittadini e la sua capacità di investimento. Inoltre abbiamo ridotto il debito che pesava sulle spalle della città. Abbiamo fatto di Torino una città di cultura, arte e turismo. Queste quattro questioni – garantire il servizio ai cittadini, continuare a investire, farne un polo culturale e ridurne il debito: non sono affatto obiettivi scontati da realizzare, soprattutto in un periodo difficile. Questo è, io penso, un successo: ha permesso alla città di essere pronta oggi per cogliere le opportunità che possono giungere da una ripresa economica che è alle porte.

Come è riuscito a ridurre il debito di mezzo miliardo?palazzo civico

Torino aveva un alto debito non perché si fossero sprecati i soldi, ma perché aveva investito molto, nella metropolitana, nel termovalorizzatore per gestire i rifiuti, nel teleriscaldamento per ridurre le emissioni di Co2, gli impianti olimpici, gli investimenti sulle aree industriali dismesse e tutto questo ha determinato un debito alto. Noi siamo riusciti a riportarlo a livello d’indebitamento che la città aveva nel 2003, una riduzione di quasi 600 milioni di euro. Lo abbiamo fatto agendo su più fronti, abbiamo aperto le nostre società pubbliche a soci privati, continuiamo a essere soci ma cedendo delle quote abbiamo liberato delle risorse.

Dunque le aziende rosse”, che l’unanimità del centrodestra definisce come un costo eccessivo per il comune, le partecipate che loro vorrebbero alienare, sono già in parte private?

Sì, noi non le abbiamo vendute, abbiamo aperto a soci privati mantenendo una presenza della città, perché queste società erogano un servizio importante per i cittadini, ma abbiamo ridotto la nostra quota, così facendo abbiamo liberato risorse. Sono stati alienati immobili che non erano necessari all’ente, abbiamo ri-organizzato la macchina comunale: la pianta organica del comune è di circa 12 mila dipendenti e oggi siamo sotto i 10mila. Sono stati ri-negoziati i contratti con coloro che erogano i servizi alla città – acqua ed energia ad esempio – il debito lo abbiamo ridotto così.

perna foto mole mongolfiera

Insomma, le proposte che oggi arrivano dal centrodestra in realtà sarebbero già state realizzate. Per quanto riguarda invece la viabilità: la città ora dispone di una prima linea di metropolitana (ancora da terminare), quando prevede possa arrivare, concretamente, la seconda?

metro 1Stiamo investendo sulla mobilità cittadina in tre modi: il primo riguarda il completamento della linea uno della metropolitana verso piazza Bengasi e verso Rivoli: quella in direzione piazza Bengasi potrà essere completa già nella primavera del 2017. Verso rivoli invece, i lavori stanno proseguendo e nel 2017 avremmo due tratte che ci porteranno fino a Cascine Vica, poi si proseguirà.Il secondo riguarda l’investimento ferroviario metropolitano, che è molto importante: attualmente ha otto linee e prevediamo l’attivazione di altre due, dando un servizio ancora più completo per tutta l’area metropolitana: utilizzano questo sistema tantissime persone che lavorano a Torino, ma abitano fuori città. La terza scelta d’investimento riguarda la linea 2, è in corso il bando (che chiude il 9 maggio) per la scelta della progettista, seguirà la fase del progetto esecutivo e parallelamente costruito il piano finanziario, infine si parte con i cantieri. Credo possano essere aperti tra la fine del ’17 e l’inizio del 2018.

Una città che aspira ad internazionalizzarsi e a essere sempre più un polo turistico ha bisogno di un sistema efficiente di mobilità…

Certamente. Stiamo rinnovando anche il parco dei mezzi pubblici, aumentando mezzi elettrici e a basso impatto ambientale, infine stiamo potenziando il bike sharing e il car sharing, insomma tutto ciò che consente ai cittadini di muoversi bene con differenti modalità di trasporto.

La città è cambiata molto, ma molti luoghi d’interesse restano scollegati con gran parte dellacampus universita 2 città: il campus Luigi Einaudi ne costituisce un esempio. Per caso è prevista una rivisitazione delle linee e dei collegamenti degli autobus?

Sì, le tratte devono essere adeguate a come evolve la città: è evidente che occorre tenere conto dei nuovi campus, delle spine residenziali, dei nuovi investimenti e quindi c’è un continuo lavoro di adeguamento della rete dei trasporti ai flussi di mobilità.

Un discorso che si collega ai parcheggi di superficie…

parcheggiAbbiamo appaltato una decina di parcheggi pertinenziali, cioè parcheggi sotterranei destinati a chi voglia comprare un garagema c’è una quota di acquisto e una di parcheggio pubblico, una decina in realizzazione. Per ciò che riguarda i parcheggi di superficie, nella parte centrale e semicentrale vi è la zona blu: ma anche questo sarà oggetto di una revisione in relazione al mutare della città, tenendo conto dei flussi di mobilità.

Zone a pagamento che verranno allargate dopo le elezioni…

Non è un generale allargamento, è un ridisegno delle zone con sosta a pagamento, in relazione a una verifica di quali sono da un lato i flussi di mobilità e dall’altro le esigenze dei residenti. Non sarà necessariamente un allargamento.

In tema di parcheggi: come può un’amministrazione attenta all’arte e alla cultura permettere la costruzione di un parcheggio privato laddove vi sono le gallerie Pietro Micca?

Un problema risolto, quando gli scavi hanno fatto emergere le gallerie abbiamo bloccato i lavori, insieme al ministero dei beni culturali e della sovrintendenza abbiamo rimodulato il progetto, riducendo il numero di posti auto in questi parcheggi e facendolo arretrare, in ragione tale che le gallerie siano salvaguardate, ma soprattutto utilizzate. Quello che non si dice mai è che fino a quando non si è fatto questo scavo, quelle gallerie non se le filava nessuno, il progetto di adesso evita che il parcheggio possa compromettere le gallerie e prevede un piano di valorizzazione di esse, per poterle rendere visitabili.

cittadella miccaQuindi non verranno danneggiate o distrutte?

Assolutamente no, anzi non fosse stato per questi scavi, quelle gallerie non sarebbero mai state cercate e di conseguenza, rese accessibili al pubblico.

 

Lungo Stura Lazio è stato sgomberato, ma vi sono ancora molti campi nomadi critici, come quello in via Germagnano…

Lo abbiamo chiuso non con le ruspe, ma ricollocando 600 rom in soluzioni abitative e 200 con rimpatrio assistito in Romania. Il prossimo intervento sarà in corso Tazzoli

Sarà un intervento dello stesso tipo?

Sì, su ogni campo nomade sarà intrapreso questo percorso di allocazione di queste persone in soluzioni abitative e la chiusura e la pulizia dei campi. Proprio questa mattina ero a fare un sopralluogo, proprio perché c’è un problema di pulizia di queste aree. Poi bisognerà affrontare via Germagnano, l’area più delicata.

comune palazzo civicoParliamo ora della campagna elettorale. Non le chiedo nulla sulla notizia di questi giorni di un sondaggio, di cui non si conoscono autori o metodi e sul quale si è già espresso…

Infatti. Se vuole le faccio l’elenco dei sondaggi sbagliati degli ultimi anni, sono molto scettico: li guardo ma non me ne faccio condizionare…

Preferirei domandarle cosa pensa della sua rivale più papabile, la pentastellata Chiara Appendino.

Non do giudizi sugli altri candidati che ovviamente si candidano avendo speranza di vincere, cercando di raccogliere un voto più largo, coinvolgendo ogni tipo di elettore, sulla base delle proprie proposte.  Rispetto e mi confronto con tutti i candidati, penso che se si guardano i cinque anni che abbiamo alle spalle si può constatare che io e la mia giunta siamo stati in grado di governare la città in una fase molto delicata. Siamo affidabili e credibili, ciò che proponiamo per i prossimi non sono sogni, sono progetti credibili che abbiamo dimostrato di saper realizzare. Sulla base del nostro programma chiederemo i voti ai cittadini e ci confronteremo con gli altri candidati.

 

Arie pucciniane al Festival di Primavera

auditorium raiFiorenza Cedolins interprete delle arie da Madama Butterfly, Tosca, Turandot e Manon Lescaut

Il soprano Fiorenza Cedolins è la protagonista del secondo appuntamento del Festival di Primavera dell’Orchestra Sinfonica Nazionale della Rai, dal titolo ” La vice e l’orchestra”, in programma giovedì 26 maggio alle 20.30 alla’ Auditorium Rai ” Arturo Toscanini, di Torino, in diretta su Radio 3. Il concerto, diretto da Pietro Rizzo, è dedicato alle più celebri pagine operistiche di Giacomo Puccini, da ” Un bel di’ vedremo” a ” Tu, tu piccolo Iddio”, tratte da Madama Butterfly, a ” In quelle trine morbide” dall’opera Manon Lescaut. La seconda parte della serata vede la soprano impegnata in arie tratte sempre da Manon Lescaut, quali “Sola, perduta, abbandonata”, dalla Turandot (“Tu che di gel sei cinta”) e dalla Tosca ( “Vissi d’arte, vissi d’amore”). Le romanze saranno inframmezzate da celebri pagine sinfoniche, tratte da Le Villi e Manon Lescaut, Il Capriccio e il Preludio sinfonico. I biglietti da 30 a 15 euro sono in vendita sia online sia presso la biglietteria dell’Auditorium Rai. Un’ora prima del concerto sono messi in vendita gli ingressi non numerati a 20 e 9 euro.

Informazioni: 0118104653.

Mara Martellotta

SANTANDER MEZZA MARATONA CITTÀ DI TORINO 2016: 35 MILA EURO A CANDIOLO

santander 2Si è svolta  nella sede dell’Istituto per la Ricerca e la Cura del Cancro di Candiolo – IRCCS la cerimonia di consegna dell’assegno da 35.000 Euro donati alla Fondazione Piemontese per la Ricerca sul Cancro dalla manifestazione Santander Mezza Maratona Città di Torino organizzata da Base Running A.S.D il 16 e 17 aprile scorsi. La cifra devoluta è frutto della grande partecipazione di pubblico che ha preso parte alla due giorni di festa, sport e solidarietà alla “Mezza di Torino”: oltre 7.000 runner di ogni età e livello che hanno letteralmente invaso il centro di Torino partecipando all’evento. Un vero e proprio trionfo non solo dal punto di vista sportivo, ma anche sul fronte della solidarietà e del sostegno alla Ricerca sul Cancro. “Siamo felici di aver raggiunto questo grande risultato di sport e solidarietà. Teniamo particolarmente al successo di questa iniziativa che per noi è un segno tangibile di vicinanza al territorio e del nostro impegno nel sostenere l’immenso lavoro svolto dalla Fondazione per la ricerca e la cura del cancro di Candiolo. La grande partecipazione anche dei nostri dipendenti ci ha permesso inoltre di dare un ulteriore sostegno alla Fondazione e di diffondere la consapevolezza dell’importanza di adottare un sano stile di vita con la giusta attenzione al valore dello sport” dichiara Alberto Merchiori, Amministratore Delegato e Direttore Generale: “La Santander Mezza Maratona Città di Torino – sottolinea Giampiero Gabotto, Consigliere Delegato della Fondazione Piemontese per la Ricerca sul Cancro – ci dà per il secondo anno consecutivo un contributo prezioso per la nostra battaglia contro il cancro. Ringraziamo Base Running e Santander Consumer Bank per questo impegno: è infatti grazie alla generosità di tanti enti, associazioni, persone che Candiolo è nato, è cresciuto ed è diventato un Istituto di ricerca e cura di livello internazionale, realizzato esclusivamente con il sostengo di oltre 300 mila donatori privati”. “Raggiungere un grande traguardo è sempre un risultato di gruppo. Aver superato i numeri dello scorso anno è per noi motivo di grande soddisfazione e ci teniamo a ringraziare tutti coloro che hanno contribuito a questo successo: sponsor, istituzioni, testimonial, volontari e tutti i partecipanti che con il loro sostegno e il loro entusiasmo ci hanno permesso di ottenere questo grande risultato”, hanno commentato Alessandro Giannone, Direttore dell’Evento e Alessandro Rastello, Presidente Base Running ASD

Tutti alle urne: quasi 700 mila elettori in città. Si sceglie tra 17 candidati sindaco

elezioni-comunali-schedaCompresa Torino sono in tutto quaranta i Comuni della provincia  chiamati domenica alle urne domenica 5 giugno. Andranno al voto 923 mila 753 cittadini, il 42,65% dell’area metropolitana. Sono sette i Comuni oltre i 15 mila abitanti, inclusa Torino dove si vota anche per rinnovare le 8 Circoscrizioni. Sono quattro quelli in cui è stata presentata una sola lista. Curiosa situazione a Massello dove i 62 aventi diritto al voto possono scegliere fra quattro liste: una ogni 15 abitanti. I votanti nel capoluogo regionale, dove i candidati alla carica di sindaco sono 17 e le liste 34, sono 695 mila 740. Si vota solo domenica dalle 7 alle 23 con inizio degli scrutini per le Comunali appena terminate le operazioni di voto. Per le Circoscrizioni, invece, lo scrutinio inizia alle 15 di lunedì. Si può utilizzare  il voto disgiunto e nei centri sopra i 5 mila abitanti, la doppia preferenza per candidati consiglieri di una stessa lista rispettando la parità di genere.