Il ritorno di Bossuto contro il "sistema Torino"

bossuto juriJuri Bossuto torna alla politica attiva. Dopo il non brillante risultato elettorale del 2011 , si è dedicato alla sua passione di ricercatore e scrittore. Gli ho telefonato per incontrarlo, curioso sul perché di questo suo ritorno. Come al solito gentilissimo mi ha fissato l’appuntamento in centro. Tanta e tale la distanza politica tra noi, tanta e tale la mia stima nei suoi confronti. Corretto, è radicale nella ricerca della verità. Gli darei il mio portafoglio tanta è la fiducia che mi ispira.

Allora… perché questo ritorno?

“Veramente non ho mai smesso , sicuramente agendo in altre forme ed altri modi rispetto al  passato. sempre comunque attento ai problemi di questa bella e nostra martoriata città. La proposta è arrivata direttamente da Giorgio Airaudo, e non ho avuto esitazioni, anche se dovrò rinunciare a qualcosa che mi ero prefissato di fare”.

Scusa se insisto: perché?

 “Non ne posso più del sistema di Torino. Sistema che ha, perlomeno, “anchilosato” questa nostra città. Ti assicuro, è molto ma molto diffuso il malcontento, e non solo negli ambienti che tradizionalmente frequento. Così mi sono detto: vale la pena, superati i 50 anni mettersi in discussione”.

Che ti dice la famosa frase: se a vent’anni non sei comunista sei senza cuore, se lo sei a quaranta senza cervello?

“Patrizio sei sempre il solito provocatore, avere il cuore, avere cervello ed essere comunista è concretamente possibile, persino gli epigoni dei Savoia si sono complimentati per il libro ‘Le catene dei Savoia’ “.

Spiega meglio… tu comunista con i monarchici?

“Già, e pensa che le maggiori critiche fino all’isolamento dopo aver scritto il libro le ho avute da sinistra. Passi per le critiche, ma addirittura le minacce. Viceversa i monarchici mi hanno solo chiesto d’intervenire, rispettando le mie idee. Molto strana, a volte, la realtà. Ho scritto questo libro perché mi sono documentato. Fare il ricercatore mi è sempre piaciuto. Quando entro in un archivio è come vivessi una realtà parallela. Dal mattino a sera, senza mangiare, senza aver voglia di mangiare, rendendosi conto che il tempo è passato perché un gentile impiegato t’informa che si deve chiudere. Ha dato fastidio , non è vero che i Savoia hanno ucciso molti soldati ed ufficiali Borboni. E poi è totalmente esagerato sostenere che nel Risorgimento ci sono le premesse della destra fascista italiana”.

Come hai  “campato” in questi anni?

“Sicuramente ho fatto quello che mi piaceva fare. Scrivere, ricercare, studiare, ma le miei convinzioni mi hanno portato anche isolamento. Luci ed ombre, ma diversamente non avrebbe potuto essere”.

Ma il nostro Juri è anche un narratore. “Un’amica mi ha regalato Il gatto nel cuore di Torino. Una storia vera. Due mezze serate lettura completata.Un incontro apparentemente banale con la gatta diventa recupero di rapporti umani tra le persone. Ci sono sempre piccole miserie umane, ma vince la solidarietà. Visti i tempi non cosa da poco”

Pensavo, credevo di trovare il politico, ho ritrovato l’umanità di Juri, eccezionale visti i tempi.

Patrizio Tosetto
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