Alberto Morano: “voglio una Torino più equa, una città studiata insieme ai cittadini”

morano gam gamIl notaio, candidato sindaco per il centrodestra alle prossime elezioni comunali, confida ai nostri microfoni cosa vorrebbe per la città e racconta una Torino diversa, lontana da un rilevante incremento del turismo e dal dimezzamento del debito

 

 

Cosa vorrebbe per Torino?

Io vorrei una città che riprenda a sperare nel futuro, una Torino dove i torinesi si sentano a casa e la città sia trattata equamente, le periferie come il centro. Dove insomma non esista degrado urbano e gli eventi siano in tutta la città non solo nel centro. Sogno una Torino risanata dal debito: con 4 miliardi e 380 milioni di debito è difficile possa sopravvivere, non ha risorse a sostegno dei progetti che servono alla cittadinanza.

 

comune palazzo civicoDunque quale percorso sceglierebbe per provare a risanare il debito?

Vendendo le partecipate di valore, non sono molte, ma quell’incasso potrebbe diminuire in modo significativo il debito. So che non esiste la bacchetta magica, ma un po’ di risorse per ridurre il debito si possono ricavare dalla revisione dei contratti di appalto del comune, tuttavia sono risorse marginali rispetto a quello che servirebbe.

 

Fassino ha ridotto il debito della città di “oltre mezzo miliardo”, come si legge nei suoi volantini…

Questa è una bugia. Il debito era di 4 miliardi e 460 milioni nel 2011 e 4 miliardi e 370 milioni è oggi, è calato dunque solo di 90 milioni. Facile pensare al solo debito finanziario, esiste anche quello commerciale e le obbligazioni.

 

Come opererebbe invece sulla viabilità cittadina?

Partiamo dalla Metro: credo che con somma fatica si dovrà cercare di finire la prima linea, i lavori devono essere svolti in tempi ragionevoli, affinché non uccidano tutto ciò che gli sta intorno. Per la linea due, che dal punto di vista teorico è un’opera importante e utile ma con la situazione economica e finanziaria della città, sarebbe ipotizzabile solo a fronte di uno studio di fattibilità tecnica: tempistiche, finanze e impatto sull’ambiente circostante. Un’opera da realizzare in tempi normali, altrimenti rischia di servire a poco.

tram ztlE per i bus, parcheggi e la ZTL?

Ci sono due possibili impostazioni: quella di alcune grandi città come Londra, Parigi e Milano, nelle quali si paga una tassa di accesso al centro, così da ridurre quella dei parcheggi, liberalizzando il centro; oppure si prosegue nel concetto di ZTL, che comunque non riduce lo smog e non serve a nulla. La tassa di accesso invece, non solo diviene risorsa del comune ma è utile a rendere la città più vivibile. Sono laico su questo punto: va studiato con i tecnici e con la cittadinanza.

La città è molto cambiata dall’ultima volta che furono progettati i collegamenti autobus, non crede vadano rivisti?

Si è cambiata, io sono per parlare seriamente dei problemi, le soluzioni vanno studiate insieme agli esperti e ai cittadini. Senza contare il degrado dei mezzi e l’insicurezza che si percepisce su di essi, ne abbiamo avuto un esempio vedendo quanto successo al giornalista di Repubblica il giorno che presi la linea 4. Prossimamente faremo un’altra gita: prenderemo l’autobus 68, che passa dal Campus Einaudi, per vedere con i miei occhi i problemi quotidiani dei giovani. Fassino c’è mai salito? Non mi pare, eppure è il sindaco.

turisti san carloSe i mezzi pubblici non sono efficienti, ne risentono i cittadini come anche i turisti e per una città che aspira ad avere vocazione internazionale questo è inconcepibile…

La prima cosa che serve al turista è un aeroporto che funzioni, tutti quelli che arrivano dagli Stati Uniti ad esempio, arrivano a Malpensa e ci mettono più di due ore ad arrivare a Torino.

Si potrebbe ipotizzare una linea che colleghi i principali siti turistici della città, soprattutto in alcune stagioni dell’anno.

Eppure il vanto della corrente amministrazione è soprattutto quello di aver incrementato il turismo, anche grazie alle passate Olimpiadi..

Guardando i dati non ne sono così convinto. L’81% del turismo è italiano, in barba all’internazionalizzazione tanto sbandierata. Il restante 19% arriva da Francia, Olanda e Germania. Non credo sia sufficiente, il turismo di un giorno e un giorno e mezzo è un turismo che spende poco. Noi abbiamo bisogno di americani e cinesi, che spenderebbero sicuramente molto di più: abbiamo creato una via del lusso, potremmo anche avere qualche marchio in più e allora sì che verrebbero. I cinesi, come anche i russi vanno a Milano solo per andare al quadrilatero prima ancora che per il resto. Inoltre abbiamo eccellenze museali che sono mondiali, come il Museo Egizio: non è pensabile sia visitato solo da italiani. Un americano però fa prima ad andare a Milano piuttosto che venire a Torino. Non è che non sia stato fatto nulla, è che bisogna fare di più. Non mi pare siano chiare le linee guida per perseguire il salto di qualità: Torino deve divenire un brand, ad oggi non è così. Faccio l’esempio americano perché ho lavorato molto lì e quando mi chiedevano di dove fossi, dovevo rispondere “a un’ora da Milano”, per far capire qualcosa al mio interlocutore, Torino all’estero non è conosciuta.

 

morano1Riguardo invece il problema dell’immigrazione, come agirebbe lei da sindaco?

Ciò che è illegale va represso, ciò che è legale va integrato. Non si può pensare di fare una politica anti-immigrati quando in città ve ne sono circa 150 mila. Non si può essere contro gli stranieri che vivono qui e che lavorano regolarmente, la città morirebbe. Nel 25% di popolazione anziana in città, non ci sono stranieri: questo è un dato importante. Nei prossimi dieci anni, che ci piaccia o no, la conformazione sociale della città sarà molto diversa. Il discorso di chi occupa invece è ben diverso, però attenzione perché vi sono anche i rifugiati politici e non possiamo avere 3000 mila domande e smaltirne 356 in un anno, questo è un problema di inefficienza.

 

Qual è la fonte di questi dati?

 

Dalla polizia, non me lo sono inventato. Se nel mio ufficio lavorassero con questo ritmo, sarebbero tutti licenziati.

 

Nel concreto come gestirebbe questa problematica?

Quello che può fare un sindaco è rafforzare gli uffici che devono dare delle risposte, attivando la prefettura. Oggi, con i poteri attuali, il sindaco non può fare molto di più. E’ in corso una legge di approvazione che pare darà più poteri ai sindaci.

 

perna foto mole 2Cosa pensa della discussa candidata pentastellata?

Ho avuto modo di incontrare Chiara Appendino una volta, per poco. Mi è parsa una persona normale e per bene. La perplessità che può avere un uomo molto più vecchio come sono io, è relativa all’esperienza di lavoro:dalle idee alla loro messa in pratica c’è di mezzo un mondo. Non so se questa candidata ha idea di cosa significhi amministrare una città e soprattutto una città con questi problemi sociali (record degli sfratti) e con questo debito.

La sua mancanza all’evento organizzato dagli architetti è sintomo di questo?

Per me è stata una scelta, per sottrarsi a un dibattito rispetto al quale non è preparata. Qualche giorno fa c’era un dibattito con Confabitare e non è venuta. Tutti avrebbero bisogno di capire quale sia l’idea dei candidati sindaco sui temi che riguardano la città e come molti altri, io non ho la più pallida di idea di quale sia la sua. Forse non lo sa neanche lei.

 

Su molte cose il centrodestra cittadino sarà anche diviso, ma sulle titubanze verso la candidata penstastellata pare siate tutti in accordo…

A questo proposito, con grande onestà le dico che credo poco nel programma di risanamento di Forza Italia, perché è stata all’opposizione per tanto tempo, con sette/otto consiglieri e li ha persi tutti: sono tutti nella maggioranza. Non aveva alcuna visione d’opposizione.

Romana Allegra Monti

(Foto: il Torinese)

 
 
 
 
 
 
 
 

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