Ottobre 2015- Pagina 4

Nuova stagione per la giovane Orchestra Polledro diretta dal maestro Bisio

polledro

Un’orchestra di livello costituita da 40 elementi underground 30, una start up per cambiare musica

 

La giovane orchestra Polledro ha appena inaugurato, il 22 ottobre scorso, al Piccolo Regio la sua nuova stagione musicale, con un programma incentrato su musiche di Mozart, Schubert e Beethoven. Il secondo concerto è in programma giovedì 19 novembre prossimo alle 21, al Conservatorio Giuseppe Verdi,  con un programma d’eccezione,  costituito dalla Sinfonia n. 39 in mi bemolle maggiore K. 543 di Wolfgang Amadeus Mozart e dalla Sinfonia n. 3 op. 55 “Eroica” di Ludwig van Beethoven. A dirigere sarà il maestro Gilberto Serembe.  È sicuramente unica nel panorama italiano un’orchestra come la Polledro che vanta ben quaranta musicisti under 30 di livello e bravura.

 

“L’Orchestra Giovanni Battista Polledro – spiega il suo direttore stabile, il maestro Federico Bisio – nasce per volontà dell’omonima associazione, che si configura come una vera e propria start-up, capace di offrire una qualificata occasione di lavoro a quaranta giovani musicisti. L’orchestra è nata come una sfida, nel 2012, da parte di un moderno mecenate, che ha scelto di scommettere sul rapporto tra musica classica e giovani, riaffermando, già a partire dal nome, un forte legame con la tradizione musicale del territorio piemontese.  L’orchestra,  infatti, si intitola all’ultimo grande rappresentante della scuola violinistica piemontese, Giovanni Battista Polledro, protagonista della rinascita dell’attività musicale torinese, all’indomani dell’epoca napoleonica”.

 

“Sì tratta – aggiunge il maestro Bisio – di una figura simbolica cui ispirarsi per costruire una realtà che sia capace di conquistarsi un ruolo originale nel panorama italiano, diffondendo la passione per la musica con un repertorio di accostamenti mai banali. A tre anni dalla sua fondazione, risulta una formula molto ben riuscita di mecenatismo culturale privato, aperto al dialogo con le pubbliche istituzioni e capace di dimostrare come la musica possa essere una professione proiettata nel futuro. Il progetto “Play the youth” sottolinea come freschezza, curiosità e entusiasmo siano i motori di questa dinamica realtà artistica. L’orchestra vanta, infatti, un repertorio molto ampio, che si estende dai capolavori del barocco a quelli del Novecento, ed è anche impegnata nella diffusione della musica sacra collaborando con cori del territorio.

 

Mara Martellotta

L'INCHIESTA DEL "TORINESE" SULLE PROSPETTIVE CULTURALI DELLA CITTÀ

 

Vanellibiffi gentili fototorino 2015 23mole vittorioLa percezione della città agli occhi dei torinesi, dell’Italia e del mondo e’ completamente cambiata: non solo una realtà industriale e produttiva, ma anche una metropoli apprezzata per il proprio patrimonio architettonico, artistico, paesaggistico ed enogastronomico di qualità . Tutto ciò ha concorso in qualche modo a rendere meno severi gli effetti della crisi economica e sociale di Torino e del Piemonte nell’ultimo decennio

 

A partire dalla metà degli anni ’90 Torino ha iniziato un percorso di riconversione della sua immagine: da città grigia legata esclusivamente all’industria  ad una metropoli dal volto più accogliente , consapevole della sua storia e della sua bellezza .  La città doveva trovare delle opportunità alternative a fronte della ormai prevista crisi dell’industria dell’auto e ciò fu possibile grazie alla straordinaria stagione di concordia istituzionale tra i governi nazionale, regionale e municipale che,  se pur di colore politico differente , hanno collaborato per raggiungere obbiettivi comuni. Nel recupero del patrimonio storico e culturale si sono avviate e realizzate importanti trasformazioni nel territorio , come ad esempio il superlativo recupero della Reggia di Venaria, ed inoltre sono stati promossi con grande successo la Fiera del Libro, il Salone del Gusto, i Giochi Olimpici Invernali 2006, Torino World Design Capital, le celebrazioni dell’Unita’ d’Italia e i grandi rinnovamenti urbanistici come la metropolitana e il passante ferroviario. Con questi mutamenti la percezione della città agli occhi dei torinesi, dell’Italia e del mondo e’ completamente cambiata: non solo una realtà industriale e produttiva, ma anche una metropoli apprezzata per il proprio patrimonio architettonico, artistico, paesaggistico ed enogastronomico di qualità . Tutto ciò ha concorso in qualche modo a rendere meno severi gli effetti della crisi economica e sociale di Torino e del Piemonte nell’ultimo decennio. Su questi temi,  il Torinese ha avviato un’inchiesta sulla situazione attuale e sulle prospettive di rilancio dell’azione pubblica e privata per la valorizzazione culturale e turistica della nostra città e del nostro territorio . Su questo, abbiamo incontrato  Alberto Vanelli (a sinistra nella foto in alto), uno dei protagonisti di questa trasformazione della città , già dirigente dei Beni Culturali della Regione Piemonte e direttore della Reggia di Venaria, che alla luce degli importanti e ambiziosi risultati raggiunti ci ha illustrato il suo punto di vista. Ecco il link all’intervista:

 

http://www.iltorinese.it/vanelli-generazione-imprenditori-creativi-per-aumentare-pil-torino-culturale/

 

Dopo Vanelli abbiamo intervistato Enzo Biffi Gentili (a destra nella foto in alto) , che da decenni si occupa di mostre e iniziative culturali di livello. Dal 2000 è l’anima del Miaoo, il Museo Internazionale delle Arti Applicate, in via Maria Vittoria 5,  nel complesso monumentale di San Filippo Neri:

 

http://www.iltorinese.it/biffi-gentili-torino-cultura-tradita-dibattito-langue-proliferanio-i-fabbriconi-costosi/

 

L’inchiesta proseguirà nei prossimi giorni con altre interviste. Attendiamo anche proposte, commenti e interventi da parte dei nostri lettori

 

IL TORINESE

Delrio promette tavolo dei sindaci No Tav

Derlrio,non utilizzeremo fondi Ue per cuneo fiscale

 “Con questa iniziativa vogliamo recuperare il tempo perduto”

 

Presto sarà avviato  un tavolo di confronto permanente tra governo, istituzioni e sindaci contrari alla linea Torino-Lione. Lo promette il ministro dei Trasporti Graziano Delrio, che ha incontrato gli amministratori che si oppongono alla Tav,  a margine dell’assemblea nazionale Anci che si tiene al Lingotto. “Con questa iniziativa vogliamo recuperare il tempo perduto – dice all’Ansa Delrio – svelenire il clima e costruire un luogo di confronto dove ridiscutere con serenità e apertura ascoltando i suggerimenti del territorio”.
   

Piovono i gol in quel dell'Olimpico: TORINO-GENOA 3-3

TORO STADIO

torino genoaI granata hanno tutte le occasioni e possibilità per mettere il risultato in cassaforte, se non fosse che al 10′ della ripresa gli ospiti di una partita alquanto rocambolesca quasi trovano il gol della rimonta

 

Marcatori: 26’pt, 49’st Laxalt (G), 28’pt M. López (T), 34’pt Zappacosta (T), 22’st Pavoletti (G), 44’st Tachtsidis (aut.).

 

Torino (3-5-2): Padelli; Bovo, Glik, Moretti, Zappacosta (40 st Bruno Peres), Benassi, Vives, Acquah (23 st Baselli), Molinaro; Maxi Lopez, Belotti (30 Martinez). A disp. Ichazo, Castellazzi, Pryyma, Gaston Silva, Prcic, Amauri, Quagliarella. All. Ventura.

Genoa (3-4-1-2): Perin; Izzo, Munoz, Ansaldi; Figueiras (16 st Gapké), Rincon (37 st Cissokho, 43 st Tachtsidis), Tino Costa, Laxalt; Ntcham; Pavoletti, Perotti. A disp. Lamanna, Ujkani, De Maio, Lazovic. All. Gasperini.

 

Piovono i gol in quel dell’Olimpico in un match alquanto ricco di sorprese tra Toro e Genoa con un risultato finale di 3-3 decretato proprio in zona Cesarini. Entrambe le squadre a secco di vittoria, i granata ormai in calo da circa un mese, e gli ospiti relegati nella parte bassa di classifica con cinque sconfitte su sei in trasferta. Ne escono di sicuro meglio i rossoblù che possono dirsi contenti di aver strappato il pareggio ai granata proprio all’ultimo minuto; non troppo bene invece per Ventura e suoi che, dovendosi accontentare di un punticino, scivolano in sesta posizione. Tutto poi più amplificato in vista del derby contro i bianconeri che, dal canto loro, non se la passano neanche troppo bene dopo la sconfitta a Sassuolo. A livello tattico, parecchie rinunce da entrambe le parti: Ventura opta per la panchina di Baselli, Quagliarella e Bruno Peres in vista di sabato, mentre Gasperini, costretto a rinunciare a Dzemaili, Marchese, Capel e Pandev, schiera in esordio Ansaldi nelle retroguardie e Perotti come unica punta.

 

Partenza granata che di prepotenza movimenta il match già dai primi minuti di gioco: Belotti entra da subito in partita con un paio di giocate interessanti, la migliore di sicuro al 18′ quando il numero 9 serve Maxi Lopez che sbaglia di poco la conclusione. Come si dice nel calcio gol sbagliato, gol subito, e infatti ai diversi tentativi granata segue il primo gol del Genoa. Complice, in realtà, la leggerezza di Padelli che al 26′ esce completamente dall’area lasciando il via libera al colpo di testa inevitabile di Laxalt. Non fanno neanche in tempo ad esultare i trecento fedelissimi rossoblù che ci pensa Maxi Lopez al 28′ a mettere la toppa rimediando all’errore di poco prima: l’attaccante ruba palla al limite dell’area e insacca la palla in rete ristabilendo la parità. La squadra di casa alza la testa e non vuole starci questa volta: dopo 6′ è Zappacosta a prendere l’iniziativa vincente che da fuori aria mette dentro un destro micidiale a cui Perin non può ribattere.

 

I granata hanno tutte le occasioni e possibilità per mettere il risultato in cassaforte, se non fosse che al 10′ della ripresa gli ospiti di una partita alquanto rocambolesca quasi trovano il gol della rimonta. Ancora Laxalt calibra un cross pericolosissimo per Pavoletti anticipato in modo provvidenziale da Glick. Non sbaglia questa volta Pavoletti al 22′ che servito dal neoentrato Gapkè la mette dentro in scivolata. Sullo scadere del match, è la retroguardia genoana a sbagliare: Tachtsidis la mette erroneamente in rete portando a termine l’iniziativa di Benassi. Non sono finiti i colpi di scena perché Ventura e i suoi , già convinti di aver finalmente portato a casa i tre punti, vengono sorpresi dalla doppietta di testa di Laxalt che riporta tutto in pareggio. Pareggio che fa storcere il naso ai granata, forse con la testa già al big match contro la Juventus,

 

di cui sono state troppe le imprecisioni in difesa, e troppo poca la concentrazione nei momenti in cui si poteva portare a casa il risultato.

 

Valeria Tuberosi

Più di 2000 buche censite dai civich sulle vie di Torino

buche

La ricerca è stata condotta dalla polizia municipale, per ordine del pubblico ministero Raffaele Guariniello

 

Ne sono state contate 2.118. Sono le buche (alcune in passato sono state addirittura “buche killer”, provocando morte e fratture) censite sulle strade di Torino  negli ultimi due mesi. La ricerca è stata condotta dalla polizia municipale, per ordine del pubblico ministero Raffaele Guariniello. Soltanto nel periodo tra il 15 settembre e il 13 ottobre i civich ne hanno trovate 832. Ricordiamo ai lettori che il magistrato ha in corso un’inchiesta nata proprio da un incidente mortale, avvenuto  il 6 maggio 2013, quando  un pensionato di 76 anni perse la vita dopo essere scivolato sulla strada dissestata.

 

(Foto: il Torinese)
   

FDI: "CAMPO PROFUGHI PER ITALIANI CONTRO WELFARE RAZZISTA AL CONTRARIO"

PROFUGHI LINGOTTO

ANCI,  MARRONE: ACCOGLIENZA IMMIGRATI DEL COMUNE DI TORINO È ANCORA BUSINESS, CON PRIMA GARA PUBBLICA ABORTITA PER IRREGOLARITÀ DELLE DOMANDE

 

RICEVIAMO E PUBBLICHIAMO

 

Un vero campo profughi con tende, bivacchi e sacchi a pelo, ma con dentro famiglie italiane torinesi rimaste senza casa e lavoro e abbandonate dal welfare del Comune di Torino, che per rabbia e disperazione hanno dato alle fiamme le loro carte di identità simboleggiando così l’attuale inutilità della cittadinanza italiana nelle infinite graduatorie di attesa nei servizi comunali di assistenza: ecco la protesta che si è tenuta davanti al Lingotto che ospitava in quel momento il convegno ANCI con il Sindaco Fassino e il Ministro Alfano sull’accoglienza profughi.

 

Presenti anche militanti di Fratelli d’Italia – Alleanza Nazionale con il Capogruppo in Comune di Torino e in Regione Piemonte Maurizio Marrone, che attacca <<Fassino non può permettersi di ergersi a modello per gli altri Sindaci: abbiamo dovuto ricorrere all’Autorità Anticorruzione  per far cessare gli affidamenti diretti illegittimi della sua Giunta alle coop rosse. Ma le cose non sono migliorate, con la prima gara pubblica che va deserta per l’irregolarità di tutte le domande e prorogata in negoziazione privata. Per non parlare del diniego dell’amministrazione comunale a Progetto Tenda, che  -scopriamo dalle stesse note degli uffici comunali – non potrebbe erogare il servizio di accoglienza perché svolge attività di lucro. Peccato che gestisce già da anni per conto del Comune un enorme centro immigrati in via Negarville a Mirafiori e ha rivinto l’affidamento semplicemente sostituendo formalmente la capofila del raggruppamento temporaneo con il Sermig …

 

Insomma il business immigrati continua, intanto gli Italiani sono per strada senza un tetto sulla testa>>

IN VISTA DEL DERBY: Torino-Genoa 3-3, le pagelle del Torinese

torino genoaIl Toro ora è atteso dal derby, sperando in una vittoria che regali nuovamente le speranze di inizio stagione e chiuda una serie negativa in cui ha raccolto tre punti in quattro partite con due sconfitte e due pareggi

 

Il Toro affronta in casa il Genoa di Gasperini nel turno infrasettimanale del campionato. I Granata devono riscattarsi dopo le ultime brutte prestazioni e iniziano la partita con tante bune azioni e molta dinamicità. Tuttavia è il Grifone a portarsi in vantaggio con una brutta uscita di Padelli che permette a Pavoletti di servire Laxalt che, a porta vuota, regala il vantaggio alla sua squadra. La squadra di Ventura però non ci sta e dopo pochi minuti trova il goal con un gran Maxi Lopez che recupera palla poco fuori dall’area genoana e trafigge Perin, 1-1. Poco dopo arriva anche il meritato vantaggio. Sugli sviluppi di un calcio d’angolo la palla arriva fuori area a Zappacosta che controlla di petto e fa partire un gran destro sul quale il portiere rossoblù non può nulla, esplode l’Olimpico. La ripresa vede i Granata partire un po’ più sulla difensiva e a metà ripresa arriv il goal del Pareggio con Pavoletti. Gli uomini di Ventura allora si lanciano di nuovo all’attacco e trovano nuovamente il vantaggio a pochi minuti dal termine grazie a un’autogoal dell’ex Tachtsidis. La partita sembra finita, ma all’ultimo secondo i Rossoblu trovano il pareggio con un colpo di testa di Laxalt che trova la doppietta e gela lo stadio. Il Toro ora è atteso dal derby, sperando in una vittoria che regali nuovamente le speranze di inizio stagione e chiuda una serie negativa in cui ha raccolto tre punti in quattro partite con due sconfitte e due pareggi.

 

Padelli 4: gravissimo l’errore in uscita su Pavoletti che regala il vantaggio alla squadra avversaria, cerca il bis a metà secondo tempo, per fortuna senza riuscirci. Sul terzo goal poteva essere più reattivo. Pessima prestazione;

Bovo 5,5: aperture precise e alcuni contrasti decisivi come quello su Perotti in area nella prima frazione di gara che sventa una potenziale situazione pericolosa, ha tuttavia delle responsbilità sul secondo e il terzo goal;

Glik 5,5: svetta sempre di testa in difesa e risolve molte situazioni complicate. Tuttavia si fa scappare Pavoletti sul secondo goal;

Moretti 6: tanta esperienza per il centrale romano che si disimpegna bene in quasi tutte le situazioni e non ha particolari responsabilità su nessuno dei tre goal;

Zappacosta 6,5: belle giocate e tanta corsa sulla fascia, oltre al goal è bellissima anche la sua esultanza che dimostra quanto ci tenga a diventare protagonista in questa squadra ( dall’85’ Bruno Peres 6: entra a pochi minuti dalla fine e sforna il cross per il colpo di testa di Benassi da cui nasce poi il terzo goal granata);

Benassi 6: primo tempo sottotono, nel secondo tempo fa poi vedere tutte le sue qualità con ottime giocate e con il colpo di testa che porta poi all’ autogoal fortuito di Tachtsidis;

Vives 6: buoni i suoi contrasti in mezzo al campo che permettono ai suoi compagni di reparto di concentrarsi maggiormente sulla fase offensiva. Buone giocate anche in attacco specie quando entra Baselli;

Acquah 5,5: ottima l’intesa in fascia con Zappacosta, tanta corsa, ma deve migliorare nei cross e nella continuità della prestazione ( dal 70′ Baselli 6: entra , sfiora due volte il goal e mette in mostra la sua classe superiore. Dà maggiore pericolosità al centrocampo di Ventura)

Molinaro 6,5: uno dei migliori in questo avvio di stagione. Inserimenti continui, belle giocate e un goal sfiorato a fine primo tempo con un bel destro che sfiora l’incrocio dei pali. L’esterno è una garanzia ;

Belotti 6: tanta corsa, buoni inserimenti e ottime sponde. L’unica nota negativa è la poca precisione quando arriva alla conclusione (dal 76′ Martinez sv); 

Maxi Lopez 6,5: la Galina ha fame e si vede. Sul goal del pareggio ruba palla con tantissima grinte e la sua rete restituisce immediamente fiducia alla squadra, per il resto conduce una partita su buoni livelli;

All. Ventura 6,5: porta a casa meno punti di quanti se ne meriterebbe. Ora è necessario riavviare il trend positivo di inizio stagione e gettarsi alle spalle le ultime partite. A iniziare già dal derby.

 

Filippo Burdese

MONOLOGO BIANCONERO: Juventus Atalanta 2-0

juve atalanta

juve stadio2La Juventus torna alla vittoria con una rete per tempo, brillano Dybala e Mandzukic che trova il suo primo gol stagionale. Sul finale l’Atalanta resta in dieci senza Toloi e Pogba sbaglia il rigore

 

Juventus-Atalanta 2-0

Reti: pt 28’ Dybala; st 4’ Mandzukic.


Juventus (4-3-3):
 Buffon; Padoin , Bonucci, Chiellini, Evra; Khedira (43
st Sturaro ), Marchisio; Pogba , Dybala, Mandzukic (32 st Morata ); Pereyra (37 st Asamoah ). A disp. Neto, Audero, Alex Sandro, Barzagli, Rugani, Hernanes, Cuadrado, Lemina, Zaza). All. Allegri.


Atalanta (4-3-3): Sportiello; Bellini (1
st Masiello), Toloi , Paletta , Dramè ; De Roon (28 st Migliaccio) Grassi, Kurtic; D’Alessandro, Pinilla, Moralez (7 st Gomez). A disp. Bassi, Stendardo, Carmona, Denis, Cigarini, Brivio , Cherubin, Monachiello, Raimondi. All. Reja.

 

Ritorna al successo in casa la Juventus con il 2-0 contro l’Atalanta. Una partita dominata per tutti i 90 minuti dai bianconeri con i bergamaschi mai pericolosi e costretti a chiude l’incontro con un uomo in meno. A sbloccare il risultato nel primo tempo nelle fila bianconere è Dybala, ottima prestazione la sua, e autore anche dell’assist per la rete di Mandzukic nella ripresa. I padroni di casa partono subito forti e in 4 minuti su punizione creano il primo pericolo: Dybala pesca in area Bonucci, ma il colpo di testa trova Sportiello. Una manciata di minuti più tardi ci provano Marchisio dalla distanza e Pogba la cui conclusione termina a lato. Al 28’ i padroni di casa sbloccano il risultato: Dybala riceve palla e lascia partire un gran sinistro da oltre i venti metri che non lascia alcuna possibilità di presa a Sportiello. Pochi minuti dopo la rete, per un problema muscolare, la squadra di Allegri perde Pereyra e prende il suo posto Asamoah. Nella ripresa l’Atalanta comincia senza capitan Bellini, messo ko da un contrasto, Masiello al suo posto. Anche nella ripresa la Juventus è fulminante e al 4’ Pogba libera Dybala che serve con un perfetto assist Mandzukic che non può sbagliare il colpo e sigla il 2-0. L’Atalanta fatica a costruire gioco e al 29’ resta in dieci per la doppia ammonizione di Toloi. Nell’ultimo quarto d’ora la Juventus ha una grande occasione: Paletta stende in area Dybala, il direttore di gara assegna il tiro dal dischetto, si presenta Pogba che calcia potente ma centrale e Sportiello ci arriva evitando il 3-0. Si chiude il monologo della Juventus sul 2-0 e finalmente torna alla vittoria che non vedeva dal 4 ottobre, dall’ incontro con il Bologna.

 

Roberta Perna

PRIMA NAZIONALE: Next to Normal al Teatro Superga

superga teatro

La forza dirompente di “Next to Normal”, moderna e innovativa è subito chiara quando – dopo ben 11 nomination – vince 3 premi ai Tony AwardsTM 2009. Nel 2010 vince anche il Premio Pulitzer, diventando così l’ottavo spettacolo musicale della storia a ricevere un premio tanto prestigioso

 

 La nuova direzione artistica del Teatro Superga di Nichelino, Alessio e Fabio Boasi per Reverse e Claudia Spoto, direzione del Teatro Colosseo, per inaugurare la stagione teatrale 2015/’16 ha fortemente voluto il musical “Next to Normal” in scena il 30 e il 31 ottobre, emblema del cambiamento di rotta della direzione artistica verso linguaggi teatrali innovativi. Le tre repliche di “Next to Normal” a Nichelino rappresentano il debutto del tour nazionale del musical, prodotto dalla Scuola di Teatro Musicale di Novara in collaborazione con la Compagnia della Rancia, uniche date nel 2015 dello spettacolo, nato in Piemonte, che, dopo un’anteprima a marzo per gli addetti ai lavori al Teatro Coccia di Novara, sceglie il Teatro Superga per un debutto che lo vedrà nel 2016 in sole altre tre grandi città italiane. Un Musical rivoluzionario nel panorama del Teatro Musicale italiano, in quanto presenta diverse peculiarità nelle tematiche affrontate, un punto di rottura che rende “Next to Normal” un prodotto teatrale innovativo, con caratteristiche distanti dalla tradizione italiana del genere.

 

La forza dirompente di “Next to Normal”, moderna e innovativa è subito chiara quando – dopo ben 11 nomination – vince 3 premi ai Tony AwardsTM 2009. Nel 2010 vince anche il Premio Pulitzer, diventando così l’ottavo spettacolo musicale della storia a ricevere un premio tanto prestigioso. “Next to Normal” nasce nel 1998 come un workshop di 10 minuti dal titolo Feeling Electric; dieci anni dopo, il passo tra la prima rappresentazione Off e la consacrazione a Broadway è breve: lo spettacolo debutta al Booth Theatre nella primavera del 2009. “Next to Normal” accompagna gli spettatori nei meandri della mente umana: una tipica famiglia americana, in cui, a guardar bene, non c’è proprio nulla di normale. Tra un filo sottile di ironia e imprevedibili colpi di scena si fanno largo, con spiazzante modernità, temi che non ci aspetteremmo di trovare in uno spettacolo musicale “tradizionale”: disturbo bipolare, allucinazioni, elettroshock, psicofarmaci, lutti, suicidi – i cui effetti ricadono sulla vita quotidiana di genitori e figli – e il tentativo disperato di vivere una vita “quasi normale”, nonostante tutto. I personaggi di “Next to Normal” – la famiglia Goodman, composta da una madre, un padre, due figli adolescenti, più gli psichiatri e il giovane Henry – si cimentano con la potente teatralità di una partitura musicale pluripremiata, esprimendo un’infinita gamma di sfumature emotive.

 

“Next to Normal” non è tratto da alcun libro o film di successo: è una drammaturgia pensata e scritta per il teatro.

 

 

 

venerdì ore 21:00 – sabato doppia replica ore 16:30 e ore 21:00

 

musica Tom Kitt – liriche e libretto Brian Yorkey

liriche italiane Andrea Ascari

adattamento e regia Marco Iacomelli – supervisione artistica Saverio Marconi

produzione STM in collaborazione con Compagnia della Rancia

interpreti: Francesca Taverni (Diana), Antonello Angiolillo (Dan), Luca Giacomelli Ferrarini (Gabe), Laura Adriani (Natalie), Renato Crudo (Henry), Brian Boccuni (Dr. Madden)

 

Informazioni e prevendite biglietti: Teatro Superga, Via Superga 44 – Nichelino (To)

Nuovo orario di biglietteria: dal martedì al sabato dalle ore 15 alle ore19 biglietteria@teatrosuperga.it | 011.6279789

Acquisto online su www.teatrosuperga.it e prevendite abituali del Circuito Ticketone

 

Diritto di critica e di buon senso: il suk a Barriera proprio non mi piace

 

suk nuovo2

tosettoSTORIE DI CITTA’ /

di Patrizio Tosetto

 

Il non volere il suk è una questione di buon senso. Volere vigili urbani in strada, una questione di servizio e di buon senso. Volere che i dipendenti lavorino è questione di diritto del cittadino contribuente e di buon senso

 

C’è un limite alla tolleranza?  Personalmente sono stufo d’essere criticato per cose non dette e non sostenute. Chiarisco : al mio diritto alla critica equivale l’altrui diritto a criticare. Si è sempre detto che la critica è il sale della democrazia. Faccio alcuni esempi. Sono contrario all’aver messo a Barriera di Milano il Suk.  Alcuni  ( in verità pochi ) mi hanno accusato di razzismo. Obbietto : le mie critiche erano rivolte a chi ha amministrato. Se viceversa siete convinti che tutto ha funzionato benissimo, non siamo d’ accordo.  Il razzismo non c’entra nulla.  Poca presenza dei Vigili Urbani sul territorio. Perché ce l’hai con i vigili? Li vuoi licenziare? No! Ma se percepisco una indennità per la rivoltella vuol dire che svolgo attività di controllo e repressione del crimine sul territorio.  Non mi risulta che gli uffici siano territorio e penso che le varie notifiche possano essere fatte da ” civili “. Se volete possiamo fare  un giro per  i vari uffici dei diversi assessorati in Municipio, ex  Provincia e Regione. Osserverete poco lavoro burocratico. Accidenti, vuoi che lavorino? Mica è colpa loro! ! Mica li vuoi licenziare? No! È una colpa volerli vedere lavorare? 

 

Eclatante ciò che è successo a San Remo. Sbaglierò ma non si va a lavorare timbrando in mutande e poi ritornando a dormire.  Ecco, sei il solito “fai di tutta un erba un fascio!” Sembra che  nella città rivierasca fossero il 75 % Tecnicamente si dice maggioranza qualificata .  Conseguentemente ci si pone queste domande : perché chi è serio e vuole lavorare non li ha denunciati? Da quando tempo sussistono simili comportamenti? Chi doveva controllare l’ha fatto?  Mi sembra chiaro che in questo caso io ce  l’abbia con chi ha truffato e con chi non ha controllato. Non poco di meno con chi non ha denunciato!  C’è un limite alla tolleranza.  E non abbiamo più voglia di tollerare e civilmente non vogliamo più sopportare.  Quando ho avuto diversi rimproveri in strada perché richiedevo un comportamento civile nelle regole,  molti mi chiedevano “ma chi ti credi di essere?”.   Solo un cittadino italiano. Rispetto e  voglio essere rispettato. 

 

Voglio è imperativo categorico. Il non volere il suk è una questione di buon senso. Volere vigili urbani in strada, una questione di servizio e di buon senso. Volere che i dipendenti lavorino è questione di diritto del cittadino contribuente e di buon senso. Cerco di essere una persona (contribuente) di buon senso. Tutto qui. Con una richiesta : si parli di ciò che ho detto e scritto,  non quello che sarei.