Ottobre 2015- Pagina 3

Precipita velivolo militare, due morti carbonizzati

Il prototipo è un ‘convertiplano’ medio-leggero AW 609 della Agusta Westland

 

AEREO ESERCITOUn velivolo militare (si tratta di un prototipo) è esploso nelle campagne del Vercellese  tra Santhià e Alice Castello. Sono due i morti carbonizzati nell’aereo precipitato. I soccorsi stanno  intervenendo sul posto con i vigili del fuoco e il 118. Il prototipo è un ‘convertiplano’ medio-leggero AW 609 della Agusta Westland. Alcuni testimoni hanno detto di averlo visto volare basso sulle abitazioni mente  era in fiamme. se non ci sono stati danni più gravi lo si deve al pilota  pilota che è riuscito ad evitare le case.Il mezzo militare era partito da Vergirate, nel varesotto, dove ha sede l’Agusta Westland. E’ precipitato a Ponte di Ferro, una frazione che si trova tra Santhià, Alice Castello e Bianzè. 

Torino si illumina di led

Importanti benefici sul fronte economico ed ambientale

 

LampioniNell’arco di un anno e mezzo 55.000 punti luce pubblici, pari al 55% dei lampioni totali, saranno oggetto di un intervento di rinnovamento che prevede la sostituzione delle tradizionali lampade con nuove lampade a LED. I LED consentiranno di ottenere importanti benefici sul fronte economico ed ambientale, dimezzando i consumi di energia elettrica e renderanno l’illuminazione cittadina più efficiente e meno inquinante.  I dati al 9 ottobre 2015 indicano oltre 10.835 lampade sostituite, 2.107 tonnellate di anidride carbonica evitate in un anno, 975.000 € di risparmio su base annuale.

 

www.comune.torino.it – foto: il Torinese

I cattolici democratici e i “sepolcri imbiancati”

merlo giorgioDibattito sulla riforma delle unioni civili: non entro nel merito della riforma in discussione al Parlamento – riforma comunque utile ed indispensabile – ma è indubbio che la gara in corso tra chi è “più cattolico” in alcuni settori del Pd e tra le fila dell’Ncd oltreché essere divertente, è anche leggermente squallida se non patetica. Appunto, i famosi “sepolcri imbiancati” denunciati da Donat-Cattin che periodicamente riemergono

 

Di Giorgio Merlo

 

Quando nella prima repubblica Carlo Donat-Cattin bollava impietosamente alcuni cattolici dirigenti della Dc come “sepolcri imbiancati” coglieva nel giusto. Chi erano i “sepolcri imbiancati” dell’epoca? Erano quelli che, qualunque fosse l’occasione, si presentavano come i più affidabili, i più coerenti con la dottrina sociale cristiana. Insomma, i famosi “baciapile”. Che, detto fra di noi, erano normalmente i peggiori perché si distinguevano per il loro moralismo, la loro ipocrisia accompagnati da una altrettanto nota e collaudata spregiudicatezza nella ricerca del consenso e nella conquista del potere. Sempre fatti in nome e per conto dei valori cristiani….

 

Ora, la denuncia di Donat-Cattin era il frutto di un confronto, duro ma molto schietto, tutto all’interno di un unico partito, la Democrazia Cristiana, dove si riconosceva la stragrande maggioranza dei cattolici italiani. Certo, i tempi sono profondamente cambiati e il pluralismo politico dei cattolici è ormai un dato largamente e storicamente acquisito. Ma i vizi non tramontano mai e, come un fiume carsico, scorrono nelle viscere della società per molto tempo e prima o poi riemergono.

donat-cattin

È utile, al riguardo – e lo dico da cattolico democratico e da Popolare – osservare oggi il dibattito sulla riforma delle unioni civili. Non entro nel merito della riforma in discussione al Parlamento – riforma comunque utile ed indispensabile – ma è indubbio che la gara in corso tra chi è “più cattolico” in alcuni settori del Pd e tra le fila dell’Ncd oltreché essere divertente, è anche leggermente squallida se non patetica. Appunto, i famosi “sepolcri imbiancati” denunciati da Donat-Cattin che periodicamente riemergono. Una gara e una competizione persin riprovevoli – soprattutto durante lo straordinario ed innovativo magistero di Francesco – se pensiamo al sostanziale letargo che caratterizza, purtroppo, da tempo il cattolicesimo politico italiano e che poi si risveglia come un grillo “una tantum” pensando che, così facendo, si possa ancora pretendere di rappresentare in modo esclusivo e autorevole i cattolici. Insomma, una sorta di rappresentanza politica di origine controllata e garantita. Senza rendersi conto che, così facendo, si rischia solo di essere patetici se non ridicoli. Anche perché, come tutti sanno, il tutto viene fatto solo per ipotecare qualche centinaia di preferenze appena si presenta l’occasione elettorale.

 

Ecco perché l’invito, ripetuto e del tutto fondato, del vertice della Cei di far sì che al più presto decolli nel nostro paese, a tutti i livelli, una “nuova generazione di cattolici impegnati in politica” è non solo utile ma anche necessario. Per evitare, appunto, che ancora una volta prevalgano i “sepolcri imbiancati” che disputano su chi è più cattolico dell’altro e che, al contempo, certificano al fine del cattolicesimo politico italiano.

 

 

 

Ufficiale dell’Esercito sventa un furto e blocca una malvivente

Il militare, individuata la persona sospetta, interveniva per impedirne la fuga riuscendo a trattenerla sino all’arrivo di una volante della Polizia di Stato

 

APPLICAZIONE CORSOIeri, intorno alle 18.45, un Sottotenente dell’Esercito frequentatore di corso presso la Scuola di Applicazione, in uniforme e libero dal servizio, notava dei movimenti sospetti di fronte ad un supermercato ubicato a Torino in piazza De Amicis. Entrato all’interno dell’esercizio commerciale per verificare cosa stesse effettivamente accadendo, l’Ufficiale apprendeva dal personale del supermercato che una donna, dopo aver sottratto della merce, tentava di allontanarsi con la refurtiva. Il militare, individuata la persona sospetta, interveniva per impedirne la fuga riuscendo a trattenerla sino all’arrivo di una volante della Polizia di Stato coadiuvando gli stessi agenti nel successivo fermo della donna.

Pericolo carni rosse? A Torino consumi già in calo ma si eviti l'allarmismo assurdo

“Basta con queste banalizzazioni aberranti. I produttori piemontesi non usano ormoni e processi di allevamento industriali, e questo fa la differenza”

 

mucca rossaLa vendita di carne a Torino e in Piemonte, a un giorno dall’allarme dell’Oms sulla pericolosità delle carni rosse, è in netto in calo. la Regione interviene con fermezza: “Basta con queste banalizzazioni aberranti – afferma l’assessore all’Agricoltura Giorgio Ferrero – I produttori piemontesi non usano ormoni e processi di allevamento industriali, e questo fa la differenza. E’ allucinante parlare di carne in modo generico. Basta anche con questa mentalità fordista, come se la carne fosse tutta uguale. Non è così, le caratteristiche dipendono dall’alimentazione degli animali e dalle modalità di allevamento. Noi in Piemonte non ci confrontiamo con un mondo che usa ormoni e processi industriali”.

 

Carne-rossaL’ Assomacellai-Confesercenti, attraverso il presidente Luigi Frascà, annuncia  sul sito Ansa l’impegno per “una campagna di corretta informazione”. Anche nei ristoranti il consumo di carne è diminuito. 

 

“La disinformazione – aggiunge invece  l’assessore Ferrero- è totale, ma noi siamo pronti alla sfida. Se la comunicazione non è superficiale e chiarisce che all’origine dei pericoli per la salute non è la carne in sé ma quella frutto di un certo tipo di allevamento, i produttori piemontesi hanno solo da guadagnarci”. Ferrero conclude sostenendo che “saremo felici se anziché alimentare un’inutile psicosi si andrà ad approfondire quali sono le cause reali della mortalità per cancro. Perché con una produzione di qualità come la nostra, sappiamo di non rientrare in quella categoria”.

 

Firme false: dieci rinvii a giudizio per il Pd, ma il Tar sospende i ricorsi di Lega e grillini

tribunale

Il tribunale regionale ritiene che si debba attendere l’esito di una causa  che il tribunale civile di Torino inizierà a discutere soltanto il prossimo anno

 

Sono dieci i dieci rinvii a giudizio chiesti dalla procura della repubblica di Torino nell’ambito dell’inchiesta sulle presunte irregolarità riguardanti la raccolta delle firme per  la presentazione di alcune liste a sostegno della candidatura di Sergio Chiamparino alle ultime elezioni regionali del 2014. Il provvedimento coinvolge funzionari e collaboratori del Pd. E’ loro contestata la violazione della legge per la presentazione delle candidatura. Sei le proposte di archiviazione, una delle quali per Marco Grimaldi, consigliere regionale e capogruppo di Sel a Palazzo Lascaris.

 

Ma intanto il Tar del Piemonte ha sospeso il procedimento  legato ai ricorsi elettorali dell’esponente leghista Patrizia Borgarello contro alcune delle liste che sostenevano Chiamparino alle regionali. Il tribunale regionale ritiene che si debba attendere l’esito di una causa  che il tribunale civile di Torino inizierà a discutere soltanto il prossimo anno. Rinviata  per la stessa motivazione anche la decisione sull’ammissibilità o meno del ricorso ‘ad adiuvandum’ presentato dal Movimento 5 Stelle.
   

 

(Foto: il Torinese)

Il Consiglio regionale aderisce a "Nastro Rosa"

 

Su invito del presidente Mauro Laus il Consiglio regionale aderisce alla campagna “Nastro Rosa”, della Lega italiana per la lotta contro i tumori, che ha come obiettivo quello di sensibilizzare un numero sempre più ampio di donne sull’importanza della prevenzione e della diagnosi precoce dei tumori della mammella. In apertura della seduta del 27 ottobre tutti consiglieri hanno simbolicamente indossato il nastrino di colore rosato.In Italia si stima che ogni anno vengano scoperti 48mila nuovi casi di tumore al seno, patologia che presenta una percentuale di guarigione del 78% anche grazie alle campagne di prevenzione.

 

Nella seduta del 20 ottobre l’Assemblea aveva approvato all’unanimità un ordine del giorno sull’argomento, presentato dalla prima firmataria Valentina Caputo (Pd).Il documento impegna la Giunta regionale “a intensificare la collaborazione con le associazioni presenti sul territorio prevedendo la realizzazione di campagne di divulgazione e informazione per aumentare la consapevolezza e la conoscenza dei cittadini piemontesi in merito alla prevenzione dei tumori e a individuare modalità atte a consentire l’adesione della Regione alla campagna di sensibilizzazione ‘Nastro rosa’ sensibilizzando altresì i rappresentanti delle istituzioni e i cittadini a indossare il nastro rosa per il mese di ottobre come simbolo della battaglia contro il tumore, che può essere vinta anche grazie alla sinergia tra le realtà presenti sul territorio, per contribuire a salvare più donne”.

 

dbarattin – www.cr.piemonte.it

I sei caprioli curati dal Centro Animali saranno liberati a fine inverno

caprioliSono stati portati nel centro di riambientamento di Caprie, dove trascorreranno l’inverno

 

I sei caprioli ospitati dal Centro Animali Non Convenzionali della Università di Torino godono di ottima salute. Erano stati trovati in montagna e i veterinari del centro, convenzionato con la Città Metropolitana di Torino, li hanno curati con grande impegno. Ora i  sei esemplari sono stati portati nel centro di riambientamento di Caprie, dove trascorreranno l’inverno. Quando le loro condizioni e il livello di crescita lo permetteranno, saranno liberati nelle montagne.

SCIVOLA LA JUVENTUS, 1-0 PER IL SASSUOLO

SASSUOLO JUVE

Sansone decide il match, i bianconeri restano in dieci già dal primo tempo per la doppia ammonizione di Chiellini. Ora in ritiro fino al derby

 

SASSUOLO-JUVENTUS 1-0

 

RETE: pt 20’ Sansone.

SASSUOLO (4-3-3): Pegolo; Vrsaljko, Cannavaro, Acerbi, Peluso; Missiroli, Magnanelli, Biondini (dal 26’ s.t. Duncan); Berardi (dal 36’ s.t. Laribi), Floccari (dal 25’ s.t. Defrel), Sansone. (Pomini, Longhi, Ariaudo, Gazzola, Terranova, Pellegrini, Falcinelli, Politano, Floro Flores). All. Di Francesco.

JUVENTUS (4-4-2): Buffon; Barzagli, Bonucci, Chiellini, Alex Sandro; Cuadrado, Sturaro, Lemina (dal 37’ s.t. Hernanes), Pogba; Mandzukic (dal 15’ s.t. Morata), Dybala (dal 33’ s.t. Zaza). (Neto, Audero, Rugani, Evra, Padoin, Khedira). All. Allegri.

Note: espulso Chiellini per doppia ammonizione (proteste e gioco scorretto) al 39’ p.t

 

Altro tonfo della Juventus in casa del Sassuolo, che perde altri punti per strada. Adesso la scalata per le zone alte della classifica diventa sempre più ardua. La squadra bianconera parte subito in avanti, fa girare molto palla ma non si rende concretamente pericolosa. Partita che si incattivisce sempre più e Gervasi è costretto a tirare qualche cartellino giallo in più. Occasioni di gol non se ne vedono, fin quando al 20’ arriva il primo vero tiro per i neroverdi con Sansone , steso in area da Lemina, che conquista il tiro su punizione: il destro scavalca la barriera bianconera e il pallone s’infila nell’angolino della porta dove Buffon non prova nemmeno ad arrivare. La Juventus non china la testa e cerca di ripartire con una timida risposta da parte di Pogba con il tiro a giro che Pegolo spinge in corner. Al 39’ Chiellini commette un brutto fallo su Berardi, il direttore di gara non ci pensa molto e per il centrale livornese è il secondo giallo, lasciando così i suoi in 10. Si va al riposo nel peggiore dei modi per la Juve con un gol subito e un uomo in meno. Nella ripresa i bianconeri tornano in campo con un briciolo di cattività in più, i neroverdi vanno in affanno e Pogba prova a farsi subito pungente in mischia, ma il tiro del francese si perde a pochi centimetri dalla porta di Pegola. Continua anche Cuadrado ma il tiro sul primo palo viene respinto. La Juventus attacca con grinta nonostante l’inferiorità numerica ma i ragazzi di Di Francesco ritrovano ordine e restano ben compatti in campo. Sul finale Allegri prova a inserire forze nuove: Zaza ed Hernanes, qualche tentativo anche per loro che però non riescono a finalizzare, e il Sassuolo chiude ogni spazio. Dopo quattro minuti di recupero arriva la quarta sconfitta per i bianconeri che ora si devono preparare per il derby della Mole, mentre il Sassuolo conquista altri tre punti e si porta a quota 18.

 

Roberta Perna