GANCIA E GRAGLIA: "SALVIAMO IL CASTELLO DI RACCONIGI"

Approvato dal Consiglio regionale l’ordine del giorno della presidente leghista e del vicepresidente di Forza Italia che impegna la Giunta Chiamparino a farsi carico di iniziative promozionali e investimenti

 

racconigiLa presidente Gianna Gancia (Lega Nord), e il vicepresidente del Gruppo consiliare regionale di Forza Italia, Franco Graglia, hanno chiesto e ottenuto l’approvazione all’unanimità di un ordine del giorno del Consiglio regionale che impegna la Giunta Chiamparino ad assumere iniziative concrete sul “potenziamento e la valorizzazione del Castello reale di Racconigi, prevedendo in sede di assestamento di bilancio le necessarie risorse finanziarie, anche attraverso l’utilizzo dei fondi strutturali”. «Il Castello reale di Racconigi – osservano Gancia e Graglia – rischia di essere definitivamente escluso dal circuito culturale-museale piemontese. In questi ultimi anni, il calo delle presenze si è ridotto a circa 50/60 mila visitatori l’anno, dei quali appena la metà paganti, contro picchi di affluenza arrivati in altri tempi a 200 mila visitatori annuali». Un trend negativo che va interrotto al più presto, prima che il declino della struttura diventi irreversibile. 

 

«Bisogna sviluppare le potenzialità del complesso e del relativo parco – chiedono i promotori dell’ordine del giorno, Gancia e Graglia -, attraverso adeguati investimenti che possano avere ricadute positive sia dal punto di vista turistico che occupazionale». Aggiunge Gianna Gancia: «Siamo di fronte ad una delle residenze monumentali più importanti d’Italia, occorre che ognuno faccia la propria parte, dalla Soprintendenza ai Beni artistici e storici, alla Regione Piemonte. E’ interesse di tutti riaccendere i riflettori su Racconigi per ridare slancio all’offerta turistica e culturale della nostra terra. Mai come oggi, le competenze e le poche risorse disponibili vanno usate in sinergia, verso obbiettivi comuni».Un’azione che anche Franco Graglia giudica urgente e indispensabile, affinché “il Castello di Racconigi non scivoli in secondo piano, ma riconquisti il ruolo di porta di accesso del turismo cuneese, oltre che torinese, che gli è proprio».  

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