Aprile 2015- Pagina 6

Rama e il mito della Grande Albania

La comunità albanese a Torino e in Piemonte è molto forte e integrata pienamente da anni. Inizia da oggi – attraverso il nuovo link del Torinese, IL TIRANESE – la pubblicazione di notizie, opinioni e servizi giornalistici incentrati sui rapporti tra il Piemonte e il Paese delle Aquile, nello spirito di amicizia e interscambio culturale e sociale

 

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RASSEGNA STAMPA – Tratto da: Europae, rivista di affari europeiRAMA

Il 7 aprile il premier albanese, Edi Rama, durante un’intervista congiunta con il Ministro degli Esteri kosovaro, Hashim Thaci, ha definito “l’unione degli albanesi dell’Albania e del Kosovo inevitabile ed indiscutibile”. “Avverrà in funzione dell’UE” – ha aggiunto – “come un processo naturale e ben compreso da tutti, oppure come reazione alla cecità e alla pigrizia europea”. Ha poi proseguito dicendo di  voler “sfruttare tutte le opportunità che offre oggi la pace per unire realmente gli albanesi dal livello individuale a quello statale, dall’economia all’istruzione, dall’energia al turismo, dall’agricoltura al commercio, dalle infrastrutture e altro ancora, in modo che tutti gli albanesi siano parte dell’UE, e come tali si sentano più difesi e più sicuri, con pari dignità rispetto agli altri cittadini”. Quanto ai timori della Serbia sul ritorno della cosiddetta “Grande Albania”, Rama ha affermato che Belgrado “non può più trattare gli albanesi come cittadini di serie B: devono accettare il fatto che oggi gli albanesi sono una nuova realtà nei Balcani, nonché una forza decisiva per il futuro della regione”.

Le lotte per la Grande Albania

tiranaParole infuocate. Un’intervista che ha fatto molto discutere, dal momento che l’Albania è candidata all’ingresso nell’UE, ma a quanto pare ancora interessata, insieme al Kosovo, a ricomporre la diaspora albanese nel sogno mai sopito della “Grande Albania”. Un’idea politica che risale alla pace “di Santo Stefano” tra Russia e ottomani del 1878, che non considerò l’esistenza di una nazione albanese e spartì i territori formalmente controllati dagli ottomani tra Serbia, Montenegro e Bulgaria. Anche durante il Congresso di Berlino emerse la stessa tendenza: il Kosovo e la Macedonia tornarono sotto il dominio turco, la Grecia ottenne alcuni territori a nord, mentre il Montenegro ricevette alcune terre del nord dell’Albania. La risposta albanese a questa tendenza fu la costituzione della Lega di Prizren. Questo movimento già in vista del Congresso di Berlino aveva avanzato alcune rivendicazioni, tra cui la difesa dei territori albanesi inseriti nei progetti di espansione di Serbia, Montenegro e Bulgaria, la creazione di istituti scolastici per l’insegnamento dell’albanese, l’uso della lingua albanese nei pubblici uffici, la possibilità di eleggere un’assemblea rappresentativa e la creazione di una entità autonoma che riunisse i vilayet di Kosovo, Yannina, Monastir e Scutari. L’ultimo punto del programma delinea in forma embrionale il progetto di “Grande Albania”, proponendo per la prima volta l’unificazione degli albanesi in una cornice istituzionale unitaria. Le rivendicazioni furono però stroncate, nel 1881, dalla repressione ottomana che seguì l’annuncio della creazione di un governo provvisorio ed indipendente a Prizren.

L’Albania indipendente

Indipendenza solo rimandata. Dopo la prima guerra balcanica (ottobre 1912-maggio 1913), il governo ottomano preferì riconoscere l’indipendenza albanese (appoggiata dall’Impero Austro-Ungarico e dall’Italia) pur di impedire l’espansione territoriale della Serbia. In questo modo gli Asburgo e l’Italia evitavano che la Serbia conquistasse un accesso al mare e che l’influenza russa si allargasse.Il nuovo Stato albanese nacque però privo di una parte consistente dei territori abitati da albanesi: il Kosovo, la Valle di Preševo e la Macedonia occidentale divennero parte del Regno di Serbia, Malesija, Ulcinij, Krajina e Plav furono inglobate nel Montenegro, mentre la Çameria andò alla Grecia. Dalla rivendicazione di questi territori “irredenti” nacque l’idea della “Grande Albania”.

La Grande Albania oggi

Un’idea mai abbandonata nemmeno oggi: il terzo partito del Kosovo ad esempio, Vetëvendosje, persegue apertamente questo obiettivo,  che precedentemente rientrava tra quelli dell’Esercito di Liberazione del Kosovo (UCK). Le parole di Rama non rappresentano nulla di nuovo quindi, ma la sua retorica sciovinista ha comunque fatto discutere. Il premier serbo Vučić ha immediatamente ribattuto che l’intenzione di Rama non potrà mai realizzarsi. La stessa UE, impegnata come mediatrice nel dialogo per la normalizzazione delle relazioni tra Belgrado e Pristina, ha bacchettato Rama, ritenendo le sue dichiarazioni provocatorie ed inaccettabili: “i Paesi dei Balcani occidentali stanno progredendo nella strada verso l’integrazione europea”, ha commentato il portavoce dell’Alto Rappresentante “e quindi verso la cooperazione regionale, la riconciliazione ed il buon vicinato“. Se si è trattato soltanto di un passo falso dialettico, la bocciatura non si è dunque fatta attendere.

 

(www.rivistaeuropae.eu)

Un giorno contro i test sulle cavie

topo

Animali da laboratorio, la giornata per sconfiggere la vivisezione

 

Il 24 aprile è la Giornata mondiale degli animali da laboratorio, evento lanciato in Inghilterra nel 1979 e poi riconosciuto dalle Nazioni Unite. In occasione del World day for laboratory animals, le associazioni animaliste rinnovano la loro richiesta di abilire i test su esseri viventi. Secondo gli organizzatori, ogni anno oltre 115 milioni di animali muoiono durante la ricerca scientifica. Di questi, 26 milioni negli Usa e 12 milioni in Europa. Si tratta di roditori, cani, suini, pesci, anfibi, uccelli e scimmie. La Giornata in difesa degli animali da laboratorio è nata su iniziativa della National anti-vivisection society di Londra e successivamente l’Onu l’ha riconosciuta. Il 24 aprile le associazioni animaliste di tutto il mondo celebrano l’appuntamento, chiedendo la fine di tutte le pratiche di vivisezione durante test scientifici, medici e militari. In programma in tutto il mondo eventi, proteste, manifestazioni, raduni, convegni ed eventi stampa contro l’uso degli animali nella ricerca.

 

http://www.nelcuore.org/focus/item/animali-da-laboratorio-giornata-mondiale-per-chiedere-lo-stop-ai-test.html

Oltre i tre metri quadrati, rapporto sui detenuti

mellano 2XI rapporto annuale sulle condizioni di detenzione in Italia

 

Scende il numero dei detenuti nelle carceri italiane ma non sembrano migliorare significativamente le condizioni di detenzione all’interno delle carceri. È quanto emerge leggendo “Oltre i tre metri quadrati”, XI rapporto annuale sulle condizioni di detenzione in Italia e in Europa, redatto dall’Associazione Antigone ed edito dal Gruppo Abele. Alla presentazione del volume, promossa e moderata dal Garante regionale dei detenuti Bruno Mellano giovedì 23 aprile a Palazzo Lascaris, sono intervenuti il presidente dell’Osservatorio sul fenomeno dell’Usura Riccardo Molinari,i professori di Diritto penale e penitenziario dell’Università di Torino Giovanni Torrente, coordinatore di redazione della rivista Antigone, e di Filosofia del diritto dell’Università di Torino Claudio Sarzotti, presidente dell’Associazione e il componente del Consiglio dell’Ordine degli avvocati di Torino Flavio Campagna.

 

Molinari ha ribadito l’impegno dell’Assemblea legislativa piemontese sul tema delle carceri e l’appoggio alle molteplici attività messe in atto dall’Ufficio del Garante a meno di un anno dal proprio insediamento.

 

Torrente ha evidenziato come, nonostante casi di sovraffollamento in Piemonte si registrino ancora a Torino e ad Asti, non è cambiato il modo di intendere la pena, a carattere quasi esclusivamente detentivo e incapace in troppi casi di offrire ai carcerati la possibilità di acquisire strumenti di conoscenza e di lavoro che possano consentire – una volta fuori dal carcere – un’esistenza meno precaria.

 

Sarzotti ha evidenziato numerosi spunti che l’Europa potrebbe offrire all’Italia per risolvere problemi che paiono insormontabili. In Francia, per esempio, le carceri ospitano stanze in cui i detenuti possono condividere fino a 72 ore consecutive con i propri cari, e in Spagna la polizia si occupa esclusivamente della difesa delle mura esterne, mentre gli spazi interni al carcere sono gestiti da personale civile.

 

Campagna ha annunciato la decisione della Commissione Affari penali dell’Ordine degli avvocati di Torino di stilare al più presto un vademecum che possa essere d’aiuto ai detenuti alla prima esperienza per far sì che possano farsi un’idea di che cosa li aspetta all’interno del carcere.

 

Mellano – infine – ha sottolineato l’urgenza sempre più impellente – al di là dei proclami della politica e degli umori dell’opinione pubblica – di impiegare ogni energia per far sì che la pena sia un’occasione di recupero e non di “parcheggio” per le persone che hanno infranto la legge.

 

ctagliani – www.cr.piemonte.it

Uisp, un weekend ricco di eventi

uisp corsaSport, spettacolo e vita all’aria aperta

 

 

Sabato 25 a Nichelino il Centro culturale giovanile Factory di via del Castello 15 festeggia il primo anno di attività. Dalle 16 alle 24 ci saranno letture incantate per i più piccoli, teatro, mostre, una spaghettata, parole e musiche da cantare insieme. Sarà l’occasione per ricordare il 70° anniversario della Liberazione.

 

Cultura della fertilità e biodiversità della Terra, uno stile di vita sano, attivo e rispettoso dell’ambiente saranno i principali temi, che caratterizzeranno domenica 26 aprile 2015 la prima Festa di Primavera – Semi, fiori e sport, promossa dalle Associazioni Progetto Sport di Borgata e Casematte.  Dalle 10 alle 18 in via Massari tra via Massa e via Giacomo Grosso si articolerà una giornata interamente dedicata a laboratori, esperienze, dibattito, mercato florovivaistico, mostre fotografiche e spettacoli con un unico denominatore comune, l’ambiente e il verde.

 

Il teatro Marchesa di corso Vercelli 141 a Torino ospita domenica 26 aprile il concorso Giovani talenti – futuri ballerini, organizzato dalla Lega Danza Uisp Piemonte. Nella giuria ci sarà l’etoile internazione Liliana Cosi con i maestri Maura Cantarelli e Marco Ferrini. Saranno assegnate borse di studio per la Scuola Balletto Classico di Reggio Emilia.

 

Domenica 26 aprile dalle 9 alle 17 a Beinasco nella palestra Serao di via delle Fornaci 4 si terrà il 3° trofeo Promo Primavera Gym 2014 di ginnastica artistica femminile e maschile, curato da Concertosport. Parteciperanno 160 atleti provenienti da Piemonte e Valle d’Aosta, che si sfideranno a corpo libero, trave, volteggio e trampolino.

 

Non è un evento del fine settimana, ma interesserà almeno 250 atleti, provenienti anche dall’estero. E’ il  Black Cat Turin Tournament, che si svolgerà dal 30 aprile al 3 maggio, organizzato dal Gatto Nero, la 10^ edizione del torneo sportivo gay e friendly Le discipline previste quest’anno sono: pallavolo maschile, pallavolo misto (almeno tre donne), calcio a 5 maschile, tennis (uomini e donne).

Arcadia, passione e sport

arcadia2Non è una semplice palestra dove allenarsi, è una roccaforte sociale dedita a far scoprire ai giovani e anche ai meno giovani, quali siano le loro passioni e ad aiutarli a farle crescere, dove le abilità del singolo sono al servizio del gruppo, dove si insegna la disciplina e il rigore che sta dietro ad uno sport ma anche il bello di condividere successi e traguardi

 

Il 17 maggio 2009 a Torino, un gruppo di amici con un’idea e una grande passione in comune, creano Arcadia. Un luogo idilliaco e familiare in cui coltivare le proprie passioni e accrescerle, come quella per il tennis tavolo, sport che ha unito Alessandro Bartoli, Riccardo Gaudio, Simona Patap, Massimiliano Piazzolla, Gabriele Tosso e Alfonso Ziccardi in questa avventura. Proprio quest’ultimo ci spiega come si lavora all’interno di Arcadia e quali sono gli obbiettivi raggiunti fono ad ora: “Passione, rigore e disciplina ci hanno portato in pochissimo tempo a vincere molti campionati e ad iscrivere 14 squadre nei vari tornei e ad essere una delle scuole di tennis tavolo con più iscritti in Piemonte”.m Ziccardi, oltre ad essere uno dei fondatori di questa società e anche uno degli istruttori di tennis tavolo, che ci spiega uno degli aspetti più soddisfacenti nel rivestire questo ruolo: “Per noi non c’è differenza fra il primo atleta e l’ultimo atleta, nessuno viene escluso, ogni allievo viene portato avanti partendo dal corso base fino al livello agonistico, che sia il bambino di 5 anni o l’uomo di 83 anni. Generazioni a confronto, uniti dall’amore per questo sport e dalla voglia di divertirsi insieme, nelle nostre strutture”.

 

Con il passare del tempo gli elementi che contraddistinguono questa società da tante altre, la dedizione che tutti gli istruttori e i componenti di arcadiaquesta squadra mettono ogni giorno, con sacrificio della propria vita privata, passione e amore per un ambiente familiare e gioviale ma sempre rigoroso, contagiano e ammaliano sempre più persone, non solo allievi ma anche collaboratori che vogliono portare il loro contributo e credono nelle potenzialità di questa associazione. Proprio grazie a questo, dopo più di 3 anni, l’associazione dilettantesca di tennis tavolo diventa, con l’arrivo di un nuovo componente nella squadra, Daniele Zuccaro, una società polisportiva, nasce Passione Arcadia. Come ci spiega lo stesso Daniele: “Noi non scegliamo quale iniziativa inserire nella nostra associazione, scegliamo Chi possa veicolare la passione che ha per uno sport o un’attività agli altri e noi siamo solo un tramite per esprimerla. Ad oggi siamo una delle società sportive di tennis tavolo con più iscritti in Piemonte, circa 150, una squadra di Volley, tre corsi di arti marziali: M.M.A, krav maga e muay thaie molto altro ancora”.

 

Arcadia non è una semplice palestra dove allenarsi, è una roccaforte sociale dedita a far scoprire ai giovani e anche ai meno giovani, quali siano le loro passioni e ad aiutarli a farle crescere, dove le abilità del singolo sono al servizio del gruppo, dove si insegna la disciplina e il rigore che sta dietro ad uno sport ma anche il bello di condividere successi e traguardi con tutti quelli che fanno parte di questa grande squadra, di questa famiglia che si chiama Passione Arcadia. Questa associazione è attiva anche nel sociale, aprendo le porte anche a ragazzi con disabilità e integrandoli sempre più nelle proprie attività sportive e non solo. Quest’ anno insieme all’educatore Andrea Albisino, che arriva in Arcadia come giocatore di tennis tavolo ed alla cooperativa Arcobaleno, si è creata una classe di arti marziali dedicata ai ragazzi disabili.

 

Con il nuovo anno si svilupperanno nuove classi con corsi di avviamento alla motilità per ragazzi autistici e a partire da settembre Arcadia avrà in gestione i bagni pubblici, l’hammam e una caffetteria, siti in via Luserna di Rorà 8, pensati sia per loro che per stranieri e rifugiati richiedenti asilo, che insieme alla associazione Progetto Tenda attiverà dei corsi formativi e dei tirocini lavorativi. “Questi progetti sono molto validi e attraverso gli inserimenti guidati nel mondo del lavoro si ha la possibilità di insegnargli un mestiere, per vivere un contesto lavorativo e sociale attivo e concreto. Il nostro obbiettivo è di rendere fruibile lo sport e non solo, per questi ragazzi”. Dalle parole di Andrea Albisino e da quelli di tutti gli altri collaboratori e atleti di Arcadia si capisce come la forza di un sentimento, come la passione e il coraggio di una idea possano portare al concretizzarsi di un grande progetto, in costante espansione.

 

Selene Cascella

 

Le nostre attivita` :

 

TENNIS TAVOLO
M.M.A
KRAV MAGA
PALLAVOLO VOLLEY
MUSICA LIVE
PROMOZIONE SOCIALE
ANIMAZIONE
MUAY THAI
TEATRO
FITNESS E BENESSERE
DANZE DOLCI
PESCA SPORTIVA
CICLISMO

 

info@passionearcadia.it

Quando Cupido colpisce al banco surgelati

In 72 supermercati sparsi fra Piemonte, Lombardia ed Emilia Romagna, in tanti si sono presentati, nella fascia oraria indicata, con un fiocco rosso annodato nella parte anteriore del carrello, per guardarsi intorno e ricercare altri fiocchi rossi desiderosi di fare nuove amicizie

 

cuoreLei che spinge il carrello arraffando confezioni monoporzione di qua e di là, lui intento a scegliere il vino. Uno sguardo, un sorriso, un timido tentativo di conversazione e poi boom, di colpo l’amore. Quante volte abbiamo visto questa scena in una classica commedia romantica o magari abbiamo immaginato l’intera situazione mentre aspettavamo un po’ annoiati in coda alla cassa del supermercato. Se nei film e nella nostra fantasia il tutto risulta molto romantico e soprattutto facile da realizzare, nella realtà in molti si domandano come fare e in pochissimi (anzi forse nessuno) riescono.Per questo motivo l’esperto organizzatore di eventi, Roberto Dellanotte (noto ai più esperti per “La cena degli Sconosciuti” già nel 2002), ha pensato ad un esperimento sociale per mettere in contatto persone interessate a fare nuove conoscenze. Il 23 aprile, in 72 supermercati sparsi fra Piemonte, Lombardia ed Emilia Romagna, in tanti si sono presentati, nella fascia oraria indicata, con un fiocco rosso annodato nella parte anteriore del carrello, per guardarsi intorno e ricercare altri fiocchi rossi desiderosi di fare nuove amicizie. Un modo semplice ed originale per conoscersi che non richiede alcun tipo di iscrizione o obbligo e che può evitare l’imbarazzo di approcciare con persone non interessate o addirittura già impegnate. Fiocco rosso equivale alla dichiarazione di essere liberi da legami sentimentali e di aver voglia di conoscere nuove persone anche solo per allargare la propria compagnia di amici e se si è fortunati, anche la possibilità di trovare la “propria anima gemella”.In Piemonte l’iniziativa è stata attiva a Torino, Alessandria, Asti, Biella, Novara, Verbania e Vercelli, mentre per conoscere i punti vendita aderenti all’iniziativa (con annessi i rispettivi orari) e tutti i dettagli dell’evento, è stato predisposto sito www.laspesadeisingle.it. “L’amore non si compra, ma lo trovi al supermercato” è lo slogan dell’iniziativa che comparso all’interno degli iperstore coinvolti, per avvisare sia la solita clientela, sia nuovi clienti recatisi apposta per prenderne parte. E chi lo sa, magari da oggi, grazie a Dellanotte e al suo evento, due fiocchi rossi potrebbero trasformarsi in futuro in un fiocco rosa o azzurro.

 

Simona Pili Stella

Una notte bianca per la Sindone

sindone nosigliaLe pagine Facebook e Instagram (Sindone2015) pubblicheranno le immagini della preghiera d’ingresso dell’arcivescovo

 

La Notte bianca della Fede in occasione dell’ostensione della Sindone sarà di scena stasera. L’evento sarà diffuso in diretta sul web. Sui  social network della Sindone e sul sito ufficiale www.sindone.org, saranno visibili tutte le tappe di un cammino spirituale rivolto ai giovani. Le pagine Facebook e Instagram (Sindone2015) pubblicheranno le immagini della preghiera d’ingresso dell’arcivescovo, mons.Cesare Nosiglia. A notte inoltrata le conclusioni di questa maratona spirituale si terranno davanti al lenzuolo sacro.

Ricordando, anche a Torino, il genocidio degli armeni

ARMENI 2

ARMENI 1Nel Palazzo della Regione Piemonte in piazza Castello sono state allestite di recente due mostre storico-fotografiche in ricordo dello sterminio di 100 anni fa. Ma cosa accadde nel 1915?  L’arresto di centinaia di armeni a Costantinopoli diede il via alla persecuzione di massa che portò all’eliminazione del popolo armeno nei territori dell’Impero Ottomano

 

Anche gli armeni che vivono a Torino commemorano venerdì 24 aprile il centenario del genocidio del loro popolo da parte dei turchi avvenuto nel 1915-16. Dopo aver riconosciuto il genocidio armeno con una delibera del Consiglio Comunale nel febbraio 2012, Torino ha ospitato negli ultimi anni numerose iniziative finalizzate allo studio della storia e delle tradizioni del popolo armeno mentre nel Palazzo della Regione Piemonte in piazza Castello sono state allestite di recente due mostre storico-fotografiche in ricordo dello sterminio di 100 anni fa. Ma cosa accadde nel 1915?  L’arresto di centinaia di armeni a Costantinopoli diede il via alla persecuzione di massa che portò all’eliminazione del popolo armeno nei territori dell’Impero Ottomano. Era il 24 aprile 1915: sono trascorsi 100 anni dal genocidio e il 24 aprile è la Giornata della Memoria armena, la data ufficiale per la commemorazione  dell’eccidio pianificato dai turchi prima e durante la Grande Guerra.

 

A un secolo di distanza la Turchia continua a negare quanto accadde e fino a qualche anno fa sosteneva che non vi era stato alcun genocidio, semplicemente perchè nell’Anatolia non si trovava neanche un armeno. Oggi qualcosa comincia a cambiare nella società turca anche se le resistenze ad ammettere la verità storica sono ancora molto forti. Gli armeni lo chiamano Metz  Yeghern (Il Grande Male) ed è la storia del genocidio turco degli armeni, che tra la fine dell’Ottocento e l’inizio del Novecento, fece sparire un milione e mezzo di  armeni cristiani, colpevoli soltanto di appartenere ad un’etnia diversa e a una religione di minoranza. Presi nelle loro abitazioni e uccisi, deportati in marce durissime e rinchiusi in grandi campi profughi fino alla loro morte. Una delle pagine più tragiche e meno conosciute del secolo scorso che riguarda la scomparsa di uno dei più antichi  popoli della regione  anatolico-caucasica. Una civiltà, una cultura e una fede furono spazzate via in pochi mesi. Un dramma che anticipò i crimini successivi compiuti nel XX secolo, primo fra tutti  l’Olocausto degli ebrei. Un immane e folle sterminio che fu “genocidio”, come ha ricordato Papa Francesco nel suo saluto ai fedeli armeni riuniti in Vaticano per il Centenario del martirio, suscitando durissime reazioni da parte del governo di Ankara. Uno sterminio di massa trascurato per troppo tempo dagli storici e dai libri scolastici, ignorato da tutti e soprattutto dai turchi che cercano di cancellarne le tracce.

 

Si trattò di una campagna di eliminazione sistematica, di “pulizia etnica” che nell’arco di una ventina di anni cancellò le comunità cristiane che vivevano nell’Impero Ottomano. Il centenario riguarda tutte le Chiese e non solo quella armena. Nel 1915 la strage coinvolse tutti i cristiani: in prevalenza gli armeni ortodossi ma anche armeno-cattolici, siriaci ortodossi e cattolici, caldei e assiri, protestanti e cattolici latini. Una tragica realtà che ci riporta ai giorni nostri con i cristiani colpiti, annientati e costretti a fuggire nelle regioni del Medio Oriente sotto i colpi del fanatismo e del radicalismo islamico. Prima del 1915 gli armeni erano il 30% della popolazione e dopo la Prima guerra mondiale sono rimasti appena l’uno per cento. La Repubblica Turca, fondata da Mustafà  Kemal (Ataturk), non ha mai ammesso il genocidio e oggi la diaspora armena chiede alla Turchia moderna, che non è certamente responsabile dello sterminio perpetrato dagli esponenti del movimento laico e nazionalista dei  “Giovani Turchi”,  di fare i conti con la storia.

 

Filippo Re

A Torino si legge in battello sul Po

murazzi battello

La Biblioteca della Regione aderisce all’edizione de Il maggio dei libri dedicata al tema Leggere fa crescere

 

Maggio per riscoprire il piacere di leggere. La Biblioteca della Regione, aderisce alla quinta edizione de Il maggio dei libri, l’iniziativa per promuovere la lettura sostenuta dal Ministero per i Beni e le attività culturali e dal Centro per il libro e la lettura, dedicata al tema Leggere fa crescere. Il battello dei libri propone la presentazione di alcuni volumi di editori piemontesi su un battello in navigazione lungo il Po alla presenza dell’autore e di una coppia di attori della Fondazione Teatro Ragazzi e Giovani che leggono alcuni brani del testo. Si prevede una corsa giornaliera di un’ora alle 15.30, con partenza e arrivo ai Murazzi del Po, in corso Cairoli, all’altezza del monumento a Garibaldi, nei giorni dal 27 al 30 aprile e dal 4 al 7 maggio.. La partecipazione è gratuita fino ad esaurimento dei posti e la prenotazione obbligatoria al numero 011/57.57.392. Il maggio dei Libri è una iniziativa che, attraverso il coinvolgimento di soggetti pubblici e privati, vuole favorire e stimolare l’abitudine alla lettura, considerata elemento chiave della crescita personale, culturale e sociale.

 

Link : http://www.cr.piemonte.it/cms/comunicati/2015/aprile/3334-a-torino-si-legge-in-battello-sul-po.html

 

(Foto: il Torinese)

A 17 anni accoltella il padre: "Non voleva farmi uscire"

polizia ormea

Il ragazzo  aveva detto che voleva “diventare un killer”

 

Il 17enne che ieri ha accoltellato suo padre di 65 anni, a Torino, ha spiegato il suo gesto al pm della procura dei minori Luigi Mastroniani: “Non voleva che io uscissi di casa”. Il giovane si trova in carcere per tentato omicidio. E il padre, che lo aveva rimproverato e messo “in castigo”  dopo una fuga in cui il ragazzo gli aveva detto che voleva “diventare un killer”, è stato operato per l’asportazione della milza. Guarirà presto.

 

(Foto: il Torinese)