Gennaio 2015- Pagina 4

Dall'antico Egitto ai grandi delitti sul palco di Alfateatro

musei

Parte il ciclo di conferenze-spettacolo che porteranno in teatro scrittori, studiosi e docenti universitari, pronti a dare vita a un calendario di incontri divulgativi adatti a un pubblico di tutte le età

 

 

La cultura va in scena. La novità del 2015 sul palcoscenico di Alfateatro è un ciclo di appuntamenti culturali che porteranno in teatro scrittori, studiosi e docenti universitari, pronti a dare vita a un calendario di incontri divulgativi adatti a un pubblico di tutte le età. Tanti i temi che saranno affrontati nell’ambito di questi particolari convegni serali a cadenza mensile sul palcoscenico di via Casalborgone 16/i. Si comincia con quattro incontri dedicati ad argomenti di stretta attualità come le migrazioni e l’Ostensione della Sindone, ma anche al fascino della storia e della criminologia.

 

Il primo appuntamento si è tenuto 16 gennaio, dedicato alle “Storie di menti lontane”. La conferenza-spettacolo prende il via dal libro a cura di Silvia Ruspa (edito da Cittadella, 2014) che raccoglie le storie di stranieri problematici, con multiformi disagi e laceranti sofferenze psicologiche e sociali, raccontate da specialisti di varie discipline: psichiatri, neuropsichiatri infantili, pediatri, psicologi, antropologi, filosofi, criminologi e giornalisti. Il libro prosegue e completa il lavoro di ricerca avviato dall’autrice a Novara nel 2013, prima con il convegno nazionale “La mente lontana. Dall’antropologia all’etnopsichiatria”, poi con il percorso formativo “La mente lontana. Dal meticciato alla Repubblica dei fanciulli”, quindi nel 2014 con la lectio magistralis “La mente lontana. Identità aperte”. “I migranti arrivano con tutto il loro portato esistenziale, tragico e muto – spiega Silvia Ruspa -. Gli abissi oscuri della sofferenza, le luci più o meno tenui della speranza aprono una questione cogente della modernità: siamo noi capaci di costruire integrazione e interazione con gli “stranieri”, sui sentieri sterrati dell’incontro,  della comprensione, dell’amicizia per una vita migliore loro e nostra?”. Argomenti quanto mai attuali di cui l’autrice, presidente della Società Cooperativa Sociale Gea, ha parlato con il pubblico torinese nel corso di un incontro a ingresso gratuito.

 

Il calendario delle conferenze-spettacolo di Alfateatro proseguirà poi venerdì 13 febbraio, sempre alle 21, con un appuntamento affascinante dedicato al “Mondo magico dell’Antico Egitto”, che vedrà salire sul palco l’egittologa Elvira D’Amicone, già funzionario della Soprintendenza peri Beni Archeologici del Piemonte e del Museo Egizio di Torino).

 

Seguirà l’incontro sui “”Grandi delitti: il computer va in scena”, in programma per venerdì 13 marzo alle 21, con il professor Nello Balossino, docente di Informatica investigativa dell’Università degli Studi di Torino, che ha collaborato a diverse inchieste ben note al grande pubblico, come quella sull’omicidio di Chiara Poggi, che lo ha visto effettuare in qualità di perito l’esperimento semi virtuale sul percorso di Alberto Stasi all’interno della villetta di Garlasco.

 

A chiudere il primo ciclo di conferenze a teatro sarà ancora il professor Balossino, che tornerà nel salotto di via Casalborgone nella serata di venerdì 17 aprile (alle 21) per un incontro speciale organizzato in occasione dell’Ostensione della Sindone, sul tema “Le immagini svelano la Sindone”. Balossino è infatti autore del discusso volume “Sindone, immagini per la conoscenza” (Effatà Editrice, 2010) in cui vengono esposti i contributi forniti dalle varie riprese che si sono susseguite dal 1898, anno della prima immagine realizzata da Secondo Pia, fino al 2008 quando sono state ottenute fotografie e acquisizioni video ad alta definizione. Nel volume sono evidenziati gli stati d’animo dei protagonisti di una singolare esperienza di rapporto diretto con il Sacro Lino: la scoperta dei segreti codificati nell’immagine.

 

Tutte le conferenze-spettacolo di Alfateatro sono a ingresso libero fino ad esaurimento dei posti.

Morto alle Molinette uomo colpito da influenza H1N1

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Era stato ricoverato all’inizio di gennaio al pronto soccorso dell’Ospedale Parini di Aosta, colpito da una grave insufficienza respiratoria

 

E’ morto l’uomo affetto da influenza H1N1 che era ricoverato nel reparto di terapia intensiva delle Molinette. Si tratta di Attilio Hosquet, di 62 anni, valdostano di Antey-Saint-André. Era stato ricoverato all’inizio di gennaio al pronto soccorso dell’Ospedale Parini di Aosta, colpito da una grave insufficienza respiratoria e febbre molto alta. In seguito i medici avevano deciso di trasferirlo a Torino per consentire cure più adeguate ma purtroppo non ce l’ha fatta.

 

(Foto: il Torinese).

“Esperienze di libertà nei Paesi dell’Est”

ALESSANDRIA FABBIO

Ad organizzarlo sono il Movimento Cristiano Lavoratori di Alessandria, in collaborazione con l’Associazione Certamen, con il patrocinio del Consiglio Regionale del Piemonte, Relatori  sono Gianni Oliva (storico, scrittore, già assessore regionale alla cultura) e Angelo Teruzzi (studioso e organizzatore di mostre)

 

 

Dopo Torino, dove era stata ospitata nei mesi scorsi, anche ad Alessandria chiude i battenti, dove ha avuto un buon afflusso di pubblico e di visitatori, la mostra “Memoria come forma di giustizia”, che era stata inaugurata il 29 dicembre scorso. Il termine dell’esposizione avrà la concomitanza di un importante convegno lunedì 26 gennaio, alle ore 18, nella sala Efal/MCL in via Migliara 43 ad Alessandria sulle “Esperienze di libertà nei Paesi dell’Est”. Ad organizzarlo sono il Movimento Cristiano Lavoratori di Alessandria, in collaborazione con l’Associazione Certamen, con il patrocinio del Consiglio Regionale del Piemonte, Relatori  sono Gianni Oliva (storico, scrittore, già assessore regionale alla cultura) e Angelo Teruzzi (studioso e organizzatore di mostre) che metteranno a confronto le loro tesi e le loro esperienze.

 

Gianni Oliva, preside dell’Istituto Majorana di Moncalieri, è storico che ha dedicato parecchi approfondimenti alla storia contemporanea legata all’esodo dei Giuliani e Dalmati, al dramma delle foibe e agli anni della Resistenza italiana. Particolarmente apprezzati, per l’assenza di implicazione ideologiche, i suoi studi su argomenti che, a distanza di ormai 70 anni dai fatti, non presentano ancora un’unica, riconosciuta, condivisa interpretazione.

 

Angelo Teruzzi, docente di scuola superiore, ha organizzato per il Comune di Alessandria una serie di mostre particolarmente significative per i temi trattati. Fra queste ricordiamo: la Mostra sulla Resistenza dimenticata (Alessandria, Caserma Valfrè, 2008); sulla Primavera di Praga (Alessandria, Caserma Valfrè 2009 – “Praga 68”) e “Libertà va cercando, ch’è sì cara, vigilando redimere” sulla situazione dei carcerati in ogni parte del mondo e sul valore del perdono (Alessandria, Tinaio degli Umiliati – 2010). Modererà l’incontro Efrem Bovo segretario provinciale del MCL. Sono previsti interventi di Valentina Mihaela Pascal (curatrice della mostra sulla Resistenza in Romania), Mario Bocchio per l’associazione Certamen e Piercarlo Fabbio, presidente provinciale MCL.

 

Massimo Iaretti

 

 

Terrorismo, controlli della polizia a Porta Nuova: identificati in 56 di cui 22 stranieri

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Due stranieri espulsi abitavano in provincia di Novara. Il provvedimento di espulsione lo scorso mese di dicembre

 

Allerta terrorismo anche in Piemonte. Facendo seguito alle disposizioni del ministro dell’Interno, Angelino Alfano, il prefetto di Torino Paola Basilone aveva già provveduto, nei giorni scorsi, dopo i fatti violenti di Parigi, ad aumentare le misure di sicurezza nei cosiddetti obiettivi sensibili. Monitorati dalla polizia, in particolare, l’aeroporto di Caselle, le stazioni ferroviarie, gli edifici di culto e le redazioni dei giornali.

 

In particollare a Polizia Ferroviaria di Torino ha intensificato le attività di controllo sui treni e all’interno della stazione Porta Nuova. La questura ha comunicato che la maggiore attenzione, mirata anche alla prevenzione di eventuali atti terroristici, ha portato negli ultimi giorni ad identificare 56 persone, 22 delle quali cittadini stranieri. Un marocchino che era sottoposto agli arresti domiciliari, è stato arrestato  perché si era allontanato dal proprio domicilio.

 

Si è appreso nei giorni scorsi che uno  dei nove stranieri espulsi dall’Italia lo scorso mese di dicembre, in quanto  sospettati di essere collegati al terrorismo islamico abitava a Novara.Si tratta di un tunisino, Ben Salah, di 41 anni. Recentemente era tornato nel suo paese d’origine per poi ma poi rientrare nel territorio italiano, a Romentino e Trecate, nel Novarese. Aveva sposato la prima donna ad essere multata in Italia perché indossava il burqa, nel 2010. Anche un secondo espulso, catturato dalle forze dell’ordine a Milano, frequentava la moschea di Castelletto Ticino, sempre in provincia di Novara.

Toro "storico" espugna San Siro e Pogba vince sul Chievo

torinojuve

INTER TORINO 0-1 / JUVENTUS CHIEVO 2-0

 

Sono trascorsi ben  27 anni e il Toro torna a vincere a San Siro. Il risultato è di 1-0 contro l’Inter, merito del gol di Moretti all’ultimo minuto. Finalmente i granata giocano bene con una solida difesa che ostacola gli agguerriti  avversari. Pers alcune occasioni per qualche sbaglio ma quel che conta è la rete nata da un calcio d’angolo.

 

Per i  bianconeri la bacchetta magica che risolve un gioco piatto è quella di Paul Pogba. E’ grazie a lui, infatti, che la Juve ha vinto 2-0 sul Chievo. E’ stato lui a mettere a segno il primo gol e a permettere a Lichtsteiner il raddoppio. La compagine veneta era in gran forma e ha saputo difendersi bene. Ma non c’è stato nulla da fare contro Pogba che da quattro partite consecutive va in gol.

 

 

Burocrazia, parola d'ordine: semplificare

consiglio lascaris

Snellire procedure, procedimenti e attività di competenza regionale. Come ultimo atto della manovra finanziaria il provvedimento va incontro alle richieste avanzate dalle organizzazioni imprenditoriali e di categoria

 

La Prima commissione consigliare regionale presieduta da Vittorio Barazzotto ha affrontato lunedì scorso, 19 gennaio, il provvedimento sulla semplificazione discutendo l’articolo riguardante il commercio. «Il 2015 sarà, come ha ricordato in più di un’occasione il presidente Chiamparino, un anno non semplice e di inevitabile transizione per la nostra regione. Ciò non toglie che si possano realizzare, ed attuare, provvedimenti che aiutino i cittadini piemontesi a migliorare le proprie condizioni di vita. Ed è esattamente la direzione in cui va il disegno di legge 77 discusso in aula» fa sapere il presidente Barazzotto.

 

Il testo, nel suo complesso, riguarda una serie di interventi volti a semplificare e snellire procedure, procedimenti e attività di competenza regionale. Come ultimo atto della manovra finanziaria va incontro alle richieste avanzate dalle organizzazioni imprenditoriali e di categoria che da tempo manifestano l’esigenza di rendere più semplici i rapporti dei cittadini e delle imprese con la pubblica amministrazione. Quella che si propone come un lungo confronto in aula proseguirà lunedì affrontando l’articolo riguardante le escavazioni e quindi il turismo. Conclude Barazzotto: «La direzione intrapresa dalla regione con questo primo testo, auspicando sempre maggiore attenzione sull’argomento, vuole rompere il muro della burocrazia che pesa su cittadini ed imprese al pari della eccessiva pressione fiscale: rendere più semplici i procedimenti, omogeneizzarli e semplificarli è un risultato importante».

 

(Foto: il Torinese)

 

Massimo Iaretti

E' la volta di un Presidente torinese sul Colle? La corsa di Fassino il "corazziere"

Italy Politics

fassino66IL GHINOTTO DELLA DOMENICA

E’ la prima volta da molto tempo che un piemontese se la gioca davvero e la sua elezione consentirebbe alla nostra regione di portarsi in testa nella speciale classifica dei Presidenti repubblicani che oggi vede appunto già tre piemontesi (Einaudi, Saragat e Scalfaro) in parità con tre campani (De Nicola, Leone, Napolitano), davanti a sardi (Segni e Cossiga) e toscani (Gronchi e Ciampi)

 

Ci saranno anche tre “grandi elettori” regionali del Piemonte, che affiancheranno deputati e senatori nell’elezione del nuovo inquilino del Quirinale. Oltre ai due presidenti, Chiamparino e Laus, eletti con 31 voti a testa, dall’urna è uscito, senza sorprese, il nome del leader dell’opposizione di centrodestra, Gilberto Pichetto, che ha ottenuto 16 voti, sei in più di quelli del suo schieramento. E’ stata la maggioranza piddina a dare una cortese spinta al forzaitalico Pichetto, temendo che il suo contendente, il pentastellato Davide Bono, vincesse la sfida. Ma quest’ultimo si è fermato a quota 10, due in più del suo gruppo, ottenendo probabilmente il “soccorso rosso” della coppia vendoliana.

 

I tre saranno a Roma per le votazioni, che iniziano giovedì 29, con un mandato ben preciso: votate chi volete ma non Chiamparino, la cui eventuale, ma improbabile elezione al Colle più alto farebbe interrompere anzitempo anche la decima legislatura regionale, costringendo tutti i 50 consiglieri di Palazzo Lascaris a rituffarsi in campagna elettorale.  In queste ore si sprecano le dichiarazioni a favore di candidati super-partes, autorevoli, arbitri… tutto fumo negli occhi, perchè in realtà ognuno sceglierà secondo le indicazioni del proprio schieramento, almeno su questo né Renzi né Berlusconi non avranno sorprese.

 

Certo, se nelle prime votazioni sarà data libertà di espressione (ma anche questo è in dubbio) qualcuno avrà forse la tentazione di votare per Piero Fassino, che in effetti è ancora nella short-list dei candidati possibili, anche se le sue quotazioni appaiono in calo. Ma il sindaco di Torino può indubbiamente contare dalla sua il fatto di essere un renziano di ferro, tra i pochi di provenienza diessina a essersi schierati per Matteo fin dall’inizio, e poi di essere anche un nome in qualche modo “appetibile” per la minoranza piddina, essendo stato l’ultimo segretario della “ditta”; accettò appunto di annegare i Ds nel contenitore del Pd, perdendo anche il posto di vertice che aveva ricoperto. Esempio raro di abnegazione, per la quale non ha avuto alcun riconoscimento, ma si sa che la gratitudine non è la virtù più praticata in politica.

 

Pur con tutti i limiti oggettivi e soggettivi della sua candidatura, che non ha certo lo standing di altre più quotate, la pattuglia piemontese (una sessantina, al netto dei “paracadutati” nelle diverse liste) farebbe bene a far blocco per il Lungo, per alcuni buoni motivi. In primo luogo, è la prima volta da molto tempo che un piemontese se la gioca davvero e la sua elezione consentirebbe alla nostra regione di portarsi in testa nella speciale classifica dei Presidenti repubblicani che oggi vede appunto già tre piemontesi (Einaudi, Saragat e Scalfaro) in parità con tre campani (De Nicola, Leone, Napolitano), davanti a sardi (Segni e Cossiga) e toscani (Gronchi e Ciampi). Un primato non così da poco, per chi ha fatto l’Italia unita e vedrebbe rafforzata la propria caratura istituzionale, in un momento in cui non abbiamo neppure un ministro.

 

A dire il vero anche Giuliano Amato, nato a Torino ma subito emigrato in Toscana, risponderebbe in parte a questo scopo. Però Fassino ha un merito in più: è l’unico candidato che messo vicino a un corazziere non farebbe brutta figura. Eppoi tutti i torinesi, di ogni colore e convinzione, dovrebbero essere contenti di “levarsi dai piedi” un sindaco di malavoglia che, in caso contrario, sarebbero costretti a sorbirsi per altri uno più cinque anni.

 

Ghinotto

 

 

A 24 anni si schianta con l'auto: suicidio?

carabinieri auto

Si indaga ma non sono chiare le motivazioni per cui volesse togliersi la vita

 

Un ragazzo 24enne si è schiantato con la propria auto, una Fiat Punto, contro un albero, a Carmagnola, dove abitava. Il giovane è morto sul colpo. Sul sedile della vettura ii carabinieri hanno trovato un biglietto in cui il ragazzo spiega di volersi uccidere. Si indaga sull’ipotesi di suicidio, ma non sono chiare le motivazioni per cui volesse togliersi la vita.

Lotta al terrorismo e giustizia lumaca in primo piano all'inaugurazione dell'anno giudiziario

tribunale

E la giustizia lenta costa allo Stato 700 milioni di indennizzi

 

700 milioni di euro dal 2001, è questa la cifra in indennizzi costata allo Stato per la giustizia lumaca. Ne ha parlato a Torino, durante la cerimonia di inaugurazione dell’anno giudiziario Mario Barbuto, il capo del Dipartimento dell’organizzazione giudiziaria. “La stessa cifra investita nella giustizia potrebbe eliminare i ritardi ma per trovare soluzioni basterebbe adottare le tante buone pratiche esistenti in Italia”, ha dichiarato.

 

Al Palagiustizia si è parlato anche di altri temi importanti.  Marcello Maddalena, procuratore generale presso la Corte d’Appello di Torino, ha detto che per sconfiggere la minaccia del  terrorismo islamico non è necessaria una nuova Procura nazionale anti-terrorismo: sarebbe sufficiente ampliare i poteri della Procura nazionale antimafia. Ha anche aggiuntop che affinchè la Procura antimafia  funzioni “la si deve dotare non di nuove persone, ma di poteri operativi che oggi non ha o ha in misura limitata”.

 

(Foto: il Torinese)

Chiamparino: "Ecco come riorganizzerò gli ospedali"

chiamp consiglio


Delibera di integrazione alla revisione della rete ospedaliera,
la dichiarazione del Presidente Chiamparino

 

“Con l’approvazione odierna della delibera di integrazione alla revisione della rete ospedaliera si chiude per noi una fase significativa.  In pochi mesi la nostra Giunta è riuscita a fare quello che negli anni scorsi sembrava impossibile: presentare un piano di riorganizzazione credibile in grado di stabilire un rapporto di fiducia politica e tecnica con i Ministeri.  Possibili aperture e possibili uscite anticipate dal piano rientro si basano infatti prima di tutto sulla reciproca affidabilità, e proprio per consolidarla abbiamo voluto muoverci in maniera ferma, rispettando una tabella di marcia piuttosto rigida, perché per la nostra Regione il tempo non è più una variabile indipendente. 

 

Desidero fare i miei complimenti all’Assessore Antonio Saitta e al Direttore Fulvio Moirano, perché, in questi mesi di confronto con i territori, hanno sempre tenuto alti i tre capisaldi cui si ispira la riorganizzazione della rete sanitaria: i tempi, i saldi e la qualità della salute dei cittadini.  Con la delibera di oggi mettiamo a punto il progetto presentato poche settimane fa, e sul quale abbiamo voluto ascoltare i parere dei tecnici dei Ministeri e degli amministratori locali. Come si può vedere i cambiamenti che abbiamo dovuto apportare sono poca cosa rispetto all’impianto iniziale, a conferma della competenza e della precisione con cui era stata elaborata la prima bozza. Ora entriamo in una seconda fase: oggi comunicheremo formalmente questa delibera a Sindaci e amministratori, e, lo dico chiaramente, chi deciderà di fare ricorso sappia che lo presenterà contro tutta l’amministrazione regionale. 

 

A breve farò partire una lettera per il Ministero della Sanità per chiedere l’anticipazione del cosiddetto tavolo ex Massicci e l’anticipazione dello sblocco assunzioni. A tal proposito chiederò anche un incontro con i sindacati per condividere insieme un percorso di verifica delle situazioni di emergenza denunciate nei giorni scorsi da alcuni quotidiani. Abbiamo la necessità di fare assunzioni mirate, e quindi dobbiamo capire bene dove siano i vuoti veri, nell’interesse dei lavoratori ma soprattuto della salute dei cittadini.”