Gennaio 2015

Molti i chiamati e pochi gli eletti, ma il piemontese più votato al Quirinale è Ezio Greggio

GREGGIO

chiampafassinoIL GHINOTTO DELLA DOMENICA

Tra due candidati fasulli, l’unico “quasi torinese” è stato Giuliano Amato, a meno che nella riffa si voglia anche mettere quel Gustavo Zagrebelski, presidente emerito della Consulta, piazzato nella rosa grillina ma anche lì trombato

 

“Sono l’uomo più semplice che c’è, sono l’uomo giusto per te”, così canta Vasco Blasco e, almeno per la seconda parte della frase, a questa filosofia si è ispirato Mario Turetta, neo-direttore della Reggia di Venaria, replicando alle contestazioni di chi avrebbe preferito scegliere il successore di Vanelli con un bando pubblico. Ma come, avrà pensato l’ex-portaborse di Giuliano Urbani, persino i parlamentari sono nominati e proprio io devo affrontare i rischi di una gara? “Le persone come me vengono chiamate”, ha detto.

 

Esatto: molti sono i chiamati ma pochi gli eletti, come predicava già un paio di millenni fa un Profeta allora messo in croce, ma che oggi sembra suggerire molte scelte di questo paese, a cominciare dalla vulgata renzian-berlusconiana che ha dato forma alla nuova legge elettorale, l’Italicum. Insomma, si sono detti i due grandi leader: Alfano vuole le preferenze, la minoranza Pd pure, insieme a tutta l’intellighènzia nostrana, allora diamogliele ‘ste benedette preferenze, basta che non contino nulla. Spieghiamoci: tutti potranno votare il candidato preferito, anzi addirittura due, purchè di sesso diverso (con la confusione che c’è sotto il cielo di Giove, già sarà un bel problema…), però la precedenza per il seggio l’avrà il capolista indicato dai vertici di partito. Questo fatto, abbinato alla divisione del territorio in cento collegi, farà si che, quasi matematicamente, i partiti di opposizione non avranno neppure un candidato eletto, ma solo “nominati”.

 

Per tornare a Venaria dove, a sentire le dichiarazioni del neo-direttore, sembra finalmente tornato a esserci almeno qualcuno con consapevolezza regale, la novità è rappresentata anche da un consiglio di amministrazione “formato gineceo”: cinque donne su cinque, guidate dalla presidentessa Paola Zini. E non c’è stato uno che abbia invocato le quote azzurre, forse perché – si è pensato – con l’auto-considerazione che ha di sé Turetta, come uomo basta e avanza.

 

O forse perché i maschietti di casa erano impegnati in ben altra tenzone, ovvero le “corse al Quirinale” che hanno visto tornare azzoppati alle scuderie tutti i destrieri piemontesi. Considerato l’esito finale – con Renzi che ha puntato subito su un nome secco, Mattarella – vien da pensare che l’astuto premier abbia usato il nome di Fassino, ex-segretario Ds, solo per stoppare un nome sgradito come Veltroni, che anche lui ha nel suo palmares la segreteria del partitone. Invece, per Chiampa potrebbe essersi trattato di una bufala politico-giornalistica, avviata da qualcuno che, improvvisamente, si è ricordato che due anni fa i renziani avevano dato nel segreto dell’urna qualche innocuo voto a Chiampa (mentre cucinavano Prodi a fuoco lento). Poi il nostro governatore avrebbe alimentato la faccenda con vezzosa leggiadria (“Ho tante cose da fare, ma certo mi fa piacere che se ne parli”) e il gioco è fatto.

 

Tra due candidati fasulli, l’unico “quasi torinese” è stato Giuliano Amato, a meno che nella riffa si voglia anche mettere quel Gustavo Zagrebelski, presidente emerito della Consulta, piazzato nella rosa grillina ma anche lì trombato. Giunto solo quinto nelle “quirinarie”, nonostante il suo passato giacobino, non è sembrato abbastanza giustizialista per Casaleggio & C, che gli hanno preferito l’ex-magistrato Ferdinando Imposimato. E alla fine a Montecitorio il piemontese più votato è stato Ezio Greggio, da Gaglianico (Biella).

 

Ghinotto

 

 

"Storia di un impiegato" in scena a Buriasco

thyssen teatro

In scena Paolo Montaldo, autore del testo, che, dopo aver riportato alla memoria la tragedia del 6 dicembre 2007 con “C’era una volta la Thyssen”, ha voluto rendere omaggio a Fabrizio De Andrè con questo spettacolo

 

Uno degli album più emozionanti di Fabrizio De André, portato in scena con uno spettacolo di affabulazione musicale. La musica dal vivo del gruppo Malecorde e la voce narrante di Paolo Montaldo per un viaggio tra gli “anni di piombo” e i nostri anni della crisi. Chi è l’impiegato? Da cosa si sente escluso? Quali sono i suoi rimpianti e i suoi desideri?

 

Le risposte sono nella musica e nelle parole di Fabrizio De André, raccontate nello spettacolo di affabulazione musicale che ha il titolo dell’album pubblicato nel 1973.Ai brani, eseguiti dal vivo, si alternano i momenti di parola che ripercorrono il risveglio tardivo dell’impiegato e la sua illusoria rivoluzione terminata con la sconfitta personale e affettiva: un viaggio tra passato e presente, tra gli “anni di piombo” e gli anni della crisi che stiamo vivendo.

 

In scena Paolo Montaldo, autore del testo, che, dopo aver riportato alla memoria la tragedia del 6 dicembre 2007 con “C’era una volta la Thyssen”, ha voluto rendere omaggio al cantautore-poeta genovese con questo spettacolo. Al suo fianco, le Malecorde: un gruppo che, accanto ai brani originali, da sempre ha nel suo repertorio canzoni di Fabrizio De André, composto da Giovanni Battaglino, Matteo Bagnasco, Lucia Battaglino, Simone Rossetti Bazzaro, Paolo Mottura, Eugenio Martina. Un appuntamento per chi ricorda a memoria le parole cupe e poetiche di questo album e per chi vuole sentirlo raccontare per la prima volta.

 

 STORIA DI UN IMPIEGATO
venerdì 13 febbraio 2015, ore 21.15
Teatro Blu – Piazza Roma – Buriasco – To

 

La dimensione politica nella visione di Papa Francesco

papa

Sarà un’occasione per soffermarsi sulle parole del santo padre e per comprendere il suo pensiero in merito ad una dimensione umana tanto importante come quella politica

 

L’Associazione Nuova Generazione per il Bene Comune promuove,  lunedì 9 febbraio, alle ore 21, presso la Sala Esposizioni della Piazza dei Mestieri (via Jacopo Durandi 13 Torino), l’incontro La dimensione politica nella visione di Papa Francesco, al quale interverranno Alessandro BanfiDirettore di TGCOM 24, e Don Francesco Saverio VenutoDocente di Storia della Chiesa presso la Facoltà Teologica di Torino. Modererà l’incontro Silvio MaglianoVice Presidente Vicario del Consiglio Comunale di Torino, e introdurrà Giampiero Leo,Componente della Direzione Nazionale del Nuovo Centrodestra.

 

L’incontro è organizzato in collaborazione con il Centro Culturale Pier Giorgio Frassati e l’Associazione Difendiamo il Futuro. All’iniziativa hanno finora aderito anche le seguenti realtà: il Movimento Cristiano dei Lavoratori (MCL Piemonte), il Manifesto di Torino, l’Associazione Arca della Nuova Alleanza, l’Istituto Piemontese di Studi Economici e Giuridici (IPSEG) e l’Associazione Genitori Scuole Cattoliche (AGeSC Provinciale Torino). Siamo inoltre in attesa dell’adesione di numerose altre associazioni. Sarà un’occasione per soffermarsi sulle parole di Papa Francesco e per comprendere il suo pensiero in merito ad una dimensione umana tanto importante come quella politica.

 

Per ulteriori informazioni: Associazione Nuova Generazione per il Bene Comune
E-mail: info@associazionenuovagenerazione.it – Tel: 011.19821320

 

(Foto: il Torinese)

Con lo spettacolo al Palavela al via Torino 2015 Capitale Europea dello Sport

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Molti degli eventi che si svolgeranno nei prossimi mesi consentiranno gratuitamente (grazie al sostegno degli sponsor) di poter accedere ai campi sportivi per poter praticare a livello amatoriale lo sport

 

Si è tenuta venerdì sera la cerimonia di apertura degli eventi sportivi di Torino Capitale Europea dello Sport 2015 presso il Palavela di Torino con spettacolo sul ghiaccio e acrobatico condotto dai Sonics. A fare gli onori di casa Marco Berry che ha introdotto gli ospiti e intrattenuto il numeroso pubblico (si stimano 8.000 presenze). Oltre al Sindaco di Torino, Piero Fassino, e all’Assessore allo sport del Comune di Torino Stefano Gallo che hanno fortemente voluto che Torino diventasse capitale europea dello sport, hanno preso la parola il campione olimpico Livio Berruti e l’allenatore di basket Mauro Berruto, sottolineando entrambi l’importante occasione che si presenta per  Torino di accogliere innumerevoli eventi sportivi di portata internazionale nel corso del 2015, anticipando così i dieci anni dalle Olimpiadi invernali che verranno celebrati nel febbraio 2016. 

 

Torino 2015 – hanno spiegato le autorità –  è soprattutto un’occasione per la cittadinanza per tornare a essere protagonista dello sport, molti degli eventi che si svolgeranno nei prossimi mesi consentiranno gratuitamente (grazie al sostegno degli sponsor) di poter accedere ai campi sportivi per poter praticare a livello amatoriale lo sport. Inoltre, nel corso del 2015 verranno organizzati convegni in accordi con l’Università degli Studi Torino per parlare di alimentazione corretta e sport al fine di educare la cittadinanza non solo quanto sia importante fare movimento per restare in salute, ma che un alimentazione adeguata al tipo di vita che conduciamo è fondamentale per  prevenire malattie. 

 

Durante la serata si sono esibite anche le principali scuole di pattinaggio torinesi, ricordando che le nuove promesse dello sport partono proprio da qui. Un’occasione di festa per i molti bambini che hanno preso parte come spettatori alla manifestazione, ma anche per la cittadinanza intera per tornare a ricordare la professionalità e competitività delle associazioni sportive che prenderanno parte agli eventi. Poste italiane ha deciso di dedicare un francobollo a Torino 2015 che è stato presentato ieri nel corso della cerimonia e che sarà acquistabile fin da subito in tutti gli uffici postali. Un ultimo ringraziamento è stato fatto agli innumerevoli volontari che, come per le Olimpiadi invernali 2006, contribuiranno ad accogliere gli ospiti e sportivi, rendendo gli eventi del 2015 unici nel loro genere.

 

(Foto: Carlo Lomonte – Crp Piemonte)

 

Cristina Colet

Il pescatore e la sirena

sirenaIl pescatore si chiese avvicinandosi se avesse finalmente acciuffato la Sirena o se l’avesse persa per sempre

 

C’era una volta un pescatore, con gli occhi azzurri come l’acqua salata del 
mare di Capri, distesa che assaporava col caffè in bocca appena alzato, dalla 
minuscola finestra a oblò del suo appartamento a strampiombo sul golfo.

 

La mattina era notte per il pescatore, che si alzava alle cinque in punto, 
faceva colazione con burro aringhe e pane e nero, caffè forte e denso come oro 
nero, aromatico, liquido.

 

La forza delle braccia, abbronzate e asciutte, il viso indurito dal sole e 
dal vento, i capelli arruffati e schiariti dal sale marino, i pensieri ancora 
ingarbugliati e gli occhi semiaperti;  mentre l’oscurità si striava di rosa e 
arancio, un pensiero puntuale lo coglieva.

 

Era un pensiero blu scuro, rivolto a una figura di donna inconsistente e vaga, 
come la nebbia dell’aurora che si tuffa nelle onde più nere, un pensiero 
ondulatorio, che viene e che va, una spuma marina.

 

Nel mezzo del mare l’aveva sentita parlare tra sè sommessamente, pareva una 
donna girata e appoggiata a uno scoglio,  con la schiena nuda un pò curva e e i 
capelli blu intrecciati e ammassati come alghe marine.

 

Il primo giorno sembrava una visione, uno scherzo causato dalla stanchezza, il 
secondo un sogno continuato dalla notte, il terzo giorno invece aveva iniziato 
a credere che fosse reale; il pescatore desiderava toccarle i capelli e la 
schiena di perla, o sentirne meglio la voce sottile, appoggiare la propria 
testa stanca sulla spalla chiara di lei, rotonda e affusolata, come di 
conchiglia.

 

Ascoltare le sue storie, intrecciare i propri pesanti pensieri alla leggerezza 
profonda e acquatica della creatura impalpabile. Ma più la chiamava più lei restava girata e sorda al suo richiamo.

 

Un giorno la rete scintillava bagnata e vuota di pesci, splendeva come una 
trama fine di cristalli;  il pescatore  guardava assorto la rete, ed era tutto 
pieno del canto della donna girata. Quel giorno pareva gonfio di melanconia, 
pieno di pioggia come il cielo pesante e grigio, clima raro per quei luoghi 
assolati.

 

Fu un attimo. La rete venne lanciata con la maestria del pescatore oltre lo 
scoglio e la creatura sonora fu catturata al suo interno.

 

No, in tanti anni il pescatore non potrà dimenticare quel suono spezzato all’
istante o quegli occhi impauriti, nè il colpo di coda di una Sirena  -come 
aveva potuto non capirlo prima?-  rapita.

 

Il suo canto si levò alto come un soffio di tromba acuto e argentino, per l’
ultima volta. I capelli scintillarono blu in onde infinite, per l’ultima volta. 
La coda di pesce cangiante perse il movimento, si sciolse, liquefatta come cera 
calda verde pino.

 

I capelli divennero semplici capelli, caduta la coda apparvero le gambe, e la 
voce, quella caverna di sensazioni forme e colori, divenne una voce sottile di 
donna normale.

 

Il pescatore si chiese avvicinandosi se avesse finalmente acciuffato la Sirena 
o se l’avesse persa per sempre.

 

Federica Billone

 

www.tuttigliuominidilola.it

Stop alla microcriminalità, anche nel Torinese arriva il progetto "controllo di vicinato"

carabinieri

San Mauro Torinese, con i suoi quasi ventimila abitanti, non appena la mozione verrà adottata, sarà il primo comune del Piemonte di questa dimensione, ad aderire ufficialmente all’iniziativa

 

Il problema della microcriminalità (furti, truffe e relativi tentativi) è ormai “patrimonio comune” nell’area metropolitana di Torino. E la sensibilità dei cittadini verso questa tematica sale sempre più, come dimostra una recente assemblea pubblica che si è svolta a Pecetto. Queste considerazioni hanno portato  Ferdinando Raffero, consigliere comunale di San Mauro Torinese, che aiuta il sindaco Ugo Dallolio in materia di sicurezza, ad elaborare una mozione che verrà depositata nei prossimi giorni per l’approvazione del consiglio comunale. Si tratta della adesione al progetto “Controllo di vicinato”, facilitandone la divulgazione attraverso l’opera di volontariato. Il Controllo di vicinato, meglio conosciuto come “Neighbourhood watch” nasce negli anni Sessanta – Settanta, nei Paesi anglo – sassoni, Gran Bretagna, Stati Uniti, ma anche Canada, Australia, Nuova Zelanda e in Italia inizia ad avere una diffusione a partire dal 2008 in Lombardia.

 

“L’importatore” ed ideatore sul Patrio suolo di questo sistema è Gianfrancesco Caccia di Caronno Pertusella (Varese) che ha via via diffuso, con altri volontari, le tecniche sino alla creazione di una associazione, che si chiama appunto Controllo di Vicinato, che ha tra i suoi coordinatori, oltre allo stesso Caccia, anche Leonardo Campanale di Rodano (Milano). Il Controllo di Vicinato, che nulla ha a che vedere con il fenomeno delle “Ronde Padane” o pattugliamenti di cittadini sul territorio o la videosorveglianza (che è una scelta dell’amministrazione comunale d’intesa con le forze dell’ordine), è un progetto che tende a fare crescere, da un lato, la solidarietà tra i cittadini e a crescere una forma di osservazione “passiva” del territorio e delle persone che vi transitano. Il tutto, ovviamente, deve avvenire in stretta collaborazione – elemento imprescindibile – con le forze dell’ordine. In sostanza di far diventare sistema quello che,  probabilmente, molti fanno già spontaneamente (ad esempio togliere la posta al vicino quando è assente da casa per troppo tempo, naturalmente d’intesa con lui, oppure affacciarsi alla finestra quando si sente suonare un allarme, oppure ancora se si vede una persona sospetta o un’auto girare prenderne nota ed, eventualmente, avvertire le forze dell’ordine).

 

Il Controllo di Vicinato è una pratica che ha anche necessità, pur partendo spesso da gruppi spontanei, della collaborazione dell’amministrazione comunale. E in questo senso, dietro impulso del dinamico consigliere Raffero, c’è stato un primo contatto con il referente piemontese dell’Associazione Controllo di Vicinato, un secondo incontro con il sindaco Dallolio e le forze dell’ordine (polizia locale e carabinieri) che hanno dato il loro assenso all’iniziativa. Ora ci sarà il passaggio in aula consigliare, poi – una vota approvata la delibera – l’intenzione è quella di presentare il progetto ai cittadini per ottenerne il loro coinvolgimento e dare a formazione necessaria. “Il Controllo di Vicinato non deve creare degli eroi – dice Ferdinando Raffero, che intende anche seguire l’iniziativa da volontario, “svestiti” su questo tema i panni del consigliere comunale – ad arrestare e contrastare i malviventi ci sono già le forze dell’ordine”.

 

San Mauro Torinese, con i suoi quasi ventimila abitanti, non appena la mozione verrà adottata, sarà il primo comune del Piemonte di questa dimensione, ad aderire ufficialmente a questo progetto. Sinora il Controllo di Vicinato si è sviluppato in Lombardia, in Veneto, in Emilia, sta avendo una buona diffusione in Provincia di Lucca. Nella regione subalpina, dopo l’interesse manifestato – ma il processo non venne portato a termine – da Casale Monferrato, la prima adesione di un ente locale è stata quella di Casorzo in Provincia di Asti.

 

(Foto: il Torinese)

Massimo Iaretti

 

 

 

Movida selvaggia, aggrediti due vigili a San Salvario

polizia mun 

Le ferite che hanno riportato sono guaribili in una settimana

 

Nel quertiere di san Salvario due agenti della polizia municipale sono stati aggrediti, nella notte, mentre cercavano di sedare una rissa. Sono stati soccorsi e medicati in ospedale. Le ferite che hanno riportato sono guaribili in una settimana. Fermati per l’aggressione due fratelli italiani di 17 e 21 anni. Uno è stato denunciato a piede libero, il’altro, invece, è stato arrestato per resistenza.

 

(Foto: il Torinese)

Cassazione choc: "Annullate le condanne per 'Ndrangheta dei 50 imputati di Minotauro"

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Il Pg ha chiesto che venga indetto  un nuovo processo

 

Una richiesta che ha fatto scalpore. E’ quella del procuratore generale della Corte di Cassazione che ha chiesto l’annullamento con rinvio alla Corte d’Appello di Torino di 50 condanne del maxi processo Minotauro, celebrato  per le presunte infiltrazioni della ‘Ndrangheta a Torino e nella  provincia. La decisione finale spetta alla Corte di Cassazione, il cui  pronunciamento è atteso per l’udienza del  prossimo 23 febbraio. La tesi dei difensori è che se sono stati commessi reati da singole persone, non è detto che fosse operativa una organizzazione di stampo mafioso. Ovvero, per il procuratore non sarebbe emerso, come riporta l’agenzia Ansa “il metodo mafioso come richiesto dall’articolo 416 bis del codice penale”. Proprio per questo motivo ha chiesto che venga indetto  un nuovo processo.

 

 

Rallye Montecarlo Historique, si parte da Torino

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rallyIl percorso torinese si dirama per via Po, piazza Vittorio, percorrendo poi lungo Po Diaz per proseguire verso Moncalieri, passando anche da Carmagnola Pinerolo e Sestriere e terminerà sabato 31 gennaio a Montecarlo con l’arrivo previsto per le 14.45

 

Dopo qualche anno di assenza, ritorna a Torino la partenza della celeberrima gara monegasca: il diciottesimo Rallye Montecarlo Historique ha preso il via alle 18.30 da Piazza San Carlo accompagnato da un concerto della Fanfara dei Bersaglieri e da una sfilata di Lancia da competizione e Abarth 131 e 695 biposto. Il percorso torinese si dirama per via Po, piazza Vittorio, percorrendo poi lungo Po Diaz per proseguire verso Moncalieri, passando anche da Carmagnola Pinerolo e Sestriere e terminerà sabato 31 gennaio a Montecarlo con l’arrivo previsto per le 14.45. 

Saranno percorsi oltre 2.400 km non in velocità , ma in condizioni invernali tutt’altro che favorevoli , tra neve e nebbia. Gli equipaggi iscritti sono oltre 300 e la maggioranza, ben 117 , ha scelto la partenza proprio da Torino contro Reims, Barcellona, Copenaghen e Glasgow. Tutte le vetture in gara sono state costruite tra il 1951 e il 1980, come la Porche 911 del pilota tedesco Michael Stoschek, anno 1971 e prima a partire dalla sede italiana. Tra le altre storiche auto esposte in piazza San Carlo per la gioia degli appassionati, si sono fatte notare la Lancia Fulvia HF 1600 del 1972 e una Lancia Lambda del 1928.

La kermesse, voluta dall’Automobile Club Torino in collaborazione con l’Automobile Club de Monaco, oltre a rinvigorire lo storico legame tra la città e il Principato, si inserisce ed accentua il rapporto tra Torino e lo sport in un anno che vede appunto Torino , Capitale Europea dello Sport 2015.

CV

L'influenza che fa paura, 25 casi gravi e 4 morti: ma il picco è atteso nei prossimi giorni

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L’influenza è la causa dell’11% delle presenze ai Pronto Soccorso piemontesi e del 14% dei ricoveri totali

 

Nell’ultima settimana di gennaio sono circa 47 mila i piemontesi  ammalati di influenza. Ci sono 25 i casi gravi ricoverati nei reparti di terapia intensiva, 4 le persone morte: Queste ultime  erano comunque gravemente debilitate e soggette a complicazioni. I dati sono forniti dall’ assessorato regionale alla Sanità. L’incidenza è in aumento e si stima che il picco arrivi nella prossima settimana. L’influenza è la causa dell’11% delle presenze ai Pronto Soccorso piemontesi e del 14% dei ricoveri totali. l’incidenza totale è di 12,6 casi per 1000 assistiti. Informa la Regione:  “La copertura vaccinale raggiunta in Piemonte è stata inferiore a quella degli scorsi anni: dato lo scopo protettivo di tale pratica, è molto difficile prevedere l’impatto finale di questo calo sulla salute dei Piemontesi. Finora le caratteristiche generali dell’epidemia in corso non sono indicative di maggior diffusione o gravità rispetto agli anni scorsi. In particolare i casi più gravi sono così rari in numero da non consentire generalizzazioni o previsioni di impatto.” Nessun allarmismo – dicono all’assessorato – la situazione è sotto controllo.